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ciccio_matera

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  1. Si, ma l'ironia ci stà pure, voglio dire, non siamo robot, siamo uomini; ma in un contesto come quello è fuori luogo. Io li avrei applauditi nelle prove e avrei riso con loro, ma non in un corcerto pubblico come quello. Secondo punto, io conosco Tamayo, mi piace come suona, ma è comunque fuoriluogo. Per quanto riguarda la mia affermazione precedente riguardo alla canzonetta era provocatoria, non certo era mio intento affermare che Mozart non avesse cognizione dell'armonia...che Dio me ne scampi e liberi
  2. ahimè, credo che abbiamo toccato il fondo...e questi sarebbero i nuovi interpreti? Che invece di suonare pezzi per duo o (meglio ancora) commissionarli a compositori per arricchire il repertorio, si riducono a suonare quattro accordi tanto bassi da non far impallidire neanche le suonate tra gli amici sulla spiaggia. Classico esempio di come sprecare il proprio talento.
  3. alessio potresti invitare anche me? Interessantimo.
  4. Waller, ecco il link ad un trhead di questo forum in cui si è già ampliamente ed esaustivamente discusso su questo http://www.cristianoporqueddu.it/forumchitarraclassica/viewtopic.php?t=897&highlight=unghie
  5. Signori, ieri è successa una cosa che mi ha sconvolto, a conferma del fatto che ci sono tuttora in circolazione docenti di conservatorio e rispettivi alunni che non hanno la capacità di scindere l'armonia classica o romantica dalla musica Jazz. Mi è stato detto che una successione tipica del linguaggio Jazz o leggera, è l' Armonia con la A maiuscola, ed è unica, e pergiunta usata da beethoven, bach, mozart...Questo mi è stato detto a lezione!! E così io ho dovuto litigare con il mio docente di chitarra (o presunto tale) per affermare una cosa ovvia, che tra musicisti non c'è bisogno di dirlo. Ahimè, ho dovuto anche subire insulti, paragoni improbabili con altri suoi allievi che a detta sua "conoscono l'armonia", intendendo così dire che suonano Jazz...Signori c'è ancora in giro gente così...
  6. Signori, non è questione di non riconoscere la diversità, io non parlo da destrimane, ma da mancino; imbracciare la chitarra da destrimane, oltre che per impostazione naturale (io ho iniziato a suonare la chitarra guardando mio padre, ottimo autodidatta), mi ha aiutato a sviluppare molto anche la mano destra, tant'è che non ho differenze sostanziali tra destra e sinistra, forse solo nello scrivere continuo a rimanere mancino, il resto posso tranquillamente farlo con entrambe le mani. Comunque, ribadisco, è una questione puramente discrezionale.
  7. Maestro, io sono mancino e suono da destrimane. Non noto nessuna differenza, anzi, il fatto che la mano sinistra sia più forte della mano destra all'inizio mi ha anche aiutato a spingere meglio le corde sui tasti; per i problemi di suono, sinceramente all'inizio è difficile, ma con lo studio si arriva ad un suono più che soddifacente (ovviamente ognuno ha la propria concezione di "bel suono") E' solo una questione di scelta.
  8. si, sono esplicitamente citati i diplomi accademici di I livello. Comunque finche non ci sarà un concorso, ci saranno ignoranti che prenderanno i posti di insegnante, magari a scapito di un neo diplomato che deve ancora dimostrare la sua stoffa.
  9. io invece uso un rimedio abbastanza strano...e funziona Provate a usare la limetta per limare la parte escoriata dei calli, in modo da renderli lisci, vedrete che il rumore dimiunuisce.
  10. Bè, ovvio che si tratta di qualcosa un attimino più complessa, grazie infinite per il libro, lo cercherò in biblioteca, se non c'è, vedrò di acquistarlo. Maestro Gilardino, Sa dirmi per caso se qualcuno ha mai pubblicato le suite Bach sul sistema a due pentagrammi?
  11. sarà che io ho fatto pianoforte complementare e quindi ho letto in due chiavi contemporaneamente, non ho trovato molta difficoltà, solo nella prima mezzoretta, per rinfrescare la chiave di basso. Bè, è ovvio che essendo una prassi consolidata la scrittura in chiave ottavata, smuoverla è difficile, ma io ultimamente sto facendo questa operazione con finale, (anche per incompetenza , dato non sono riuscito a riunire le chiavi in modo giusto), usando file midi (che non sono di per se il massimo) per ricavare le partiture, e le mette automaticamente su due sistemi, ed è una scrittura molto più pulita e leggibile. Io sono per l'adozione della doppia chiave.
  12. Grazie per l'esauriente risposta: pur restando convinto che sarebbe un esercizio interessantissimo, concordo con Lei sull'improbabilità per uno studente dell'ottavo anno, di cimentarsi in un simile lavoro. EB Non conosco i vostri allievi, per cui non posso esprimermi in merito, ma non credo abbiate le dovute motivazioni per fare affermazioni avventate e sommarie come queste. Io non ho alcun problema a leggere su due righi, si fa in un normale corso di solfeggio...
  13. della serie: "virtuosi si nasce, bravi si diventa".
  14. Infatti, io non ho detto che è necessario. Ho detto che sono state escogitate delle diteggiature della m.s. che permettono una simmetria (il termine è metaforico, ma rende bene il concetto) tra le due mani: ciò può essere considerato da taluni (molti, credo) opportuno, vantaggioso, utile, ma io non ho detto: necessario. Buon per Lei. Non adoperi le diteggiature delle quali non vede i vantaggi, e siamo tutti contenti. I libri di tecnica vengono scritti e pubblicati per coloro che ne hanno bisogno, non per chi ne può fare a meno. dralig Maestro, non vorrei avesse preso per presunzione le mie affemazioni. I libri di tecnica io li leggo (tralaltro anche il suo, prestatomi, all'inizio per curiosità, poi per grande capacità di spiegazione e competenza ho continuato la lettura), e da essi cerco sempre di ricavare quanto più posso. Questo penso sia una premessa indispensabile. Tornando alla diteggiatura, sto cercando i libri del M° Biscaldi in tutte le librerie e i negozi di musica della zona, ma non li trovo, chi mi può aiutare? Seconda cosa, quanti sono?
  15. bella questa Maestro Io non capisco come mai voi dite che è necessario adoperare una diteggiatura diversa per la mano sinistra. Sarà che io non ho avuto mai difficoltà di sorta ad andare veloce con le scale, ma io questa necessità di mettere tre o sei note per corda non la vedo, ad esempio: se io devo fare una sequenza veloce, come per esempio le biscrome all'inizio del secondo tempo della sonata 15 di Giuliani, che si sviluppa su due corde, si può tranquillamente eseguire la sequenza di biscrome con a-m-i o viceversa (dipende da come mi trovo al momento ). Io, ripeto, non ne vedo la necessità; anche lo studio n°7 di HVL io lo faccio sia con i-m che con i-m-a senza variare la diteggiatura. E' questione di studio, e questo studio gioverà anche al povero anulare, che è la "pecora nera"
  16. Salve a tutti, volevo riproporre la risposta di Fabio Federico in merito alle scale a tre dita. Io trovo che questa sia una scelta molto intelligente, insomma, in tutti gli strumenti la tecnica si evolve, soprattutto il nostro che nel novecento ha avuto una svolta clamorosa e vi è stata la formazione non più di una classe di compositori-esecutori delle proprie musiche, ma veri e propri esecutori, che suonano musiche di altri con difficoltà tecniche diverse e più accentuate. Infondo, perchè usare correndo due dita e non usare, coordinandosi meglio, tre dita con notevole vantaggio di stabilità e di uguaglianza di suono? A voi la palla. Ecco un ottimo esempio di scale a tre dita: Matteo Mela che interpreta l'introduzione e capriccio op.19 (se non ricordo male) di Giulio Regondi http://www.youtube.com/watch?v=zVEcleHFYIg
  17. veramente bisogna andare sei gradi indietro alla tonica della scala minore, ed è errato dire che la tonica della relativa maggiore sta ad una terza dalla tonica, perchè in realtà è una terza minore. Per definizione, tutti gli intervalli della scala maggiore sono tutti maggiori o giusti, quindi anche l'intervallo che intercorre tra la tonica di una scala maggiore ed il suo sesto grado. Quindi, preso in senso discendente, questo intervallo non cambia, ecco perchè bisogna dire che per trovare una relativa maggiore bisogna andare sei gradi prima e non tre sopra. Spero che sia chiaro quello che ho detto.
  18. in linea teorica in alta quota l'acustica è peggiore, essendo la musica nient'altro in termini fisici che delle onde, ed essendo onde, si propagano solo se trovano un mezzo con cui propagarsi; non entro adesso in merito a come si propagano. A livello del mare, la pressione atmosferica è maggiore, ciò vuol dire che la densità di molecole nell'aria è di un certo valore; andando in quota, questo valore di pressione atmosferica diminuisce, di conseguenza la densità delle molecole nell'aria diminuisce, e ciò non facilita la trasmissione delle onde. Certo, non la blocca, anzi sarei anche propenso a dire che non noteremmo niente, ma non perchè non ci sia il fenomeno, ma perchè è di poca rilevanza data l'enorme quantità di molecole presenti nell'aria. Certo, l'acqua (come anche un muro!) riflette e nello stesso tempo rifrange le onde. Ma non influenza l'ascolto, dato che sei all'aria aperta e le onde si disperdono.
  19. concordo sugli orrendi pezzi da parrocchia...io stesso ogni domenica vorrei scomparire con quelle canzoni che sembrano musica leggera da sanremo... Lasciando stare i "pezzi da parrocchia"...il problema non è nel cosa si fa in Chiesa, ma il come! La Chiesa, da quel che mi risulta, e essendoci molto dentro, penso sia così, l'ultima cosa che farebbe è cacciare dei musicisti...quindi è un argomento pretestuoso e poco realistico; basta che leggiate il discorso di Benedetto XVI in conclusione del concerto in suo onore. Per Alfredo: Non è vero quello che dici sulle chiese protestanti, sono molto più attaccati alle antiche tradizioni canore della Chiesa, molto più che i cattolici (ahimè...apparte il movimento di cui faccio parte, non ce ne sono altri che cantano gli antichi inni del XV secolo o i corali). Secondo punto: la Chiesa è luogo sacro inquanto vi risiede il Sacramento, il Corpo di Gesù, in OGNI Chiesa, anche la più piccola, vi è il Signore in carne ed ossa...se non ti sembra che questo basti per definirlo luogo sacro...
  20. Siete una fonte inesauribile da cui attingere. Cercherò nel limite delle mie possiblità economiche di comprare qualche compact disk...Grazie! Francesco Comunque io continuo a preferire i notturni di Chopin...
  21. Guardando sempre a est, forse Le conviene - senza espellere Rachmaninov dal Suo paradiso - guardare anche a Sergej Prokofiev, che non può mancarLe, accanto a Stravinskij e a Bartok. Cominciando dai suoi concerti per pianoforte, troverà tesori musicali immensi. E, accanto a Rachmaninov, potrà collocare compositori ugualmente ricchi di pathos, ma formalmente più alti e rifiniti, per esempio Aram Kachaturian, il cui Concerto per violino - a giudicare dalle preferenze che Lei manifesta - potrebbe davvero - come si dice scherzosamente dalle mie parti - "farLe del male". dralig Non ho mai ascoltato nulla di Kachaturian, devo essere sincero, non l'avevo mai sentito...vedrò di cercarlo quanto prima! Magari cercando nella mediateca del Conservatorio, ma penso sia tempo sprecato...forse cercare su internet sarebbe meglio. Prokofiev l'ho ascoltato sul quinto canale della filodiffusione di radio rai, splendido! Grazie per la segnalazione, provvederò. A presto. Francesco
  22. si, mi piace Rachmaninov, ma in realtà impazzisco per Chopin, la sua musica ha in se il dramma che da sempre l'uomo porta dentro, ha in un certo senso il desiderio di verità e di felicità che tutti abbiamo...infondo la musica se non è un espressione del cuore, dell'anima (e quindi delle esigenze fondamentali che li costituiscono: libertà, felicità, verità, compiutezza) perderebbe per me il suo interesse. Ultimamente però ho una certa predilezione anche per Stravinskij e Bartok. Comunque per restare in tema, io suono molto Sor, ora mi sto rivedendo tutti gli studi della revisione segovia e devo dire che alla luce di una tecnica decisamente superiore e di una musicalità e un gusto musicale che si forgia man mano, anche i primi studi sono di una bellezza non comune. Al diploma tuttavia conto di portare la sonata Op.15 di Giuliani (già pronta...) ma si parla di aspettare ancora un anno...chissà che non cambi idea. Vabè, nel frattempo un caro saluto.
  23. Il Gran Solo lo trovo una meraviglia. L'op. 59 non mi piace, preferisco le opp.16, 30 e 46 (parere personalissimo). Però continuo a preferire Beethoven... Anch'io continuo a preferire Rachmaninov, ma non vuol dire nulla...sono due epoche e stili differenti
  24. Salve a tutti e auguri passati! volevo fare una domanda, più che altro è una lamentela...io vorrei iscrivermi al corso decennale di composizione, è una fissa che ho da anni, ma quando vado lì e vedono le mie unghia, mi cacciano! Ma secondo voi è giusto?! Perchè un chitarrista non può studiare composizione solamente perchè ha le unghia e non può suonare il piano?! Insomma volevo chiedere se da voi è lo stesso. Un caro saluto, Francesco
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