Ospite King Inviato 25 Gennaio 2007 Inviato 25 Gennaio 2007 secondo, e qui probabilmente non tutti siete daccordo, "rivisitare" l'ambiente concertistico con piccolissimi accorgimenti che non distolgano l'ascoltatore dall'interprete che propone un "certo" tipo di musica. Ricordo che Filippo Michelangeli direttore della rivista "Suonare news" e "Seicorde" in un suo editoriale parlava proprio di questo argomento: creare un ambiente che avvicini ulteriormente persone al mondo dei concerti con idee nuove. I chitarristi, ma anche altri illustri colleghi concertisti, non godono del potere mediatico, grazie al quale si ottengono "platee" e sale stra colme (per dirla alla bresciana). Inventarci qualcosina per rendere comune la chitarra classica vista come uno strumento "doc" da concerto non farebbe male, anzi... Quali sarebbero queste idee nuove? Voglio dire:ben venga che ci siano novita' in particolar modo se servono a procurare un'ulteriore interesse.Cio' che è difficile in tutto questo è cercare di apportare modifiche senza cambiare la sostanza.In effetti lo stesso potere mediatico sarebbe un elemento non da poco.L'unica cosa che reputo disdicievole attuare in tale ''rivisitazione'' è abbassare il livello culturale della musica. A riguardo credo che ,a volte,si dovrebbe curare meglio lo scenario,e per scenario intendo l'ambiente e non l'aggiunta di effetti coreografici.Fare concerti in posti raccolti ed accoglienti magari se si ha la possibilità anche in luoghi o palazzi storici a mio avviso è sempre positivo.Inoltre fare concerti in luoghi raccolti credo che si una necessità per la chitarra classica(mi è capitato una volta di sentire un chitarrista in un salone che sicuramente non aveva un'ottima acustica.Il suono arrivava ''soffuso'' e poco dopo l'inizio la platea divenne luogo di dormitorio per molti .In ochi cercavamo di seguire con occhi sbarrati il concerto.) Un altra cosa a riguardo:non ho mai capito perchè,ma ad ogni concerto vedi sempre quella fetta di persone che arriva con aria ,per dirla alla napoletana ''atteggiata'' seriosa e solenne come se stesse andando ad un funerale.E' normale che anche i rari che per caso sul canale televisivo si soffermano su di un programma di musica classica e iniziano a vedere tra il pubblico quello che sbadiglia o quello che guarda con aria impassibile e severa lo spettacolo iniziano a pensare:mamma mia che noia mortale che è questa musica classica.Non so se mi spiego.. Manu non ti spieghi affatto! Scusami non voglio farti arrabbiare: ma chi ha detto che si vuole abbassare il livello culturale? Chi ha detto che dietro un chitarrista deve esserci un effetto coriografico alla "Queen"? Non mi sembra che si parli di donne nude che ballano dietro a un chitarrista che propone Villa Lobos o Mertz o Ponce... Ehi! qui si parla di una cosa importante: riempire le sale! Basta! Se al concerto suona uno poco bravo, è ovvio che le persone si addormentano, se in più per avvicinare i giovani diamo una "spinta" coreografica intelligente e ben pensata, bhè! Meglio ancora, no? Ovvio che già suonare in una bella chiesa è meraviglioso, basta l'ambiente per "coreografia", ma in un teatro dove non c'è niente si può fare qualcosina per rendere le cose un pò più "accattivanti". Ripeto: l'obbiettivo è riempire le sale! Waller ha accennato il discorso che ha sentito suonare la chitarra classica per le vie del centro: non è un'idea fuori dal comune? Infatti l'anno dopo altre realtà organizzative ci hanno copiato. Chi ha visto i chitarristi suonare per strada come se ci si trovasse in teatro si è riversata nelle sale. Questa persone le abbiamo riviste, per queste persone mi preoccupo, voglio che ritornino a sentire la chitarra in teatro e che non si annoino pur proponendo un repertorio del novecento o meglio ancora contemporaneo. Lo sai che un signore non chitarrista appassionato di pianoforte, la prima volta che ha sentito un concerto di chitarra è stato quando Tampalini ha suonato un programma di opere di Gilardino? Se ne è innamorato ed è sempre presente nelle iniziative legate alla chitarra! In quella occcasione c'erano due lampade particolari, luce fissa, nessun gioco effettistico ma sufficiente per fare "coreografia", insomma un salone trasformato in un salotto per godersi musica contemporanea. E' avvenuto nell'estate 2005...
Cristiano Porqueddu Inviato 25 Gennaio 2007 Group: Ammministratori Topic Count: 865 Content Count: 3653 Reputation: 227 Joined: 14/11/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 25 Gennaio 2007 King, non credo che si parli di un occhio di bue o di un paio di fari a luce pastello. Definire la presenza di un faro 'coreografia' mi sembra esagerato: il rischio - dalle descrizioni fatte in questo thread - è che il tutto si debba trasformare in un'altro stramaledetto "show" (come tutto quello che ci circonda). E' stato già detto in precedenza che è ovvio che gli spettatori abbiano un posto in cui sedersi senza gelare (o morire dal caldo) per gustare a fondo l'ascolto ma il nocciolo del discorso, mi sembra di capire, è che la musica da sola non basta. In questo non sono affatto d'accordo: un concerto può essere un grande concerto (come dici tu) con due faretti o in un semplice chiostro. La dimensione e l'importanza di una manifestazione è in primis nella qualità della musica proposta dunque nelle doti interpretative del musicista di turno e mai dal numero di persone che vi anno partecipato. Questa necessità di "portar dentro" il maggior numero di persone è tipica degli organizzatori circensi e dei ristoratori non dei direttori artistici. Preoccupiamoci della qualità e della buona pubblicità (quest'ultimo si che è un tasto dolente): il resto verrà da se. P.S. Mi fanno quasi tenerezza gli organizzatori che progettano un festival guardando le date del calendario per evitare le finali di Coppa Campioni, del Motomondiale o del torneo bocciofilo rionale: non si rendono conto (o fanno finta di non rendersene conto) che chi vuole ascoltare un concerto di musica classica lo fa rinunciando ben volentieri a tutta una serie di altre cose, finali N.B.A. incluse. Se qualche iscritto al forum studia marketing lo può confermare e insegnarmelo: il target di un determinato prodotto va studiato e conosciuto. Lanciare un concerto/festival/prodotto sulla massa e sperare che questo funzioni solo perchè la sera della manifestazione non ci sono partite in serata è solo ridicolo.
Waller Inviato 25 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Autore Inviato 25 Gennaio 2007 Il Brescia Chitarre è un bell'esempio di idea concretizzata, prima di quei Maestri non l'ha fatto nessun altro, o per lo meno qualcun altro avrà anche pensato forse (molto dubbia la cosa) a questa possibilità, ma non l'ha portata a termine forse per la fatica che hanno una buona parte dei componenti del forum e non ad accettare idee nuove. E' inutile lamentarsi, ripeto, delle carenze nel mondo classico se non si adottano sistemi innovativi. La gente va avvicinata.
Manu Inviato 25 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 6 Content Count: 207 Reputation: 0 Joined: 25/09/2006 Status: Offline Inviato 25 Gennaio 2007 secondo, e qui probabilmente non tutti siete daccordo, "rivisitare" l'ambiente concertistico con piccolissimi accorgimenti che non distolgano l'ascoltatore dall'interprete che propone un "certo" tipo di musica. Ricordo che Filippo Michelangeli direttore della rivista "Suonare news" e "Seicorde" in un suo editoriale parlava proprio di questo argomento: creare un ambiente che avvicini ulteriormente persone al mondo dei concerti con idee nuove. I chitarristi, ma anche altri illustri colleghi concertisti, non godono del potere mediatico, grazie al quale si ottengono "platee" e sale stra colme (per dirla alla bresciana). Inventarci qualcosina per rendere comune la chitarra classica vista come uno strumento "doc" da concerto non farebbe male, anzi... Quali sarebbero queste idee nuove? Voglio dire:ben venga che ci siano novita' in particolar modo se servono a procurare un'ulteriore interesse.Cio' che è difficile in tutto questo è cercare di apportare modifiche senza cambiare la sostanza.In effetti lo stesso potere mediatico sarebbe un elemento non da poco.L'unica cosa che reputo disdicievole attuare in tale ''rivisitazione'' è abbassare il livello culturale della musica. A riguardo credo che ,a volte,si dovrebbe curare meglio lo scenario,e per scenario intendo l'ambiente e non l'aggiunta di effetti coreografici.Fare concerti in posti raccolti ed accoglienti magari se si ha la possibilità anche in luoghi o palazzi storici a mio avviso è sempre positivo.Inoltre fare concerti in luoghi raccolti credo che si una necessità per la chitarra classica(mi è capitato una volta di sentire un chitarrista in un salone che sicuramente non aveva un'ottima acustica.Il suono arrivava ''soffuso'' e poco dopo l'inizio la platea divenne luogo di dormitorio per molti .In ochi cercavamo di seguire con occhi sbarrati il concerto.) Un altra cosa a riguardo:non ho mai capito perchè,ma ad ogni concerto vedi sempre quella fetta di persone che arriva con aria ,per dirla alla napoletana ''atteggiata'' seriosa e solenne come se stesse andando ad un funerale.E' normale che anche i rari che per caso sul canale televisivo si soffermano su di un programma di musica classica e iniziano a vedere tra il pubblico quello che sbadiglia o quello che guarda con aria impassibile e severa lo spettacolo iniziano a pensare:mamma mia che noia mortale che è questa musica classica.Non so se mi spiego.. Manu non ti spieghi affatto! Scusami non voglio farti arrabbiare: ma chi ha detto che si vuole abbassare il livello culturale? Chi ha detto che dietro un chitarrista deve esserci un effetto coriografico alla "Queen"? Non mi sembra che si parli di donne nude che ballano dietro a un chitarrista che propone Villa Lobos o Mertz o Ponce... Ehi! qui si parla di una cosa importante: riempire le sale! Basta! Se al concerto suona uno poco bravo, è ovvio che le persone si addormentano, se in più per avvicinare i giovani diamo una "spinta" coreografica intelligente e ben pensata, bhè! Meglio ancora, no? Ovvio che già suonare in una bella chiesa è meraviglioso, basta l'ambiente per "coreografia", ma in un teatro dove non c'è niente si può fare qualcosina per rendere le cose un pò più "accattivanti". Ripeto: l'obbiettivo è riempire le sale! . Innanzitutto King io non avevo scritto per confutare cio' che hai detto ma bensi' per esporre un mio parere a riguardo.Poi riguardo il riempire le sale non sono d'accordo.Qua credo che non bisogna attuare una evangelizzazione della musica classica.Almeno per quanto mi riguarda il tentativo di plagiare le persone non è una cosa onesta(non che tu lo stia affermando).Qui ai mie occhi l'obbiettivo è un'altro:cercare di eliminare un pregiudizio nei confronti della classica e fare in modo che chiunque ,per sua libertà personale,nel momento in cui si voglia avvicinare alla musica classica la possa ''vedere come realmente è libero da chiusure mentali.Poi starà a lui decidere se amarla o disprezzarla.
Waller Inviato 25 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Autore Inviato 25 Gennaio 2007 secondo, e qui probabilmente non tutti siete daccordo, "rivisitare" l'ambiente concertistico con piccolissimi accorgimenti che non distolgano l'ascoltatore dall'interprete che propone un "certo" tipo di musica. Ricordo che Filippo Michelangeli direttore della rivista "Suonare news" e "Seicorde" in un suo editoriale parlava proprio di questo argomento: creare un ambiente che avvicini ulteriormente persone al mondo dei concerti con idee nuove. I chitarristi, ma anche altri illustri colleghi concertisti, non godono del potere mediatico, grazie al quale si ottengono "platee" e sale stra colme (per dirla alla bresciana). Inventarci qualcosina per rendere comune la chitarra classica vista come uno strumento "doc" da concerto non farebbe male, anzi... Quali sarebbero queste idee nuove? Voglio dire:ben venga che ci siano novita' in particolar modo se servono a procurare un'ulteriore interesse.Cio' che è difficile in tutto questo è cercare di apportare modifiche senza cambiare la sostanza.In effetti lo stesso potere mediatico sarebbe un elemento non da poco.L'unica cosa che reputo disdicievole attuare in tale ''rivisitazione'' è abbassare il livello culturale della musica. A riguardo credo che ,a volte,si dovrebbe curare meglio lo scenario,e per scenario intendo l'ambiente e non l'aggiunta di effetti coreografici.Fare concerti in posti raccolti ed accoglienti magari se si ha la possibilità anche in luoghi o palazzi storici a mio avviso è sempre positivo.Inoltre fare concerti in luoghi raccolti credo che si una necessità per la chitarra classica(mi è capitato una volta di sentire un chitarrista in un salone che sicuramente non aveva un'ottima acustica.Il suono arrivava ''soffuso'' e poco dopo l'inizio la platea divenne luogo di dormitorio per molti .In ochi cercavamo di seguire con occhi sbarrati il concerto.) Un altra cosa a riguardo:non ho mai capito perchè,ma ad ogni concerto vedi sempre quella fetta di persone che arriva con aria ,per dirla alla napoletana ''atteggiata'' seriosa e solenne come se stesse andando ad un funerale.E' normale che anche i rari che per caso sul canale televisivo si soffermano su di un programma di musica classica e iniziano a vedere tra il pubblico quello che sbadiglia o quello che guarda con aria impassibile e severa lo spettacolo iniziano a pensare:mamma mia che noia mortale che è questa musica classica.Non so se mi spiego.. Manu non ti spieghi affatto! Scusami non voglio farti arrabbiare: ma chi ha detto che si vuole abbassare il livello culturale? Chi ha detto che dietro un chitarrista deve esserci un effetto coriografico alla "Queen"? Non mi sembra che si parli di donne nude che ballano dietro a un chitarrista che propone Villa Lobos o Mertz o Ponce... Ehi! qui si parla di una cosa importante: riempire le sale! Basta! Se al concerto suona uno poco bravo, è ovvio che le persone si addormentano, se in più per avvicinare i giovani diamo una "spinta" coreografica intelligente e ben pensata, bhè! Meglio ancora, no? Ovvio che già suonare in una bella chiesa è meraviglioso, basta l'ambiente per "coreografia", ma in un teatro dove non c'è niente si può fare qualcosina per rendere le cose un pò più "accattivanti". Ripeto: l'obbiettivo è riempire le sale! . Innanzitutto King io non avevo scritto per confutare cio' che hai detto ma bensi' per esporre un mio parere a riguardo.Poi riguardo il riempire le sale non sono d'accordo.Qua credo che non bisogna attuare una evangelizzazione della musica classica.Almeno per quanto mi riguarda il tentativo di plagiare le persone non è una cosa onesta(non che tu lo stia affermando).Qui ai mie occhi l'obbiettivo è un'altro:cercare di eliminare un pregiudizio nei confronti della classica e fare in modo che chiunque ,per sua libertà personale,nel momento in cui si voglia avvicinare alla musica classica la possa ''vedere come realmente è libero da chiusure mentali.Poi starà a lui decidere se amarla o disprezzarla. Il tuo obiettivo è anche il mio. Non si vogliono obbligare le persone a seguirla ma ad avere l'opportunità di seguirla.
Waller Inviato 25 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Autore Inviato 25 Gennaio 2007 King,non credo che si parli di un occhio di bue o di un paio di fari a luce pastello. Definire la presenza di un faro 'coreografia' mi sembra esagerato: il rischio - dalle descrizioni fatte in questo thread - è che il tutto si debba trasformare in un'altro stramaledetto "show" (come tutto quello che ci circonda). E' stato già detto in precedenza che è ovvio che gli spettatori abbiano un posto in cui sedersi senza gelare (o morire dal caldo) per gustare a fondo l'ascolto ma il nocciolo del discorso, mi sembra di capire, è che la musica da sola non basta. In questo non sono affatto d'accordo: un concerto può essere un grande concerto (come dici tu) con due faretti o in un semplice chiostro. La dimensione e l'importanza di una manifestazione è in primis nella qualità della musica proposta dunque nelle doti interpretative del musicista di turno e mai dal numero di persone che vi anno partecipato. Questa necessità di "portar dentro" il maggior numero di persone è tipica degli organizzatori circensi e dei ristoratori non dei direttori artistici. Preoccupiamoci della qualità e della buona pubblicità (quest'ultimo si che è un tasto dolente): il resto verrà da se. P.S. Mi fanno quasi tenerezza gli organizzatori che progettano un festival guardando le date del calendario per evitare le finali di Coppa Campioni, del Motomondiale o del torneo bocciofilo rionale: non si rendono conto (o fanno finta di non rendersene conto) che chi vuole ascoltare un concerto di musica classica lo fa rinunciando ben volentieri a tutta una serie di altre cose, finali N.B.A. incluse. Se qualche iscritto al forum studia marketing lo può confermare e insegnarmelo: il target di un determinato prodotto va studiato e conosciuto. Lanciare un concerto/festival/prodotto sulla massa e sperare che questo funzioni solo perchè la sera della manifestazione non ci sono partite in serata è solo ridicolo. Tutto è partito da akaros che ha detto che le cose belle sono per pochi ed è meglio non divulgare la musica classica. King ha detto che tramite un idea (festival delle chitarre ad esempio) si può dare l'opportunità alle persone di rendersi conto cosa sia la musica classica , far cadere ogni pregiudizio su di essa e sperando (perchè no, da buon organizzatore) in un numero maggiore di persone che la seguono... senza obbligare e plagiare nessuno sia chiaro Cristiano, se tutti la pensassero come te (senza offesa), io resterei uno 0 assoluto in fatto di musica classica perchè non avrei opportunità a conoscerla. Il meccanismo che non so ancora spiegare è quello che uno si domanda "come mai resta carente il mondo della musica classica " e elimina tutte le idee che vengono proposte senza provare a concretizzarle.
Ospite Matteo Pesle Inviato 25 Gennaio 2007 Inviato 25 Gennaio 2007 Il meccanismo che non so ancora spiegare è quello che uno si domanda "come mai resta carente il mondo della musica classica " e elimina tutte le idee che vengono proposte senza provare a concretizzarle. Per far sì che le novità vengano prese seriamente, devono innanzitutto essere proposte serie. In un concerto di musica classica (fatto di solito nelle Chiese) perchè un musicista non prova a dare delle coreografie ?? Ho notato che sono molto importanti. Luci (soprattutto effetti speciali) che riproducono in qualche modo la musica che si propone. Cosa intendi esattamente per effetti speciali? Ora, la cura del palco è una cosa, gli effetti speciali sono tutt'altro. Le altre idee che hai proposto erano inserire nei programmi Malmsteem e Ragtime..... scusa, sempre senza offesa, ma non lamentarti se le tue proposte non vengono prese sul serio. Cercare di attrarre più gente possibile va benissimo, ma senza per questo fare concessioni al pubblico. Altrimenti sarebbe una sconfitta per tutti. In primo luogo per la musica. Matteo
Waller Inviato 25 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Autore Inviato 25 Gennaio 2007 Il meccanismo che non so ancora spiegare è quello che uno si domanda "come mai resta carente il mondo della musica classica " e elimina tutte le idee che vengono proposte senza provare a concretizzarle. Per far sì che le novità vengano prese seriamente, devono innanzitutto essere proposte serie. In un concerto di musica classica (fatto di solito nelle Chiese) perchè un musicista non prova a dare delle coreografie ?? Ho notato che sono molto importanti. Luci (soprattutto effetti speciali) che riproducono in qualche modo la musica che si propone. Cosa intendi esattamente per effetti speciali? Ora, la cura del palco è una cosa, gli effetti speciali sono tutt'altro. Le altre idee che hai proposto erano inserire nei programmi Malmsteem e Ragtime..... scusa, sempre senza offesa, ma non lamentarti se le tue proposte non vengono prese sul serio. Cercare di attrarre più gente possibile va benissimo, ma senza per questo fare concessioni al pubblico. Altrimenti sarebbe una sconfitta per tutti. In primo luogo per la musica. Matteo Sulle luci problema risolto leggi cosa ho scritto a pag.9 Malmsteen e Rag sono argomento chiuso già nei topic precedenti !
Butterfly Inviato 25 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 227 Content Count: 1196 Reputation: 0 Joined: 31/01/2006 Status: Offline Inviato 25 Gennaio 2007 Mi fanno quasi tenerezza gli organizzatori che progettano un festival guardando le date del calendario per evitare le finali di Coppa Campioni, del Motomondiale o del torneo bocciofilo rionale: non si rendono conto (o fanno finta di non rendersene conto) che chi vuole ascoltare un concerto di musica classica lo fa rinunciando ben volentieri a tutta una serie di altre cose, finali N.B.A. incluse. Se qualche iscritto al forum studia marketing lo può confermare e insegnarmelo: il target di un determinato prodotto va studiato e conosciuto. Lanciare un concerto/festival/prodotto sulla massa e sperare che questo funzioni solo perchè la sera della manifestazione non ci sono partite in serata è solo ridicolo. A volte piu' che la concomitanza di eventi completamente diversi tra loro, capita invece un surplus di offerta "culturale" nella quale è difficile scegliere (un bel concerto la stessa sera in cui si apre la stagione lirica, l'inaugurazione di una mostra importante lo stesso pomeriggio della conferenza di un letterato che viene d'oltreoceano ecc.). Non penso che la strategia sia attirare ad un concerto il pubblico che non sa come trascorrere una serata, oppure obbligarlo a compiere una scelta eroica e penitenziale (conosco raffinati intellettuali che non si scollerebbero dai match race di Coppa America per nulla al mondo), quanto piuttosto saper gestire in maniera intelligente gli eventi che si svolgono su un territorio, sia a livello locale che nazionale (e in certi casi anche internazionale), riuscendo a focalizzare l'attenzione su tutte le cose che varrebbe la pena di conoscere. Giustamente: proposte serie (come ha scritto Matteopesle) e niente doppioni o iniziative svolte a metà o raffazzonate. Ma uno dei problemi principali della frequente cattiva gestione dei beni culturali in Italia è anche la mancanza di coordinamento e la inefficiente e inefficace comunicazione. Saper veramente "far cultura" significa anche saperla "vendere", riuscendo a trasmetterla in maniera trasparente per l'utente, incuriosendolo anche verso nuovi settori. Far pubblicità a un concerto nello stesso modo con cui si reclamizzano i formaggini, o al contrario, con la stessa riservatezza di un editto della loggia massonica, non offre certo molte speranze di successo (di successo della cultura tra il genere umano, intendo). Di arte (come di formaggini, sia chiaro) bisogna saperne parlare, altrimenti è meglio cambiare argomento...purtroppo è già difficile far capire questa semplice verità quando si distribuiscono poltrone in base a criteri che nulla hanno a che vedere con le competenze e le capacità. Butterfly
Waller Inviato 25 Gennaio 2007 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Autore Inviato 25 Gennaio 2007 Il meccanismo che non so ancora spiegare è quello che uno si domanda "come mai resta carente il mondo della musica classica " e elimina tutte le idee che vengono proposte senza provare a concretizzarle. Per far sì che le novità vengano prese seriamente, devono innanzitutto essere proposte serie. parole sante!!! concretezza e serietà vanno daccordo è quello che dico anche io. Ripeto Malmsteen e Rag (a parte qualche battuta da parte vostra) per me sono argomento chiuso. Le idee che compaiono all'interno di questo topic sono ben altre possono essere considerate serie, e possono diventare (qualcuna lo è già diventata) concrete.
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora