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Intendevi corda kokis? non necessariamente.. le combinazioni che indicava Cristiano vanno benissimo. Il discorso degli accenti può essere fatto vedendo p-a-m-i come un gruppo di 4 sedicesimi. Prima accenti il polloce, poi l'indice, poi il medio e poi l'anulare... In pratica è la stessa cosa che fai quando studi i 120 arpeggi di Giuliani o le scale, alterni gli accenti per essere sicuro di controllare tutte e 4 le dita. Poi devi anche usare le note puntate... Credo che questo basti per un tremolo, anzi, anche troppo.. meglio perdere più tempo sull'analisi musicale che sulle scale, credo..

 

Bravo Akaros, mi pare che Lei sia vicino al salutare concetto secondo il quale il tremolo non è che un arpeggio a quattro dita sulla stessa corda o al massimo con il pollice su una corda e tre dita su un'altra: non capisco perché si debba parlare di tremolo come di una tecnica a sé.

 

dralig

 

 

Salve Maestro! Speravo intervenisse in questo 3D come in quello sullo studio XVII di Sor. Forse la potrà rallegrare sapere che nel concetto oramai ci sono immerso, forse anche perchè stimo tantissimo chi ha la pazienza di perdere ore ed ore dietro ad esercizi meccanici di questo tipo dato che io non ci sono stato dietro più di tanto. Francamente non ricordo nemmeno di aver passato del tempo a studiare le scale. Sono consapevole di questo mio limite e stò provvedendo a riparare (seguendo i consigli di un insegnante a noi noto che di "veloci scale" ne ha fatte! ;) ) non tanto per la tecnica ma quanto per acquisire metodo e costanza... Non ce la farò mai... :mrgreen::oops:

Potrà sembrare il discorso di un ipocrita che predica bene e razzola male ma mi è sembrato giusto darvi anche questo punto di vista.

 

Marco

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Ciao a tutti e auguri di buon natale! :)

Volevo chiedere ai frequentatori del Forum (visti i mostri sacri che lo frequentano...) consigli sullo sviluppo della tecnica del tremolo (recuerdos de l'alambra... una limosna por el amor de dios... ecc.. ecc...)

 

Grazie

 

Uno dei problemi che riscontro più frequentemente nelle esecuzioni di brani con la tecnica 'tremolo' è il peso eccessivo del basso rispetto alle note ribattute.

Per evitare questo suggerisco sempre in fase di studio il FF sulle note ribattute [a,m,i] - anche esasperandone il risultato - e il P (piano) sul [p].

 

L'esercizio è da effetture sulle corde a vuoto (ad esclusione della prima corda).

 

Ecco l'esercizio da eseguire in fase iniziale molto lentamente e senza alcuna fretta. Curare, piuttosto:

1) Qualità sonora

2) Volume sonoro suggerito

3) Riduzione massima del tempo di attacco e svincolo delle dita dalle corde

 

Inizio-----------------------

 

[p] su 6a - [a,m,i] su 2a

[p] su 5a - [a,m,i] su 2a

[p] su 4a - [a,m,i] su 2a

[p] su 3a - [a,m,i] su 2a

[p] su 4a - [a,m,i] su 2a

[p] su 5a - [a,m,i] su 2a

 

[p] su 6a - [a,m,i] su 3a

[p] su 5a - [a,m,i] su 3a

[p] su 4a - [a,m,i] su 3a

[p] su 3a - [a,m,i] su 3a

[p] su 4a - [a,m,i] su 3a

[p] su 5a - [a,m,i] su 3a

 

Da Capo-----------------------

 

Ripeto, [p] sempre Piano e [a,m,i] sul FF e molto equilibrate [a=m=i].

 

Buon lavoro.

 

Davvero grazie, grazie, grazie.


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Cerco di dare il mio piccolo contributo....

quando studio questa tecnica, solitamente utilizzo le scale doppie (le famose terze, seste, ottave e decime che nessuno studia se non nelle "tonalità più agevoli" :D );

Ho sempre provato un senso di noia a lavorare con le corde a vuoto o con accordi fissi.

In quel modo, invece, si lavora contemporaneamente sia la con destra che con la sinistra.

 

Un altro suggerimento, oltre a quelli già dati nei precedenti interventi su dinamiche e accenti per ogni singolo dito, è quello di tremolare (sempre con le scale doppie) con solo p-m-i (in terzina, quindi) salendo e p i-m al ritorno, indi fare la stessa cosa con p a i / p i a ... quindi p a m / p m a ed infine p a m i / p i m a.

 

Mi raccomando...una buona mezz'oretta ogni giorno prima e dopo i pasti :D


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Intendevi corda kokis? non necessariamente.. le combinazioni che indicava Cristiano vanno benissimo. Il discorso degli accenti può essere fatto vedendo p-a-m-i come un gruppo di 4 sedicesimi. Prima accenti il polloce, poi l'indice, poi il medio e poi l'anulare... In pratica è la stessa cosa che fai quando studi i 120 arpeggi di Giuliani o le scale, alterni gli accenti per essere sicuro di controllare tutte e 4 le dita. Poi devi anche usare le note puntate... Credo che questo basti per un tremolo, anzi, anche troppo.. meglio perdere più tempo sull'analisi musicale che sulle scale, credo..

 

Ho chiesto quest'informazione perché ho adottato questo metodo anch'io, poiché uno dei "vizi" più diffusi è il tremolo "galoppante", tremolo dove a-m-i anziché completare la quartina diventano una terzina, oppure l'articolazione a-m si perde un po' con una conseguente accellerazione del tremolo in quel punto.

Ho affrontato questo problema proprio costruendo la quartina interamente su una stessa corda, di modo che fosse più semplice concentrarmi sulla regolare scansione ritmica. Un accorgimento che spesso uso per controllare se il tremolo su un dato brano "funziona" è quello di non suonare ad esempio nell'ultimo movimento della battuta il basso, ma suonare sono la nota al canto. Se il tremolo è giusto questa variazione non influisce sul canto.


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Intendevi corda kokis? non necessariamente.. le combinazioni che indicava Cristiano vanno benissimo. Il discorso degli accenti può essere fatto vedendo p-a-m-i come un gruppo di 4 sedicesimi. Prima accenti il polloce, poi l'indice, poi il medio e poi l'anulare... In pratica è la stessa cosa che fai quando studi i 120 arpeggi di Giuliani o le scale, alterni gli accenti per essere sicuro di controllare tutte e 4 le dita. Poi devi anche usare le note puntate... Credo che questo basti per un tremolo, anzi, anche troppo.. meglio perdere più tempo sull'analisi musicale che sulle scale, credo..

 

Ho chiesto quest'informazione perché ho adottato questo metodo anch'io, poiché uno dei "vizi" più diffusi è il tremolo "galoppante", tremolo dove a-m-i anziché completare la quartina diventano una terzina, oppure l'articolazione a-m si perde un po' con una conseguente accellerazione del tremolo in quel punto.

Ho affrontato questo problema proprio costruendo la quartina interamente su una stessa corda, di modo che fosse più semplice concentrarmi sulla regolare scansione ritmica. Un accorgimento che spesso uso per controllare se il tremolo su un dato brano "funziona" è quello di non suonare ad esempio nell'ultimo movimento della battuta il basso, ma suonare sono la nota al canto. Se il tremolo è giusto questa variazione non influisce sul canto.

 

Perché non prova a fare il tremolo con la diteggiatura p-i-m-i? Non l'ha mica ordinato il dottore, di usare anche l'anulare, che in genere è meno disciplinato delle altre dita...

 

Ci sono chitarristi che eseguono un arpeggio p-i-m-i su tre corde a velocità elevata e con controllo perfetto e poi, gli sciagurati, fanno un tremolo al galoppo per ostinarsi a usare l'anulare. Io avevo 17 anni quando vidi Segovia suonare RdlA con p-i-m-i in modo perfetto. Tra l'altro, con pimi si può espandere molto la dinamica.

 

dralig


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Perché non prova a fare il tremolo con la diteggiatura p-i-m-i? Non l'ha mica ordinato il dottore, di usare anche l'anulare, che in genere è meno disciplinato delle altre dita...

 

Ci sono chitarristi che eseguono un arpeggio p-i-m-i su tre corde a velocità elevata e con controllo perfetto e poi, gli sciagurati, fanno un tremolo al galoppo per ostinarsi a usare l'anulare. Io avevo 17 anni quando vidi Segovia suonare RdlA con p-i-m-i in modo perfetto. Tra l'altro, con pimi si può espandere molto la dinamica.

 

dralig

L'arpeggio p i m i è sicuramente più preciso, ma secondo me è anche più faticoso e lento.

Con l'anulare si ha una marcia in più, ma bisogna saperlo addomesticare per benino.

Per fare ciò si potrebbe, in aggiunta a ciò che ho detto poco prima, fare degli esercizi di solo p-a, perché il vero problema non risiede nel cambio a-m ma in p-a.

Come contro prova, infatti, se suoniamo su una stessa corda a-m-i non abbiamo l'effetto galoppante di cui si parla (o comunque non si avverte molto). Non appena aggiungiamo il pollice le cose si complicano.

Allora sotto con p-a indi p-a-m e per finire p-a-m-i.

 

Ciao a tutti


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Perché non prova a fare il tremolo con la diteggiatura p-i-m-i? Non l'ha mica ordinato il dottore, di usare anche l'anulare, che in genere è meno disciplinato delle altre dita...

 

E' una soluzione che molti adoperano con risultati eccellenti.

 

Per quello che ho direttamente testato sullo strumento preferisco p-a-m-i (esclusivamente per la tecnica del tremolo) per ragioni anatomiche.

La chiusura della mano parte sempre, naturalmente, dal mignolo verso l'indice - mai il contrario - e questo aiuta moltissimo in due casi:

 

1) Movimento elementare

Si raggiunge naturalezza e risultato in tempi relativamente brevi

 

2) Omogeneità nelle note ribattute

La diteggiatura a-m-i divide il carico su tre dita della mano invece che su due o, meglio, su tutto il metacarpo della mano destra invece che solo sull'articolazione i-m

 

In generale preferisco m-i (o a-m) per passaggi non appoggiati composti da piccole scale cromatiche o diatoniche (4/8 note su corde non rivestite), ribattuti molto stretti e note puntate.


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Perché non prova a fare il tremolo con la diteggiatura p-i-m-i? Non l'ha mica ordinato il dottore, di usare anche l'anulare, che in genere è meno disciplinato delle altre dita...

 

E' una soluzione che molti adoperano con risultati eccellenti.

 

Per quello che ho direttamente testato sullo strumento preferisco p-a-m-i (esclusivamente per la tecnica del tremolo) per ragioni anatomiche.

La chiusura della mano parte sempre, naturalmente, dal mignolo verso l'indice - mai il contrario - e questo aiuta moltissimo in due casi:

 

1) Movimento elementare

Si raggiunge naturalezza e risultato in tempi relativamente brevi

 

2) Omogeneità nelle note ribattute

La diteggiatura a-m-i divide il carico su tre dita della mano invece che su due o, meglio, su tutto il metacarpo della mano destra invece che solo sull'articolazione i-m

 

In generale preferisco m-i (o a-m) per passaggi non appoggiati composti da piccole scale cromatiche o diatoniche (4/8 note su corde non rivestite), ribattuti molto stretti e note puntate.

 

Avrai notato come ciascun esecutore disponga di successioni e combinazioni di dita pronte, senza bisogno di esercizio, di altre che, per essere attive, necessitano di addestramento, e di altre ancora che, nonostante tutti gli esercizi, non saranno mai disponibili. Ciò non dipende da fattori anatomici e fisiologici - altrimenti le preferenze e le resistenze e gli impacci sarebbero uguali per tutti -, ma da fattori neurologici, del tutto imponderabili. Io non sono mai riuscito a rasgueare bene con e-a-m-i, ma non ho mai avuto bisogno di studiare il rasgueado i-m-a-e, una cosa da bestia rara. Ogni dieci esecutori che tremolano bene p-a--m-i, ce n'è uno che preferisce p-i-m-a, ne ho visti alcuni che preferivano p-m-i-a, ma in linea di massima p-i-m-i è accessibile a tutti. A quale grado di rapidità, non si può definire se non individualmente. Conviene provare: la diteggiatura che non abbisogna di studio è quella giusta.

 

dralig


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Scusate la domanda....nella combinazione "e-a-m-i", che dito sarebbe quello indicato con la lettera "e"? Il mignolo? "E" starebbe per?

 

 

Grazie.... :oops:

 

 

 

Butterfly


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Se la "e" sta per mignolo allora devo dire che anche io preferisco il rasgueado fatto con i-m-a-e, però non sono una bestia... :mrgreen:

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