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Piero Bonaguri

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Tutti i contenuti di Piero Bonaguri

  1. Le possibilità sono numerosissime. Due cose che mi vengono in mente subito sono le Musiques pour Claudel di Henri Sauguet e la suite di Roberto Tagliamacco "Una Storia incredibile" (Ut Orpheus); ma è tanto per suggerire due opere scritte per accompagnare un testo letterario. Naturalmente la scelta musicale dipende anche da che cosa si legge, e qui mi permetto di suggerire che, ben più interessante che fornire un semplice sottofondo musicale, sarebbe cercare una qualche forma di interazione tra testo e musica (come del resto le due composizioni citate fanno, anche se possono essere eseguite come musica "pura"). Una serata di letture poetiche senza musica risulta difficilmente proponibile, ma perché non profittare della occasione per creare delle interazioni tra testi letti e musiche suonate che vadano al di là del sottofondo o del semplice "stacchetto"?
  2. Tony Morris informa il Lake Konstanz Research Meeting group di questo, apparentemente, inedito di Barrios, "Petit Pierrot": Il PDF è disponibile in allegato. 61237114-Petit-Pierrot.pdf
  3. La parola fa riferimento ad una querelle esplosa in ambiente musicale qualche decennio fa e forse ora superata. Come si sa, gli anni '50 e '60 del secolo scorso (emblematicamente rappresentati dai corsi di Darmstadt) hanno costituito in musica il culmine di quella tendenza che potremmo definire strutturalista o, prendendo in prestito il nome dalle arti visive, informale. Attorno agli anni '70, e dopo, in alcuni compositori si espresse una reazione violenta a questa tendenza e, in favore dichiarato di una maggiore "ascoltabilità" della musica, venne propugnato il ritorno, diciamo sinteticamente, al tonale (spingendo questo in qualche caso fino ad una imitazione dei linguaggi del passato). Da qui la diatriba. Non so se sono stati questi compositori (o invece i loro "avversari") a definirsi per la prima volta "neoromantici". Un compositore italiano che è stato tacciato di neoromanticismo (perché questa veniva ormai vista come una accusa) è stato Marco Tutino. L'accusa rivolta ai neoromantici è, in sostanza, di cercare una soluzione semplicistica ("torniamo a scrivere tonale, come ai bei tempi andati") ad un problema che, però, è reale (qualcuno ha notato che l' iperstrutturalismo di certa musica paradossalmente produce, all'ascolto, esiti simili a quelli che produce il suo esatto contrario, cioè l'assoluta aleatorietà). Nell'accusare il neoromanticismo di questa pretesa risposta troppo facile (ad un problema che però, credo, esiste) sta, direi, l'accusa di bluff. La situazione è poi stata anche complicata da quel clima dittatoriale di cui sempre la Gentile parla, per cui spesso il successo o meno di un compositore contemporaneo viene in un certo senso deciso a priori, per ragioni che poco o nulla hanno a che vedere con il suo reale valore musicale. Mi sembra che oggi la querelle tra strutturalisti e neoromantici sia superata nel senso che quel "neoromanticismo" di cui parla la Gentile oggi in pratica non esiste più (o quasi più) - forse sostituito da esperienze che guardano al "crossover". La querelle oggi mi pare sia tra un certo mondo della composizione musicale ed esperienze come quella di Giovanni Allevi o Einaudi (o, mutatis mutandis, Sollima) E certamente, come dice Ada Gentile, d'altra parte molti compositori, forse sempre più, si pongono il problema della "ascoltabilità" di quello che scrivono, come osserva anche il presidente della SIMC Davide Anzaghi. La questione della funzione del musicista nel mondo d'oggi, anche leggendo le risposte di Ada Gentile alle mie domande, mi pare continui a restare aperta ed interessante per tutti noi.
  4. Il problema relativo al file audio è stato risolto. Se si usa il browser Internet Explorer, a pagina 2 dell'articolo su Phelan, immediatamente sotto la copertina del cd Phoenix, compare la barra del player e si può acoltare il Piece for Guitar N° 1, rinominato "Stay Quiet". E' lo stesso pezzo contenuto nel cd, ma si tratta di una nuova registrazione, diversa da quella del cd, che ho fatto qualche settimana fa al rientro dalla California. Al momento se invece si usa il browser Firefox la barra continua a risultare invisibile
  5. Due brani inediti di Villa -Lobos ?!? Dopo decenni di interrogativi e ricerche? "Diavolo" di un Frederic Zigante, ce l'hai fatta!! Questo è un avvenimento direi! Se poi sono del livello della Valse - Choro che hai ritrovato qualche anno fa... Complimentissimi !(anche se non si dice così)
  6. Per la registrazione del pezzo di Phelan (più recente di quella del cd Phoenix) ho segnalato il problema a Dotguitar e anch'io attendo lumi: mi avevano scritto che per potere ascoltare il file occorre installare Quick Time, ma anche dopo avere installato l'ultima versione del programma continuo a non vederlo. Non so se sia un problema di visualizzazione su schermo dovuto al fatto di usare pc e non mac ... appena so qualcosa lo scrivo!
  7. Certo, l'edizione critica dei Preludi e della Suite , sempre curata da Zigante, è già in giro da un po' di anni. Dopo le Etudes sarà la volta del Choros n°1
  8. Beh, dicono che d'estate si può leggere di più... allora mi permetto di segnalare che sul prossimo numero di dot.guitar la mia rubrica "Dialoghi con i compositori" è raddoppiata. Infatti c'è una intervista alla compositrice Ada Gentile, con particolare riferimento alla sua produzione per e con chitarra: http://www.dotguitar.it/zine/approfondimenti/gentile.html ed un mio articolo sul compositore americano James Phelan, scomparso recentemente ed autore di musica per chitarra che giudico di grandissimo interesse: http://www.dotguitar.it/zine/approfondimenti/phelan.html In entrambi gli articoli è possibile anche ascoltare pezzi per chitarra sola della Gentile e di Phelan, eseguiti da Patrik Kleemola (Ada Gentile) e da me (James Phelan). Buona lettura e buon ascolto.
  9. Purtroppo la dicitura del bando è ambigua perché, tornando alla domanda iniziale, essa potrebbe effettivamente venire interpretata anche nel senso di non dare ad ogni concorso uguale valore, per cui non sempre un primo posto equivarrebbe a tre punti(e questo avrebbe un senso, dato per scontato la competenza ed imparzialità della commissione). Dove secondo me sta l'errore indiscutibile della commissione è nel decidere a priori che mai si andrà oltre ad un punto, in ogni caso. Questo va contro il testo del bando che, pure ambiguo, ammette comunque che i punti possano essere uno, due o tre per ogni risultato conseguito. Chiedere semplicemente che la stessa commissione rifaccia la graduatoria non è esente da rischi, perché in caso di volontà di forzature queste possono comunque essere attuate anche col sistema di attribuzione di 1,2,3 punti, dato il margine discrezionale della commissione. Di fronte invece ad una palese violazione del testo del bando parrebbe meglio chiedere, se possibile,che la commissione venga totalmente sostituita.
  10. Mi pare che ci siano diversi tipi di silenzio nella musica. Per fare solo alcuni esempi a noi vicini: la pausa di croma all'inizio (e simili) del Fandanguillo di Turina la vivo come una sorta di slancio che precede le note suonate, ma è già dentro il ritmo (ricordo che Segovia notava che tanti chitarristi non rispettano il tempo in questo pezzo). Nella Tarantella di Castelnuovo Tedesco la pausa o il respiro scritto può sottolineare ironicamente il piccolo straniamento dato dal cambio improvviso di tonalità, e va vissuto con la complicità di un effetto "teatrale" condiviso col compositore. In tanta musica polifonica il gioco di silenzio e suono obbedisce al gioco polifonico (in un duetto di Carulli, ad esempio, è facile e divertente vivere il silenzio in questo modo; assai più arduo riprodurre questo in una fantasia solistica di Fuenllana o Narvaez!). Un esempio ancora diverso sono le lunghe pause che Gilberto Cappelli mette alla fine dei suoi pezzi: qui hanno la funzione di "obbligare" esecutore e pubblico ad una sorta di memoria di quanto è appena successo, senza che l'applauso (o altra reazione!) venga a rompere quel momento "magico" - che peraltro può verificarsi anche alla fine di un pezzo in cui la pausa non sia esplicitamente scritta. L'idea di Cage è ancora diversa: lui sosteneva che in realtà il silenzio non esiste (come minimo anche nella camera anecoica si sente il cuore e la pressione sanguigna, diceva) e allora i silenzi che scriveva erano provocazioni a rendersi conto del fatto che in realtà tutto quel che succede è importante, tutti i suoni ed i rumori hanno un loro valore. A mio parere era un modo provocatorio di richiamare l'attenzione su un fatto reale. (c'è anche un libro di Cage, Silenzio, edito da Feltrinelli). Si potrebbe,credo, andare avanti. Ma c'è un altro silenzio su cui vorrei richiamare l'attenzione: quello di chi ascolta intanto che qualcun altro suona. La musica che facciamo richiede e suscita questo silenzio; e mi pare significativo che in una cultura che odia e fugge il silenzio, come una specie di horror vacui, la musica bella aiuti a capirne il profondo valore (come mi piace far notare ai ragazzi quando suono nelle scuole), silenzio non come un disciplinare "non parlare" ma come lo stupore davanti a qualcosa che accade. "Il Tuo ricordo mi riempie di silenzio" diceva Laurentius eremita...
  11. I corsi preaccademici sarebbero, di per sé, competenza della scuola media inferiore e dei licei musicali e non dei conservatori, che possono attivarli, dice la legge di riforma, finché le altre scuole non sono a regime (c'è di fatto chi sostiene che già da ora, essendoci ormai da un anno i licei, i conservatori non dovrebbero più occuparsi del settore pre - accademico). A torto o a ragione (una città come Bologna finora era priva di Liceo Musicale) però continuano ad occuparsene, dando però (si spera) la precedenza a quello che per legge devono ormai fare, cioè curare il settore accademico o AFAM. E' vero che al triennio (ed al biennio sperimentale successivo) si accederà comunque tramite esame di ammissione, che si sia frequentato o no un corso pre-AFAM, in conservatorio o fuori. Legalmente i requisiti per l'accesso al triennio sono la maggiore età ed il possesso di un titolo di studio di secondaria superiore, oltre naturalmente al superamento di un esame di ammissione. Sembra logico supporre che chi ha fatto un percorso di studi musicali regolari sarà avvantaggiato, ma al momento non sono sicurissimo di questo (non vorrei che uno dei peggiori risultati della riforma fosse quello di allungare"indefinitamente" gli anni di teoria e solfeggio - pur ammantati di nomi suggestivi tipo ear-training...)
  12. Piero Bonaguri

    Custodie chitarra

    Quella che ho preso io costava sui 270 euro (un anno fa, vado un po' a memoria)
  13. Piero Bonaguri

    Custodie chitarra

    se non sbaglio ce sono anche di molto meno costose, come quelle che vendono nello shop di Guitart. Io ne ho preso una l'anno scorso e mi piace.
  14. In questo senso un vantaggio dello Zoom è quello di avere, oltre ai due microfoni "built in", altri due ingressi microfonici. Questo permette di continuare ad usare la macchina anche nel caso si faccia un upgrade dei microfoni e si voglia sperimentare diverse tecniche di ripresa sonora.
  15. Io non so la procedura, ma mi rivolgerei alla segreteria di una scuola e ad un sindacato. Auguri, PB
  16. In segreteria mi hanno detto che l'anno scorso si pagava 650 euro.
  17. 12 Études Heitor Villa-Lobos: pubblicata l'edizione critica di Frédéric Zigante Emergo un momento dal mio esilio californiano per segnalare che ho da poco saputo, grazie alla cortesia di Frederic Zigante, che la sua nuova e lungamente attesa edizione critica degli Studi di Villa - Lobos e' finalmente stata pubblicata da Max Eschig. Non c'e' bisogno che io spenda parole per ricordare l' importanza di questo evento editoriale: sono pero' molto lieto di darne notizia agli utenti del Forum.
  18. Complienti!!
  19. Segnalo questa nuova pubblicazione per due chitarre del compositore Luca Belloni. L'opera è scaricabile in download al seguente indirizzo: http://tinyurl.com/belloni-sei-piccoli-pezzi
  20. Provi in segreteria didattica: ufficiodidattica@conservatoriobologna.it Se ci fossero problemi, mi faccia sapere scrivendo a bonaguri@bonaguri.com
  21. Segnalo l'uscita, sul magazine chitarraedintorni.eu, di un mio lungo articolo sulla musica per chitarra di Gilberto Cappelli. Non si tratta di un saggio analitico, ma piuttosto del racconto, scritto negli anni e a diverse riprese - da qui la lunghezza - sulla mia, ormai più che ventennale, collaborazione con il compositore. Conosco Gilberto Cappelli dai primi tempi in cui studiavo la chitarra: addirittura, il mio primo concerto pubblico lo feci partecipando ad una serata nella quale si presentava anche lui come pianista. Era il 1971, io avevo quattordici anni e lui quattro di più. Non ricordo esattamente quando cominciai a chiedergli di scrivere per chitarra: direi attorno alla fine degli anni settanta. Le mie motivazioni sono state inizialmente abbastanza casuali. Io non conoscevo direttamente la sua musica ma sapevo che lui era diventato un compositore affermato - aveva lasciato la carriera pianistica per dedicarsi alla composizione - ed inoltre ci conoscevamo e frequentavamo da tempo: semplicemente, mi sarebbe piaciuto avere qualcosa di suo da suonare. Poi, dal 1982, me lo ritrovai come collega al Conservatorio di Cesena, le occasioni di rapporto aumentarono e le mie richieste di un pezzo si fecero più pressanti; ma Gilberto continuò per anni ad oppormi cortesissimi quanto fermi rifiuti. Forse l’immagine tradizionale dello strumento non gli diceva molto, forse non sapeva se io, da giovane chitarrista non particolarmente addentro alla musica contemporanea, sarei stato in grado di rendere giustizia alla sua musica; e poi erano per lui anni di passaggio, in cui stava cercando una nuova strada espressiva, e per questo esteriormente tutta la sua produzione sembrava subire una battuta d’arresto. Nel frattempo io cominciai ad occuparmi sempre più di musica contemporanea, incisi il primo disco per la Edi - Pan interamente dedicato a pezzi scritti per me e dei quali curai anche la pubblicazione, conobbi tanti compositori anche importanti: ma con Cappelli ancora nulla da fare! Un giorno, però, gli feci vedere un breve ed intenso pezzo che Adriano Guarnieri mi aveva appena scritto per un concerto in memoria di Armando Gentilucci (“ Per Armando”, appunto, poi pubblicato da Ricordi): ho l’impressione che da quel momento l’idea di scrivere qualcosa per chitarra abbia cominciato ad apparirgli più concreta. Infatti, alcuni mesi dopo ebbi una visita a sorpresa (tra l’altro quel giorno era il mio compleanno, ed io stavo ancora dormendo!): ecco arrivare Gilberto col manoscritto di “Memoria”, frutto di mesi di silenzioso lavoro: da lì è iniziata una lunga storia di collaborazione, tuttora in pieno svolgimento. Continua a leggere: > http://www.chitarraedintorni.eu/cappelli_1_dintorni.htm
  22. Grazie della segnalazione, che passerò alla segreteria didattica. Il biennio di chitarra a Bologna comunque esiste.
  23. Grazie della correzione (c'era anche "un strato"!). Ho segnalato gli errori in modo che vengano corretti...
  24. Segnalo la recente uscita di una mia conversazione con il compositore Paolo Ugoletti, per la rivista online Dot.Guitar: http://www.dotguitar.it/zine/approfondimenti/ugoletti1.html Buona lettura, per chi vuole!
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