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Il meccanismo che non so ancora spiegare è quello che uno si domanda "come mai resta carente il mondo della musica classica " e elimina tutte le idee che vengono proposte senza provare a concretizzarle.

 

Per far sì che le novità vengano prese seriamente, devono innanzitutto essere proposte serie.

 

 

parole sante!!!

 

concretezza e serietà vanno daccordo è quello che dico anche io. Ripeto Malmsteen e Rag (a parte qualche battuta da parte vostra) per me sono argomento chiuso. Le idee che compaiono all'interno di questo topic sono ben altre possono essere considerate serie, e possono diventare (qualcuna lo è già diventata) concrete.

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King,

non credo che si parli di un occhio di bue o di un paio di fari a luce pastello.

Definire la presenza di un faro 'coreografia' mi sembra esagerato: il rischio - dalle descrizioni fatte in questo thread - è che il tutto si debba trasformare in un'altro stramaledetto "show" (come tutto quello che ci circonda).

E' stato già detto in precedenza che è ovvio che gli spettatori abbiano un posto in cui sedersi senza gelare (o morire dal caldo) per gustare a fondo l'ascolto ma il nocciolo del discorso, mi sembra di capire, è che la musica da sola non basta.

In questo non sono affatto d'accordo: un concerto può essere un grande concerto (come dici tu) con due faretti o in un semplice chiostro. La dimensione e l'importanza di una manifestazione è in primis nella qualità della musica proposta dunque nelle doti interpretative del musicista di turno e mai dal numero di persone che vi anno partecipato.

Questa necessità di "portar dentro" il maggior numero di persone è tipica degli organizzatori circensi e dei ristoratori non dei direttori artistici.

Preoccupiamoci della qualità e della buona pubblicità (quest'ultimo si che è un tasto dolente): il resto verrà da se.

 

P.S.

Mi fanno quasi tenerezza gli organizzatori che progettano un festival guardando le date del calendario per evitare le finali di Coppa Campioni, del Motomondiale o del torneo bocciofilo rionale: non si rendono conto (o fanno finta di non rendersene conto) che chi vuole ascoltare un concerto di musica classica lo fa rinunciando ben volentieri a tutta una serie di altre cose, finali N.B.A. incluse.

Se qualche iscritto al forum studia marketing lo può confermare e insegnarmelo: il target di un determinato prodotto va studiato e conosciuto. Lanciare un concerto/festival/prodotto sulla massa e sperare che questo funzioni solo perchè la sera della manifestazione non ci sono partite in serata è solo ridicolo.

 

Cristiano sono daccordo! E quando dici che ti fanno tenerezza i direttori artistici che spulciano il calendario affinchè un concerto non coincida con una partita di calcio non fai altro che sfondare una porta aperta. Però è importante portare "dentro" un sacco di persone ovviamente senza scendere al compromesso di abbassre il livello culturale dell'evento. Per la pubblicità...Non c'è niente da fare: ogni idea è buona! Compreso quello di attappezzare un'intera città e lasciare depliant in tutti i bar...

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Tu Waller la devi smettere di capire a modo tuo, sempre.. Io ho detto che le cose belle sono per pochi, non che non bisogna divulgare la musica classica. Non entrerò più nel merito con te, cerca di leggere e non di immaginare sempre cosa potrebbe esserci scritto dietro. A questo punto rinuncio a farti capire.

 

Marco Roselli

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Tu Waller la devi smettere di capire a modo tuo, sempre.. Io ho detto che le cose belle sono per pochi, non che non bisogna divulgare la musica classica. Non entrerò più nel merito con te, cerca di leggere e non di immaginare sempre cosa potrebbe esserci scritto dietro. A questo punto rinuncio a farti capire.

 

Marco Roselli

 

Calma, calma, akaros.... dai su.... :):)

 

Per il resto colgo lo spunto per riflettere sulla tua affermazione, che è vera e sacrosanta, a cui aggiungo solo che anche i non esperti, i digiuni di musica colta, i cosidetti "ignoranti" (tutti laureati e ben inseriti nella società), sanno riconoscere istintivamente la musica e l'artista di qualità.

 

Rinunciare anche a modalità diverse per coinvolgere più pubblico è una scelta, ma non l'unica e la più giusta.

Coinvolgere più pubblico non è sempre un atteggiamento da venditori, ma più spesso un atto comunicativo di passione e valori con il quale molti di noi vorrebbero vedere apprezzati da più persone questi stessi ideali, belli, ricchi, profondi, di aiuto per tutti.

 

Ho già detto, per me divulgazione e approfondimento possono non percorrere la stessa strada, io non rinuncio al massimo approfondimento quotidiano, ma non mi preoccuperei di suonare in uno stadio con un mega impianto luci un programma più leggero e brillante, sapendo che questa cosa potrebbe portare più gente ai concerti impegnati e ricchi di contenuto, miei e dei miei colleghi.

 

Sempre e comunque nel pieno rispetto per tutti i puristi, me compreso.

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anche i non esperti, i digiuni di musica colta, i cosidetti "ignoranti" (tutti laureati e ben inseriti nella società), sanno riconoscere istintivamente la musica e l'artista di qualità.

 

Scusa Giulio, non capisco perchè i cosidetti "ignoranti" te li immagini "tutti laureati e ben inseriti nella società". In genere gli ignoranti (di musica e non) si riconoscono dalla presunzione di sapere, mentre chi più studia sa bene di non conoscere mai abbastanza. ;)

Tra i "ben inseriti nella società", poi, è più facile trovarci calciatori e veline che studiosi chini sui libri...

Mah... :roll:

 

 

 

Butterfly

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Ospite Nicola Mazzon

E' vero Butterfly, ma ci sono anche un sacco di "studiosi chini sui libri" che di tanta conoscenza accumulata non ne fanno una cultura.

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chiudere gli occhi e magari ascoltare, poi quando si hanno le pause di riflessione gli occhi cercano qualcosa e non lo trovano, e si cade in un sonno profondo.

 

se questo succede... temo che le colpe possano essere solo due..

o della poca bellezza e profondità della musica o della debole interpretazione di coui che suona...

 

la "scenografia" della musica è... la sua forma, la sua armonia, il suo contrappunto, la sua... profondità... "basta" "solo" metterLA in... rilievo... e trovare persone che sappiano "vederla"... il resto.. è... un optional...

 

buona musica...

 

m

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Scusa Giulio, non capisco perchè i cosidetti "ignoranti" te li immagini "tutti laureati e ben inseriti nella società". In genere gli ignoranti (di musica e non) si riconoscono dalla presunzione di sapere, mentre chi più studia sa bene di non conoscere mai abbastanza. ;)

 

 

Butterfly

 

calma, calma, io parlo solo del settore della musica colta, non vado oltre, riporto solo la notizia (non nuova) che sempre più laureati moderni non conoscono e soprattutto non ascoltano la musica classica. "ignoranti" solo di musica colta, in genere persone di cultura medio-alta e con un buon lavoro.

 

 

 

Tra i "ben inseriti nella società", poi, è più facile trovarci calciatori e veline che studiosi chini sui libri...

Mah... :roll:

 

Butterfly

 

pensala così: le veline vengono inserite (dal sistema), gli studiosi si inseriscono.

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Caro Giulio (e Fernando), credo che si dovrebbero prendere definitivamente la distanze da certi stereotipi, altrimenti non ci si può dolere che anche gli "altri" applichino lo stesso metro al mondo dell'arte.

Apprezzare o amare la musica non dipende né è mai dipeso dal titolo di studio.

 

Chi frequenta l'istituto tecnico non è per antonomasia dotato di minore sensibilità o amore per la cultura di uno studente del liceo classico (Eugenio Montale era diplomato in ragioneria), non tutti i laureati occupano posti di lavoro di rilievo, nè tutti guardano dall'alto in basso chi la laurea (antica o moderna), non ce l'ha. Solitamente anzi, capita proprio il contrario.

Non vedo poi per quale motivo un laureato abbia l'obbligo morale di ascoltare musica classica e un analfabeta no.

La bellezza dell'arte sta proprio nel suo democratico rivolgersi all'animo del laureato in ingegneria spaziale come a quello di un raccoglitore di pomodori.

Non per niente Giotto affrescò la basilica d'Assisi perchè ne restassero ammirati tanto i pastori quanto i Pontefici.

 

Iniziare a pensare alla "folla" come a un insieme di singoli e specifici individui permetterebbe di alzare il livello dei giudizi a mete piu' elevate.

 

 

 

 

Butterfly

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Caro Giulio (e Fernando), credo che si dovrebbero prendere definitivamente la distanze da certi stereotipi, altrimenti non ci si può dolere che anche gli "altri" applichino lo stesso metro al mondo dell'arte.

Apprezzare o amare la musica non dipende né è mai dipeso dal titolo di studio.

 

Butterfly

 

è quello che ho detto nel mio intervento. tutto ok butterfly..?

 

comunque non ne faccio una questione "sociale" ma solamente statistica.

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