Vai al contenuto
Novità discografiche:

Angelo Gilardino

Membri
  • Numero contenuti

    2241
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    37

Tutti i contenuti di Angelo Gilardino

  1. Si, lesse giusto. HVL compose dapprima una Fantasia Concertante, e Segovia lamentò il fatto che fosse priva di cadenza. Sulle prime, HVL rimase sulle sue, ma poi, forse blandito da Arminda - che faceva diplomazia tra il marito e gli interpreti -, si persuase e saldò il secondo movimento al terzo con la splendida cadenza che conosciamo. Segovia non poté più lamentarsi, e diede la prima (e ultima, per lui) esecuzione del pezzo nel Texas. Dirigeva HVL. Sapendo che Segovia rifiutava l'amplificazione, e conoscendo la partitura, possiamo bene immaginare che la cadenza fu tutto quello che gli ascoltatori udirono. E' prassi comunque, da parte dei direttori d'orchestra più accorti, usare le forbici, quando devono dirigere il concerto. dralig
  2. Nella riduzione in genere non si scrivono le cadenze del solista, eccettuate le ultime note (dette guide), specialmente quando queste devono raccordarsi con un'entrata in movimento del pianista. E' il caso del concerto di HVL, che nella conclusione della cedenza annuncia il ritmo del primo tema del terzo tempo. La cadenza si trova ovviamente nella parte solistica. Normalmente, è il solista stesso a dare con la testa il segnale d'entrata al direttore, alla fine della cadenza. dralig
  3. Il brano è un normalissimo pezzo villalobosiano, definito come lo sono tutti gli altri scritti per chitarra dal maestro di Rio: chiaro, semplice, diretto, giusto condito da un effetto particolare che non si trova negli altri brani dell'autore. dralig
  4. Facile, vero? Meno facile è lavorare per scriverla e pubblicarla, la musica. A vantaggio di chi deruba gli autori e gli editori, fotocopiando, e poi pure se ne vanta in pubblico (beninteso con la protezione di un nickname). Che potenza! dralig
  5. L'editore parigino Max Eschig ha finalmente messo in atto il programma di ripubblicazione dell'opera per chitarra di Heitor Villa-Lobos. E' appena uscita infatti la nuova edizione della "Suite populaire brésilienne", curata con scrupolo e con autorità da Frédéric Zigante. Oltre a presentare i cinque pezzi già noti della Suite - con un testo elaborato criticamente su tutte le fonti disponibili, e quindi definitivo - la nuova edizione offre in appendice il brano di HVL recentemente scoperto nell'archivio della casa editrice, "Valse-Choro", da non confondere con la "Valsa-Choro" che fa parte della Suite. E' ora lecito attendersi la ripubblicazione dei Preludi e degli Studi con un testo critico che metterà fine ai dubbi e alle querelles. dralig Inizio Admin Edit La pubblicazione è acquistabile via internet dai siti http://www.di-arezzo.com/ e da http://www.lastanzadellamusica.it Fine Admin Edit
  6. Cioè, se ben capisco, è conforme al buon senso che la Siae incassi dagli organizzatori e non versi i diritti agli autori, trattenedoli per sé con la scusa che i programmi di sala contengono errori? dralig
  7. Grazie del suggerimento. Mi dispongo, rispetto a un lavoro del genere, con lo stesso animo con cui progetto una composizione. Anche se sono opere molto diverse, alla base ci deve essere per entrambe una sorta di ispirazione, la conoscenza e le capacità "tecniche" non bastano. dralig
  8. Ricevo numerose richieste di informazioni e chiarimenti circa il fatto che, da alcuni mesi, le Edizioni Musicali Bèrben dichiarano l'indisponibilità del mio "Manuale di storia della chitarra - vol. 2 - La chitarra moderna e contemporanea", la cui ultima edizioni risale al 1993. Rispondo collettivamente. In effetti, sono stato io a disporre affinché il volume non venga più ristampato. Nel periodo trascorso dal 1993 a oggi, infatti, il panorama del repertorio storico per chitarra del primo Novecento è sostanzialmente cambiato, in seguito ai numerosi e importanti recuperi di musiche. Ciò comporta non soltanto la necessità di aggiornare i capitoli che si occupano di tale repertorio, ma anche quella di rifarne di sana pianta l'impostazione metodologica. Inoltre, l'enorme massa di nuove musiche affluita al repertorio negli ultimi decenni non è più contenibile nelle dimensioni di un manuale, e la trattazione del repertorio della seconda metà del Novecento dovrebbe essere rifatta con un criterio molto diverso - cioè con una serie di monografie dedicate agli autori e alle opere più importanti, rinunciando al proposito di elencare, anche solo di passaggio, tutto e tutti. Non ho maturato fino a qui la risoluzione di riscrivere questo volume, anche se mi rendo conto della lacuna che si apre con l'esaurimento del vecchio manuale. Intanto, voglio precisare che la decisione di considerare esaurita la funzione del libro è stata mia, e che me ne assumo la responsabilità. dralig
  9. Si tratta di un lavoro di grande raffinatezza musicale, scritto da un compositore ispirato e coltissimo. La musica è pubblicata dalle Edizioni Bèrben. Esiste una sola registrazione discografica , quella di Luigi Biscaldi, pubblicata in un CD della collezione "I maestri della chitarra" dalla rivista "seicorde". Si tratta delle rimasterizzazione di un LP. dralig
  10. Quindi anche nei saggi delle varie scuole di musica? Se è un saggio scolastico inerente l'attività di un conservatorio o di una scuola di musica, no, ma se lo stesso conservatorio organizza un concerto al di fuori della sua attività scolastica, allora si, occorre il permesso Siae e bisogna pagare i diritti d'autore. I concerti a fini benefici - raccolta di fondi - non fanno eccezione. dralig
  11. Caro Fabio, io non ho detto che egli non diede nulla - o che diede poco - al mondo musicale. Ho inteso dire che non ricevette in cambio nulla o quasi. Essere estranei significa non far parte, non condividere fortune e onori. Quelli, andavano a Venezia. dralig
  12. Perché il compositore non era famoso in vita, e ancora meno lo è post mortem. Un autore di prim'ordine, rinchiuso nella sua Padova, senza contatti con il "mondo musicale". Tra l'altro, il pezzo ricevette l'encomio di Goffredo Petrassi. dralig
  13. In modo sublime. Inutile a dirsi, alla prova per la patente mi sono manifestato in tutto il mio genio, e gli esaminatori non hanno potuto far altro che ammettere l'inadeguatezza delle strade e autostrade italiane ad accogliere le mie performances. Pericò mi hanno bocciato, come Verdi lo fu al conservatorio. dralig
  14. ...letteratura sterminata, che tocca il suo vertice nella scena (autore Rex Stout) del fagiano alla Mitridate impersonata da Nero Wolfe, dal suo cuoco Fritz Brenner e dall'irresponsabile segretario di Nero, Archie Goodwin, reo di aver ammesso in sala da pranzo un'ignota visitatrice in lacrime, proprio nel momento in cui Fritz presenta sul carrello il monumentale fagiano al suo ammirato datore di lavoro. Scena euripidea. dralig
  15. Ad una cosa che si chiama 'sviluppo'. Gilardino ti darà delle indicazioni precise in merito. "Lo sviluppo di cosa ?" è quel cosa che è tema Il tema è l'elemento fondante di una composizione tematica (ci sono composizioni non tematiche, come i lieder). Ovviamente, è importante: si parte da lì. Dove si va, e dove si arriva, dipende dallo svolgimento del tema, e "qui si parrà la tua nobilitate": il tema della Sonata op. 106 in mano ad altri che a Beethoven non avrebbe portato da nessuna parte. Il discorso è molto ampio, e non lo si può fare qui. Comunque, il tema in sé non garantisce nulla, anche se la sua struttura e il suo carattere sono fondamentali: non per nulla il compositore lo forgia in quel modo e non altrimenti. E' necessario partire bene (con un buon tema), ma tra la partenza (il tema) e l'arrivo (la composizione finita) il viaggio da compiere è lungo, e ci vogliono gambe buone. dralig
  16. Umberto Cafagna è un chitarrista molto intelligente e sensibile, lo stimo. dralig
  17. per un compositore il punto fondamentale è il percorso dall'idea al pentagramma...la questione che poni interessa più che altro l'interprete o serve al compositore come verifica per una certa intuizione...viceversa la questione che poni è assolutamente necessaria nel jazz o in maniera diversa nella composizione cosiddetta istantanea L'idea è l'idea - non sappiamo esattamente che cos'è, ma non è ancora la musica -, poi c'è l'immagine musicale mentale, che deriva dall'idea, ed è analogica. Il passaggio dall'immagine mentale alla scrittura è digitale: la scrittura è un campionamento dell''immagine mentale. C'è sempre una filtrazione, dall'immagine alla scrittura, per quanto bravo possa essere il compositore. Anche se la musica deriva da un reperto - un oggetto musicale preesistente - prima di configurarsi in immagine mentale deve in qualche modo passare attraverso l'idea, altrimenti non diventa musica, ma soltanto artigianato musicale. dralig
  18. per "avere in mente la partitura" (c'è partitura e partitura che è possibile avere in mente... un conto è avere in mente la hausmusik viennese, dove bene o male si immagina dove si andrà a parare, Mozart e Haydn esclusi, un conto è "avere in mente" Gruppen per tre orchestre di Stockhausen, cosa umanamente impossibile) è necessario lo studio e l'esercizio...una volta noti procedimenti armonico/contrappuntistici (che "risuonano" in testa) è necessario conoscere i principi dell'orchestrazione....ricordo in proposito un bell'esercizio che sottoponeva Alessandro Solbiati nel suo corso di "strumentazione" (cosa diversa da orchstrazione)...prendi una riduzione per pianoforte, ascolta la parte per orchestra, cerca di trascrivere partendo dall0 scheletro armonico pianistico la relativa parte orchestrale... L'esercizio che mi ero assegnato quando strudiavo il Berlioz è il seguente: immaginare il suono di diverse combinazioni di strumenti (da due in su) che suonano all'unisono. Poi immaginare il cambio di suono in seguito all'entrata di un nuovo strumento o all'uscita di uno degli strumenti già presenti. dralig ...lo proverò, intanto mi fa venire in mente Ligeti Resto di sasso. Non volevo dirlo a nessuno. Lei è un tipo pericoloso. dralig
  19. Baudelaire si riferisce non all'intellettuale, ma al poeta, all'artista, come l'albatro capace di librarsi nel più alto dei cieli con il suo volo magistrale, ma incapace di vivere nella quotidianità, e spesso prigioniero dei marinai stolti e crudeli (la brava gente con cui l'artista ha che fare). La rappresentazione dell'albatro alla quale io mi sono riferito, quella di Melville, è affine per certi versi a quella di Baudelaire, ma a mio modo di sentire più potente e trascendentale. Melville era un diverso, immiserito e sdegnoso nella sua vita di ogni giorno, e il suo albatro è un simbolo potente di riscatto e di liberazione nella spiritualità e nel sentimento di un destino superiore. La traduzione di Pavese, benché superata dal punto di vista filologico, è capace di rendere quel passo in modo avvincente, eguagliando l'originale. E la musica di Ghedini non scherza! dralig dralig
  20. Bravo Alfredo, idea eccellente! Effettivamente è un vuoto da colmare. Non sò mai cosa far studiare agli allievi dei primi corsi riguardo alla musica d'oggi. Che ne dici, Angelo? Mah? dralig
  21. Sentendo la musica di Gilardino credo che sia troppo "terrena" come ispirazione... Ma no, Loredana, la visione di un albatro da parte di chi, come me, può assomigliare al massimo a un vecchio ocone, è portatrice di ispirazione. dralig
  22. Andrea Lanza, forse? Era uno degli esecutori più sensibili del pezzo. Di questi tempi, l'ho ascoltato da Cristiano Porqueddu, sia di persona che in registrazione, e da Alberto Mesirca (che è esattamente il contrario di un capellone). Per la verità, ho ascoltato decine di esecuzioni di questo lavoro... A proposito, devo confessare un mio errore. Volli dedicarlo a un chitarrista che mi risultava fosse stato il primo esecutore in Italia dello Studio da concerto di G.F. Ghedini. Un gesto di riguardo che fu ripagato con l'indifferenza: non fui nemmeno ringraziato. Ma i chitarristi più giovani hanno fatto giustizia... dralig
  23. per "avere in mente la partitura" (c'è partitura e partitura che è possibile avere in mente... un conto è avere in mente la hausmusik viennese, dove bene o male si immagina dove si andrà a parare, Mozart e Haydn esclusi, un conto è "avere in mente" Gruppen per tre orchestre di Stockhausen, cosa umanamente impossibile) è necessario lo studio e l'esercizio...una volta noti procedimenti armonico/contrappuntistici (che "risuonano" in testa) è necessario conoscere i principi dell'orchestrazione....ricordo in proposito un bell'esercizio che sottoponeva Alessandro Solbiati nel suo corso di "strumentazione" (cosa diversa da orchstrazione)...prendi una riduzione per pianoforte, ascolta la parte per orchestra, cerca di trascrivere partendo dall0 scheletro armonico pianistico la relativa parte orchestrale... L'esercizio che mi ero assegnato quando strudiavo il Berlioz è il seguente: immaginare il suono di diverse combinazioni di strumenti (da due in su) che suonano all'unisono. Poi immaginare il cambio di suono in seguito all'entrata di un nuovo strumento o all'uscita di uno degli strumenti già presenti. dralig
  24. Caro Angelo, mi unisco con gioia al coro dei meritatissimi elogi. Ne approfitto per confessarti che anch'io ho spesso attinto a piene mani dai tuoi ricchissimi forzieri umani e artistici. Mi auguro che il bello, sia per te che per noi, non sia finito, ma che debba ancora venire fecondo e copioso. Grazie Francesco, magari non scriverò tante altre composizioni - non lo so - ma per certo lavorerò senza l'assillo di altri lavori in lista d'attesa. A 65 anni, non voglio più sentirmi colpevole di trascurare le composizioni altrui quando metto mano alle mie. L'anno scorso, ho scritto il Concerto di Novgorod in 18 giorni, e alla fine ero pronto per la clinica psichiatrica: avrò dormito, in quei giorni, non più di 30 ore in tutto. Non succederà più. Adesso voglio fare come i signori maestri che scrivono preziosamente due ore al mattino, e voglio passare il resto della giornata leggendo dei buoni libri (sono in debito pluridecennale con la letteratura), ascoltando in santa pace dei buoni dischi e, quando ne ho voglia, voglio poter andare a guardarmi una bella mostra come quella in corso a Brescia in due giorni e non in due ore. Magari, paradossalmente, non scriverò più neanche una nota, ma vivrò da cristiano. dralig
×
×
  • Aggiungi...

Informazioni importanti

Usando il Forum dichiari di essere d'accordo con i nostri Terms of Use.