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Ma infatti a cosa serve oggi un editore se non a raggiungere un vasto numero di potenziali lettori?

A farsi stampare la musica no, perchè quella me la stampo io, e se sono in grado di fare un lavoro graficamente plausibile ottengo anche un risultato migliore di certa roba che è spacciata come "edita da una casa editrice"!

Credo che le tecnologie digitali abbiano abbassato i costi anche per gli editori, no?

Ma stanno tutti a piangere miseria...

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[

 

e allora oggi un editore a cosa serve se non è nemmeno in grado di fare della promozione? se mi dovessi in futuro affidare ad un editore che sono certo 1- mi spellerà la metà dei miei diritti, 2 - non mi paga (e non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello di farlo perchè ormai va di moda così), 3 - non mi darà anticipi (perchè c'è la crisi), 4- mi darà la miseria sulle copie e pretende di avere come unico dovere di stampare 300 copie (e spesso le dispense che circolano in università sono rilegate e confezionate meglio) per campare e fare il catalogo...se questo è lo stato dell'arte editoriale penso che un compositore debba cominciare a prendere in considerazione seriamente altre strade. Altro che compositore ignorante. Voi editori potete scegliere. Lei può liberamente decidere di non pubblicare un compositore ignorante, ma io come autore non potrò mai ovviare ai suoi impegni tra cui rientra quello della promozione. Altrimenti ogni compositore potrebbe benissimo diventare l'editore di se stesso. Si apre una partita iva fa quattro calcoli spende quelle 100 euro che spenderebbe un editore per la stampa e il resto (se non fa promozione che è l'unico ambito in cui serve la professione dell'editore con il suo bel database di contatti accumulato in anni di esperienza) sono tutte beghe burocratiche.

Un editore ha il dovere di fare della promozione per un suo autore, supportandolo presso canali che il compositore spesso (quasi sempre) non è in grado di raggiungere.

 

Questo tipo di editore lo hanno - se non proprio creato, certo alimentato, gli autori fasulli che hanno contratto mutui in banca per finanziare la pubblicazione delle loro opere fasulle.

 

Una riflessione come quella che fa Lei, da parte di un autore giovane, è sicuramente opportuna. Non devono esistere solo gli editori che scelgono gli autori validi, ma anche gli autori validi che scelgono gli editori capaci: tutto il resto - sedicenti autori che ingrassano sedicenti editori - è un inutile trambusto.

 

dralig

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Questo tipo di editore lo hanno - se non proprio creato, certo alimentato, gli autori fasulli che hanno contratto mutui in banca per finanziare la pubblicazione delle loro opere fasulle.

 

Vero. Ma è anche vero che quelle cifre bastava non accettarle.

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Un editore ha il dovere di fare della promozione per un suo autore, supportandolo presso canali che il compositore spesso (quasi sempre) non è in grado di raggiungere.

 

Sono completamente d'accordo con te. Ma la realtà del mercato è questa: la maggior parte degli editori di musica per chitarra sono persone come me - gestite da un solo uomo, a volte con l'aiuto di una moglie o un'amica. il meglio che posso fare nel campo della promozione, è inviare copie per la revisione di riviste chitarra e speranza che possano essere rivisti favorevolmente. capita spesso, e spesso riceve commenti idioti da persone che pensano di essere migliori redattori che io. In passato, ho inviato copie gratuite ai chitarristi famosi, fino a quando ho letto un giorno un commento di John Williams che riceve così tanto materiale da editori che non hanno il tempo di guardarlo, e ha un segretario seleziona quale ha dovrebbe guardare. Che continui a rilasciare copie gratuite alle persone che vengono a casa mia, o che incontro nei festival di chitarra, ma solo se lo chiedono qualcosa in particolare.

 

Ho detto prima: i grandi editori, aziende come Schott, Boosey & Hawkes, Ricordi, hanno reparti speciale di promozione ed i mezzi per promuovere i loro compositori. Non lo faccio. Quindi, se avete una scelta di essere pubblicato da un editore specializzato di chitarra come me, o da un editore grande, quindi non mi offri le tue opere. Anche se io andare in giro a te pubblicare prima che sia morto, sarà ancora a voi a contattare gli esecutori e di dare loro copie dei tuoi lavori e convincerli della qualità di esso, e perché sarebbe importante per loro suonare la tua musica.

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Un editore deve fare proprio questo. Selezionare, scommettere, investire.

Altrimenti, per essere un editore, è sufficiente avere contatti con un paio di tipografie serie, due o tre tecnici audio e aziende che duplicano supporti ottici. Ma questa è rivendita al dettaglio.

 

E 'un po' più complicato di così. Per essere un editore di musica, prima devono sviluppare un senso estetico proprio di come dovrebbe apparire la notazione musicale. Imparare a gestire un programma di informatica musicale, e anche se lo si fa bene, è completamente inutile a meno che tu già sai cosa notazione musicale dovrebbe essere. Poi devi apprenderanno come progettare una edizione di musica. Se hai i soldi, è possibile noleggiare un designer professionista. Se il vostro budget è limitato, è necessario che puntino meglio che puoi, senza creare mostruosità visivo. E poi si deve vendere il prodotto. Se si pensa che sia sufficiente per creare un sito web e offrono la musica lì, ho una brutta notizia per voi. Non produrrà delle vendite sufficiente a coprire le spese. Questo potrebbe essere una sorpresa per voi, ma la maggior parte delle vendite di musica a stampa oggi è ancora in via distributori professionali e negozi di musica. Ma qui è il problema principale: nessun distributore professionale si impegnerà la tua musica, a meno che il catalogo ha già raggiunto un certo peso specifico, che contiene diverse edizioni che promettono di essere un successo commerciale. Ho cominciato a pubblicare nel 1978, facendo la prima apparizione del mio edizioni nel 1981. Ho solo firmato un contratto con un distributore professionale nel 1996.

 

Ed ecco la verità: abbiamo tutti iniziato a finanziare le nostre edizioni proprie. Alla fine, abbiamo iniziato a finanziare la musica di altri redattori e compositori. Che cosa ha cominciato come stampa vanità tipica, è diventato una casa editrice regolare. Questo è esattamente il modo come gente privati come il Herr Breitkopf e il signor Giovanni Ricordi, ei figli di Bernand Schott, C. F. Peters etc, iniziato la loro attività. Sono stati fortunati ad avere persone che ha rilevato l'attività quando sono morti. Molti altri case editrice sono scomparsi quando la figura principale nel business non c'era più. Messonier, Pacini, Jurgenson, Artaria e molti altri in tempi antichi, per non parlare dei diversi editori dei nostri tempi che non sono più qui. Si prega di chiedere a me in 20 anni da adesso se Editions Orphée è ancora in business.

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Ma io ancora non ho capito cosa fa, tecnicamente, artigianalmente, con le mani e con la testa, giorno per giorno, ora per ora nella sua vita (che sono tante le ore), minuto per minuto e per giornate intere (quelle che io dedico alla scrittura, fatto tangibile, nella sua pochezza deprecabile, ma comunque misura del mio tempo, mentre scrivo e mi barcameno tra mille altri lavori, e li faccio perchè di insegnare musica non me ne frega e farei danni, l'università non ha soldi e gli editori si sono abituati a non pagare più gli autori) ecc cosa fa un editore nella vita se non promuove un autore? tira a campare? posso cordialmente ed educatamente invitarli ad andare a lavorare per il bene dell'umanità???

 

Pone alcune domande di natura filosofica che è impossibile rispondere. Posso solo dirvi questo: faccio quello che faccio per un motivo molto semplice: mi piace essere coinvolto nel mio lavoro e mi dà un grande piacere personale a produrre edizioni meravigliose della meravigliosa musica di compositori di talento, quelli che sono morti secoli fa , e quelli che vivono oggi. E 'la mia scelta personale e per me, molto più interessante di fare quello che gli altri piloti durante il loro pensionamento. Come andare a pescare o giocare a golf. Questa attività mi dà anche l'opportunità di incontrare e lavorare con alcune persone meravigliose, alcune delle quali sono tra i frequenti a questo forum. Allo stesso tempo, anche se mi dà l'opportunità di acquisire e custodire l'animosità dei nemici. Li amo entrambi.

 

Se quello che faccio ha un valore per l'umanità, si può rispondere solo in un lontano futuro. Se quello che faccio rimane nella conoscenza collettiva della razza umana e serve ancora per arricchire la vita delle future generazioni di amanti della musica, allora ho fatto bene. In caso contrario, mi unisco alla moltitudine di musicisti dimenticati. Per il momento, sia per voi e per me può fare solo ciò che è in nostro potere per farlo. Niente di più, niente di meno.

 

Basta. Devo tornare a lavorare con due persone a me molto caro: Antoine de l'Hoyer e WA Mozart. Il Flauto Magico arrangiate per chitarra, violino e viola.

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E 'un po' più complicato di così.

 

Certo Matanya. La mia descrizione era ironica. So bene che fare l'editore - almeno per come penso si debba fare - è una cosa molto più complicata che fare fotocopie e spedirle ad una mailing list.

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  • 1 mese dopo...

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Vanity press e vanity prize... la tentazione è forte, diventerò scrittore :)

scherzi a parte non capisco come si possa pagare per pubblicare le proprie composizioni

personalmente regalo tutti i pdf dei miei pezzi sul mio sito a questo indirizzo :

http://www.classicalguitarvideo.com/teachpag/danielemaglimusic.htm

 

Penso che dovrebbero fare tutti così oggi, scrittori e compositori : regalare regalare regalare ,il che , per il sangue genovese che mi scorre nelle vene, è decisamente meglio di spendere spendere spendere

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Vanity press e vanity prize... la tentazione è forte, diventerò scrittore :)

scherzi a parte non capisco come si possa pagare per pubblicare le proprie composizioni

personalmente regalo tutti i pdf dei miei pezzi sul mio sito a questo indirizzo :

http://www.classicalguitarvideo.com/teachpag/danielemaglimusic.htm

 

Penso che dovrebbero fare tutti così oggi, scrittori e compositori : regalare regalare regalare ,il che , per il sangue genovese che mi scorre nelle vene, è decisamente meglio di spendere spendere spendere

 

 

Credo, caro Daniele, che occorra fare delle distinzioni. Può essere giusto - e anche lodevole - regalare quello che non si potrebbe comunque vendere: un compositore giovane, che ha sale in zucca e che vuol farsi conoscere, ha senz'altro tutto da guadagnare, oggi, pubblicando online i testi delle proprie opere e permettendone il download gratuito: naturalmente, anche nel regalare si denota lo stile... Le entrate di un compositore provenienti dalla vendita delle copie stampate sono comunque poco significative, e - nel caso di compositori affermati, le cui opere stampate vengono comunque acquistate - conviene re-investirle in copie da inviare in omaggio a interpreti degni di considerazione, con gesto gentile ma non servile: un compositore "perbene" deve informare dell'esistenza di un suo nuovo lavoro gli esecutori che stima - e far inviare loro la partitura è senz'altro il modo migliore per raggiungere lo scopo - ma non deve assolutamente, mai, andare oltre. Sono tristemente noti i casi di "compositori" che molestano - letteralmente - coloro che ritengono loro potenziali interpreti "regalando" loro chilogrammi di carta o file non richiesti, salvo poi inviare loro pressanti richieste di rendiconto: hai suonato la mia musica? Perché non la suoni? Perché non smetti di suonare la musica di Prwsqkzo, e non suoni invece la mia? Se suoni un mio brano, ti invito nel mio festival...e via questuando...I regali di questi dulcamara sono da considerare alla stregua di piaghe sociali.

 

Diverso è il caso della musica non destinata principalmente all'esecuzione pubblica: un libro didattico non offre al suo autore altra remunerazione che quella proveniente dalla vendita delle copie, e non credo che regalarle sia, in questo caso, la cosa giusta. Lo stesso discorso vale - ancora di più - per gli scrittori: se regalassero i loro romanzi, di che cosa camperebbero?

 

Stiamo attraversando una fase assai poco decifrabile in cui il diritto d'autore è preso d'assalto da una tecnologia della comunicazione che sta sconvolgendo il concetto stesso di proprietà dell'opera d'ingegno. I compositori di musica "seria" - che già campavano stentatamente in precedenza, quasi tutti obbligati a svolgere altri lavori per sostentarsi - sono ulteriormente taglieggiati. Forse, è bene non decretare la loro morte per asfissia...

 

Cordialmente.

 

dralig

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Il thread è stato suddiviso.

L'argomento dei diritti di autore sul web si può adesso discutere qui:

http://www.cristianoporqueddu.it/forumchitarraclassica/viewtopic.php?t=8185

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