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debonis86

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  1. Ascoltando la versione inglese dello spot ho pensato la stessa cosa. Nello spot in italiano, è sembrato anche a me che si trattasse dello Studio n. 1 di HVL. Su Youtube non è tuttavia disponibile questa versione linguistica della pubblicità hp. Butterfly Adesso mi incollo alla tv aspettanto.... la pubblicità!
  2. per quel poco che posso sentire... non è lo studio n. 1 di HVL
  3. un doppo la attaccato, uno di semiminima e uno di semicroma
  4. si può esprimere questa tua idea con il doppio la?
  5. Mi intrometto, per condividere il principio espresso da Giorgio, anche se io, per primo, non ne sarei capace. E, aggiungo, la scrittura deve essere pure essenziale: a buon intenditor poche parole! PS: la mia è una considerazione in generale, e non riferita al pezzo postato da alfredo
  6. L'idea può nascere dal nulla, certo! Chi ebbe la prima idea non poteva certo possedere una pre-conoscenza. L'idea è essa stessa conoscenza. Nasce da una riflessione interiore, da un ragionamento, e apre le porte ad una nuova consapevolezza. Insomma, non occorre il diploma di ragioniere per partorire una idea. Altro problema, molto più frequente, è l'incapacità di comunicare l'idea: ora occorre una pre-conoscenza, quella del linguaggio. Ultimo problema, terribile: comunicare tanto per fare, senza avere una idea.
  7. Nella prima sezione il motivo iniziale è tetico, poi diventa anacrusico. dralig Io pensavo che fosse anacruciso il ritmo della seconda sezione (quella che incomincia con re re si la) e non la prima... dove non trovo l'accento in levare.
  8. Questo è vero in senso teorico, per determinare la struttura metrica basilare, ma nella pratica musicale, sia compositiva che interpretativa, le misure vengono poi modificate sia distribuendo un numero maggiore di accenti all'interno della misura medesima (o spostandoli da un tempo all'altro della misura), che raggruppando due o più misure in un unico "gesto": con un video di un concerto sinfonico puoi constatare tutto ciò osservando la mimica del direttore e il corrispondente fraseggio. HVL non ha fatto altro che "realizzare" - adottando il metro di 6/4 - il raggruppamento di una coppia di misure originariamente scritte in 3/4, al fine di suggerire un'esecuzione che "leghi" il profilo melodico, evitando una eccessiva frammentazione della linea. Vuol dire all'interprete: canta e lega, fraseggia "ampio" e non "stretto", gli accenti li crea la melodia con la disposizione dei suoi intervalli (tra l'altro, nella prima sezione c'è una rilevante modifica della disposizione dei motivi rispetto alla battuta). dralig Faccio una domanda, per verificare se ho capito: è come se il compositore avesse voluto porre un'ampia legatura di fraseggio? anzi una amplissima legatura di fraseggio? Dunque, non è questione di accenti, può esserci e rimanere un accento sul 4° movimento (spero si dica così), l'importante è che la frase sia unica. Mentre non ho certamente capito dov'è la rilevante modifica della disposizione dei motivi rispetto alla battuta, nella prima sezione.
  9. Caspita, lo avete letto in piu' di 40 e nessuno risponde! Delle due l'una: o la domanda è banale o è difficile la risposta. Cerco allora di chiarire meglio quello che intendevo chiedere. Se il tempo è 3/4, gli accenti sono F p p Se il tempo è 6/4, gli accenti sono: F p p P p p (o F p p MF p p?). E' corretto?
  10. Leggendo il bellissimo lavoro di Zigante sui 5 preludi di HVL, ho notato (nell'appendice) che il tempo del preludio n. 5 è cambiato da 3/4 nel manoscritto a 6/4 nell'edizione Max. A prescindere dal problema se il cambio sia stato voluto dal compositore, ciò non dovrebbe comportare una modificazione degli accenti? Eppure le varie autorevoli esecuzioni che ho ascoltato continuano a suonarlo (se non sbaglio) come fosse in 3/4, secondo la notazione originaria dal manoscritto.
  11. le tue per me sono provocazioni, per di più non inerenti al 3d occhio che sei al limite del flame Io - Fabio - non ho capito se mi stai "moderando" o "provocando". Se mi stai moderando, perché sei tu il moderatore di questa sezione, allora accetto la moderazione e chiudo qui il discorso. Se, invece, non mi stai moderando o non sei tu il moderadore di questa sezione, allora ribadisco quanto da me sostenuto. non ti sto moderando ti sto invitando a parlare di musica... E' quello che sto facendo e che ho fatto! Se tu non condividi o non capisci quello che dico, non puoi banalizzare o ridicolizzare e poi, dulcis in fundo, tacciarmi di flame e minacciare provvedimenti conseguenti. Ciò è quantomeno poco ortodosso. Rimaniamo, per favore, ciascuno della propria idea, e stringiamoci la mano.
  12. le tue per me sono provocazioni, per di più non inerenti al 3d occhio che sei al limite del flame Io - Fabio - non ho capito se mi stai "moderando" o "provocando". Se mi stai moderando, perché sei tu il moderatore di questa sezione, allora accetto la moderazione e chiudo qui il discorso. Se, invece, non mi stai moderando o non sei tu il moderadore di questa sezione, allora ribadisco quanto da me sostenuto.
  13. rileggiti un po il 3d e nota a partire da chi e quale osservazione si è cominciati ad andare offtopic appunto siamo in forum di musica parlo di musica Se la discussione introdotta da me è off topic, spetta al moderatore dirlo, secondo i canoni della moderazione e non della banalizzazione del pensiero altrui. Io non ho lamentato l'off topic, ma il tuo tentativo di banalizzare il discorso, introducendo elementi di disturbo alla serenità del discorso e della comunità. Per me, se credi, questo nostro disaccordo si può concludere così, senza colpo ferire.
  14. Io credo che questa del Maestro sia la chiosa ideale. Poi, ognuno di noi, nel leggerla, si soffermerà sugli accenti che preferisce, indagando in se stesso cosa viene prima e cosa dopo: l'idea o la tecnica. Io preferisco leggere e sottolineare che:"Si può scrivere musica con il possesso di una buona tecnica compositiva ma con poche idee, o con idee prese a prestito da altri. Sarà musica decente, noiosa, in fondo inutile o quasi".
  15. Io ho creduto di poter leggere quello che ora hai diversamente precisato nella tua frase: "un manuale di armonia non è la quinta di beethoven, anche se dentro ci trovi tutto (o quasi) quel che serve per scriverla". Se sostieni che in un manuale di armonia trovi "tutto quello che serve", stai - forse senza volerlo - sostenendo che lo studio, da solo, sia sufficiente a fare un compositore. Se invece, come precisi ora, sostieni che è la "genialità" a fare il compositore, mi trovi accordato al tuo pensiero. Anche se credo che c'è chi pensa e si illude, pure banalizzando le critiche costruttive, che un "ragioniere della musica" possa essere un compositore. Astenendosi, poi, e ovviamente, dal darne l'esempio.
  16. Stai banalizzando una discussione interessante, tipico di chi non ha idee e argomenti da proporre. Mi sorprende, tra l'altro, che questo comportamento sia posto in essere proprio da chi dovrebbe, in questo forum, dare l'esempio. Se cercavi l'applauso, ecco, qualcuno starà applaudendo, ora sarai in buona compagnia.
  17. Sì. Però non si può ignorare come come molti pensino che la grammatica sia da sola sufficiente. Quando Alfredo sostiene che "un manuale di armonia non è la quinta di beethoven, anche se dentro ci trovi tutto (o quasi) quel che serve per scriverla", mi fa capire che - secondo lui - studiata l'armonia, possiamo tutti scrivere la V di Beetho. Ma così non è all'evidenza.
  18. Non ti preoccupare, ti difendo io Cmq, sì, questa è l'idea, ma non è né romantica nè infantile. Il contrario è una mera illusione, che coltivano coloro che sono privi di idee. Vero che non sono capaci di produrre musica allo stesso livello dei maestri che studiano con tanto accanimento. Se fosse solo questione di regole, conosciuta la regola, saremmo tutti compositori.
  19. giusto, infatti un manuale di armonia non è la quinta di beethoven, anche se dentro ci trovi tutto (o quasi) quel che serve per scriverla. Se fosse veramente così, avresti potuto scriverla anche tu!
  20. ok. fammi il nome di un compositore che non esprime le proprie idee attraverso la grammatica della musica. Perché dovrei? se ho detto che: "la regola grammaticale non "formula" l'idea, ma la "comunica"; l'idea deve esserci già prima!", la tua domanda non è pertinente. Dovresti semmai porla a coloro che, di fronte ad una opera d'arte, cercano le asserite regole con le quali è stata composta, invece di apprezzarne l'idea che comunica. A quelli che si illudono, solo per il fatto di conoscere le regole, di poter fare buona musica.
  21. appunto, senza regola grammaticale non avresti potuto formulare l'idea. perchè nello scrivere musica dovrebbe essere diverso? le regole ci sono, spetta al compositore decidere come e se usarle, smontarle, rimontarle, per dire ciò che vuole dire...cioè, per forgiare il proprio stile. No, Alfredo, la regola grammaticale non "formula" l'idea, ma la "comunica"; l'idea deve esserci già prima! Quando, poi, l'idea è una emozione, evidentemente, riposa nel cuore.
  22. Bè, forse questa è l'unica risposta possibile Nel mio lavoro, a volte, mi pongono domande che mi fanno capire che la risposta è impossibile, o inutile, perché non si parla la stessa lingua. Ci provo: io quando scrivo, prima formulo una idea e poi cerco di esprimerla, non il contrario. Quando vengo letto, spero di essere studiato per l'idea che intendo comunicare e non per la regola grammaticale che mi ha consentito di materializzare l'idea.
  23. Te lo immagini un compositore che, alla domanda, rivoltagli in pubblico, di spiegare come scrive, si dichiara investito del dono di Dio? Nella legislazione italiana, esiste il reato di oltraggio al pudore, credo. dralig Va bene, forse è un po' troppo confessarlo (qualcuno potrebbe fraintendere), però non nascondiamolo.
  24. Ogni composizione è il frutto del rapporto tra regola e invenzione, ordine e caos, dio e la sua morte. Così avviene da sempre in tutte le arti. Dici bene mago. Si parla qui di artigianato, di mestiere, così hai chiesto, mi pare. Se dobonis vuole, può aprire un 3d sulla poetica, la poesia, l'amore e la morte, dio, il cuore, l'ateismo e i razionalisti agnostici. Da come parlate, sembrerebbe che la lingua abbia una dignità fine a se stessa, indipendemente dalle idee che serve a comunicare. E' come se io mettessi insieme tante belle parole, magari forbite, legate insieme dalle piu' dotte regole grammaticali, senza voler comunicare alcunché o, peggio, accettandone a posteriori l'idea che ne promana. Io penso che la genialità, dono divino, si faccia beffa del manierismo. Può certamente essere oggetto di un distinto 3D, ma io non lo vedo del tutto alieno alla discussione di questo.
  25. ma secondo te un compositore mette le note a caso???? senti, fammi un favore, prenditi un bel manuale di armonia e leggilo: altrimenti diventa impossibile rispondere alle tue domande, sono prive di senso. A caso certamente no, ma dalla discussione che ho letto (senza capirci nulla: che brutta sensazione!) parrebbe che le note si mettano con il regolo! Insomma, ma il cuore è di casa tra i compositori? lo è mai stato? E' un dubbio che mi pongo tutte le volte che leggo una critica d'arte: bla bla bla, e mi chiedo: l'artista ha mai pensato veramente a tutte quelle regole che gli mettono in bocca? o forse l'arte è un dono di Dio che cala giù tra le cose terrene attraverso il cuore di un eletto? Io preferisco credere al dono di Dio!
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