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[

In un’epoca di unione delle culture si rischia altrimenti di andare verso l’unione delle “non culture”.

 

vero giulio

credo che sia anche il significato ultimo (almeno così io l'intendo) della vituperata frase di Berio...abbattute le barriere del pregiudizio ideologico è doveroso comunque ribadire quali siano i valori di un pensiero musicale, in qualsiasi contesto

 

chiunque - con ben poche eccezioni - legifera, vocifera e sentenzia a partire dal tetro perimetro delle proprie meningi - non importa se indottrinate o selvatiche, facendo delle medesime, e dei loro spesso ridicoli limiti, il centro del mondo.

 

dralig

 

E' vero .

A volte per grettezza e chiusura mentale si perde l'occasione di capire dei brani musicali che rivelano effettivamente aspetti interessanti.

E' pur vero però d'altro canto che è frutto di chiusura mentale da parte del compositore aspettarsi che ognuno è attratto dalla sua musica o che capti le atmosfere all'interno da lui volute. Attraverso tale atteggiamento non si tiene in considerazione del fatto che la musica è permeata dal soggettivismo e che ogni ascoltatore ha delle sensazioni diverse sentendo un medesimo brano musicale.

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ognuno ha fortunatamente i suoi gusti.

a me ,piace!


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Inviato

E' vero .

A volte per grettezza e chiusura mentale si perde l'occasione di capire dei brani musicali che rivelano effettivamente aspetti interessanti.

E' pur vero però d'altro canto che è frutto di chiusura mentale da parte del compositore aspettarsi che ognuno è attratto dalla sua musica o che capti le atmosfere all'interno da lui volute.

 

Un compositore che si aspetta e che cerca una generale convergenza di percezioni e di consensi intorno alla sua opera da parte dei contemporanei è necessariamente e inevitabilmente una mezza tacca. E oltretutto, non ha letto la storia della musica.

 

dralig


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ognuno ha fortunatamente i suoi gusti.

a me ,piace!

 

non credo che il gusto si formi in seguito ad un più o meno fortunato destino

diciamo, in modo più semplice, che ognuno ascolta, produce e convive con la musica che si merita

 

I gusti si formano a seconda dello stato d'animo (per gli ascoltatori che non suonano) e a seconda dello stato d'animo e dell'istruzione (per quanto riguarda tutti i musicisti).

Vi sono poi categorie strane come la categoria di quelli che ascoltano una musica non tanto perchè è bella, ma perchè è il solo che ascolta quella musica li. Questa categoria è paragonabile a quelle persone che leggendo un libro non capiscono niente, ma proprio perchè ce lo hanno in mano si sentono colte.


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Non nego il piacere immediato dell’esecuzione della Libra Sonatine o di un Tango en skai, ma se confrontiamo quest’ultimo con un Tango di Piazzolla, non ci suona altrettanto “vero” e non vola perchè da un lato non si stacca dal modello del tango di periferia a cui vorrebbe fare solo il verso e dall'altro non escono lo stile e la personalità del compositore che compie la rielaborazione.

 

In un’epoca di unione delle culture si rischia altrimenti di andare verso l’unione delle “non culture”.

 

Il Tango en Skai però è intenzionalmente un falso. Lo dice il titolo ( oltre a Dyens in un'intervista). Lo skai è materiale sintetico che imita il cuoio, il Tango in questione è quindi dichiaratamente una patacca.

 

Infatti, l'intenzione sembra ancora più vuota del risultato... Divertente per le mani ma non basta, a questo punto meglio un bel tangaccio di periferia francese unto e un po' lascivo trascritto per chitarra. Da Dyens!


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Che razza d'intenzione poi...la parodia è un ambito difficilissimo perchè prevede la completa assimilazione e capacità di valutazione di ciò che si vuole parodiare.

 

Correggetemi se sbaglio.


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Vi sono poi categorie strane come la categoria di quelli che ascoltano una musica non tanto perchè è bella, ma perchè è il solo che ascolta quella musica li. Questa categoria è paragonabile a quelle persone che leggendo un libro non capiscono niente, ma proprio perchè ce lo hanno in mano si sentono colte.

 

Si può identificare questa categoria di persone dai loro scritti, il cui tono, sentenzioso e didattico, è tradito da volgarissimi errori di ortografia, grammatica e sintassi.

 

dralig


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Vi sono poi categorie strane come la categoria di quelli che ascoltano una musica non tanto perchè è bella, ma perchè è il solo che ascolta quella musica li. Questa categoria è paragonabile a quelle persone che leggendo un libro non capiscono niente, ma proprio perchè ce lo hanno in mano si sentono colte.

 

Si può identificare questa categoria di persone dai loro scritti, il cui tono, sentenzioso e didattico, è tradito da volgarissimi errori di ortografia, grammatica e sintassi.

 

dralig

 

Vi sono categorie strane come la categoria di quelli che ascoltando una musica si sentono appagati, non perchè è una musica piacevole ma perchè è una musica riservata a pochi. Questa categoria è paragonabile a quelle persone che leggendo un libro non si appagano il piacere di leggerlo ma per il piacere di sentirsi colti.

Mi spiace MGilardino ma a volte errori grossolani possono capitare a tutti, ne ho visti anche di peggiori di questi e il senso del discorso era questo.

Non mi sento ne sentenzioso ne didattico. Non mi sento sentenzioso perchè non giudico nessuno e sono aperto a qualsiasi idea contraria alla mia. Non mi sento didattico perchè non ho nulla da insegnare a nessuno.

Mi sento originale proprio perchè non sono ne sentenzioso ne didattico.


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Vi sono poi categorie strane come la categoria di quelli che ascoltano una musica non tanto perchè è bella, ma perchè è il solo che ascolta quella musica li. Questa categoria è paragonabile a quelle persone che leggendo un libro non capiscono niente, ma proprio perchè ce lo hanno in mano si sentono colte.

 

Si può identificare questa categoria di persone dai loro scritti, il cui tono, sentenzioso e didattico, è tradito da volgarissimi errori di ortografia, grammatica e sintassi.

 

dralig

 

Vi sono categorie strane come la categoria di quelli che ascoltando una musica si sentono appagati, non perchè è una musica piacevole ma perchè è una musica riservata a pochi. Questa categoria è paragonabile a quelle persone che leggendo un libro non si appagano il piacere di leggerlo ma per il piacere di sentirsi colti.

Mi spiace MGilardino ma a volte errori grossolani possono capitare a tutti, ne ho visti anche di peggiori di questi e il senso del discorso era questo.

Non mi sento ne sentenzioso ne didattico. Non mi sento sentenzioso perchè non giudico nessuno e sono aperto a qualsiasi idea contraria alla mia. Non mi sento didattico perchè non ho nulla da insegnare a nessuno.

Mi sento originale proprio perchè non sono ne sentenzioso ne didattico.

 

No? E alla categoria che ha appena sterminato (culturalmente, s'intende), che cosa ha rivolto, se non una sentenza? Levi una curiosità ai lettori: come fa Lei a sapere di che cosa si appagano i membri di tale categoria? Li ha sottoposti alla macchina della verità?

 

dralig

Ospite Matteo Pesle
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Occhio alla firma che ti sei messo, Waller. Prima o poi qualcuno ti prenderà in parola....

 

:twisted:

 

Matteo

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