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Colloquio con Andrés Segovia, Angelo Gilardino
graf ha risposto a Marcello Rivelli nella discussione Interpretazioni
Peccato però che un vecchio amico come Angelo ( a dir poco il coprotagonista) non voglia qui colloquiare con noi. Io so che lui ne è capace anche informalmente; perciò lo invito, attribuendomene la facoltà perché memore dei molti confronti, delle molte battaglie e persino delle molte ore liete trascorse insieme. -
Il mio diploma di tromba in fa
graf ha risposto a graf nella discussione Quinto anno, Ottavo anno, Diploma
Il corno di passetto, la gironda di bambù, il cornamuso celtico, il facocero tenore: tutte importanti discipline da praticare al biennio. Mai nessuno che si preoccupi del Barbaresco attiorbato! Sous le pont d'Avignom... J'en boirai jusq'a mon plaisir! ( o "sur" ?) -
Il mio diploma di tromba in fa
graf ha risposto a graf nella discussione Quinto anno, Ottavo anno, Diploma
" "Arronzare" non è espressione dialettale, Giorgio, ma italico idioma. Significa "darsi da fare con poca destresi intuisca" e ritroviamo la medesima radice in "ronzare" e "ronzino", cavallo poco destro, poverino lui. Con il prefisso "ar" (sonorizzazione del latino "ad"") si intuisce un supposto "ronza", che non ho proprio idea di cosa essere. E' più facile esemplificare il tutto in parole come "addentare" (prendere con i denti) o "acchiappare" ( prendere per -o con - la chiappa, parola questa italianissima) e così via. Mi preme comunque rassicurarti: non rapinerotti il tuo posto di lavoro. Non solo per ragioni anagrafiche ma perché l'ordinamento non prevede (per ora) l'insegnamento della tromba in fa. Semmai, questa settimana potrei diplomarmi in didattica della tromba marina. P.S.= ou est elle, ma jolie trompe(tte)? -
Il mio diploma di tromba in fa
graf ha pubblicato una discussione in Quinto anno, Ottavo anno, Diploma
Come quasi tutti sapete, è raro che colui che suona una strumento polifonico si appassioni as uno strumento monodico. Ebbene, un tempo mi appassionai alla tromba e al trombone (veramente mi applicai un pò a tutti gli strumenti). Come i pochi giovani che studiavano seriamente, l'idea di far parte di un complessino mi sorrideva, ed il caso volle che quegli ottoni li suonasse un.collega divenuto poi un noto concertista Apprendere da lui qualche nozione fu roba di un momento: la mia prima tromba fu in si bemolle ed i calcoli per ottenere le note reali erano alquanto facili. Venne poi il momento di assolvere al servizio militare. Mi piaceva molto indossare il cappello con la penna ed esibire le mie stellette di sottotenente autiere della brigata alpina "Julia", quella che era stata massacrata in Grecia. Benché poco portato alla vita militare, quel periodo ha poi costituita per me un bel ricordo di spoensieratezza. Sin dal corso di base (durante il quale avevo imparato a conoscere le olivette all'ascolana) avevo ripreso la tromba, in quanto i soldati non potevano adire il circolo degli ufficiali ed io, essendone allievo, fui incaricato della triplice veste di pianista, chitarrista e ...trombettiere. Fu quando mi assegnarono alla Brigata che venni però in contatto con la triomba in fa. Quando ero di picchetto suonavo io stesso i segnali militari e mi esibivo anche in uno struggente "silenzio" fuori ordinanza. Era facile perché si trattava di intonare soltanto armonici e, tutt'al più, mi potevo azzuffare con l'unico pistone di cui lo strumento era equipaggiato. Dopo lunghissimo tempo, e dopo aver abbandonato l'insegnamento, ho scoperto una cosa nuova. Parlando telefonicamente con il direttore dei servizi amministrativi del Conservatorio di Roma, ho appreso che una recente disposizione, tesa a far risparmiare denaro allo Stato (?) e fastidio ai dipendenti, ha stabilito che di certificati non se ne fanno più. Stavo conducendo infatti un' indagine (oggi !ricerca" è parola vaga che evoca immediatamente sia il MIUR che la scuola elementare delle mie nipotine) su persona scomparsa; sono rimasto assai perplesso perché invitato a farmi rilasciare un'autocertificazione. E qui ritorna la mia tromba. Pongo la domanda: non devo partecipare più a concorsi ( almeno come concorrente ) ma potrrei arronzare eventualmente un punteggio supplementare autocertificando i miei titoli di studio conseguiti tra vavole e pistoni? E magari un diploma di tromba in fa conseguito con nove e cinquanta (tanto per nin esagerare)? Che dire? Cosa ne sanno i docenti di Stato che frequentano questo forum? Io non sto più nella pelle. -
Colloquio con Andrés Segovia, Angelo Gilardino
graf ha risposto a Marcello Rivelli nella discussione Interpretazioni
Marcello, alla fine ci siamo arrivati.... e anche volentieri, mi pare! -
Compositori 2014
graf ha risposto a Emanuele Addis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Questa non la sapevo e mi piace apprenderla ! C. -
Compositori 2014
graf ha risposto a Emanuele Addis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Abbandonerò l'anneddotica perché - mi pare di capire - l'uso e la difesa che ne faccio sono poco graditi.. A Marcello e Domenico rispondo che sono piuttosto propenso a raccontare quello che i compositori citati pensavano della propria e dell'altrui opera per chitarra. Salvo poi ad essere contestato sulla mia attendinilità Nella celeberrima favola del lupo e dell'agnello abbeverantesi a valle dl un ruscello, Fedro narrò di come quest'ultimo fosse apostrofato dalla fiera con un male dixisti mihi pretestuoso ma che gli forniva una giustificazione onde procurarsi un buon pasto. Il liutaio Bevacqua (tanto per rimanere in tema musicale) venne definito da padre Dante talmente enfio da assomigliare lui stesso ad un liuto. In un film spassoso, Roberto Benigni e Massimo Troisi incontrano alla fine - impersonato da Paolo Bonacelli - nientemeno che Leonardo da Vinci. Questi, dopo aver precorso i tempi realizzando la locomotiva, si preoccupa soltanto di definire la percentuale commerciale da riconoscere ai due. Un biografo di Gioacchino Rossini lasciò detto che egli disse di aver pianto solo due volte in vita sua: la prima volta quando ascoltò Paganini che suonava e la seconda quando, trovandosi a pranzo sul terrazzo di una villetta sul lago di Como, vide cadere nelle acque uno splendido fagiano ripieno (autoironia o Paganini lo deluse così tanto?). Pur non essendo né lupo né agnello (soprattutto), pur non essendo un bevitore come Bevacqua, pur apprezzando la simpatica sceneggiatura di "Non ci resta che piangere" e pur non avendo mai mangiato fagiani ripieni sul lago di Como, devo resistere alla "sindrome" di Rabbit il coniglio che, perseguitato dagli sbirri, fu stanato perché incapace di resistere all' "ammazza la vecchia" e se ne uscì platealmente con il suo "co...ool flit!". D'altra parte, non essendo io (ancora per poco) ricercato dalla polizia, mi conviene dimenticare ogni pensiero negativo; ciò che non è facile per uno che ha buona memoria e l'esercita anche negli intervalli di lavoro, magari piazzando risposte più o meno indecorose su questo forum Buona Domenica Superior stabat lupus.... Mentre mi impappinavo con i corsivi , sono giunti i due messaggi di Ermanno B. e di Cristiano P. Li ho graditi entrambi e penso che abbiano contribuito a rassenarmi, il primo sembrandomi decisamente amichevole ed il secondo, grazie a Dio, tuttaltro che animoso. Insomma, dovrò rivedere le mie posizioni, e questo in tutta sincerità non mi dispiace. Disse il saggio: "non c'è mai nulla di definitvo" (non lo so se lo disse davvero, ma io l' ho ripetuto per tutta la vita e - con altre e ben più belle parole - lo fece il filosofo Hegel). Aggiungerò solo un altro mio pensiero che - mi meraviglio - non ha mai enunciato ancora nessuno, a tutt'ora: "se la pazienza è la virtù dei forti, il chiedere scusa la è dei fortissimi". Detto questo, non posso ovviamente domandare venia qualora avessi impiegato toni troppo forti. Sarà per un'altra volta! -
Compositori 2014
graf ha risposto a Emanuele Addis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Avevo concordato con ossurf, qualche giorno fa, di postare una di queste vecchie foto per cogliere lo spunto onde narrare qualche altro episodio aneddotico sui compositori del Novecento ( e oltre ); mi sembra però che non ne valga la pena. Per la cronaca, mi sembra che la foto sia del 1989. -
Compositori 2014
graf ha risposto a Emanuele Addis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Tutt'altro, Cristiano, gli aspetti umani contrastano il fariseismo ufficiale; rilegga perciò l'intervento senza remore mentali. Tra l'altro, io sono cresciuto con la musica di Torroba ed ho tuttora per lui il massimo rispetto, come uomo e come artista. Mi scusi per l'abituale sincerità, ma questo suo intervento non mi è piaciuto affatto; non altro, poteva evitare parole forti come "indecoroso". E di decoro io penso di averne a sufficienza. -
Compositori 2014
graf ha risposto a Emanuele Addis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Sul finire degli anni Sessanta, non ricordo come fu, mi trovai,da solo, ad accompagnare in giro per Roma un affermato compositore spagnolo dal nome di Federico Moreno Torroba. Quando giungemmo in via Cola di Rienzo, egli espresse il desiderio di acquistare dell'abbigliamento ( e una cravatta, mi sembra di ricordare ). Essendo poco più di un ragazzo, io gli rompevo le scatole parlandogli come potevo di Pezzi caratteristici e di Sonatine, ma mi parve chiaramente che non era molto interessato. Non so come, non so quando, ma il discorso si spostò in qualche modo sulle committenze, sui diritti d'autore e sui conti in banca,cosa di cui allora non capivo un accidente. L'anziano musicista si rianimò improvvisamente e divenne loquace, inanellando la sua lingua tanto velocemente da non farmi capire più nemmeno una parola. Tutto fu dimenticato, a partire dalla cravatta, e Torroba diventò di colpo soddisfattissimo del suo giovane accompagnatore. -
Compositori 2014
graf ha risposto a Emanuele Addis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Ancora una volta siamo d'accordo, ma la mia non è una provocazione semmai una domanda rettorica. Mi piace sottolineaore che ai tempi di Tarrega ( non così lontani, poi ) la trascrizione era considerata pressoché un'opera del trascrittore e, soprattutto, i compositori, pur dicendo un gran bene della chitarra , ne stigmatizzavano la presunta dappochezza col guardarsi bene dallo scrivere per essa. Né tantomeno annettevano valore allo studio delle sue possibilità strumentali. Un esempio per tutti è costituito dali Trattato di Berlioz. Eppure questi si dilettava a suonarla e , ci hanno tramandato, strumentava secolei. Includendo le "segoviate", sono convinto che quella pratica ha contribuito da subito e non poco a richiamarne l'attenzione ed abbia nel contempo incuriosito (si fa per dire) i compositori moderni ad interessarsi alle sei corde. P.S. = L'eccesso di purismo è bacchettone. In linea di principio, sono contrario a programmare le trascrizioni (salvo considerazioni storiche o di vincolante accondiscendenza) ma certe, d'autore, suonano così bene..... -
Compositori 2014
graf ha risposto a Emanuele Addis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Più che sensato, Marcello, e condivisibile quanto scrivi. Io sono influenzato dalle "prime maniere" dei Petrassi e dei Berio, persone con cui - in piccolo, naturalmente - posso dire di acer lavorato. Non si sono fermati, però, e la loro opera ha poi preso la via che attenne alla cosiddetta "contemporaneità". Non hanno rinnegato nulla, però, e ci hanno stupito e fatto emozionare più di una volta. Se io, da parruccone, stravedo per Stravinski, è forse perché ormai non sono più giovane, ma non mi vergogno nel contempo di dire che il capolavoro novecentesco di un certo genere genere è il "Salmo" di Petrassi piuttosto che la più nota "Sinfonia dei Salmi", opera stravinskiana che pur lascia il segno in chi l'ascolta per la prima volta. Pure, Berio e Petrassi parlavano di musica con entusiasmo e candore, visitavano entrambi persino gli studenti dei corsi e delle scuole di chitarra, avevano il piacere di mischiarsi ai "comuni", magari prendendo assieme un caffé in via dei Greci o dopo il concerto. La nostra epoca ha messo insieme l'informatica e lo sport estremo, l'astrofisica e la riscoperta della buona cucina, e via dicendo.. Così è della musica: come l'archeologia non ama "il sasso per il sasso" , egualmente essa non ha da essere "la nota per la nota" o, aggiungo ancora," il rumore per il rumore" Di qualcosa del genere già parlammo a suo tempo e altrove. Scritture di musica tonale o post-moderna (ancora questra parola!), fantastica o applicata, si equivalgono, purché ogni stile non trascenda. Allora non si potrà fare a meno di dire che valeva la pena si cercasse qualcosa, in esse. Buona notte a te, Marcello. C. -
Compositori 2014
graf ha risposto a Emanuele Addis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Trovo che la Casoli fa assai bene il suo lavoro. Quanto al brano, avrei qualche perplessità; si continua a sperimentare di tutto,anche la "traduzione" da arpa a chitarra di opere recenti (ma è così carente il nostro repertorio?). Del resto, viene da chiedersi, è una maniera del "deja ecoutée" (e da tempo), è sperimentale o è d'avanguardia? O forse di post-avanguardia? Prefersco Sciarrino che parla e, per quanto mi riguarda, pur interessandomi l'ascolto (pensate che conoscevo bene Fausto Razzi), devo confessare in tutta onestà che non è per queste cose che ho scelto il mestiere di musicista. -
Stranamente, ritorna questo argomento, dopo che il mio messaggio "ancora sulla Siae" non ha avuto nessun nessun riscontro, se non il mi piace dello stesso Cristiano, che ho apprezzato. Ribadisco pertanto il mio concetto di vincolo-capestro tra autore e SIAE, ivi comprendendo le Società di concerti, gli editori e così via. Sembra che di fronte a certi argomenti le decine e decine di "compositori" che affollano questo forum si volatilizzino di colpo. Ripeto che le norme applicate sono tanto malvage quanto nebulose e aggiungo come chiunque abbia maturato il diritto di ottenere un solo euro vada salvagurdato. Il fatto poi che un autore (anche di nicchia) debba arrampicarsi per vie traverse onde far fruttare la popria opera è cosa più che nota: rendono maggiormente un paio di note di sottofondo reiterate durante un programma RAI che l'opera omnia di Ildebrando Pizzetti nei concerti. (lo so per certo). Purché si sia nel "giro", la qualità non conta. Pagare l'iscrizione va bene, ma perché essa diviene un balzello annuale? E perché la quota stessa, in tal caso, non è proporzionale agli introiti? Avevo fatto sottintendere la necessità di una levata di scudi generalizzata, ma a quanto sembra nessuno ha raccolto la notrizia nemmeno per commentarla. Quanto alla SGAE, non so che cosa dire: alcuni informatissimi colleghi mi hanno detto che anche quella società è sub iudicio della SIAE. E' vero? C.C. P.S. = uno degli attuali insegnanti di chitarra del Conservatorio di Roma (non chiedetemi il nome, naturalmente) si adorna sul sito dell'Istituto, come titolo curricolare,della propria iscrizione alla SIAE! Dico io .......
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Che repertorio nelle finali dei concorsi?
graf ha risposto a Emanuele Addis nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Quanto dice Caterpiller mi appare un'opinione gettata lì per compiacere i piu'. Che vuol dire che "se non cambiano le giurie non cambiano i musicisti"? Forse che la maniera di suonare dipende da chi ci si trova davanti a giudicare? Quali sono questi concorsi "rarissimi" in cui compaiono le "persone competenti"? L'esperto è lei, Caterpiller, che evidentemente li conosce tutti e che ne conosce pure la composizione delle giurie. La tendenza di oggi è poi quella di non imporre pezzi obbligatori ( sulla qual cosa non sono pienamente d'accordo) ma anche qui lei ha approfondito talmente bene l'argomento che potrebbe stilare una lista in merito. Non me ne voglia, ma non mi capacito del suo intervento. -
C'è musica e musica: quesiti dai primi anni '70
graf ha risposto a Emanuele Addis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Tralascio i miei consueti aneddoti riguardanti gli incontri con i succitati Berio e Petrassi per ricordare, a chi si avviluppa in rompicapi e labirinti prammatici, la celebre frase di Igor Strawinski: "Quello che conta davvero nella musica è quanto non si può scrivere". Banalità o messaggio subliminale, il suo? -
Che repertorio nelle finali dei concorsi?
graf ha risposto a Emanuele Addis nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Personalmente, ho un' esperienza ancor più difforme, Nello scorso autunno il MIUR mi ha proposto di andare a presiedere la giuria della sezione finale di Chitarra ed Arpa all "Premio delle Arti", riservato ad una cinquantina di studenti già' selezionati nei rispettivi Conservatori di Musica. Ho accettato per sgranchirmi un pò e per visitare il bell'Istituto bresciano. Tale finale si svolgeva in due tempi, ma qualche parola risentita mi è venuta proprio dalle colleghe arpiste che non hanno esitato a definirmi "burocrate" perché volevo fosse applicato il regolamento, che voleva non fossero valutate le trascrizioni o spacciati per !moderni (o contemporanei) pezzi di oltre cent'anni or sono. Fatto buon gioco a cattiva sorte, pur tenendo il punto, memore delle comissioni di cui facevo parte giovinetto, con Clelia Gatt iAldovtandi (!) o Marie Selmi.Dongellini, il concorso si è felicemente concluso. Così pure è avvenuto per quello chitarristico, ma con una basilare differenza: nessuna trascrizione ammessa ed un buon numero di scelte che, sia alle eliminatorie che alla finale, prilegiavano il moderno,come da C.M.Unanimi naturalmente i due colleghi strumentisti che erano con me. Se mai, e qui ritorno più propriamente in tema, si notava il privilegio accordato ad alcune composizioni sempreverdi: decine di "Fantasie" di Mertz e decine di "Sonate" di Ginastera!Fu come rimpinzarsi di pernici tartufate per tre giorni di seguito, e ad ogni pasto! Nessuna musica italiana mioderna o contemporanea, qualche Giuliani, qualche Torroba, due o tre scelte di postavanguardia piegata alla chitarra. Ora vi chiedo: possibilw che gli insegnanti ( e qui si trattava di quelli opranti nei Conservatori), pur avendo dimostrato di ben curare gli aspetti tecnici dei propri pupilli, non abbiano pensato di andare oltre, e, perché no, di dare o far dare un'occhiatina alììodierna pletorica produzione per chitarra? D'acciordo, sono quasi tutte povere cose non adatte ad un programma di concorso, ma qualcosa di buono ci sarà pyre, o no? Se tutti i contemporanei sono così dappoco, specie gli italiani, non è un'ostinazione continuare ad occuparsi di chitarra? Io però credo di no. -
Compositori 2014
graf ha risposto a Emanuele Addis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Il guaio è proprio in quel "casualmente",, ben altro sarebbe stato un "volutamente".. D'altra parte sono sicuro che la "professoressa" avrà a sua volta definito "schifo" il lavoro dell'altro e insieme avrebbero potuto procedere ad altrui linciaggi innescando così l'ennesima catena di Sant'Antonio. La critica è un diritto sacrosanto, che va però esercitato costruttivamente, in modo esauriente e rispettoso.. C. -
Compositori 2014
graf ha risposto a Emanuele Addis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Non ho voluto istituire categorie diverse, ma con la locuzione di "compositori in genere" volevo soltanto farmi capire dai più- Del resto,, nella precedente lista che hai fatto, figurano come "creatori di musica" una parte di coloro che hanno scritto soltanto per chitarra, e tra essi unoo solo dei tempi nostri, cioè' Domeniconi, una volta archiviato Barrios che non è certo uno dei Compositori 2014, come recita il titolo di questa discussione. Non me ne volere, ma stavolta non siamo in sintonia, tanto più che oggi "sinfonisti" non ne esistono più e "creatori di sinfonie" forse. Carlo. -
Domanda sulla dodecafonia e la chitarra
graf ha risposto a Mirella Pani Landolfi nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
.Sono stato anticipato. -
Compositori 2014
graf ha risposto a Emanuele Addis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Si, ma infine mi sembra che i sia Angelo che Cristiano, allargandosi, siano andati fuori tema. Non aveva detto Addis "compositori" ( avevo interpretato in genere e non non necessariamente soltanto per chitarra)? E per di più "viventi" ( qui il gesto apotropaico è d'obbbligo) ? P.S.= Né che io ritenga non veritiero quanto da loro postato, anche se aggiungerei altri autori non-chitarristi. -
Compositori 2014
graf ha risposto a Emanuele Addis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Quanta saggezza nella risposta (per molti banale) di Alfredo F.! Devo confessare che per buona parte i nomi del menù non mi sovvengono. D'altra parte, la domanda si presta facilmente ad altre risposte, come quella di Vladimir, che invidio perché io sono fermo a .........( non voglio scoprire le mie carte, infatti). Mi si perdon l'intervento, quindi. -
Ti rnngrazio del chiarimento, Lucio. Forse cercavo una conferma o forse pensavo a qualche novità "iin itinere". Non prendiamocela troppo conn la colpevole disinformazione (eufemismo, in questo caso) di alcuni scriteriati insegnanti che amano autopromuoversi (come tu dici) ma consideriamo anche che parecchi studenti, a fine corso, amano "inzupparci il pane", come si dice al Centro.Sud. Quando il Ministero di una volta mi spediva in ispezione (allora eravamo persino pagati) assistevo a chiarificanti discussioni tra "equivalenze" ed "equipollenze".. Poi, neglii ultimi anni di servizio, non ci ho capito più nulla, dipendendo tutto dall'umore momentaneo del funzionario addetto. che stilava decreti e ordinanze pensando per sé: video bona proboque, deteriora sequor. P.S.= le citazioni latine ci stanno così, tanto per rendermi antipatico.
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Pregherei qualcuno più informato di me di dirmi in quale legge, ordinanza o atto ufficiale del MIIUR, alla fine dei percorsi del 3+2 in un Conservatorio, è usata o contemplata la parola "Laurea" anziché la dicitura "Diploma di primo (o secondo) livello in ..." Sono interessato,in presenza dellle domande che assai spesso mi vengono rivolte in merito. Grazie.
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La scomparsa di Paco de Lucia
graf ha risposto a Taltomar nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Inutile sottolinerare la sua tecnica e la sua musicalità. Ascoltarlo,specie se dal vero, ti faceva pensare ad un linguaggio che, venendo da lontano, riusciva come non mai a sublimare evocazioni, civiltà, genti. Cristiano, il silenzio per questi eventi è di regola nel forum e per questo -una volta tanto- ci siamo astenuti dal rimarcare la notizia. Apprezziamo perciò Taltomar per averne suscitato una memoria.