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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Giuliani o Sor?


Giuliani o Sor?  

18 utenti hanno votato

  1. 1. Giuliani o Sor?

    • Giuliani
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dopo quello che hanno detto di Schubert, i musicologi non hanno più confini.

 

dralig

 

Scusi M°, che han detto di Schubert?

:oops:

 

Lasciamo perdere...c'è da vergognarsi solo al leggerlo.

 

dralig

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  • 3 settimane dopo...
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Dal punto di vista della scrittura musicale sono molto differenti,Giuliani usa effetti chitarristici molto spettacolari,mentre la musica di Sor si adatterebbe bene ad essere suonata anche su altri strumenti.Segovia ha suonato poco Giuliani perchè diceva che quest'ultimo tendeva a fare la strada più lunga in una frase musicale,Sor al contrario era essenziale.

Per me tra i due finisce in pareggio!

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Mi interesserebbe conoscere la vostra preferenza e magari la motivazione...

 

... a voi la corda ...

 

Sor e Giuliani sono i "nostri" 2 grandi chitarristi-compositori propriamente classici.

Il chitarrista che non li conosce a fondo farebbe bene ad andare a raccogliere l'uva (la stagione della vendemmia si avvicina).

 

Io non esprimo una preferenza, entrambi hanno sviluppato un inequivocabile stile personale degno di grande rispetto ed ammirazione.

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Ospite Nicola Mazzon

è vero che i due non si possono confrontare x molti motivi, però non si può negare che in sor si trova un linguaggio più ricercato e molto più intimo che in giuliani, il quale era molto più spavaldo

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è vero che i due non si possono confrontare x molti motivi, però non si può negare che in sor si trova un linguaggio più ricercato e molto più intimo che in giuliani, il quale era molto più spavaldo

 

Entrambi fecero uso della chitarra in modo corrispondente alle rispettive concezioni e finalità: in Giuliani ha molto più peso che in Sor l'elemento melodico - con le conseguente implicazioni armoniche - mentre in Sor ha maggior rilievo l'elemento polifonico. Non per nulla si era formato come fanciullo cantore nel monastero di Montserrat...Nei rispettivi ambiti, si mossero entrambi con grande autorità: quale che sia il giudizio di valore che oggi si vuol dare della loro musica, non è possibile disconoscerne la perfezione in ogni aspetto. Non c'è mai, nei loro pezzi, una nota fuori posto, né dal punto di vista compositivo né dal punto di vista della proprietà idiomatica e del rendimento sonoro. Due maestri.

 

dralig

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Ospite Nicola Mazzon

non posso che essere daccordo, però da un pò di tempo studiando Sor lo sto preferendo a Giuliani proprio per la sua caratteristica di utilizzare u nlinguaggio più costruito polifonicamente e non con la solita melodia accompagnata che è utilissima per i passaggi virtuosi..

secondo me la musica di sor ha bisogno di più maturità musicale rispetto a quella di giuliani...

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secondo me la musica di sor ha bisogno di più maturità musicale rispetto a quella di giuliani...

Sono assolutamente d'accordo con Fernando.

Gli Studi o le Fantasie, prima fra tutte quella Elegiaca, sono incomparabilmente più interessanti delle opere di Giuliani.

Di Sor si possono concepire esecuzioni integrali in concerto, di Giuliani no, perchè rischierebbe di annoiare.

Ho eseguito un concerto lo scorso anno eseguendo le Fantasie opp. 7, 16, 54, 56.

Esistono molti più CD monografici di Sor che di Guliani. E che dire delle Variazioni, della Fantasia Les Adieux o del capriccio La Calma? Semplicemente superbi.

Senza contare le Sonate, i duetti e i pezzi brevi.

Non c'è una sola nota in tutta la produzione di Sor che rischia la banalità e l'ovvietà o la mera ripetizione aventi come unico scopo solo quello di stupire un uditorio sprovveduto e semplicione. Con Sor non si scherza mai... siamo ben al di sopra di Giuliani, il quale raramente raggiunge la profondità d'espressione del suo antagonista.

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Dralig diceva che nella musica di Sor e Giuliani non c'è una sola nota fuori posto,in realtà in alcuni brani di Giuliani soprattutto grandi partitute come le Rossiniane,egli eccedeva (volutamente) nell'uso di lunghi passaggi arpeggiati,piacevoli da ascoltare e molto chitarristici,ma il più delle volte erano superflui ai fini della resa musicale del brano e qui mi torna in mente la critica di Segovia..........

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Dralig diceva che nella musica di Sor e Giuliani non c'è una sola nota fuori posto,in realtà in alcuni brani di Giuliani soprattutto grandi partitute come le Rossiniane,egli eccedeva (volutamente) nell'uso di lunghi passaggi arpeggiati,piacevoli da ascoltare e molto chitarristici,ma il più delle volte erano superflui ai fini della resa musicale del brano e qui mi torna in mente la critica di Segovia..........

 

Incominciamo da Segovia. Giuliani lo conosceva pochissimo, poco e niente, e soltanto attraverso edizioni manipolate. Nella sua biblioteca, gli unici testi di Giuliani attendibili arrivarono quando lui era già in tarda età, con problemi di vista e pochissimo tempo per leggere e studiare: erano le edizioni Suvini-Zerboni curate dal suo ex-allievo Ruggero Chiesa. L'unico pezzo di Giuliani che giunse intatto o quasi nelle mani di Segovia prima delle edizioni di Chiesa fu la Sonata op. 15, della quale incise in disco il primo tempo. Quindi, parlando di Giuliani, lascerei da parte i giudizi di Segovia (del resto, molto elastici: talvolta lo elogia).

 

Confermo quello che ho detto riguardo l'assoluta padronanza della forma musicale da parte di Giuliani. I "lunghi passaggi arpeggiati" presenti nelle "Rossianiane" sono in realtà delle transizioni modulanti che egli costruisce per collegare due zone armonicamente diverse: finito di parafrasare un tema di Rossini, non può entrare ex-abrupto in un altro tema, collocato in tonalità differente, e con un carattere diverso dal precedente: deve creare una zona intermedia, e le armonie arpeggiate sono la risorsa migliore, perché gli arpeggi svolgono il collegamento armonico in modo a-tematico, cioè senza introdurre alcun nuovo elemento fortemente strutturato prima del nuovo tema. Che siano "piacevoli da ascoltare" è un pregio in più, ma non è il più importante, perché hanno prima di tutto una funzione formale molto precisa. E, ovviamente, anche una funzione retorica: a queste transizioni ricorrono puntualmente tutti i maestri dell'epoca, compreso - per rimanere vicini al milieu culturale di Giuliani - Beethoven.

 

Che Sor non ricorra a transizioni del genere, non è per niente vero. Lo fa, anzi, in situazioni in cui il diversivo non risponde a una vera necessità e non svolge alcuna funzione al di là del proprio valore decorativo. Non che questo sia un demerito, ma se vogliamo parlare stando ai fatti, queste sono le evidenze.

 

dralig

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Non conoscevo tutta la storia di Segovia nei confronti della musica di Giuliani,poi chissà perchè ha iniziato a suonarlo cosi tardi.So che Segovia non disdegnava i compositori italiani di quell'epoca,tanto che nei programmi di ammissione ai suoi corsi era obbligatorio eseguire arpeggi di Carulli e Carcassi,quindi come mai ha trascurato la figura di Mauro Giuliani? sono scelte incomprensibili e incoerenti!

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