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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Miguel Llobet compositore e pittore


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Leggendo la monografia che Bruno Tonazzi ha dedicato a "Miguel Llobet, chitarrista dell'impressionismo" (Bèrben, 1966) mi ha colpita l'asserzione dell'autore circa la maggiore "fertile musicalità" di questo musicista rispetto al suo maestro Tarrega (p. 13), che gli avrebbe permesso di superare, con la sua timbrica innovativa, le mete raggiunte da quest'ultimo.

Mi piacerebbe capire meglio, con il vostro aiuto, questo concetto e perchè l'opera di Llobet sia da considerarsi in generale piu' "avanti" rispetto a quella del suo illustre maestro (se non ho compreso male il senso dell'analisi generale dell'attività dell'artista).

Perchè poi Llobet fu così restio a pubblicare le sue composizioni, come ricorda la sua allieva Maria Luisa Anido?

 

Mi piacerebbe anche sapere se esistono altri testi che riportino notizie sulle Dieci melodie popolari catalane, in particolare sul El testament d'Amelia (da chi fu ispirato, esistono storie della tradizione popolareal riguardo?)

 

Mi hanno molto incuriosita, infine, i cenni relativi all'attività pittorica di Llobet: non risultando nei dizionari storici che ho attualmente a portata di mano, conoscete altre notizie? (studi fatti, esposizione di opere, collezioni ecc.).

 

Grazie!

 

 

Butterfly

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Leggendo la monografia che Bruno Tonazzi ha dedicato a "Miguel Llobet, chitarrista dell'impressionismo" (Bèrbe, 1966) mi ha colpita l'asserzione dell'autore circa la maggiore "fertile musicalità" di questo musicista rispetto al suo maestro Tarrega (p. 13), che gli avrebbe permesso di superare, con la sua timbrica innovativa, le mete raggiunte da quest'ultimo.

Mi piacerebbe capire meglio, con il vostro aiuto, questo concetto e perchè l'opera di Llobet sia da considerarsi in generale piu' "avanti" rispetto a quella del suo illustre maestro (se non ho compreso male il senso dell'analisi generale dell'attività dell'artista).

Perchè poi Llobet fu così restio a pubblicare le sue composizioni, come ricorda la sua allieva Maria Luisa Anido?

 

Mi piacerebbe anche sapere se esistono altri testi che riportino notizie sulle Dieci melodie popolari catalane, in particolare sul El testament d'Amelia (da chi fu ispirato, esistono storie della tradizione popolareal riguardo?)

 

Mi hanno molto incuriosita, infine, i cenni relativi all'attività pittorica di Llobet: non risultando nei dizionari storici che ho attualmente a portata di mano, conoscete altre notizie? (studi fatti, esposizione di opere, collezioni ecc.).

 

Grazie!

 

 

Butterfly

 

Tarrega fu un artista tardo romantico ignaro dei cambiamenti che, alla fine del secolo XIX, incominciavano a delinearsi nella musica e nelle arti.

Da buon romantico dell'ultima ora, coltivò l'intimismo, il folclorisimo, il nazionalismo e l'esotismo (in quella particolare visione del romanticismo iberico, oggi chiamata dagli storici "ahlambrismo"). Non ebbe mai percezione della "modernità": al massimo, arrivava a Wagner e a Bizet. Llobet fu un artista della generazione successiva, e andò giovane a Parigi: suonò per Debussy (Tarrega al massimo ne aveva sentito parlare), conobbe la nuova musica francese, la assorbì, fu un uomo del suo tempo. Ovviamente, la sua musica è imbevuta di tutto ciò, è fine, sofisticata, elaborata, e anche il suo modo di trattare la musica popolare è diverso d< quello di Tarrega. Molto diverso.

 

Secondo Mimita Anido, che ben lo conobbe, era pigro e ipocondriaco. Non fu restio a pubblicare, piuttosto scrisse pochissimo.

 

Le canzoni catalane da lui elaborate per chitarra sono tredici, non dieci. "El testament d'Amelia" è una sorta di tenzone tra una giovane gentildonna morente e sua madre, che la esorta a fare testamento. La fanciulla infatti testa, lasciando un castello ai poveri, quattro castelli a suo fratello e, all'amata madre:

 

I a vós, la meva mare,

us deixo el marit meu

perqué el tingueu en cambra

com fa molt temps que feu.

 

Evito di tradurre, affidandomi all'affinità tra catalano e lingue locali italiane.

 

Non sono un letterato - tanto meno un comparatista - ma faccio ugualmente osservare che il tema della madre sciagurata ricorre anche nella tradizione piemontese (il cavaliere che detta il testamento lasciando la forca alla madre che lo ha avvelenato con un'anguilla marinata). Retaggi di culture evidentemente dominate dal matriarcato.

 

dralig

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Non sono un letterato - tanto meno un comparatista - ma faccio ugualmente osservare che il tema della madre sciagurata ricorre anche nella tradizione piemontese (il cavaliere che detta il testamento lasciando la forca alla madre che lo ha avvelenato con un'anguilla marinata). Retaggi di culture evidentemente dominate dal matriarcato.

 

dralig

 

Bellissima canzone!

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Grazie per le spiegazioni, specie al M.° Gilardino, perchè quel che scrive non sarebbe altrimenti possibile leggerlo in nessun libro!

Credo forse di aver capito anche su quale versante piu' letterario si può approfondire il tema delle canzoni popolari, in effetti questi temi si ritrovano nelle tradizioni popolari di molti dei paesi dell'occidente europeo.

La raccolta delle canzoni popolari catalane curata da Llobet è diversa da tutta l'altra sua musica che ho avuto modo di ascoltare e il brano del Testament d'Amelia è ancora diverso dagli altri, così struggente e con una abbondanza di armonici (giusto?) che lo rendono davvero particolare.

Secondo l'autore della monografia però il piu' significativo sarebbe "El mestre".

Vorrei "indagare" ancora un po' sull'attività di Llobet pittore, gli schizzi a matita pubblicati nella monografia di Bruno Tonazzi non lasciano intuire appieno le sue caratteristiche di artista figurativo.

In quanto alle "anguille marinate"...sempre detto che il capitone a Capodanno può essere indigesto... :D

 

 

Butterfly

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La raccolta delle canzoni popolari catalane curata da Llobet è diversa da tutta l'altra sua musica che ho avuto modo di ascoltare e il brano del Testament d'Amelia è ancora diverso dagli altri, così struggente e con una abbondanza di armonici (giusto?) che lo rendono davvero particolare.

Secondo l'autore della monografia però il piu' significativo sarebbe "El mestre".

Butterfly

 

 

Nella scrittura di Llobet c'è ovviamente un' evoluzione stilistica, ma secondo me, anche le sue composizioni giovanili (come la "Romanza"), ne rivelano la personalità.

 

Il brano più "struggente" delle Canzoni catalane è forse "Plany"; ma secondo me è un aggettivo che mal si adatta all'estetica di Llobet che è ben lontana da qualsivoglia intento melodrammatico.

 

Quanto a "El mestre" è certo un gran bel lavoro: sviluppato e labirintico.

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La raccolta delle canzoni popolari catalane curata da Llobet è diversa da tutta l'altra sua musica che ho avuto modo di ascoltare e il brano del Testament d'Amelia è ancora diverso dagli altri, così struggente e con una abbondanza di armonici (giusto?) che lo rendono davvero particolare.

 

Le "Canciones" sono diverse dagli altri pezzi perché diverso è il punto di partenza. Armonizzare una melodia popolare in forma strumentale - prescidendendo dalla voce umana e dal testo - è cosa ben differente dallo scrivere un brano strumentale partendo da zero, e quindi Llobet ha forgiato un'armonia e uno stile chitarristico adatti allo scopo. Non è difficile capire il suo modus operandi: citando la melodia nella chitarra egli non fa altro che darsi un percorso lineare che non è di per sé un valore estetico. Lo diventa dal momento in cui egli inventa le sue armonie chitarristiche intorno a quel profilo. E' un processo molto delicato, il suo, che cammina sul filo del rasoio...Alla fine ci si accorge che è come se avesse iniziato da zero, la melodia popolare in sé non conta nulla, è solo il suo "trattamento" che costituisce l'opera.

 

Nella composizione che Lei cita ci sono gli armonici, si, come in quasi tutte le altre canzoni: fu Llobet a farne dei protagonisti nel corpo della frase musicale, mentre prima di lui gli armonici erano colori aggiunti ai margini (non bisogna però dimenticare quel diavolo di Sor).

 

 

Secondo l'autore della monografia però il piu' significativo sarebbe "El mestre".

 

Senz'altro è il pezzo più elaborato della raccolta, il più ampio e vario.

 

 

 

Vorrei "indagare" ancora un po' sull'attività di Llobet pittore, gli schizzi a matita pubblicati nella monografia di Bruno Tonazzi non lasciano intuire appieno le sue caratteristiche di artista figurativo.

 

Butterfly

 

Non risulta che lo sia stato. Da bambino, disegnava. Ma non sembra che abbia mai coltivato questo talento, né si è mai saputo di un suo dipinto, anche solo di un pastello.

 

dralig

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Non sono un letterato - tanto meno un comparatista - ma faccio ugualmente osservare che il tema della madre sciagurata ricorre anche nella tradizione piemontese (il cavaliere che detta il testamento lasciando la forca alla madre che lo ha avvelenato con un'anguilla marinata). Retaggi di culture evidentemente dominate dal matriarcato.

 

dralig

 

Verissimo. Una precisazione: il tema a cui lei fa riferimento è quello della straordinaria ballata conosciuta con il nome, guarda caso, de “Il testamento dell’avvelenato” la cui diffusione (dagli Stati Uniti all’Inghilterra colonie comprese) è testimoniata da differenti versioni del medesimo modello letterario cche però sembra essere di origine italiana (la fonte sembrerebbe essere una canzone, documentata, della prima metà XVII°secolo).

 

Non è difficile, leggendo questi testi, individuare i vari livelli di stratificazioni epocali - spesso, in una ballata soltanto la prima strofa è nata insieme alla melodia, e le strofe successive sono invece parodistiche, e ben più tarde. Me ne sono accorto molti anni fa, analizzando il testo strofico della canzone (certamente più antica di quella del cavaliere avvelenato) del giovane re guerriero (il cui cognome è lo stesso che io porto) che, ferito in guerra, torna a casa a morire dalla madre. Nelle strofe successive, si svolge un dialogo tra madre e nuora, il quale farebbe supporre che, in punto di morte, il giovane re abbia scelto di andare dalla madre invece che dalla moglie. Ma è un inganno. Originaria è solo la prima parte della narrazione, la seconda e la terza sono evidentemente posteriori, e aggiungono un dialogo tra madre e nuora, poi tra sposa e chierichetto, del tutto irrispettoso del fatto che il re è anche un marito.

Interessante è, in questa ballata, la forma ternaria del periodo musicale.

 

dralig

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E' possibile recuperare i testi delle canzoni catalane che hanno ispirato il lavoro di Llobet? Mi sembra imprescindibile la conoscenza del testo per dare ai brani un giusto taglio interpretativo...

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E' possibile recuperare i testi delle canzoni catalane che hanno ispirato il lavoro di Llobet? Mi sembra imprescindibile la conoscenza del testo per dare ai brani un giusto taglio interpretativo...

 

Certo. Io io ho in uno dei "cancioneros" spagnoli. Lancia una ricerca con google e probabilmente li trovi anche in Internet.

 

ag

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