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Sagreras.jpg

 

Curata da Sandro Di Stefano, è stata pubblicata recentemente dalle Edizioni Bérben la nuova edizione delle 'Prime Lezioni di Chitarra' di Julio Sagreras.

 

L'edizione include il libro + compact-disc con le basi orchestrali di tutte le lezioni.

 

Il volume può essere ordinato:

• Telefonicamente (al n. 071/204428)

• A mezzo telefax (al n. 071/57414)

• Tramite Internet (http://www.berben.it)

 

Introduzione:

Julio S. Sagreras – con le sue famose “Lezioni di chitarra” – ci ha svelato i segreti del percorso

musicale che ogni allievo deve compiere per entrare nell’affascinante mondo della chitarra. Questa nuova edizione vuole portare un contributo

alla riscoperta di questo metodo (così valido che ancora oggi insegnanti e allievi lo trovano utilissimo

e insostituibile), grazie anche all’ausilio di un compact-disc con la registrazione delle basi orchestrali di tutte le lezioni, e di 24 duetti originali

composti su altrettante lezioni. Pur rispettando

l’impostazione didattica originale, questa nuova versione si presenta modificata nell’ordine delle lezioni. Suddiviso in sette parti, il metodo propone un percorso didattico ancora più efficace, affrontando le prime posizioni con molta chiarezza

e procedendo gradualmente verso tecniche chitarristiche più complesse come gli arpeggi, gli accordi, le legature, gli studi, le scale e i 24 duetti finali. Questa nuova disposizione fornisce all’insegnante

un formidabile strumento propedeutico dalla duplice valenza didattica: è possibile infatti procedere secondo l’ordine normale delle lezioni, o muoversi all’interno dei singoli capitoli, studiando

separatamente le varie tecniche secondo i pro-

gressi e le esigenze dell’allievo. Lo stile di tutte le basi musicali è assai vicino alle tendenze musicali

nelle quali si identificano i giovani d’oggi. Tali basi stimolano l’allievo nello studio e agevolano l’esecuzione, migliorando quindi l’apprendimento.

Il compact-disc, infatti – sostituendo il vecchio metronomo – coinvolge l’allievo nello sviluppo del suo spirito musicale, conferendo consapevolezza

armonica e ritmica attraverso varie soluzioni

stilistiche d’accompagnamento che favoriscono

lo sviluppo dell’orecchio musicale. Infine, ritenendo di estremo valore didattico la musica d’insieme, sono stati appositamente composti 24 duetti su alcune delle stesse lezioni già incontrate

durante lo studio, con una ulteriore melodia

originale eseguibile da un altro chitarrista o con un altro strumento (flauto, violino, tastiera, etc.). Naturalmente, anche per i duetti è disponibile

la base orchestrale registrata sul CD allegato

(indicata dal rispettivo numero della lezione).

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Inviato

Veramente interessante!!!!

 

Anche io, naturalmente, ritengo che il "primo Sagreras" sia insostituibile per validità ed efficacia. Da sempre lo faccio utlizzare ai miei allievi...

 

Grazie, Cristiano.

 

Maurizio.


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Veramente interessante!!!!

 

Anche io, naturalmente, ritengo che il "primo Sagreras" sia insostituibile per validità ed efficacia. Da sempre lo faccio utlizzare ai miei allievi...

 

Grazie, Cristiano.

 

Maurizio.

 

Andateci piano, giovani maestri, con questa impostazione didattica. Sagreras è un chitarrista argentino che compone pezzetti grondanti musica popolare del suo paese fin dalle "prime lezioni": dominante-tonica e nient'altro. Ricordatevi che i principianti di pianoforte vengono introdotti alla musica con i pezzetti di Bela Bartok.

 

Non dico di mettere Sagreras al bando, ma insomma, cercate anche, per i vostri allievi, che non sono dei futuri gauchos, della musica didattica un po' meno rurale...

 

dralig


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Anche io, naturalmente, ritengo che il "primo Sagreras" sia insostituibile per validità ed efficacia. Da sempre lo faccio utlizzare ai miei allievi...

 

Grazie, Cristiano.

 

Maurizio.

 

Andateci piano, giovani maestri, con questa impostazione didattica. Sagreras è un chitarrista argentino che compone pezzetti grondanti musica popolare del suo paese fin dalle "prime lezioni": dominante-tonica e nient'altro. Ricordatevi che i principianti di pianoforte vengono introdotti alla musica con i pezzetti di Bela Bartok.

 

Non dico di mettere Sagreras al bando, ma insomma, cercate anche, per i vostri allievi, che non sono dei futuri gauchos, della musica didattica un po' meno rurale...

 

dralig

 

Certo, Maestro.

 

Io, infatti, faccio utilizzare il Sagreras, ma, senz'altro lo associo ad altre musice (es. Giuliani, Carulli, Carcassi, il nuovo testo di Nicola Paradiso "La chitarra volante vol. 1,2, trascrizioni, ecc.)

 

Maurizio


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Andateci piano, giovani maestri, con questa impostazione didattica. Sagreras è un chitarrista argentino che compone pezzetti grondanti musica popolare del suo paese fin dalle "prime lezioni": dominante-tonica e nient'altro. Ricordatevi che i principianti di pianoforte vengono introdotti alla musica con i pezzetti di Bela Bartok.

 

Non dico di mettere Sagreras al bando, ma insomma, cercate anche, per i vostri allievi, che non sono dei futuri gauchos, della musica didattica un po' meno rurale...

 

dralig

 

Ho studiato questo volume di Sagreras da sola, quasi fino alla fine, però sono stata contenta che a lezione mi siano stati proposti fin da subito esercizi differenti e davvero molto piu' utili, oltre che interessanti, anche se ho impiegato un po' a riprendermi dallo shock della musica atonale. :D

Però lo acquisterò come "amarcord".

Mi sono sempre chiesta come mai questa pubblicazione, così diffusa, non fosse ancora stata inclusa nei "manuali con CD".

Chi cerca di imparare "senza CD accluso" potrebbe anche arrabbiarsi un po', ma sicuramente si tratta di una nuova valida edizione editoriale ;)

 

La cosa che mi permetto di notare, da neofita, su alcuni dei metodi storici che ho avuto modo di provare a studiare, è che partono sempre dalle note in prima posizione, mentre ho trovato illuminante imparare a riconoscere fin da subito anche le note sulle posizioni alte della tastiera, in modo da riuscire a leggere spartiti piu' complessi e soprattutto a capire la ricchezza espressiva dello strumento.

Un po' off topic, sorry.

 

 

Butterfly


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Veramente interessante!!!!

 

Anche io, naturalmente, ritengo che il "primo Sagreras" sia insostituibile per validità ed efficacia. Da sempre lo faccio utlizzare ai miei allievi...

 

Grazie, Cristiano.

 

Maurizio.

 

Andateci piano, giovani maestri, con questa impostazione didattica. Sagreras è un chitarrista argentino che compone pezzetti grondanti musica popolare del suo paese fin dalle "prime lezioni": dominante-tonica e nient'altro. Ricordatevi che i principianti di pianoforte vengono introdotti alla musica con i pezzetti di Bela Bartok.

 

Non dico di mettere Sagreras al bando, ma insomma, cercate anche, per i vostri allievi, che non sono dei futuri gauchos, della musica didattica un po' meno rurale...

 

dralig

 

Rurale, si, e anche molto ma per la lettura e l'associazione della figurazione con la posizione delle note sullo strumento fino ad ora è uno dei migliori sistemi.

Rende autonomi gli alunni alle prime armi e selezionate alcune lezioni del primo volume lo si mette da parte e si passa a repertorio semplice di altro tipo.

Continuo, per il momento, a preferirlo a metodi simili che conosco.

Inviato
Veramente interessante!!!!

 

Anche io, naturalmente, ritengo che il "primo Sagreras" sia insostituibile per validità ed efficacia. Da sempre lo faccio utlizzare ai miei allievi...

 

Grazie, Cristiano.

 

Maurizio.

 

Andateci piano, giovani maestri, con questa impostazione didattica. Sagreras è un chitarrista argentino che compone pezzetti grondanti musica popolare del suo paese fin dalle "prime lezioni": dominante-tonica e nient'altro. Ricordatevi che i principianti di pianoforte vengono introdotti alla musica con i pezzetti di Bela Bartok.

 

Non dico di mettere Sagreras al bando, ma insomma, cercate anche, per i vostri allievi, che non sono dei futuri gauchos, della musica didattica un po' meno rurale...

 

dralig

 

Rurale, si, e anche molto ma per la lettura e l'associazione della figurazione con la posizione delle note sullo strumento fino ad ora è uno dei migliori sistemi.

Rende autonomi gli alunni alle prime armi e selezionate alcune lezioni del primo volume lo si mette da parte e si passa a repertorio semplice di altro tipo.

Continuo, per il momento, a preferirlo a metodi simili che conosco.

 

Sono daccordo, ma un allievo è a digiuno di tutto quando viene a lezione la prima volta, quindi secondo me affiancare un metodo con mentalità compositiva contemporanea gli fa bene: per esempio ai metodi "classici" (Guitar Gradus, Guitar Master, Le prime lezioni di Sagreras, ma anche personali e semplici fotocopie di linee monodiche e studi di Sor, ecc.) affianco gli "Esercizi Semplici" di Luigi Biscaldi. Ho sperimentato personalmente che i miei piccoli o giovani chitarristi si proiettano con più consapevolezza allo studio della musica dei nostri giorni.


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Un modo forse un poco ingenuo per sottolineare la volontà di rendere accattivante lo studio anche gli studenti meno consapevoli. ;)

Se c'è invece un'espressione artistica che permette di non "massificare" tendenze, stili ed interpreti è proprio la musica classica.

 

Ho visto anche un'edizione, sempre di Berben, che racchiude in un solo volume sia le Prime che le Seconde Lezioni, ma non ha CD acclusi.

 

 

 

 

Butterfly


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Un grosso problema del primo volume, facilmente aggirabile compendiando con altri testi, è che obbliga la mano dell'allievo all'inizio del cammino a lavorare subito in posizioni fisse, accordali. La mano ha bisogno certo di trovare una sua impostazione corretta ma in modo graduale, progressivo, partendo da lavori, possibilmente monodici, che privilegino l'uso di un dito per volta, la ricerca del contatto dito-corda, pìù che l'allargamento della mano ad impostare posizioni accordali.

Il problema del primo dito che si flette, del quarto che non cade a martello, tutte cose che chi insegna conosce bene, con questo genere di esercizi e studi non viene risolto, e neanche affrontato...comunque, ripeto, si può e si deve compendiare, questi piccoli brani, dopo un paio di mesi e a piccole dosi, pssono sempre servire

Ciao


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Un grosso problema del primo volume, facilmente aggirabile compendiando con altri testi, è che obbliga la mano dell'allievo all'inizio del cammino a lavorare subito in posizioni fisse, accordali. La mano ha bisogno certo di trovare una sua impostazione corretta ma in modo graduale, progressivo, partendo da lavori, possibilmente monodici, che privilegino l'uso di un dito per volta, la ricerca del contatto dito-corda, pìù che l'allargamento della mano ad impostare posizioni accordali.

Il problema del primo dito che si flette, del quarto che non cade a martello, tutte cose che chi insegna conosce bene, con questo genere di esercizi e studi non viene risolto, e neanche affrontato...comunque, ripeto, si può e si deve compendiare, questi piccoli brani, dopo un paio di mesi e a piccole dosi, pssono sempre servire

Ciao

Concordo completamente.

Aggiungerei che l'impostare uno studio iniziale su "presa" di posizioni della sinistra può portare addirittura, per chi di natura non è dotato di un adeguato controllo sul coordinamento dei movimenti delle dita, ad un irrigidimento della mano, pur di riuscire a prendere l'accordo (ah..il fatidico re min. della lezione 46, primo accordo preso con tre dita!).

 

Ho forti dubbi sul fatto che studiare nelle fasi iniziali brani in cui la ricerca di raggiungere posizioni accordali obblighi l'allievo a movimenti simultanei di più dita, possa avere una sua validità didattica. Almeno non per tutti.

 

Senza parlare poi del rimandato approccio alla componente monodico-melodica dello strumento in favore di una sorta di visione di puro e semplice accompagnamento armonico.

 

LM

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