Andrè de Trecciarò Inviato 21 Ottobre 2009 Group: Membri Topic Count: 8 Content Count: 51 Reputation: 0 Joined: 21/05/2009 Status: Offline Autore Inviato 21 Ottobre 2009 Bè non è una gara. Bisogna costruirsi, con l'insegnante è meglio, un programma preciso. La Bourrée così da sola, isolata, è un pezzo, che può dare soddisfazione ma finisce lì: mentre inserita nella suite ha una forza diversa, ha un senso preciso. Se sei in possesso della tecnica e della conoscenza adeguata prova a parlare al tuo insegnante dell'Allemanda, tanto per continuare nello studio della 996, ma, ti ripeto, è un consiglio che mi pento quasi di dare: costruisci un percorso, non correre qua e là! cia, con simpatia sempre Sì Maestro signorile: ho letto lo spartito dell'Allemanda. Però credo che dovrò dedicarmici tanto,dato che,con la Bourrè dell'istessa Suite,mi sono abituato ad uno schema polifonico diverso. Ora vorrei porre una domanda:è vero che per studiare Bach non bisogna mai sopravvalutarlo,che serve essere un poco "orgoglosi",diciamo? Avvertenza: non è un pensiero mio.
Marcello Rivelli Inviato 22 Ottobre 2009 Group: Membri Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 22 Ottobre 2009 Bè non è una gara. Bisogna costruirsi, con l'insegnante è meglio, un programma preciso. La Bourrée così da sola, isolata, è un pezzo, che può dare soddisfazione ma finisce lì: mentre inserita nella suite ha una forza diversa, ha un senso preciso. Se sei in possesso della tecnica e della conoscenza adeguata prova a parlare al tuo insegnante dell'Allemanda, tanto per continuare nello studio della 996, ma, ti ripeto, è un consiglio che mi pento quasi di dare: costruisci un percorso, non correre qua e là! cia, con simpatia sempre Sì Maestro signorile: ho letto lo spartito dell'Allemanda. Però credo che dovrò dedicarmici tanto,dato che,con la Bourrè dell'istessa Suite,mi sono abituato ad uno schema polifonico diverso. Ora vorrei porre una domanda:è vero che per studiare Bach non bisogna mai sopravvalutarlo,che serve essere un poco "orgoglosi",diciamo? Avvertenza: non è un pensiero mio. Caro Andrè in attesa che ti risponda Giorgio ti lascio un mio pensiero.. non c'è un'età per suonare Bach ma solo.. un "tempo personale" per ciascuno di noi, che consiste nella nostra capacità di comprendere e "sentire" quella tipologia di linguaggio..uno può essere "pronto" musicalmente, nel senso che riesce a percepire, sentire interiormente come suonare Bach ma magari non ancora tecnicamente o viceversa..cosa che accade più facilmente, essere pronti digitalmente e non ancora musicalmente. Non esistono regole ma solo percorsi che un buon insegnante sa costruire e forgiare tirando fuori dall'allievo il suo mondo..aiutarlo... buon lavoro m
Andrè de Trecciarò Inviato 22 Ottobre 2009 Group: Membri Topic Count: 8 Content Count: 51 Reputation: 0 Joined: 21/05/2009 Status: Offline Autore Inviato 22 Ottobre 2009 Grazie per la sua opinione,Maestro Rivelli.
ModusRebus Inviato 24 Aprile 2010 Group: Membri Topic Count: 1 Content Count: 9 Reputation: 0 Joined: 23/04/2010 Status: Offline Inviato 24 Aprile 2010 .... e nel caso della chitarra, essendo uno strumento "falsamente" polifonico... ___________________________________________________________________ Posso chiedere di esplicitare meglio questo concetto? Sono nuovo, poco esperto e avevo sempre pensato che la chitarra fosse uno strumento che a differenza di altri (ad arco, ottoni giusto per dirne alcuni) possa esprimere polifonia, contrappunti, voci multiple. Mi sono sbagliato oppure ho solo male interpretato? O esiste un modo di valutare che parte da concetti diversi (a me ovviamente sconosciuti, spero vogliate perdonarmi)? Grazie per la vostra attenzione.
Marcello Rivelli Inviato 24 Aprile 2010 Group: Membri Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 24 Aprile 2010 .... e nel caso della chitarra, essendo uno strumento "falsamente" polifonico...___________________________________________________________________ Posso chiedere di esplicitare meglio questo concetto? Sono nuovo, poco esperto e avevo sempre pensato che la chitarra fosse uno strumento che a differenza di altri (ad arco, ottoni giusto per dirne alcuni) possa esprimere polifonia, contrappunti, voci multiple. Mi sono sbagliato oppure ho solo male interpretato? O esiste un modo di valutare che parte da concetti diversi (a me ovviamente sconosciuti, spero vogliate perdonarmi)? Grazie per la vostra attenzione. Era una provocazione, riferita ad un certo tipo di musica strumentale e vocale, ad esempio i Corali non possono essere letti integralmente sulla chitarra, per ovvi problemi come la tessitura e altro... ma ovviamente è uno strumento armonico-polifonico seppur con "alcuni" limiti..(non è un organo, ovviamente.. o un pianoforte o un quartetto vocale)... ma questo è un problema che deve saper aggirare il compositore che scrive per chitarra, nel rendere possibile questa tecnica nello specifico dello strumento...del resto si può fare "quasi" polifonia anche con una voce... usando alcune tecniche di..scrittura e ..Bach era un Maestro in queste cose..anche un Flauto diventa polifonico con Lui... con simpatia mr
Max Inviato 24 Aprile 2010 Group: Membri Topic Count: 3 Content Count: 41 Reputation: 0 Joined: 21/07/2009 Status: Offline Inviato 24 Aprile 2010 studia tutto, così non hai l'imbarazzo della scelta
Alfredo Franco Inviato 24 Aprile 2010 Group: Membri Topic Count: 84 Content Count: 1188 Reputation: 77 Joined: 03/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 24 Aprile 2010 del resto si può fare "quasi" polifonia anche con una voce... usando alcune tecniche di..scrittura e ..Bach era un Maestro in queste cose..anche un Flauto diventa polifonico con Lui... mr uhm si. partite per violino, violoncello...e anche flauto. è l'esempio più sconvolgente della capacità mentale del definire uno spazio sonoro tridimensionale attraverso una scrittura apparentemente a due dimensioni, riuscendo a concatenare tra di loro piccoli blocchi melodici che poggiano su profondità differenti e facendo in modo che siano agganciati gli uni agli altri attraverso la definizione di note ancora che ne determinano contemporaneamente la dipendenza e l'indipendenza. è un processo di sfoltimento della tessitura estremamente moderno...e credo uno dei motivi per cui Bach è un compositore a cui tutti guardano con estrema ammirazione. traslando il tutto alla chitarra è interessante notare come anche in questo caso, la rarefazione dello spessore del materiale, se utilizzato con cognizione di causa, riesca a produrre l'effetto inverso, ovvero quello di una tessitura estremamente poliedrica. in fondo queste sei corde sono un gioco di specchi altamente borgesiano...
Piero Bonaguri Inviato 24 Aprile 2010 Group: Membri Topic Count: 35 Content Count: 476 Reputation: 8 Joined: 21/11/2005 Status: Offline Inviato 24 Aprile 2010 Per quanto riguarda i Corali di Bach mi permetto di segnalare un volume forse poco noto della Mel Bay, (MB95050): "Bach Chorales for guitar", contenente 34 corali di Bach, di ciascuno dei quali vengono fornite ben sei versioni chitarristiche: chitarra sola, quartetto di chitarre, trio di chitarre, duo di chitarre, duo formato da parte melodica ed accompagnamento a tre voci, duo formato dal basso (una voce) e l'altra parte formata dalle tre voci superiori.
Marcello Rivelli Inviato 25 Aprile 2010 Group: Membri Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 25 Aprile 2010 Per quanto riguarda i Corali di Bach mi permetto di segnalare un volume forse poco noto della Mel Bay, (MB95050): "Bach Chorales for guitar", contenente 34 corali di Bach, di ciascuno dei quali vengono fornite ben sei versioni chitarristiche: chitarra sola, quartetto di chitarre, trio di chitarre, duo di chitarre, duo formato da parte melodica ed accompagnamento a tre voci, duo formato dal basso (una voce) e l'altra parte formata dalle tre voci superiori. Grazie della segnalazione, non conoscevo questo volume.. ovviamente a parte casi particolari dove è possibile mantenere il più possibile la versione originale, rimane sempre il problema delle estensioni reali nel trascrivere questo tipo di musica sulla chitarra. E' giocoforza che la trascrizione necessità di "manipolazioni" di carattere strumentale, ma è anche vero che abbiamo i corali di Diabelli ad esempio... non è Bach ma.. con simpatia mr p.s. corro ad ordinare il testo..
Piero Bonaguri Inviato 25 Aprile 2010 Group: Membri Topic Count: 35 Content Count: 476 Reputation: 8 Joined: 21/11/2005 Status: Offline Inviato 25 Aprile 2010 Da quel che ho potuto vedere mi sembra che siano state rispettate le voci. Nella versione solistica ci sono dei punti in cui non si può proprio tenere sempre tutto, ma questo succede anche con la musica per liuto.In ogni caso è interessante provarci...il volume è presentato anche come ausilio alla lettura a prima vista. Per ogni corale è riportato, in inglese, il titolo. Una curiosità: il volume è curato da Bill Pursey, che non proviene dalla chitarra classica (all'interno del volume c'è una sua foto in cui imbraccia una chitarra elettrica!), ma la prefazione al volume è del noto didatta Aaron Shearer, suo collega alla Duquesne University. Un bell'esempio di collaborazione!
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora