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The song of the guitar: Andres Segovia.


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Segovia suonava da dio, ma una costruzione qual è quella del Preludio in questione non l'avrebbe mai saputa creare.

Si, è vero... il più grande chitarrista di tutti i tempi non era tanto bravo a comporre :)

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Segovia suonava da dio, ma una costruzione qual è quella del Preludio in questione non l'avrebbe mai saputa creare.

Si, è vero... il più grande chitarrista di tutti i tempi non era tanto bravo a comporre :)

 

Non aveva avuto una formazione come compositore, ed ebbe sempre la saggezza di astenersi dal tentare imprese impossibili: si limitò a comporre pezzi brevi per chitarra sola, a ciò bastandogli il talento e il gusto affinato nella sua dimestichezza con Ponce, Turina, Castelnuovo-Tedesco, Tansman...

 

E' curioso: se un compositore che non ha mai studiato la chitarra annunciasse che domani sera darà un concerto chitarristico, tutti si metterebbero a ridere; mentre, quando un chitarrista che non sa un'acca di composizione si mette a scrivere dalla sera alla mattina, quasi nessuno trova niente da ridire.

 

dralig

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Mah...i riferimenti al preludio BWW 998 mi sembrano troppo palesi...

 

L'autore del pezzo è indiscutibilmente Manuel Ponce. Il Preludio in questione fu composto nel mese di ottobre del 1931. Nel 1936, il compositore lo riprese per arricchirlo con una parte di clavicembalo. Di questa esiste il manoscritto, terminato il 27 febbraio 1936. Questa seconda versione fu il regalo di nozze che Ponce mandò a Segovia e alla sua seconda moglie, Paquita Madriguera, pianista. In una lettera scritta a Ponce il 22 marzo 1936, Segovia scrive a Ponce: "Hai tessuto una squisita tela contrappuntistica intorno al tuo antico Preludio, tanto amato da Falla". Questo documento fuga ogni sospetto sulla paternità del brano, caro Alfredo: Segovia suonava da dio, ma una costruzione qual è quella del Preludio in questione non l'avrebbe mai saputa creare. A ciascuno il suo mestiere...

 

dralig

 

Eppure, come sai meglio di me, i rapporti tra Ponce e Segovia, presi nell'angolatura della composizione chitarristica sono tutt'altro che monodirezionali.

Come ugualmente sai che proprio con Ponce, anche in virtù della loro relazione di amicizia, Segovia poteva permettersi di avanzare un certo tipo di richieste...Castelnuovo-Tedesco non sarebbe certo stato così disponibile a creare dei falsi storici, o dei falsi contemporanei...

 

Ma il manoscritto del '31 esiste?

 

In ogni caso, è proprio attraverso la corrispondenza cartacea tra i due che in me sorgono alcuni dubbi a proposito dell'effettiva stesura originaria di certi lavori.

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Mah...i riferimenti al preludio BWW 998 mi sembrano troppo palesi...

 

L'autore del pezzo è indiscutibilmente Manuel Ponce. Il Preludio in questione fu composto nel mese di ottobre del 1931. Nel 1936, il compositore lo riprese per arricchirlo con una parte di clavicembalo. Di questa esiste il manoscritto, terminato il 27 febbraio 1936. Questa seconda versione fu il regalo di nozze che Ponce mandò a Segovia e alla sua seconda moglie, Paquita Madriguera, pianista. In una lettera scritta a Ponce il 22 marzo 1936, Segovia scrive a Ponce: "Hai tessuto una squisita tela contrappuntistica intorno al tuo antico Preludio, tanto amato da Falla". Questo documento fuga ogni sospetto sulla paternità del brano, caro Alfredo: Segovia suonava da dio, ma una costruzione qual è quella del Preludio in questione non l'avrebbe mai saputa creare. A ciascuno il suo mestiere...

 

dralig

 

Eppure, come sai meglio di me, i rapporti tra Ponce e Segovia, presi nell'angolatura della composizione chitarristica sono tutt'altro che monodirezionali.

Come ugualmente sai che proprio con Ponce, anche in virtù della loro relazione di amicizia, Segovia poteva permettersi di avanzare un certo tipo di richieste...Castelnuovo-Tedesco non sarebbe certo stato così disponibile a creare dei falsi storici, o dei falsi contemporanei...

 

Ma il manoscritto del '31 esiste?

 

In ogni caso, è proprio attraverso la corrispondenza cartacea tra i due che in me sorgono alcuni dubbi a proposito dell'effettiva stesura originaria di certi lavori.

 

Io ho confrontato nota per nota tutti i manoscritti esistenti con le rispettive revisioni segoviane. Le lettere di Segovia a Ponce sono tutte coerenti con quello che possiamo leggere nei testi.

 

Non esiste il manoscritto del brano del 1931, ma esiste quello della versione arricchita con il clavicembalo del 1936: niente da segnalare al riguardo.

 

dralig

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Grazie maestro, sono peraltro riuscito a trovare anche lo spartito:

http://dirk.meineke.free.fr/latin/ponce_prelude_in_e_major.pdf

(anche se ne avevo una copia, sommersa da altre decine, già a portata di mano...!

 

La metrica della trascrizione del Suo link è sbagliata. Il pezzo è ovviamente in 3/4.

 

dralig

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Grazie maestro, sono peraltro riuscito a trovare anche lo spartito:

http://dirk.meineke.free.fr/latin/ponce_prelude_in_e_major.pdf

(anche se ne avevo una copia, sommersa da altre decine, già a portata di mano...!

 

La metrica della trascrizione del Suo link è sbagliata. Il pezzo è ovviamente in 3/4.

 

dralig

 

Ah non avevo notato ma era solo un link per mostrare di quale pezzo si trattasse!

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Va detto che Segovia non era il solo strumentista a proporre, ai tempi in cui questi pezzi furono scritti, simili "falsi d'autore" e che queste operazioni oggi vanno viste e giudicate in una prospettiva storica.

 

Ad esempio Kreisler, con il celebre "Preludio e Allegro nello stile di Pugnani". Non ho ben capito se Uto Ughi, nella sua recente apparizione su Rai Due, non ne conoscesse il vero autore (Kreisler e non Pugnani, appunto) o si trattò semplicemente di un fraintendimento.

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Da quanto ne so io il pasticcio è ancora più ingarbugliato in quanto Segovia non fece mai pubblicare il Preludio. A questo ci pensò Raphael Andia, che con grande ingenuità - e credendo di anticipare un possibile "scoop chitarristico" - trascrisse nota su nota l'incisione discografica di Segovia. Le edizioni (mi sembra Translatlantique) quindi lo pubblicarono attribuendolo (con il Balletto) a Weiss, per poi - una volta capito l'inganno - correggere alcuni mesi dopo la copertina di questa partitura con una ridicola toppa nera.

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Da quanto ne so io il pasticcio è ancora più ingarbugliato in quanto Segovia non fece mai pubblicare il Preludio. A questo ci pensò Raphael Andia, che con grande ingenuità - e credendo di anticipare un possibile "scoop chitarristico" - trascrisse nota su nota l'incisione discografica di Segovia. Le edizioni (mi sembra Translatlantique) quindi lo pubblicarono attribuendolo (con il Balletto) a Weiss, per poi - una volta capito l'inganno - correggere alcuni mesi dopo la copertina di questa partitura con una ridicola toppa nera.

 

Mi permetto di dubitare che Miguel Abloniz nel 1951 (Suite in la - Berben), Mario Gangi nel 1960 (Balletto- Berben), Abel Fleury nel 1954 (Suite in la- Ricordi americana) Josè de Azpiazu nel 1958 (Suite in la - Ricordi) e Rafael Andia nel 1982 (Ouverture et Ballet - Transatlantiques) non fossero al corrente del fatto che certamente i brani non erano di Silvius Leopold Weiss e probabilmente erano di Manuel Ponce. Andrés Segovia si era lasciato sfuggire più di un accenno sull'argomento ai suoi corsi a Siena e le voci giravano...Ma continuare ad attribuire questi brani a Weiss consentiva di pubblicarli liberamente mentre attribuirli a Ponce significava dover riconoscere agli eredi di Ponce i diritti d'autore.

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Da quanto ne so io il pasticcio è ancora più ingarbugliato in quanto Segovia non fece mai pubblicare il Preludio. A questo ci pensò Raphael Andia, che con grande ingenuità - e credendo di anticipare un possibile "scoop chitarristico" - trascrisse nota su nota l'incisione discografica di Segovia. Le edizioni (mi sembra Translatlantique) quindi lo pubblicarono attribuendolo (con il Balletto) a Weiss, per poi - una volta capito l'inganno - correggere alcuni mesi dopo la copertina di questa partitura con una ridicola toppa nera.

 

Mi permetto di dubitare che Miguel Abloniz nel 1951 (Suite in la - Berben), Mario Gangi nel 1960 (Balletto- Berben), Abel Fleury nel 1954 (Suite in la- Ricordi americana) Josè de Azpiazu nel 1958 (Suite in la - Ricordi) e Rafael Andia nel 1982 (Ouverture et Ballet - Transatlantiques) non fossero al corrente del fatto che certamente i brani non erano di Silvius Leopold Weiss e probabilmente erano di Manuel Ponce. Andrés Segovia si era lasciato sfuggire più di un accenno sull'argomento ai suoi corsi a Siena e le voci giravano...Ma continuare ad attribuire questi brani a Weiss consentiva di pubblicarli liberamente mentre attribuirli a Ponce significava dover riconoscere agli eredi di Ponce i diritti d'autore.

 

Segovia non li avrebbe mai pubblicati, Frédéric, e quando vide l'edizione di Abloniz andò su tutte le furie.

 

dralig

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