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ciccio_matera

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  1. si, in effetti è un errore il fatto di averla chiamata partitura, intendevo uno spartito, cioè uno spartito per chitarra solista. Comunque forse il problema è quello di cui ha parlato marcello, forse è il livello tecnico che non c'è per suonare quel brano (proprio la Sonatina Meridional...). Grazie
  2. Volevo chiedere a voi tutti se incontrate problemi nel leggere le partiture, io per leggere una partitura posso metterci anche sei ore...le partiture per chitarra sono difficili da leggere di per se, per l "assembramento" polifonico che c'è in cinque righe...ma io ci metto veramente tanto, e mi fastidia molto! Voi quanto ci impiegate a leggere? Potete consigliarmi un metodo per migliorare nella lettura e velocizzarla?
  3. sarcasmo accettato
  4. Maestro ha ragione, lo penso anch'io.
  5. Hai ragione Piero, ma come ho già detto, ho lottato con i miei per fare il musicista, e qui devo rimanere perchè loro non mi consentono di andare via...in parole povere il loro discorso è questo: "nella vita farai il morto di fame, se devo spendere altri soldi per fare il morto di fame, non se ne parla...". Comunque non ho fatto un salto nel vuoto...ho iniziato tre anni fa con il metodo di Sagreras in mano e ora suono a distanza di tre anni, le variazioni su un tema di Handel di Giuliani, Capriccio Arabo, le variazioni sul flauto magico di Sor, la Fantasia di Weiss...la situazione è questa, mi è stata messa davanti, non l'ho scelta io, ne tantomeno la volevo, ma c'è! Allora l'unica cosa da fare è starci fino in fondo e vedere se può essere utile anche questo tipo di studio, magari capirò qualcosa che ora non immagino nemmeno. Sta di fatto comunque che abolire la legge adesso è da pazzi!! I Conservatori sono in tilt, gli diamo la botta finale!
  6. Mia nonna qui è morta con un intervento al cuore...Mi hanno fatto un esame pratico, semplicemente quello. Io non posso andare via da Matera! Questo è poco ma sicuro, almeno fino alla fine del triennio. Ma posso fare il passaggio ai corsi tradizionali senza il quinto anno? ho passato l'età per l'ammissione
  7. Piero, è un piacere sentirti! Quando non fosse possibile fare il passaggio, dato che non ho il diploma di quinto anno, ma ho fatto tutto da privato senza sostenere alcun esame, se non quello di ammissione, cosa dovrei fare secondo voi? Io voglio fare il musicista, ho lottato per farlo con i miei, e ora vedo le mie attese e la mia felicità di poter finalmente fare quello che desideravo (passatemi l'espressione) buttate nel cesso! Hai ragione Piero, ma la speranza permane, anche se non si vede nulla oltre la siepe...Io voglio fare questa strada, e con i denti resisterò finche potrò per conseguire questa meta!!
  8. lo temevo...infatti era quello che pensavo, ma che intende Lei per studio analitico, non certamente imparare le note a memoria, ma come può un'analisi rendere alla memoria un tale servigio?...Adesso però pensandoci avviene lo stesso nello studio delle Opere letterarie, ad esempio ricordo bene il Coro dell'Atto III dell'Adelchi, anche se non lo tocco da un anno (ahimè lo dovrò toccare per superare gli esami ) Spero che le mie competenze con lo studio in conservatorio possano migliorare in questo senso.
  9. no, i corsi di primo livello!! Ma cosa imparerò io così?!? nulla!!
  10. ciccio_matera

    Scandalo: è dir poco!

    Salve, ieri sera, mi chiama uno dei miei docenti di chitarra di conservatorio, e mi dice che abbiamo la prima lezione dell'anno accademico il 26 Giugno (già il fatto che l'anno accademico parta a giugno...). Appena ho sentito il nome del docente, mi si è accattonata la pelle, perchè avevo dato come preferenza il solo Maestro che c'è di chitarra al conservatorio che si può definire tale, e non era lui! Dopo mi dice che a seguito mi avrebbe chiamato il mio secondo docente (per intenderci quello che avevo indicato come preferenza)...a questo punto gli chiedo: "Maestro, ma chi sarà il Maestro con cui dovrò studiare negli anni accademici?" e lui: "Le lezioni sono modulari, a semestre: cinque io, cinque P**** e cinque G*****, le rimanenti sono di compresenza."...Morale della favola, io ho TRE maestri di chitarra, alcune volte addirittura in compresenza! Ma è cosa normale? Ditemi voi! Io voglio solo un diploma che mi valga da tale, la mia formazione musicale non sarà certo al conservatorio, non lo escludo che possa formarmi lì, ma è improbabile. Con tristezza, cordiali saluti.
  11. Salve a tutti. Vorrei chiedervi come fare per costruirsi un repertorio, che sia vasto almeno il minimo indispensabile per dare concerti. Io ci provo, ma non riesco mai a terminare lo studio di un brano; cioè mi spiego meglio...Finisco il brano, mi riesce, lo suono per cinque, sei giorni, poi passo ad un altro brano. Quando ritorno sul precedente, non sono più in grado di farlo tutto senza fermarmi. Come fare allora? Un metodo per costruirsi un repertorio c'è o è individuale? Secondo quesito: Quanto tempo studiare un brano da inserire in repertorio, o meglio, fino a quando bisogna studiare un brano? Ringrazio in anticipo chi vorrà rispondere. Intanto porgo cordiali saluti
  12. Ringrazio Cristiano e gli altri per queste pagine di preziosi consigli! Ora vorrei porre la questione dell'unghia da un punto di vista estetico: verissimo che la forma arrotondata e corta dell'unghia da un suono bello e morbido, ma quando inizio a fare scale veloci, le unghia siffatte, ostacolano la velocità, si "inceppano", si incastrano nelle corde; da premettere che i miei polpastrelli sono a palla. Il Maestro Tampalini a quanto ho capito utilizza una forma arrotondata: si trova Lei, maestro, a dover fronteggiare questi inconvenienti? E se si, come li ha risolti? Naturalmente la domanda è aperta a tutti, l'ho rivolta al maestro perchè a quanto ho capito, lui utilizza un'unghia rotonda
  13. Maestro Tampalini, a cosa si riferisce quando parla di sagomatura lineare dell'unghia?
  14. ma è necessario che ognuno trovi il punto in cui attacca la corda e regolare la sagomatura delle unghie in base al proprio attacco, o erro? Ma se così fosse, come essere certo che quella sagomatura rispetta realmente l'andamento naturale del dito dalla fase di aggancio a quella di sgancio?
  15. ma come può conciliarsi quello che Ha appena detto con una carriera concertistica? Non mi capacito come possa un didatta del Suo spessore affermare questo, ma appunto essendo Lei un grande didatta, Le sarei grato se chiarisse meglio questa sua concezione, che ahimè, non comprendo.
  16. chiedo venia, hai ragione. Il maestro Gilardino nel suo trattato, dopo aver smontato la impostazione classica a suon di "scienza" espone quella che dovrebbe essere la posizione meccanicamente più conveniente per usare ambo le mani. In questo caso, per la mano destra espone due impostazioni per la mano, ambedue però che rispettano il naturale assetto della mano: la prima, con polso in direzione dell'avambraccio senza angolazione, senza curvatura in avanti del polso. L'altra impostazione prevede una semirotazione antioraria del polso all'interno, verso il ponticello. In base all'angolazione egli propone una diversa inclinazione delle unghia, crescente o da destra o da sinistra, in base al lato di attacco della corda; al lato di attacco della corda deve corrispondere una maggiore superficie di contatto, per cui in quel punto l'unghia deve essere lunga, ma nella fase di sgancio, l'unghia non deve porre un vincolo, per cui bisogna che decresca per rendere facile lo sgancio della corda. Per comprendere meglio, è neccessario avere il Trattato, che non può mancare nella biblioteca di un chitarrista, a mio avviso.
  17. salve a tutti, volevo chiedere a voi come avete scelto di portarle: la lunghezza e la forma che avete deciso di darle. Il Maestro Gilardino nel suo trattato ha definito due tipi di unghia, in base alla direzione della mano, se verso il ponticello e verso il capotasto. Secondo voi è sbagliato usare una forma a taglio obbliquo anche nella posizione più naturale, cioè quella con il polso e la mano rivolti verso il capotasto? Intanto porgo cari saluti. Francesco
  18. per quanto riguarda Sor, Giuliani e Weiss?
  19. buongiorno a tutti, volevo sapere se è possibile trovare in commercio edizioni (possibilmente ben revisionate e complete!) che contengano tutte le opere dei compositori per chitarra. Io ero a conoscenza di un'edizione delle opere di Tarrega in quattro volumi della Berben revisionata da Gangi, ma non so se sia una revisione attendibile. Insomma mi affido a voi! Fiducioso in una vostra risposte, porgo cari saluti. Francesco
  20. Buonasera a tutti. Il mio problema è questo: non riesco ancora, mio malgrado, ad avere un sicuro controllo del medio della M.D. durante scale veloci con i-m e negli arpeggi rapidi. Il problema è di natura muscolare o di tensione, infatti mi si piega la falangetta mentre appoggio il dito sulla corda superiore a quella pizzicata nel tocco appoggiato. Chiedo a voi, ci sono degli esercizi per rafforzare il muscolo e per evitare questi inconvenienti. Grazie in anticipo.
  21. Maestro, un'altra domanda se consente. Quando si usa il tocco appoggiato, secondo Lei è opportuno poggiare il pollice sulla sesta corda? E se si, quando si sale verso le ultime tre corde è giusto sollevarlo e far "salire" il polso in modo da non inclinare la mano? La ringrazio
  22. fammene una???!! troppo forte :D:D
  23. Maestro, può spiegare meglio questo concetto? Non ho inteso quello che Vuole dire.
  24. Maestro, Le do il benvenuto! affettuosamente, Francesco
  25. Ne sono contento, spero continui per molto ad allietarci con la Sua musica.
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