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Scrivere con cognizione di causa per 4 chitarre è qualcosa di tremendamente complesso.

 

Ci si ritrova ad armeggiare con 4 strumenti polifonici, uguali.

 

Quindi, non li si può utilizzare come 4 voci distinte, in questo caso la traslitterazione eidetica dal quartetto d'archi non è di alcun aiuto, ma allo stesso tempo si corre il rischio di creare un panino cacofonico terribilmente indigesto.

 

Qualcuno mi cavi da questo impiccio.

 

 

 

:shock:


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Scrivere con cognizione di causa per 4 chitarre è qualcosa di tremendamente complesso.

 

Ci si ritrova ad armeggiare con 4 strumenti polifonici, uguali.

 

Quindi, non li si può utilizzare come 4 voci distinte, in questo caso la traslitterazione eidetica dal quartetto d'archi non è di alcun aiuto, ma allo stesso tempo si corre il rischio di creare un panino cacofonico terribilmente indigesto.

 

Qualcuno mi cavi da questo impiccio.

 

 

 

:shock:

 

Non serve scrivere per quattro chitarre. Bisogna scrivere immaginando una chitarra le cui limitazioni di diteggiatura e di suono vengono infrante dal fatto che la chitarra in questione ha 24 corde (meglio ancora se 26, cioè con una delle quattro chitarre a otto corde), e che le dita a disposizione sono quadruplicate. Il quartetto di chitarre non ha senso, se non come una chitarra virtuale, espansa, che moltiplica esponenzialmente le possibilità "interne" di una chitarra sola, senza gonfiarne la polifonia. Le forme compositive si espandono di conseguenza.

 

Ci sono tanti accorgimenti da imparare e da usare. Componendo, li scoprirai, ma àrmati di santissima pazienza, perché ne avrai bisogno.

 

dralig


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24 o 26 corde...una quarantina di dita....il tutto da utilizzare in funzione della propria scrittura...si tratta di uno strumento mostruoso...


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24 o 26 corde...una quarantina di dita....il tutto da utilizzare in funzione della propria scrittura...si tratta di uno strumento mostruoso...

 

Piuttosto, di uno strumento immaginario, che si materializza nella misura in cui il compositore riesce a crearlo. Le quattro chitarre diventano componenti di una chitarra virtuale e non definibile, se non nella specificità che di volta in volta assume, grazie al compositore. L'esperienza abilita a formarsi un proprio vademecum, con regole e interdizioni...Le cose da non fare sono moltissime...

 

dralig


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Piuttosto, di uno strumento immaginario, che si materializza nella misura in cui il compositore riesce a crearlo. Le quattro chitarre diventano componenti di una chitarra virtuale e non definibile, se non nella specificità che di volta in volta assume, grazie al compositore. L'esperienza abilita a formarsi un proprio vademecum, con regole e interdizioni...Le cose da non fare sono moltissime...

 

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Devo farti visita.


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è questo il casino

capire se è funzionale alla propria scrittura

nelle mani di Ligeti una tessitura del genere, questa capacità polifonica, rappresenterebbe solo uno stimolo

 

Già.

La scrittura chitarristica mi attira perchè da uno strumento con così tante implicazioni tecniche (che riguardano i "limiti" della sua stessa natura), è possibile, lavorando a sfavore, tirare fuori una marea di risorse.

 

Nell'accoppiamento di più chitarre mi pare però di capire che si tratta di compiere un processo mentale diametralmente opposto e quindi di rimettere in discussione tutto l'operato.


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Piuttosto, di uno strumento immaginario, che si materializza nella misura in cui il compositore riesce a crearlo. Le quattro chitarre diventano componenti di una chitarra virtuale e non definibile, se non nella specificità che di volta in volta assume, grazie al compositore. L'esperienza abilita a formarsi un proprio vademecum, con regole e interdizioni...Le cose da non fare sono moltissime...

 

dralig

 

Devo farti visita.

 

Una quindicina di anni fa mi ero introdotto nella selva oscura della composizione multichitarristica, componendo quattro lavori in quattro anni, ma non avevo mai scritto un quartetto vero e proprio. L'ho fatto quest'anno, e ho potuto constatare una volta di più che si tratta di un problema di non facile soluzione, ma anche assai stimolante.

 

dralig


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Una quindicina di anni fa mi ero introdotto nella selva oscura della composizione multichitarristica, componendo quattro lavori in quattro anni, ma non avevo mai scritto un quartetto vero e proprio. L'ho fatto quest'anno, e ho potuto constatare una volta di più che si tratta di un problema di non facile soluzione, ma anche assai stimolante.

 

dralig

Ho avuto il piacere di ascoltare il primo movimento poche settimane fa... semplicemente stupendo!!!

 

A quando la prima?


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Una quindicina di anni fa mi ero introdotto nella selva oscura della composizione multichitarristica, componendo quattro lavori in quattro anni, ma non avevo mai scritto un quartetto vero e proprio. L'ho fatto quest'anno, e ho potuto constatare una volta di più che si tratta di un problema di non facile soluzione, ma anche assai stimolante.

 

dralig

Ho avuto il piacere di ascoltare il primo movimento poche settimane fa... semplicemente stupendo!!!

 

A quando la prima?

 

Non lo so, ma credo che non tarderà molto.

 

dralig

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