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Cristiano Porqueddu

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  1. Esiste oggi qualche altro parametro per definire una qualsiasi operazione, tendenza o evento 'di qualità' a parte l'incremento dell'utile in bilancio e il numero di teste raggiunte?
  2. Forse perché la musica di intrattenimento era musica colta.
  3. Ho più di un allievo in questa condizione. Certo che potranno finire, ma nel nuovo ordinamento. Non potranno finire da privatista e potranno entrare, se hanno i requisiti (maturità) e competenze sufficienti per sostenere l'esame d'ammissione, in un Triennio ( I Livello). Di alcuni esami già sostenuti (Armonia, Storia della musica) potrà essere richiesto il riconoscimento ma la traduzione dei voti in decimi in voti espressi in trentesimi non è mai troppo consigliabile se non si è preso un voto altissimo. Comunque all'esame di ammissione di un Triennio conta esclusivamente ciò che il candidato sa fare, non gli esami già dati. In altre parole un candidato che abbia sostenuto in passato l'Ottavo anno ma all'esame dimostra una preparazione più simile a quella di un Quinto anno, o non verrà ammesso o verrà ammesso con dei debiti formativi. La vedo grigia. Poveri loro.
  4. Oh oh... http://dev.chromium.org/chromium-os/user-experience/form-factors/tablet
  5. Come vedi, Giorgio, c'è chi crede che l'unico parametro legato alla 'rinascita del pianoforte' (perché, era morto?) sia il numero degli ascoltatori. E lo definisce 'miracolo'. Non entrerò nuovamente in questa discussione ma è ovvio che il caro Filippo (che conosce bene il mercato e le sue esigenze) intende sollevare la questione dal punto di vista del provocatore. La mia risposta è che spero proprio che non esistano mai degli Allevi e dei Picco per la chitarra. (Mi trovi d'accordo: non capisco come si faccia a mettere sullo stesso piano Allevi e Bollani: un'altra modalità di appiattimento?)
  6. Giorgio, per inviare un video youtube devi semplicemente incollare il link non il codice.
  7. Procedi pure. Nuova discussione, ovviamente.
  8. [OT] Non può accadere. Il controllo degli IP è settimanale e i "doppi" vengono bannati (lo sanno) a tempo indeterminato. [/OT]
  9. Il pop paragonato all'opera buffa? Scusate, dico sul serio: mi arrendo.
  10. Ho più di un allievo in questa condizione.
  11. Sto pensando di mettere queste righe nell'header del Forum. In testa. Al posto del titolo! Hmm.. Nutro seri dubbi sull'accostamento dell'aggettivo "bello" alla composizione citata.
  12. Questo dove sta scritto? Tu porti qui la tua esperienza, benvenga. Gli altri porteranno, se hanno voglia, la loro. Io, se permetti, porto la mia e non mi è accaduto di dover fare "i conti" con altri generi. Ma chi se ne frega, degli altri generi, dico io. Ci sono musicisti jazz che non sanno un'acca di Castelnuovo Tedesco. Ci sono rappers che non sapranno mai come sia costruita una sonata. Ci sono gruppi rock che non avranno mai la più pallida idea delle modalità di esecuzione degli abbellimenti nel periodo barocco. E allora? Questo vorrebbe per caso dire qualcosa? Se a te serve saper accompagnare "Piccolo grande amore" di Baglioni questo è un dato di fatto ma spero che tu sia ben conscio che è la tua, di situazione. Né più né meno importante di quella altrui ma non cerchiamo, come al solito, di giustificare le proprie scelte generalizzando e banalizzando quelle degli altri. Se gli avessi domandato di Bach forse ti avrebbero dato molte più dritte. Si chiama specializzazione ed è il risultato della demassificazione sociale che dall'inizio della rivoluzione informatica (ci siamo dentro) sta marcando con grande forza i confini degli impieghi di ciascuno di noi. Per quello che può valere e per mia sola utilità, ritengo più utile conoscere il mio mestiere che quello degli altri e per questo motivo ritengo più utile conoscere un paio di preludi di Manuel Maria Ponce che l'intero repertorio dei Dire Straits.
  13. Cosa è un musicista classico? Io conosco solo il mestiere di musicista. Che cosa poi suoni e la qualità di quello che propone è un altro paio di maniche. Certo. E io ho parenti plurilaureati che hanno dovuto fare anni di cassa in un supermarket. Questo cosa vorrebbe significare? L'eccellenza e la mediocrità accampate insieme? Tutto un bel polpettone con dilettantismo imperante scambiato per "professionismo"?
  14. Il condizionale è d'obbligo: ho appena terminato una lezione con una allieva iscritta al liceo musicale che mi ha confermato il completo sbando delle lezioni di chitarra nella scuola e del livello inacettabile di quelle di solfeggio. E' in quarta. L'anno prossimo si diploma e se fosse per le sole lezioni del liceo musicale (qui alla Civica di Nuoro è al II Anno del Corso) saprebbe di musica e in particolare di chitarra quanto io di cinese antico.
  15. Frédéric, che tu sappia la questione si estenderà anche agli esami di compimento inferiore e medio?
  16. Non è stata questa la mia strada ma la situazione è simile. Io le ho frequentate durante l'ultimo anno: una perdita di tempo. Ma parlo della mia, di esperienza. La mia, paragonata agli 11 iscritti al corso, no. A quell'età è difficile pensare ad uno studente autosufficiente. Ecco, su questo non posso che darti ragione. Sono d'accordo. Nello stesso modo, converrai, usare 'rarità' per definire allievi privatisti preparati non è affatto preciso. Anzi, guarda, da quello che ho constatato personalmente accade più spesso il contrario. Certo. Diverse e varie. Anche casi dove docenti (peraltro presenti in commissione) che non conoscevano la musica presentata (Cagliari) dal candidato definivano quelle pagine "incomprensibili e insulse" ("Colloquio con Andrés Segovia", Angelo Gilardino). Evito per ovvie ragioni di fare il nome del candidato che conosco personalmente e come me altri partecipanti a questo Forum. Mi riferivo, ovviamente, al vecchio ordinamento. Ma anche nel nuovo, questo accade sulla carta: come anche Piero ha testimoniato il tempo materiale di prendere la chitarra in mano e studiare la parte è ridotto all'osso. Che la colpa sia dei direttori o del presidente della repubblica ha poca importanza. Io posso elencare una serie di casi dove, invece, a queste eccellenze che citi (e che non ho detto che non esistono) si contrappongono situazioni orribili dalle quali gli allievi non riescono a scappare e dove il docente fa il capo tribù, non l'insegnante. L'Off-Topic incombe e non ho più voglia di polemizzare si questo argomento. Verissimo. Come era, a suo tempo, vero l'8 fisso se eri un allievo interno. No? Siamo punto e a capo, allora. Detto questo, possiamo davvero pensare che questi corsi formino dei musicisti o siano solo l'ennesimo gioco politico-istituzionale allo scopo di cercare di trasformare un sistema vecchio e obsoleto in qualcosa di nuovo e dinamico?
  17. Aggiungo, Domenico: in quanti, a 18 anni, oggi, deciderebbero di mollare tutto il resto e dedicarsi allo studio della musica?
  18. A Medicina , Architettura o a Legge non è possibile fare esami da privatisti, perchè dovrebbe esserlo in un Conservatorio? L'introito che ne deriva è oltretutto trascurabile rispetto al bilancio di un Conservatorio, inoltre chi vorrà un titolo accademico dovrà iscriversi quindi i mancati introiti saranno bilanciati. Tu accetteresti di farti fare un 'anestesia da uno che si "laureato" da privatista? Certo l'istituzione non garantisce automaticamente la qualità, ma per quel che ho visto in 15 anni di lavoro in Conservatorio, i privatisti che godono di una preparzione seria e completa son davvero rari e provengono sempre dagli stessi insegnanti. Poi non facciamo l'errore di misurare tutto sulla dimensione del chitarista solista virtuoso ed autoreferenziale. Che senso ha la formazione musicale di un arco senza la musica da camera e l'orchestra? Credi davvero che un privatista di violino possa superare facilmente superare l'audizione per entrare in un 'orchestra seria, senz avere questo tipo di esperienza che si può fare solamente in una scuola grande? La riforma può essere definita "una fregatura" solo se ci si riferisce all'applicazione data alla legge 508 da alcuni Direttori di Conservatori , applicazione che definisco -senza mezzi termini- imbecille. Non confondiamo però una legge, con la sua applicazione parziale e, nelle parti realizzate, ottusa e priva di idee. Caro Frédéric, da quello che ho potuto personalmente verificare i Conservatori non hanno niente a che vedere con le facoltà universitarie. Come giustamente fai notare la qualità (specialmente oggi e specialmente in Italia) è slegata dall'istruzione e dal foglio di carta con il voto in centesimi o decimi; per quel che mi riguarda ho dato tutti gli esami da privatista e mi sento di poter tranquillamente (molto tranquillamente, lasciamelo dire) affermare che la mia preparazione e quella di molti colleghi che hanno scelto la stessa strada non ha niente da invidiare a quella di altri che hanno scelto di frequentare 10 anni da "interno". A questo aggiungo che - almeno fino ad oggi - non ho avuto modo di ascoltare un solo parere (uno che sia uno) positivo da uno studente dei corsi Biennali o Triennali sulle dozzine di materie (corsi da 5 ore come quello descritto da Piero) affrontate in due anni con docenti che si improvvisano specialisti. Il mio punto di vista è - ovviamente - limitato all'ambito chiarristico, quello che mi riguarda e che conosco ma mi sento di poter sostenere che il paragone con un violinista o un pianista (solo dal punto di vista del repertorio e dei programmi ministeriali obbligatori) sembra non reggere benissimo anche alla luce dell'esempio da orchestrale che hai fatto. Magari ci fosse l'obbligo di un concerto per chitarra e orchestra invece di quella inutile trascrizione dall'intavolatura per liuto o lo studio e l'approfondimento del repertorio originale dal 1920 in su (1 o 2 anni sarebbero un buon inizio) in modo da non limitare l'intero Novecento della chitarra all'Homenaje di Falla e non confondere il blues con la musica contemporanea.
  19. Grazie, Piero. Ciò che dici mi rincuora un po'.
  20. Lucio, tu che ci sei dentro, mi dici come può un conservatorio chiudere le porte ad una fonte (economica) come i privatisti?
  21. Ricevo dal collega Flavio Cucchi i link ai video live (1990) dell'esecuzione per recitante e gruppo da camera "El Cimarron" di Hans Werner Henze. http://www.youtube.com/watch?v=KqqGRYfgUYc
  22. Non mi sembra un esempio calzante. Come dire che la macchina digitale ha distrutto il lavoro dei fotografi e il passaggio dal vinile dei compact disc ha distrutto il lavoro di fonici e studi di registrazione. Se vogliamo proprio dirla tutta, i liutai oggi usano macchinari che 90 anni fa non esistevano. E 90 anni fa usavano attrezzature e attrezzi che Giovanni Battista Guadagnini si sognava e via discorrendo. A me pare che qui non si stia distruggendo nulla, ma si stia costruendo.
  23. Fabio, maledizione, hai stuzzicato (e non poco) la mia curiosità. Con tutta la roba che ho da fare adesso mi toccherà leggere la tua musica. ecco mi spiace deluderti, ma contrariamente a quanto sostenuto da altri nel 3d cestinato , nella mia musica per chitarra c'è ben poco di composizione assistita Non è questo che mi interessa. L'argomento in sé non mi attrae ma mi affascina (e non poco ) il modo in cui tu l'affronti. Insomma, per dirla tutta, una freschezza e intelligenza del genere non può non produrre qualcosa di interessante.
  24. Senza indossare toghe, non mi sembra che si tenti di ingannare nessuno. Ma da quel che Fabio ha descritto, non è questo che accade. La fase di "assistenza", da quello che ho capito, non ha nulla a che vedere con il lato creativo. Tu, Roberto, da come scrivi, vuoi dare ad intendere che conosci bene l'arte della composizione ma poi ti sbracci e ti dibatti per musica di quart'ordine che non andrebbe bene neanche come sottofondo per i centri Oviesse. Mi domando se non sia il caso di approfondire l'argomento, prima di tentare di affondarlo a priori. Ho avuto l'opportunità di leggere la tesi di Fabio e ci sono molti spunti interessanti Riporto qui una pagina della pubblicazione (pronto a rimuoverla immediatamente se Fabio non fosse d'accordo).
  25. Fabio, maledizione, hai stuzzicato (e non poco) la mia curiosità. Con tutta la roba che ho da fare adesso mi toccherà leggere la tua musica.
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