Marcello Rivelli Inviato 15 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 15 Novembre 2007 Probabilmente non mi ero spiegato bene. L'idea di proprre uno specifico lavoro in classe mi è nata proprio perchè da tantissimi anni leggo e ascolto (e raccomando di ascoltare) musica non per chitarra che mi serve per capire meglio come suonare quella per chitarra. E, certo, in questo tipo di paragone mi aiuta anche la collaborazione attiva, anche questa da tanti anni, con moltissimi compositori non chitarristi che hanno scritto per me (tra i tanti: Guarnieri, Cappelli, Ugoletti, Molino, Paccagnini, Benati, Solbiati e tanti altri che per brevità non posso citare qui - ormai saremo a duecentocinquanta pezzi; che questa cosa non sia notissima nel"mondo della chitarra" mi spiace, ma più che segnalarla ogni tanto, e soprattutto eseguire ed incidere spesso questi pezzi non so che altro dovrei fare). L'intendimento, e dovendo per forza limitarsi a pochi esempi su cui lavorare in classe per motivi di tempo, è quello di scegliere in questa selva di ascolti e collaborazioni alcuni pezzi nei quali la possbile correlazione con pezzi specifici del repertorio chitarristico fosse particolarmente evidente e quindi didatticamente preferibile a differenza di altri esempi simili. Gli esempi che ho fatto reltivi ai quartetti di Haydn possono dare una idea. Purtroppo ora non ho tempo di spiagarmi meglio, spero di essere stato un po' più chiaro. Cordalità No Maestro, è stato chiarissimo il suo post (e spero anche il mio), sono io che ho approfittato "di traverso" della sua, come ho scritto, lodevole iniziativa per lanciare un sasso nello stagno a tutti coloro che pensano di poter suonare la chitarra guardando solo la buca (l'ombelico del mondo) del loro strumento e dimenticando che ogni nota scritta su di una partitura può essere "simile" in un altra dello stesso autore (quando capita) o di autori "simili" per periodo storico e stilistico...insomma... come dicevo credevo che fosse già stata messa in atto "questa" rivoluzione...ma forse...sono troppo ottimista...o troppo "vecchio"... con simpatia... p.s. conosco benissimo il suo valore didattico e concertistico da..anni...dai tempi dello studio di Gilardino dedicato a Lei..(ero allievo della scomparsa Griselda Ponce de Leon.. da cui mi rifugiai per studiare scappando dal conservatorio in attesa di studiare con il M. Gilardino.... non mi sarei mai permesso di criticare Lei ma i chitarristi che si esaltano solo con "La Catedral" senza conoscere....altro...e pensando appunto di poter suonare Giuliani senza aver mai sentito magari..Beethoven o..altro..(infatti si..sente quando succede)..mi è solo venuto da sorridere quando ho iniziato a leggere i post posteriori e....mi sono chiesto se davvero qualcuno crede o pensa che si possa suonare la chitarra in uno scompartimento chiuso..tutto qui...leggendo alcuni post si aveva questa sensazione.... con simpatia mr
Vladimir Inviato 15 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: iPhone Inviato 15 Novembre 2007 2 p.s.: ora devo andare ad armonizzare un'antifona gregoriana e studiare l'organo, poi devo leggere un quartetto di Haydn al pianoforte, un pò di esercizi di contrappunto a sette voci, una fuga, e ...la sonata di Gilardino n.1 perchè è uno dei pochi pezzi che riesco a suonare sulla chitarra senza rimpiangere di non suonare un altro strumento..... Anche tu fai composizione? Vedo che sei già avanti. Diciamo sette anni da me.
Marcello Rivelli Inviato 15 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 15 Novembre 2007 Anche tu fai composizione? Vedo che sei già avanti. Diciamo sette anni da me. E' una storia lunga... di riprese e lasciti continui..dovuti alla chitarra. In pratica ho iniziato studiando violino e composizione e dopo tre anni passai allo studio della chitarra...cosa che a volte mi chiedo se abbia fatto bene a fare, non per il mio non-amore per la chitarra e la sua musica (la musica appunto) ma un pò per l'ambiente e per i "chitarristi" (ovviamente non tutti) che amano un pò troppo le unghie, le corde, "quanto fanno a litro" e cose del genere invece di preoccuparsi se il timbro o suono del tale accordo o frase sia in stile o corretto all'espressione voluta dal compositore... comunque per non tediarti, ora ho ripreso da "studente" e sono iscritto al VI corso in Conservatorio (avevo fatto in gioventù il compimento inferiore) e cosi mi sono deciso dopo una serie di studi privati a concludere questo studio tormentato della composizione che spesso mi ha portato sulla strada di lasciare la chitarra, ma ripeto non dal mio cuore ma da quello dei direttori artistici e del pubblico che si esalta a quello che sai ..immagino..e non a Wolfango Dalla Vecchia, a Wilson o cose simili... peggio per loro non sanno cosa si perdono.... comunque è il mio investimento per la "vecchiaia" devo..scrivere un requiem su testi di Rilke e un quartetto d'archi e poi..sarò in pace con me stesso...perchè con la chitarra sono abbastanza sereno..se sono riuscito a fare due prime mondiali nel 2002 vuol dire..che ho ancora ragione... ... bene..studia la "musica" Vladimir, non preoccuparti non può farti che bene.. quando finii l'accademia con il Magister..immagino che tu sappia di chi parlo...gli chiesi e..ora che faccio? e Lui..beh ora studi la musica!.. e cosi da allora faccio solo questo.... buona serata.. m
Vladimir Inviato 15 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: iPhone Inviato 15 Novembre 2007 Pensa che io sbaglio ancora i moti delle parti. Grrrr...
ciccio_matera Inviato 16 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 282 Reputation: 0 Joined: 16/02/2006 Status: Offline Device: Android Inviato 16 Novembre 2007 C'è chi ha la fortuna di avere un maestro come te, piero, che indirizza sulla strada dell'arte prima che dell' "arte del rendere agili le dita", e chi è "costretto" ad altre strade, cioè studiare composizione. Vlad, pensa che sono stato capace di fare 3 quinte e un ottava per moto retto in 4 accordi...fenomenale ...mai fare armonia quando si parla al telefono (soprattutto se è una lei...)
Marcello Rivelli Inviato 16 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 16 Novembre 2007 C'è chi ha la fortuna di avere un maestro come te, piero, che indirizza sulla strada dell'arte prima che dell' "arte del rendere agili le dita", e chi è "costretto" ad altre strade, cioè studiare composizione. Vlad, pensa che sono stato capace di fare 3 quinte e un ottava per moto retto in 4 accordi...fenomenale ...mai fare armonia quando si parla al telefono (soprattutto se è una lei...) Le "quinte" :)sono solo un precetto che i compositori "pratici" evitavano per via dell'impoverimento che causava nella "resa sonora"..un coro a quattro parti se realizzava due ottave e/o due quinte automaticamente perdeva la sonorità...pastosa (riducendo di colpo le parti da 4 a 3 o due..) che si ottiene con consonanze diverse come le terze,seste..ecc... gli esercizi "pratici" devono diventare conseguenza del pensiero musicale..prova a "perdere tempo" nell'assimilare le cose che scrivi sforzandoti di immaginare le sonorità prima di scriverle con la..matita... (orecchio interiore) e allora le regole avranno "anche" un significato.... comunque in questo, il pianoforte aiuta un "tantino" nel visualizzare la scrittura con i suoi "modelli" armonici già..corretti...almeno fino a che non si proverà la soddisfazione di scrivere un basso imitato e fugato (o del contrappunto) a letto alle 23.00 solo con carta e penna e "ascoltando" i suoni fuoriuscire dal "quaderno"... :) vera soddisfazione di colui che...scrive..(siano essi esercizi o ancor meglio composizioni vere)... m
Piero Bonaguri Inviato 16 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 35 Content Count: 476 Reputation: 8 Joined: 21/11/2005 Status: Offline Autore Inviato 16 Novembre 2007 Ringrazio cumulativamente per le attestazioni di stima! Intanto le mie ricerche continuano ed ho tirato fuori dalla mia biblioteca un volumetto della Lea Pocket Scores con le prime sonate per fortepiano di Haydn; ci sono stilemi di accompagnamento usati anche nella nostra letteratura (ad esempio il primo movimento della prima sonata, nel cui inizio la parte della mano sinistra è uguale all'accompagnamento dello studio 2 di Sor nella revisione di Segovia). Del resto non a caso Haydn era il maestro a cui tutti guardavano; e poi si tratta di stilemi, quindi non mi sorprendo di aver trovato subito esmpi calzanti. Venendo al Novecento, mi pare che Angelo Gilardino richiamasse tempo fa l'attenzione su una Tarantella pianistica di Castelnuovo-Tedesco, che credo di avere in una registrazione di Aldo Ciccolini; credo che sia un ascolto interessante per sintonizzarsi sulle intenzioni dell'autore della Tarantella per chitarra. Ieri ero in conservatorio, e passando dalla sala Bossi (bisogna passarci per raggiungere un'ala secondaria dell'edificio) ho colto un frammento della lezione di esercitazioni orchestrali tenuta dal noto compositore e direttore Alberto Caprioli: stava spiegando ai ragazzi che nella musica dell'Ottocento le indicazioni dinamiche non vanno prese alla lettera come in quella, ad esempio, di Mahler. Citava un "piano" in un passaggio di Brahms che nessuna orchestra esegue veramente piano, ma solo "non con tutta la forza": Il suo ragionamento era che l'indicazione dinamica in quella musica non va intesa in senso letterale, ma piuttosto contestualizzata... Mi sono fermato interessato ad ascoltare la spiegazione, e mi sono chiesto come metterla a frutto...Bello però essere in conservatorio e poter ascoltare queste cose "al volo"...
Angelo Gilardino Inviato 16 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 16 Novembre 2007 Ringrazio cumulativamente per le attestazioni di stima! Intanto le mie ricerche continuano ed ho tirato fuori dalla mia biblioteca un volumetto della Lea Pocket Scores con le prime sonate per fortepiano di Haydn; ci sono stilemi di accompagnamento usati anche nella nostra letteratura (ad esempio il primo movimento della prima sonata, nel cui inizio la parte della mano sinistra è uguale all'accompagnamento dello studio 2 di Sor nella revisione di Segovia). Del resto non a caso Haydn era il maestro a cui tutti guardavano; e poi si tratta di stilemi, quindi non mi sorprendo di aver trovato subito esmpi calzanti. Venendo al Novecento, mi pare che Angelo Gilardino richiamasse tempo fa l'attenzione su una Tarantella pianistica di Castelnuovo-Tedesco, che credo di avere in una registrazione di Aldo Ciccolini; credo che sia un ascolto interessante per sintonizzarsi sulle intenzioni dell'autore della Tarantella per chitarra. Ieri ero in conservatorio, e passando dalla sala Bossi (bisogna passarci per raggiungere un'ala secondaria dell'edificio) ho colto un frammento della lezione di esercitazioni orchestrali tenuta dal noto compositore e direttore Alberto Caprioli: stava spiegando ai ragazzi che nella musica dell'Ottocento le indicazioni dinamiche non vanno prese alla lettera come in quella, ad esempio, di Mahler. Citava un "piano" in un passaggio di Brahms che nessuna orchestra esegue veramente piano, ma solo "non con tutta la forza": Il suo ragionamento era che l'indicazione dinamica in quella musica non va intesa in senso letterale, ma piuttosto contestualizzata... Mi sono fermato interessato ad ascoltare la spiegazione, e mi sono chiesto come metterla a frutto...Bello però essere in conservatorio e poter ascoltare queste cose "al volo"... Mi riferivo alla "Tarantella scura", primo dei cinque movimenti della Rapsodia Napoletana "Piedigrotta 1924". Ciccolini l'ha registrata in modo eccellente nella serie di 4 cd dedicati alla musica per pianoforte di MCT (Phoenix). Indispensabile per pianisti e chitarristi. Questa "Tarantella" fu oggetto di un prodigio da parte di Walter Gieseking, che la lesse a prima vista, ancora fresca d'inchiosto, in casa di MCT, a un tempo vertiginoso e "senza sgarrare una nota", e poi, agli esterrefatti presenti, tra i quali il compositore, disse seraficamente che l'avrebbe suonata a memoria due giorni dopo (l'intera suite, non solo la Tarantella). Nella musica di MCT ci sono intere frasi che - credo inconsciamente - ricordano altri autori: l'epilogo del concerto per due chitarre e orchestra è quasi una citazione da "Carmen" di Bizet, e Lorenzo Micheli ha trovato un tema puccianiano riportato pressoché integralmente in un pezzo per chitarra (non ricordo ora quale). Anche il tema del secondo tempo del Quintetto è una reminiscenza molto scoperta da Brahms... L'inizio di "Recuerdos de la Alhambra" ricalca l'inizio di un'aria di Bizet da "I pescatori di perle". Potrei citare centinaia di esempi simili... dralig
Marcello Rivelli Inviato 16 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 16 Novembre 2007 e..che dire del secondo tempo della Sonata op.15 di Mauro Giuliani...? non si sente il Grande B...nell'aria...? m
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