Marcello Rivelli Inviato 20 Aprile 2007 Group: Membri Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 20 Aprile 2007 Uno dei luoghi comuni è il pensare (giustamente) che se un buon concertista sappia fare una data cosa saprà anche insegnarla e di conseguenza essere un buon insegnante, appunto, ma non sempre è cosi.. del resto al buon insegnante sapere come è fatto un dato brano, nei minimi particolari è sicuramente una cosa che "non guasta"... in verità sono due strade "parallele" e a volte "disgiunte".. certo è che la conoscenza della musica serve ad entrambi, poi c'è chi ha "naturalezza" nel gesto", vedi i direttori d'orchestra, non "suonano" ma non mi sembra che non sappiano essere dei buon concertisti e soprattutto nel caso dei "veri direttori" saperlo "comunicare" cosa fondamentale a tutte le "forme" di musicista, insegnante, concertista, direttore... ecc.. forse bisognerebbe entrare ancor più nello specifico.. secondo me la domanda posta è.. limitata, nel senso che sarebbe più corretto chiedere se un "concertista" ama insegnare (in senso lato) anche ad un allievo che inizia la sua formazione o preferisce, forse, più spesso comunicare con lui/loro solo a certi livelli e da qui, forse... il caso di delusioni di alcuni (allievi) nell'aver "incrociato" nella propria formazione nel momento sbagliato tale esperienza... dimentichiamo che la professionalità è un requisito obbligatorio e onesto a cui tutti devono giungere ma.. la "magia" del cuore e di saper comunicare... è un dono di pochi.. insegnanti o concertisti.. da qui.. la strada della "fabbrica delle illusioni"..non è tanto lontana... mi viente in mente quando si criticava Maurice Ravel come pianista, confrontandolo "giustamente" ad esempio con le esecuzioni del grande A.B.Michelangeli...ma possiamo dire che Ravel non sapesse come si "suonano" i suoi pezzi...?? .. buona musica... m
Angelo Gilardino Inviato 20 Aprile 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 20 Aprile 2007 mi viente in mente quando si criticava Maurice Ravel come pianista, confrontandolo "giustamente" ad esempio con le esecuzioni del grande A.B.Michelangeli...ma possiamo dire che Ravel non sapesse come si "suonano" i suoi pezzi...?? .. buona musica... m Mario Castelnuovo-Tedesco mi raccontò in una sua lettera di aver ascoltato Ravel (a Roma, in un incontro tra musicisti), che eseguì la sua stupenda Sonatina. "La suonò così male", racconta MCT "da far stentare a credere che l'avesse scritta lui". Che cosa vuol dire? Semplice, Ravel non si esercitava al pianoforte per parecchie ore al giorno, perché la sua mente era presa dall'impegno del comporre - impegno che occupa anche quando non si sta a tavolino a scrivere, perché la mente lavora da sola -, quindi la sua "muscolarità" pianistica era appannata, e certo non gli passava per la mente di mettersi a far le scale per rinvigorire la sua tecnica pianistica (con gli interpreti che aveva a disposizione, poi!). Se si aggiunge il fatto che non era uomo di mondo e che, dovendo suonare per un uditorio coltissimo, sentiva comprensibilmente il trac, ecco il risultato di cui MCT fu testimone. Questo "fiasco" sminuisce la statura di Ravel come musicista e, nello specifico, come compositore di musica per pianoforte? Basta ascoltare una pagina della Sonatina, o del Concerto in Sol, per rendersi conto del fatto che ben pochi pianisti, nella storia, erano pervenuti al grado di conoscenza e di dominio dello strumento che egli aveva raggiunto. Si giunge a tale livello solo per altezza d'ingegno, indipendentemente dal grado di sviluppo e di manutenzione della propria tecnica digitale. La storia della musica ci insegna che esistono i grandi strumentisti e i grandi strumentalisti, ossia quegli ingegni che hanno speciale disposizione per impadronirsi dei segreti della tecnica e del suono di uno strumento, manifestandosi poi sul terreno compositivo invece che su quello concertistico: nessuno, all'epoca, ha capito ed esaltato il pianoforte quanto Chopin, che in tutta la sua vita diede 29 concerti (probabilmente quanti ne dava Thalberg in un mese) e, per venire alla chitarra, l'apporto di specifica genialità chitarristica (oltre che compositiva) proveniente da Villa-Lobos (che suonava la chitarra così così) è tale da costituire una pietra miliare nella storia della chitarra della prima metà del Novecento. E' proprio nel secolo ventesimo che la compatibilità tra l'essere concertista e l'essere compositore diventa pressoché insostenibile: Bartok, Falla e, più tardi, Shostakovich furono pianisti egregi, ma a un certo punto si presentò loro l'aut aut. E scelsero di essere compositori perché quella era la loro strada. Quando mi domandano quale sia il più bel concerto per chitarra mai scritto, rispondo: quello di Falla. Si, perché Falla, nel trittico "Noches en los jardines de Espana", inventò uno strumento che prima di lui non esisteva: uno strumento con la tastiera e il suono "fisico" del pianoforte e con l'anima, il "soul", della chitarra. I chitarristi non possono suonare questo capolavoro per i limiti materiali del loro strumento, e i pianisti lo suonano con qualche riserva, perché il pianoforte assomiglia troppo a una chitarra. dralig
Butterfly Inviato 20 Aprile 2007 Group: Membri Topic Count: 227 Content Count: 1196 Reputation: 0 Joined: 31/01/2006 Status: Offline Inviato 20 Aprile 2007 Quando i leoni lottano, dicono in Kenia, è l'erba che viene Butterfly ??????? Quindi vengono calpestati quelli che vegetano !! ............... stavo scherzando !!! L'erba non vegeta. Annuncia la primavera e svolge il suo umile e fondamentale compito di cibo per gli agnelli e rifugio per le coccinelle. Quando l'erba scomparisse, finirebbe il mondo. Butterfly
Waller Inviato 20 Aprile 2007 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Inviato 20 Aprile 2007 dimentichiamo che la professionalità è un requisito obbligatorio e onesto a cui tutti devono giungere ma.. la "magia" del cuore e di saper comunicare... è un dono di pochi.. insegnanti o concertisti.. da qui.. la strada della "fabbrica delle illusioni"..non è tanto lontana... buona musica... m Anche secondo me è così. Se uno non sa comunicare può prendere tutti i manuali di psicologia per imparare ma non riuscirà mai.
Waller Inviato 20 Aprile 2007 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Inviato 20 Aprile 2007 Quando i leoni lottano, dicono in Kenia, è l'erba che viene Butterfly ??????? Quindi vengono calpestati quelli che vegetano !! ............... stavo scherzando !!! L'erba non vegeta. Annuncia la primavera e svolge il suo umile e fondamentale compito di cibo per gli agnelli e rifugio per le coccinelle. Quando l'erba scomparisse, finirebbe il mondo. Butterfly Si, avevo capito il concetto ma mi andava di fare la battuta Se non ci fosse l'erba non ci sarebbe la primavera e quindi neanche le allergie
kaba_k Inviato 20 Aprile 2007 Group: Membri Topic Count: 1 Content Count: 27 Reputation: 0 Joined: 31/01/2006 Status: Offline Inviato 20 Aprile 2007 a proposito di Ravel, vorrei segnalarvi questo libro, un racconto biografico del musicista, appena edito da Adelphi per la collana Fabula: «Ravel. Un romanzo» di Jean Echenoz.
ntancredi Inviato 30 Aprile 2007 Group: Membri Topic Count: 4 Content Count: 21 Reputation: 0 Joined: 21/03/2007 Status: Offline Inviato 30 Aprile 2007 Le due cose non vanno di pari passo....MAGARI l' equazione "buon insegnante=buon concertista" sarebbe sempre valida!!!!!!
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