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Inviato

Ma l'eseuzioni di Catemario l'hai ascoltate?

 

Nel senso, la Fuga della 997 ha 4 voci, e 4 voci si sentono. E' un dato di fatto tangibile, non c'è nulla di teorico, è reale.

I tempi delle danze e il loro carattere sono perfettamente rispettati; la distribuzione delle voci c'è, cosa che normalmente rimane al livello iperuranico per ogni altro chitarrista.

Sulla Ciaccona non mi esprimo: tre interpretazioni per me hanno valore a a parte, Michelangeli, Milstein e Catemario.

Inviato

Comunque la trascrizione di Hoppstock è molto interessante; all'inizio non riuscivo a ricollegarla con la BWV 825.. certo Lipatti è un'alta cosa :D

 


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Inviato
no ma ne è ho sentito parlare un gran bene. Lo ascolterò prima o poi (ho solo ascoltato qualche preview e da queste per ora rimango dell'idea che Hoppstock attualmente sia irraggiungibile in quanto a stile, eleganza, lettura e interpretazione contrappuntistica, sviluppo degli abbellimenti e soprattutto fraseggio).

Poi c'è una cosa che ritengo fondamentale nella musica di Bach. Per me è evidente che questa è musica che trascende le qualità strumentali per diventare un modello assoluto, se non di abnegazione alla scrittura. In questo senso quando ascolto la sua musica voglio, desidero percepire una distanza tra chi suona e il suono prodotto. E non si tratta di freddezza teutonica ma di evanescenza spirituale, nel senso in cui lui la intendeva e di cui io voglio essere partecipe. Desidero sentire la profondità di quel Dio in cui non credo ma che è parte fondante della mia cultura e soprattutto della sua opera. Questo suono è un suono che informa i sentimenti e l'intelletto. E questo suono io non lo ritrovo in tutto quello che ho ascoltato fin'ora sulla chitarra.

 

oserei dire che la Damman che ha in mano lo aiuti non poco in questo arduo compito, però. :)


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Inviato
no ma ne è ho sentito parlare un gran bene. Lo ascolterò prima o poi (ho solo ascoltato qualche preview e da queste per ora rimango dell'idea che Hoppstock attualmente sia irraggiungibile in quanto a stile, eleganza, lettura e interpretazione contrappuntistica, sviluppo degli abbellimenti e soprattutto fraseggio).

Poi c'è una cosa che ritengo fondamentale nella musica di Bach. Per me è evidente che questa è musica che trascende le qualità strumentali per diventare un modello assoluto, se non di abnegazione alla scrittura. In questo senso quando ascolto la sua musica voglio, desidero percepire una distanza tra chi suona e il suono prodotto. E non si tratta di freddezza teutonica ma di evanescenza spirituale, nel senso in cui lui la intendeva e di cui io voglio essere partecipe. Desidero sentire la profondità di quel Dio in cui non credo ma che è parte fondante della mia cultura e soprattutto della sua opera. Questo suono è un suono che informa i sentimenti e l'intelletto. E questo suono io non lo ritrovo in tutto quello che ho ascoltato fin'ora sulla chitarra.

 

oserei dire che la Damman che ha in mano lo aiuti non poco in questo arduo compito, però. :)

 

[OT]

Fabio, detto tra di noi, ho provato due diverse Dammann in vita mia. Quella di Russell e una di un collega.

Ti devo dire che, nonostante si tratti di strumenti di altissimo livello non è che siano proprio inimitabili o, meglio, ne ho provato di superiori.

[/OT]


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Inviato

comunque anche dalla mia esperienza di buon ascoltatore sono convinto che certa sensibilità musicale la si riconosce indipendentemente dallo strumento.

Ma sono altrettanto convinto che sia un dovere di ogni musicista trovare uno strumento consono alle proprie "corde".

 

Centro. Mi scuso e chiudo l'OT.


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Inviato

Questa discussione è cresciuta un bel po...

Volevo solo esprimere un punto di vista che non è il mio ma che condivido completamente.

Bach ha lasciato più versioni per vari strumenti di più pezzi e nemmeno disdegnava le trascrizioni: egli stesso ne ha fatte di musica di altri compositori. Per il pezzo di cui stiamo parlando esiste una versione per clavicembalo. La Fuga e il Double appartengono originariamente alla versione per clavicembalo e sono assenti nella versione per liuto..

La forza della musica di Bach è dovuta all'intervallo, ai rapporti che ci sono tra le note, molto più che al colore dello strumento che esegue quella data musica.. naturalmente un pezzo per strumento a tastiera potrà essere suonato con più successo su altro strumento purché sia a tastiera. Da qui deriva la difficoltà dell'esecuzione della Fuga. Per quanto riguarda la tonalità.. nella musica per Bach la tonalità e finanche la posizione ed il numero di note sono molto importanti a prescindere dal diapason.. Bach viveva in un tempo in cui la musica era considerata più di un'arte, una scienza esatta al pari della matematica.

La numerologia e la cabala fanno capolino in ogni dove nelle opere di Bach con una precisione sconvolgente! e la Ciaccona è un esempio del genere dove è possibile per mezzo dell'analisi numerologica pervenire al nome e alla data di morte della prima moglie del compositore.. inoltre la perfetta sovrapposizione di un inno luterano per i defunti ci hanno fatto capire che questo pezzo è un Requiem scritto per una persona speciale.. Il punto è che i conti non tornerebbero non solo cambiando la tonalità ma addirittura spostando anche una sola nota.

Con questo non dico affatto che le trascrizioni e le trasposizioni non si debbano suonare anzi, siano benedette se diventano delle opere di grande valore (vedi le trascrizioni da Bach per pianoforte di Godowsky).

Insomma siamo davanti a musica così profonda e perfetta che merita particolare rispetto. La diatriba su "col capotasto o senza" sembra del tutto fuori luogo, sempre. Avvicinarsi con umiltà e amore incondizionato a questa musica mi sembra più che doveroso. Violoncello, chitarra, violino..? Questi sono problemi troppo terreni per una.. Musica Eterna!


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Inviato

Poi c'è una cosa che ritengo fondamentale nella musica di Bach. Per me è evidente che questa è musica che trascende le qualità strumentali per diventare un modello assoluto, se non di abnegazione alla scrittura. In questo senso quando ascolto la sua musica voglio, desidero percepire una distanza tra chi suona e il suono prodotto. E non si tratta di freddezza teutonica ma di evanescenza spirituale, nel senso in cui lui la intendeva e di cui io voglio essere partecipe. Desidero sentire la profondità di quel Dio in cui non credo ma che è parte fondante della mia cultura e soprattutto della sua opera. Questo suono è un suono che informa i sentimenti e l'intelletto. E questo suono io non lo ritrovo in tutto quello che ho ascoltato fin'ora sulla chitarra.

 

Quanto scritto esprime perfettemente ciò che penso riguardo la musica di Bach. La musica bachiana esprime l'inesprimibile. Si può credere o non credere in Dio ma la ricerca di un interprete deve andare nella direzione espressa da Fabio S..


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Inviato

Poi c'è una cosa che ritengo fondamentale nella musica di Bach. Per me è evidente che questa è musica che trascende le qualità strumentali per diventare un modello assoluto, se non di abnegazione alla scrittura. In questo senso quando ascolto la sua musica voglio, desidero percepire una distanza tra chi suona e il suono prodotto. E non si tratta di freddezza teutonica ma di evanescenza spirituale, nel senso in cui lui la intendeva e di cui io voglio essere partecipe. Desidero sentire la profondità di quel Dio in cui non credo ma che è parte fondante della mia cultura e soprattutto della sua opera. Questo suono è un suono che informa i sentimenti e l'intelletto. E questo suono io non lo ritrovo in tutto quello che ho ascoltato fin'ora sulla chitarra.

 

Quanto scritto esprime perfettemente ciò che penso riguardo la musica di Bach. La musica bachiana esprime l'inesprimibile. Si può credere o non credere in Dio ma la ricerca di un interprete deve andare nella direzione espressa da Fabio S..

 

e del resto questa è la strada che permette di suonare Bach sulla ... chitarra, andare "oltre"..

nella profondità della musica..

un esempio su tutti: G.Gould ha percorso una strada particolare no? amata e/o criticata che sia è indubbio che ha svelato molte dimensioni di questa "scrittura" compositiva e poetica...

io penso che Bach abbia superato il "concetto" di scrittura strumentale e sia andato ben oltre..

tra le sue ultime composizioni, come ad esempio l'Arte della Fuga, uno dei più belli esempi di musica "cosmica" per tutti e nessun strumento al tempo stesso...forse quello interiore di ciascuno di noi?

il solo guardare la partitura e.."suonarla"..strumento o meno..diventa quasi..insignificante...

Lui probabilmente c'era arrivato...e Gould voleva catturare questo "significato"...attraverso il pianoforte..annullandolo insieme a..se...stesso...

 

 

m

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