Gaetano Balzano Inviato il September 19, 2006 Group: Members Topic Count: 47 Content Count: 134 Reputation: 0 Joined: 03/14/2006 Status: Offline Share Inviato il September 19, 2006 In linea generale, sono più facili gli studi dell'op.6 o quelli dell'op.29 di F. Sor?Grazie. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Angelo Gilardino Inviato il September 19, 2006 Group: Members Topic Count: 87 Content Count: 2,241 Reputation: 100 Joined: 11/24/2005 Status: Offline Device: Macintosh Share Inviato il September 19, 2006 In linea generale, sono più facili gli studi dell'op.6 o quelli dell'op.29 di F. Sor? Grazie. E' impossibile dirlo in assoluto. Ogni studio tratta un tipo di tecnica, un modello di scrittura, e rispetto a tutto ciò le risposte degli esecutori sono necessariamente diverse, personali: uno studio che a un chitarrista non oppone alcuna resistenza - perché l'esecutore ha una risposta facile e pronta per quel tipo di tecnica - potrà impegnare un altro esecutore, ugualmente bravo, richiedendogli un lavoro severo; e, passando a un altro studio, gli stessi esecutori si troveranno magari in una situazione uguale e contraria. Io direi che gli Studi op. 6 e op. 29 sono l'espressione del più alto livello musicale e tecnico raggiunto dalla chitarra propriamente "classica", cioè nei primi tre decenni dell'Ottocento. Quindi, nel loro genere, richiedono all'esecutore il più alto livello tecnico e musicale. dralig Link to comment Share on other sites More sharing options...
Christian Saggese Inviato il September 19, 2006 Group: Members Topic Count: 11 Content Count: 58 Reputation: 7 Joined: 01/21/2006 Status: Offline Share Inviato il September 19, 2006 In linea generale, sono più facili gli studi dell'op.6 o quelli dell'op.29 di F. Sor? Grazie. Cosa intende per facile o difficile? E' un parametro così soggettivo.... CS Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gaetano Balzano Inviato il September 19, 2006 Group: Members Topic Count: 47 Content Count: 134 Reputation: 0 Joined: 03/14/2006 Status: Offline Author Share Inviato il September 19, 2006 Certo, sì, è soggettivo, come ha sottolineato il M° Gilardino. Per difficile intendo: impegnativo, più complicato. Ovviamente per facile intendo il contrario, cioè più accessibile, meno *elaborato*. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alfredo Franco Inviato il September 19, 2006 Group: Members Topic Count: 84 Content Count: 1,188 Reputation: 77 Joined: 12/03/2005 Status: Offline Device: Windows Share Inviato il September 19, 2006 L'op. 29 di Sor è la "seconda parte" dell' op.6. La numerazioni dei singoli studi parte infatti dal 13 e non dall'1... Alla luce di questa evidenza mi sento autorizzato a pensare che questi 24 studi debbano necessariamente formare un corpo unico, inscindibile, e da afferrare nella sua integrità stilistica. La stessa sequenza degli studi, inoltre, è sorprendentemente rivelatrice rispetto alle esecuzioni del pezzo singolo decontestualizzato. Ce la faranno i chitarristi a prendere coscienza della qualità stilistica di questo lavoro e riservargli la stessa attenzione che i pianisti riservano agli studi di Chopin? Dato per scontato che per alcuni grandi è già così, voglio sperare che un giorno lo sia per (quasi) tutti. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alfredo Franco Inviato il September 19, 2006 Group: Members Topic Count: 84 Content Count: 1,188 Reputation: 77 Joined: 12/03/2005 Status: Offline Device: Windows Share Inviato il September 19, 2006 Certo, sì, è soggettivo, come ha sottolineato il M° Gilardino.Per difficile intendo: impegnativo, più complicato. Ovviamente per facile intendo il contrario, cioè più accessibile, meno *elaborato*. In questo senso non c'è alcuna differenza fra le 2 raccolte. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gaetano Balzano Inviato il September 19, 2006 Group: Members Topic Count: 47 Content Count: 134 Reputation: 0 Joined: 03/14/2006 Status: Offline Author Share Inviato il September 19, 2006 La stessa sequenza degli studi, inoltre, è sorprendentemente rivelatrice rispetto alle esecuzioni del pezzo singolo decontestualizzato. Non ho afferrato scusa. In che senso? Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alfredo Franco Inviato il September 19, 2006 Group: Members Topic Count: 84 Content Count: 1,188 Reputation: 77 Joined: 12/03/2005 Status: Offline Device: Windows Share Inviato il September 19, 2006 La stessa sequenza degli studi, inoltre, è sorprendentemente rivelatrice rispetto alle esecuzioni del pezzo singolo decontestualizzato. Non ho afferrato scusa. In che senso? Nel senso che un compositore non scrive una raccolta di studi raccattando ciò che trova in casa ma li organizza in base al proprio stile. Se un compositore parla del mondo attraverso la sua musica, è chiaro che in questi 24 pezzi c'è un discorso sul mondo, un discorso che ha un inizio e una fine. Si possono estrapolare i singoli studi, certo, però si fa un discorso diverso. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Capo d'Astro Inviato il September 19, 2006 Group: Members Topic Count: 4 Content Count: 69 Reputation: 0 Joined: 02/06/2006 Status: Offline Share Inviato il September 19, 2006 La stessa sequenza degli studi, inoltre, è sorprendentemente rivelatrice rispetto alle esecuzioni del pezzo singolo decontestualizzato.Ce la faranno i chitarristi a prendere coscienza della qualità stilistica di questo lavoro e riservargli la stessa attenzione che i pianisti riservano agli studi di Chopin? Concordo. Credo che queste opere possano essere considerati dei veri "studi da concerto" ed un mio progetto (ancora in lunga fase di gestazione) e' appunto di eseguirli in un unico concerto come un'opera unica. Un posto ideale per un programma cosi' sarebbe l'auditorium del conservatorio o una associazione musicale. Sono sicuro di non essere stato il primo ad essere tentato da questa idea: quale chitarrista si e' gia prodotto in concerto con un programma cosi ? Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gaetano Balzano Inviato il September 19, 2006 Group: Members Topic Count: 47 Content Count: 134 Reputation: 0 Joined: 03/14/2006 Status: Offline Author Share Inviato il September 19, 2006 la complessità non è sinonimo di complicazione, la complessità musicale può essere veicolata da una ridotta articolazione del materiale tanto quanto il contrario Giustissimo. Ma quello che volevo sapere io comunque era dal punto di vista prettamente tecnico. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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