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Lucio Matarazzo

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  1. .... ma non ci dici cosa hai ascoltato, però! L
  2. Volendo approfondire, ci sono anche due perché scritti col l'accento grave anziché acuto e due, per non sbagliare, senza accento ... ma è come sparare sulla Croce Rossa..... L
  3. incisioni, pubblicazioni, video... e adesso cominciano persino i plagi.... stiamo andando alla grande... Ma che avrà di buono 'sto Signorile... mah!! LM
  4. Non mi pare proprio. Le due volte che sono stato membro di dette commissioni negli ultimi anni non ho notano alcun "irrigidimento". Del resto se vi sono valutazioni che vanno dal 4 al 10 e lode, c'è poco da discutere: quando si studia e si hanno qualità si ottengono voti alti, viceversa quando la preparazione è carente l'esame non si passa. Devo dire però che nell'ignoranza abbastanza diffusa che si nota ascoltando molti degli mp3 postati da alunnetti e dilettanti di ogni genere, che abbondano su alcuni forum (e non è certo un caso che su questo forum ve ne siano ben pochi di questo genere), c'è purtroppo chi pensa - preciso che non mi riferisco a te - che suonare a malapena le note da capo a fondo senza avere la benché minima idea della "musica" che si dovrebbe far ascoltare, sia già un "lasciapassare minimo" per essere promossi. Purtroppo, e per fortuna direi, non sempre è così. LuM
  5. Ciao Simosva. Al di là del fatto che, come ho scritto precedentemente e come Angelo ha confermato, la legatura è facoltativa, il tipo di tecnica da usare per detta legatura è, come sempre del resto, da trovare in relazione al tipo di posizione presa. In questo caso una legatura "volante" (quindi senza appoggiare il dito 3 sulla corda sottostante, ma solo con un movimento breve) è senz'altro da preferire. Tra l'altro esso va anche abbinato con una corretta posizione del braccio sinistro, che favorisca un polso leggermente più in fuori (ma solo nella battuta con la legatura e simili), proprio per evitare, legatura o meno, che il 4° dito tocchi inavvertitamente la 3a corda. Personalmente considero, in questo bellissimo studio, quella la legatura come un elemento tecnico marginale, ed è per questo che, nella mia interpretazione ( http://www.luciomatarazzo.it/LM17.html ), ne ho fatto a meno. Ho trovato invece molto più interessante, oltre alla geniale formula tecnica del ribattuto che sta alla base dello studio, l'utilizzo della "fissazione" delle dita e del polso, per l'esecuzione dei F e FF accentuati dell'ultima pagina del brano, che non possono essere certamente addebitati alla sola forza delle dita, già ampiamente "stressate" dal dilungarsi della medesima formula per tutta la durata del pezzo. LuM
  6. Non capisco cosa intendi. La legatura, essendo tratteggiata, è un suggerimento e quindi può anche essere omessa. Nel caso la si voglia eseguire, lo si farà con un legato tecnico tra il si bemolle ed il sol a vuoto, forse quello che tu chiami "in aria", con il terzo dito. Per quanto riguarda sub., significa "subito", nel primo caso riferito al F, cioè Forte subito. L.v. significa "lasciar vibrare", cioè tenere le note senza smorzarne le vibrazioni (noterai che in questo studio l.v. si riferisce sempre a un sol o un si a vuoto) alla fine del loro valore reale scritto. LuM
  7. Capriccio n. 9 – Tonalità: Mi minore Più che un Capriccio è un breve estratto da una scena lirica, ma senza testo! Appare evidente la figura di Legnani cantante d’Opera che trasfonde in questi suoi lavori il linguaggio drammaticamente espressivo appreso sui palcoscenici dei più importanti Teatri d’Europa. Gli elementi tematici e stilistici che caratterizzano il brano sono: a) il recitativo secco [era così definito quel tipo di recitativo accompagnato solo da brevi accordi al cembalo] liberamente espressivo: il termine è indicato in partitura a batt. 4; a batt. 15 il recitativo è riproposto, prescritto questa volta con un “ad libitum”, e l’analogia si spinge sino ad affidare alla chitarra entrambi i ruoli di voce e di continuo, cui è affidato il compito di sostenere il canto con sporadici accordi. il ribattuto di accordi che, pur con differenti valori ritmici, conferisce alle diverse sezioni del brano una forte carica drammatica; all’attacco (batt. 1) è palese l’imitazione del tremolo degli Archi; ancora da notare è poi la presenza costante in tutti i ribattuti, della Tonica Mi (tranne in due movimenti di batt. 14) che costituisce una sorta di Pedale armonico presente in tutto il brano (eccetto i due recitativi) c) l’alternanza fra ritmo puntato e non puntato: 1a frase e 3a frase hanno solo figurazioni puntate, mentre le altre due frasi sono assolutamente lineari. Il brano è interamente in Mi minore. Struttura: 1a frase (batt. 1-4) I-V V 1° Recitativo (batt. 5 con levare –8 ) 2a frase (batt. 9 -15) I-V I-V 2° Recitativo (batt. 15-20) 3a frase (batt. 21-24) I 4a frase (batt. 25-29) I La prima e la seconda sezione sono simmetriche, mentre l’ultima contiene una prima frase che riprende l’incipit iniziale sviluppandolo (quasi breve ripresa) e una seconda frase con carattere di Coda. Note tecnico-interpretative La parte più importante sotto il profilo tecnico è rappresentata senza dubbio dalla prima battuta e dalle batt. 21/23. Nella retorica orchestrale ai violoncelli e ai bassi viene affidata la linea melodica ed ai violini e viole il tremolo ribattuto. E’ assolutamente necessario perciò che la linea dei bassi sia quanto più piena e cantabile (e forte) possibile. Contemporaneamente il tremolo dovrà essere leggero, lineare ed omogeneo evitando quelle accentuazioni che naturalmente vengono in corrispondenza delle note del basso. E’ d’obbligo quindi adottare per il pollice coefficienti di timbro e di pienezza del suono con uso di tutta la larghezza dell’unghia, ottenibili con rotazione verso sin. del polso o con presentazione più angolata del solo pollice sulla corda, in unione ad una pressione maggiore rispetto alle altre dita. Il secondo recitativo (batt. 15 e segg.) va riferito, come il precedente, all’andamento del largo e non all’allegro delle battute che lo introducono. Per la Coda si adotterà un procedimento opposto a quello dell’inizio: basso sottile e accordi leggermente più pieni ma con dinamica P e piccole rinforzi sugli accordi-appoggiature accentuati. In Artaria e in Richault a batt. 6 la prima croma (Re#) ha due punti di valore anziché uno. A batt. 7 la prima nota ha un valore di croma anziché di semicroma. Tutte le revisioni moderne che ho consultato hanno proposto per questa battuta, in maniera in verità d’avvero incomprensibile, un cambiamento di figurazione che prevede croma con punto per la prima nota (Do). In questo modo però viene spostato l’accento ritmico-melodico, che in origine cade sul Re# basso in battere del secondo movimento, e rispetto all’originale devono essere cambiati tre valori (tra note e pause) e deve essere aggiunta una pausa! Credo quindi che ristabilire un valore di semicroma al Do iniziale sia l’unica correzione da fare, anche per simmetria con le cadenze simili nelle batt. precedenti (batt. 5 e 6). In Art. a batt. 20 l’accordo ha una figurazione a semiminima anziché a croma. In Rich. a batt. 21 manca l’indicazione “Largo”. Tratto da: L.R.Legnani: 36 Capricci op. 20 Partitura e schede di analisi, con CD allegato, a cura di L.Matarazzo ed Enrico Massa - Edizioni GuitArt http://www.luciomatarazzo.it/Score.html
  8. Ciao Fabio e grazie dei complimenti! Nel 3D di cui hai segnato il link elenco quali sono i "mezzi" con cui ho registrato e registro, anche se ora che ho cominciato ad interessarmi ai video le cose si sono leggermente complicate. Purtroppo ogni discussione in merito però risulta alquanto vana se non si conosce l'ambiente dove la registrazione viene effettuata e le sue caratteristiche acustiche (spazi, distanze tra pareti, materiale alle pareti e relativi rivestimenti, materiale del pavimento, etc.). Di solito gli studi di registrazione dove si registrano in prevalenza altri generi di musica hanno tutti una caratteristica molto precisa: "ambiente" quanto più assorbente e "separato" possibile. Questo perché la musica, che per brevità chiamerò genericamente "elettrica", segue protocolli di registrazione e di mixing (con elaborazioni varie) completamente diversi dalla musica acustica, per non dire di quella che, anche qui genericamente, chiamiamo classica. Ciò spiega anche il perché si ricerchi un segnale quanto meno possibile influenzato dall'ambiente. Nella musica acustica invece l'ambiente gioca un ruolo essenziale nella registrazione dei suoni. Non a caso i più moderni riverberi software detti a "convoluzione" si basano su algoritmi che riproducono proprio ambienti reali, dalle sale agli auditorium, alle cattedrali, etc. più interessanti ed importanti, o altri ambienti per usi diversi, soprattutto per quanto riguarda le sonorizzazioni dei video dei film. In ultima analisi, tenendo presenti alcuni criteri generali o tecniche (quelle citate da Neuland o da Piero vanno benissimo, anche se sono diverse da quelle che uso io) per avere una buona registrazione bisogna provare, provare, provare...... LuM
  9. Alcuni video del nostro (GuitArt Quartet & friends) ultimo concerto tenuto a Pisa il 17/3/09 per il Festival "Chitarra e oltre 2009": Brouwer-Gismonti: Frevo Brouwer-Gismonti: Baiao Malandro Astor Piazzolla: Libertango C.Gardel: Volver I video possono essere visti anche in HD. GuitArt Quartet Lucio Matarazzo Oscar Bellomo Gianvito Pulzone Gianluca Allocca Roberta Pierazzini, baile Paolo Angelini, baile
  10. Ciao Alfredo. Io ho dei forti dubbi sul fatto che si possa mai trovare, in questo caso, un "appiglio" di natura stilistica per giustificare l'apposizione dell'indicazione degli armonici, e penso quindi che questo sia un approccio non proprio giusto in questa piccola (non dimentichiamo che stiamo parlando di 3 notine, nulla più!) "discussione". Molto più semplicemente credo che Ritter abbia inserito l'esecuzione in armonici per facilitare un passo, che arriva oltretutto dopo una serie di scale e arpeggi veloci, tutt'altro che semplice. Naturalmente mi riferisco, nel considerare difficile questo passaggio, ad una impronta esecutiva brillante e virtuosistica, che in questo genere di brani ha visto solo in tempi recenti (ad esclusione dei chitarristi dell'epoca, di cui non conosciamo nel dettaglio le esecuzioni) rendere giustizia alla vera natura di queste composizioni, relegate per lunghissimo tempo a meri "studi per discenti". Chi ha ascoltato le mie registrazioni in CD di questi brani potrà capire cosa intendo. E questo vale per moltissime opere didattiche dell'800. Ma qui mi fermo perché apriremmo un'altra discussione. Ben diverso, invece, il discorso che si potrebbe fare sul Capriccio n. 25, basato proprio sui suoni armonici, anche doppi (caso rarissimo, nella musica di questo periodo), in cui intere frasi vengono alternate prima in armonici e poi con suoni naturali, creando un effetto "lontananza-vicinanza" molto suggestivo. LM
  11. Nelle due edizioni dell'800, e cioè Artaria (Vienna 1822) e Richault (Parigi 1825), in quel passaggio (fine batt. 31) non sono presenti suoni armonici, o meglio, non è presente alcuna indicazione di suoni armonici. Tra l'altro le due ultime note (Si e Mi) hanno un segno inequivocabile di legatura. La revisione pubblicata della Berben credo si basi sull'edizione Shott's Sohne - Mainz del 1926 a cura di Hans Ritter, nella quale vi sono gli armonici. Nulla è dato sapere però su quale edizione dell'epoca quest'ultima si sia basata. Esiste anche un manoscritto non autografo rinvenuto in una collezione privata, in cui i capricci hanno un ordine diverso e che sembra essere una "copia" manoscritta di una delle edizioni dell'800. Anche in questo manoscritto però il passaggio di cui sopra non ha suoni armonici.
  12. Ciao Michele e grazie molte per la segnalazione. Ti pregherei di correggere il "Guitar" del titolo in "GuitArt". Grazie. LM
  13. "Il quarto tempo è una serie di otto variazioni su un tema non dichiarato nel titolo; si tratta in realtà di un tema tratto da "Il Flauto Magico" di Mozart: la musichetta del carillon di Papageno, che incanta Monostato e i suoi servi, all'inseguimento di Pamina e dello stesso Papageno (Atto I, Scena III). Rosetta ha scelto questo tema perché caro ai chitarristi, che lo conoscono attraverso l'arrangiamento operatone da Fernando Sor quale tema per le sue celebri "Variazioni op.9". L'eleganza, lo spirito, se così si può dire, devotamente dissacratorio di queste variazioni, ed i loro audacissimi virtuosismi, ne fanno un pezzo di bravura e di gradevolissimo ascolto." dalle note di A.Gilardino al disco LP del duo M.Fragnito-L.Matarazzo Lira Records LRLP 003 con la prima incisione della Sonata di G.Rosetta, ripubblicato poi in CD Ducale 003 ( http://www.luciomatarazzo.it/duo003.html )
  14. I miei più calorosi complimenti al M° Cavallone. LM
  15. [OT] Indubbiamente un napoletano verace. Ecco qui un suo CD: http://www.musicanapoletana.com/product.php?productid=16874 e qui in "Scapigliatiello": http://it.youtube.com/watch?v=NmX8v857IPY Qui invece un suo breve profilo: http://www.mymovies.it/biografia/?a=431 [Fine OT] L
  16. ...il noto cantante napoletano, nonché attore, Nunzio Gallo. Gran bella voce. L
  17. Concordo perfettamente con quello che dici. Spesso nel giudicare ciò che si dice dei microfoni (o tutto ciò che "gira" intorno all'ambiente della registrazione) si commette un errore non da poco: anche le dida in inglese che citava Cristiano, infatti, tendono ad enfatizzare, come Ermanno ha evidenziato, il fatto che il flexi screen aumenta la "separazione" dall'ambiente esterno. Ma siamo proprio sicuri che è questo ciò che a noi, musicisti "acustici", interessi? Certamente l'ambiente dà i suoi problemi, ma credo che per noi, se ben dosato, sia un elemento fondamentale per una buona registrazione. E non è certo un caso che i più moderni riverberi a convoluzione non siano altro che "riproduttori" dell'effetto generato da ambienti di auditorium, teatri o sale concertistiche famosi per la loro acustica. Inoltre in sale di registrazione piccole (come possono essere gli studi casalinghi di ridotte dimensioni) la diminuzione delle riflessioni d'ambiente - che, proprio perché i fronti di riflessione sono ravvicinati, si moltiplicano tantissimo in tutte le direzioni - risulta di fatto illusoria, e apparecchiature del genere possono essere del tutto inutili. L
  18. Avevo già fatto i complimenti ieri mattina ad Angelo dalle pagine del Blog di dotGuitar e li rinnovo qui volentieri. Un caro saluto, L
  19. Grazie lindina, grazie fabio. Vedo se riesco a recuperare un altro paio di brani, perché il nastro è molto rovinato. Peccato, è l'unico video che ho di una bella esperienza durata più di 20 anni. Ma erano altri tempi, una telecamera costava un occhio! Tra l'altro nel programma di quel concerto c'era anche la prima esecuzione del brano che Teresa Procaccini, presente in sala, scrisse per noi. L
  20. Duo M.Fragnito-L.Matarazzo Rossini-Giuliani: Ouverture from Cenerentola Teatro Ghione, Roma LIVE 26/11/90 [flash width=400 height=300:702137506e]http://www.vimeo.com/moogaloop.swf?clip_id=1383244&server=www.vimeo.com&show_title=1&show_byline=1&show_portrait=0&color=&fullscreen=1 LM
  21. Duo Fragnito-Matarazzo D.Scarlatti: Sonata L.413 Teatro Ghione, Roma LIVE 26/11/90 [flash width=400 height=300:798efb77b5]http://www.vimeo.com/moogaloop.swf?clip_id=1311155&server=www.vimeo.com&show_title=1&show_byline=1&show_portrait=0&color=&fullscreen=1 LM
  22. Duo Fragnito-Matarazzo D.Scarlatti: Sonata L.288 Teatro Ghione, Roma LIVE 26/11/90 [flash width=400 height=300:5d355a6647]http://www.vimeo.com/moogaloop.swf?clip_id=1310650&server=www.vimeo.com&show_title=1&show_byline=1&show_portrait=0&color=&fullscreen=1 Per chi volesse ascoltare la versione discografica in CD: http://www.luciomatarazzo.it/LM11.html LM
  23. Ciao Alessio. Io credo che sia solo questione di gusto e di abitudine. Lavoro in continuazione con i due tipi di monitor (in alternanza tra vari Mac) e ti posso dire che le differenze (quelle in negativo) sono evidenti dopo molte ore di lavoro. In generale lo schermo lucido ha colori più vivi e netti per cui risulta più "diretto", ma se lo usi su un portatile ti troverai spesso in condizioni di luce e di riflessi fastidiosi. Non è un grande problema, però, basta orientarlo diversamente e risolvi il tutto. Tieni presente che quello che leggi su riveste tipo Applicando o MacWord spesso può essere fuorviante: quando si parla di "fanno lavori di grafica" ci si riferisce a grafici professionisti che stanno davanti ad un computer otto-nove ore al giorno tutti i giorni del mese e tutti i mesi dell'anno, cosa ben diversa da chi, come noi, al massimo può avere qualche periodo intenso di lavoro particolare. Ti converrebbe provarli entrambi in un negozio, prima di decidere per l'acquisto. LM
  24. Vedo che cominci a fare profitto dei consigli che ti sto dando...bene, bene... Vediamo se sai fare lo stesso con Villa Lobos e Gilardino e Bettinelli :D L
  25. Altra versione del brano di Duarte: http://www.luciomatarazzo.it/duo009_10.html I Six Friendship for two Guitars sono dei brani deliziosi: http://www.luciomatarazzo.it/duo009.html L PS: la versione dei Romero è inascoltabile!
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