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Al contrario, ho avuto modo di incontrare Mario Gangi una volta soltanto in una occasione non musicale e conosco la sua persona più da ciò che ha scritto che da un rapporto diretto (penso che questo sia un traguardo importante per un autore). Ho invece avuto modo di scambiare alcune eMail con Carlo Carfagna con il quale abbiamo discusso (ahimé) di stupidaggini da Forum invece che di musica. Voglio sperare che in futuro venga citato per argomenti interessanti e non per beghe da bar e voglio sperare che continui ad intervenire.

 

Detto questo sarebbe estremamente utile leggere il loro punto di vista.

 

Faccio mio questo appello.

Questa discussione ha - tra l'altro - stimolato la mia curiosità nei confronti delle composizioni di Carfagna che, ahimé, non conosco. Spero di rimediare presto a questa lacuna.


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Grazie per il testo, Fabio. Molto interessante.


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Inviato

Luigi Picardi giusto?

..ma il già citato testo di cronistoria di Carfagna/Greci (Fabbri) non esaudisce questo tuo/vostro desiderio (cioè il panorama, la summa)?

 

Così parlò il Selvafiorita, ma nessuno ha mai voluto alludere a questo Manuale, scritto non di certo per i palati raffinati di cui questo forum si compiace.

 

Io il testo non l'ho ancora letto, ma anche ci fossero dei difetti sicuramente questi non sono riconducibili alla sterile polemica che si sta qui macchinando.

 

Il Manuale di cui si discute non è assolutamente paragonabile all'Enciclopedia della Musica che Lei cita.

Prima di difendere a spada tratta ciò di cui si sta parlando, caro Dott. Selvafiorita, Le consiglio di acquistare o farsi prestare il libro, di leggerlo approfonditamente e poi di trarre le sue conclusioni....

Lei si sta schierando inutilmente e non capisco a che pro.....

Forse che anche Lei sta aspirando, col suo atteggiamento, a conseguire una patente di nobiltà???

 

Ma facciamo un piccolo passo indietro....

Quello che mi ha spinto a intervenire nella discussione sono state le prime risposte, postate subito dopo l'annuncio dell'imminente uscita del Manuale: "bene. era ora"; "non c'è neanche caso di parlarne. Si prende e basta, grande lavoro!"; "complimenti! da ordinare domani stesso"; "da comprare immediatamente"; "bella impostazione"....Al che mi sono chiesto: calma e gesso!! Vediamo di cosa si sta parlando....

Poi sono stato accusato di avere imbastito una polemica, avendo basato i miei primi giudizi da una lettura dell'indice.....Ma non era stato proprio Superman Selvafiorita a farne richiesta??

 

Buon fine settimana

 

LP-GG

Ospite gasgas
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Credo in unum deum

magistrum omnipotentem

factorem coeli et terrae

visibilium omnium et invisibilium

 

 

Così, tanto per esibirsi!


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Inviato

Così, tanto per esibirsi!

 

No: è stato modificato il post cui questo intervento si riferiva con sarcasmo.

 

Non ha più ragione di esistere neppure quello cui ti riferisci, e che, mi accingo a rimuovere


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Inviato

Comunico a tutti gli utenti che tutti i post sulla discussione sul repertorio legato alla musica del compositore Francisco Tárrega sono stati spostati nel thread "Attribuzioni di Repertorio"

Link: http://www.cristianoporqueddu.it/forumchitarraclassica/viewtopic.php?t=6545


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Inviato

Mi scuso in anticipo per la lunghezza...

 

Vorrei esprimere il disagio, che immagino condiviso da altri, per la piega che sta prendendo, forse indipendentemente dalla volontà iniziale dei partecipanti, questa discussione.

Forse il migliore insegnamento che i giovani lettori ne trarranno è che le guerre, anche verbali, si sa dove cominciano e non si sa dove finiscono.

 

Quello che invece non vorrei ne venisse tratto è che l'importante in queste cose è schierarsi - possibilmente con chi vince, e, dopo averlo capito, contribuire magari a dare qualche calcetto a chi le sta prendendo (non costa nulla e ci si mette in buona luce).

 

Da parte mia continuo a credere e sperare che un forum come il nostro abbia senso in quanto punto di incontro, per un arricchimento reciproco, di esperienze e sensibilità diverse. Nella misura in cui questo avviene si giustifica il fatto che possa esistere un forum che diventa punto di incontro di tutti.

Di per sé la formula del forum dovrebbe permettere questo più facilmente rispetto a quella di una rivista, che per forza è espressione privilegiata soprattutto di chi la fa, dei suoi punti di vista, della sua impostazione culturale; in questo senso penso che ha senso che esistano più riviste di chitarra in Italia, mentre di forum idealmente ce ne potrebbe essere anche uno solo, proprio perché aperto al contributo di tutti.

Per questo ho finora cortesemente rifiutato le richieste che mi sono pervenute di iscrivermi ad altri forum di chitarra; sia per ragioni di tempo che per la scommessa su questo come possibile punto di incontro per tutti.

 

Per esempio, la questione che ha dato origine a tutta la presente discussione potrebbe essere spunto per favorire una maggiore conoscenza da parte di tutti di musiche ed autori che non tutti (io per primo in qualche caso) conoscono; nella consapevolezza che chi si muove in un ambito artistico come il nostro cerca di dare il suo contributo, di valore grande o piccolo, simpatetico o meno rispetto ad altri, ma comunque tale, portatore di istanze che comunque possono avere almeno qualcosa di condivisibile.

E se a nessuno di noi piace che il proprio contributo non sia valorizzato è proprio perché ciascuno crede in quel che sta facendo.

 

Al recente convegno di Modena su Ferrari sono stato sorpreso nell'ascoltare Renato Balestra suonare una sua composizione dedicata al suo Maestro Di Ponio; ho poi scoperto che Balestra ha scritto tantissimo e mi piacerebbe conoscere anche le altre sue composizioni; ho comunque apprezzato il fatto di "mettersi in gioco" per rendere omaggio ad una figura dimenticata.

Così, sono convinto che (altro esempio) una maggiore conoscenza delle circa quaranta opere per e con chitarra di Gilberto Cappelli, compositore non chitarrista, ma che è una presenza importante della musica italiana contemporanea, sarebbe un arricchimento importante per tutti i chitarristi.

Il fatto che questi pezzi siano scritti per me e non tanto noti nell'ambiente dei chitarristi (le riviste di settore non ne hanno parlato, eccetera) potrebbe generare, invece che sospetto per un "intruso", una sana curiosità. Perché no?

 

Ma proprio perché "i giovani ci guardano", se vedono che la difesa solo del proprio punto e l'attacco dell'altro sono la regola ho paura che poi imparino anche loro a fare così.

 

Non intendo aprire nuove polemiche, per carità...né del resto far finta che non ci siano visioni anche molto diverse tra loro.

Mi pare semplicemente che l'apertura e la valorizzazione siano la vera scommessa e possibile utilità anche di questo luogo, per noi e per gli altri, e anche per la chitarra.

Sono disponibile a quello che si possa fare in questa direzione.


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Sinceramente non capisco.

 

Se si tratta della questione relativa alla paternità di alcuni pezzi presenti nella edizione Bérben delle opere di Tàrrega a cura di Gangi - Carfagna - questione apparsa peraltro relativamente tardi nella discussione sul Manuale di Nuti e poi spostata ad altro thread, credo che sia abbastanza evidente il fatto che quei pezzi non sono di Tàrrega ma sono trascrizioni di pezzi o trascrizioni-elaborazioni di frammenti usati da Tàrrega, come ha sostenuto Angelo Gilardino, nell'insegnamento e che Tàrrega probabilmente non intendeva pubblicare a suo nome. Forse ha contribuito alla confusione il Metodo di Pascual Roch dove alcune di quelle cose sono state pubblicate senza dire chiaramente di chi fossero; o forse gli autori della pubblicazione Bérben hanno semplicemente inglobato in un unico volume materiale didattico di appartenenza a Tàrrega senza sentire il bisogno di specificare, caso per caso, se si trattasse di materiale originale o di frammenti utilizzati a scopo didattico. Nel caso dei Preludi, se non ricordo male, quella edizione separava i Preludi veri e propri da altre composizioni brevi, quasi abbozzi.

Probabilmente oggi si farebbe diversamente, ma non vedo il motivo di usare questo fatto per gettare il discredito su una intera operazione editoriale e, tanto meno, soprattutto, sui suoi autori.

Perché è poi altrettanto vero che quella è stata forse la prima pubblicazione completa delle opere di Tàrrega, avendo quindi anche una utilità pratica. Io stesso la ho usata, sia per me che con gli allievi.

 

Era a questo che ti riferivi sulla domanda di un giovane a cui dare risposta? Se no, dimmi tu.

Peraltro non mi pare che la tesi di una paternità tarreghiana di questi frammenti sia stata qui sostenuta, né da Carfagna né da Fabbri.

 

Ma il dispiacere da qualcuno espresso per l'insufficiente peso riservato dal Manuale di Nuti alla produzione di certi autori - da cui è partito il contendere - non poteva, chiedo, essere accolto come almeno comprensibile se non giustificabile (perché se un testo avesse, specularmente, riservato tale trattamento ad altri forse la cosa avrebbe un pochino dato fastidio, nonostante la faccenda dei criteri personali eccetera - è proprio così impossibile immaginarlo?)?

Perché dire e insistere, come mi pare tu faccia nell'ultimo messaggio, che non c'è proprio nulla da valorizzare? In chi non ci sarebbe nulla da valorizzare? In colleghi che hanno dedicato la vita professionale a studiare, suonare, insegnare, comporre?

E chi è tanto perfetto da potere utilizzare gli sbagli altrui per "chiudere" con una possibilità di scambio e arricchimento? Io no di certo.

In questo senso ho colto e fatto mio quanto Cristiano Porqueddu scriveva auspicando che con Carlo Carfagna si potesse tornare a parlare di musica.

Se no la dichiarata apertura a tutti del forum cos'è? Una trappola per dimostrare che chi la vede diversamente è un fesso o un imbroglione o tutti e due?

 

Se io, seccato per essere stato così, credo, frainteso da te, decidessi che quindi con te e con la tua musica non val la pena avere a che fare, sono certo che sbaglierei - e sbaglierei anche se tu, insistendo, mi rispondessi che ne saresti ben lieto....


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Mi scuso in anticipo per la lunghezza...

 

Vorrei esprimere il disagio, che immagino condiviso da altri, per la piega che sta prendendo, forse indipendentemente dalla volontà iniziale dei partecipanti, questa discussione.

.

 

Il mio disagio è ben altro.

Ciò che più sconcerta e deprime non è il loro sostenere delle ragioni, ma il vostro continuo e assordante silenzio sul merito delle questioni (come già si era verificato in altri 3d).

Quella pazzerella della Fallaci sai cosa disse? " Vi sono momenti nella vita, in cui tacere è una colpa è parlare un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre. Per fare trionfare il male è sufficiente che le presunte forze del bene siano inoperose".

Ora, a parte il contesto differente della dichiarazione della Fallaci, sconcerta leggere questo tuo intervento. Vedere che con tale superficialità si avvallano falsi.

Ciò che fa male non sono tanto questi interventi che lasciano il tempo che trovano (ma non solo il tempo; anche gli spazi dove possono essere sostenute tali tesi non sono molti) ma è una posizione come la tua.

Non c'è nulla secondo me che è possibile fare per andare nella direzione che indichi. Se realmente si è interessati ai "giovani che ci guardano" si cominci ad interagire con i "pochi" giovani che qui stanno partecipando. Può questa domanda di un giovane rimanere a lungo senza risposta in questo forum di professionisti? Parli di apertura e valorizzazione? Ma a chi? A cosa? Quali valori? Realmente è necessario spiegare cosa capirebbe un "giovane" dalla lettura di tutto ciò? Capirebbe che è meglio non invischiarsi in certi fatti, perchè fare ciò potrebbe compromettere qualche concertino nelle province laziali.

Tutto il resto, il silenzio, è complicità (che spesso va di pari passo all'indiffferenza) con questo stato di cose.

Chi legge cosa vuoi che creda? Che tra i chitarristi funziona allo stesso modo che tra gli avvocati, gli impiegati e i portieri di condominio. Se la cantano e se la suonano, con beata indifferenza per tutto ciò che riguarda la produzione e la ricerca, musicale e musicologica.

Ma questo è un paese che va avanti così, grazie ai dinosauri ed è inevitabile pensare che questo stato di cose ce lo meritiamo soprattutto grazie a questo veltroniano silenzio.

 

Pier Paolo Pasolini a Gian Luigi Rondi: "Sei così ipocrita che, quando l'ipocrisia ti avrà ucciso/sarai all'inferno, e ti crederai in Paradiso". Cito a memoria, Fabio, è un epigramma tratto, se ben ricordo, da "La religione del mio tempo".

Immagino che Lei lo conosca. Sono sicuro che " i giovani che ci guardano" non sono stupidi.

 

dralig


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Perché è poi altrettanto vero che quella è stata forse la prima pubblicazione completa delle opere di Tàrrega, avendo quindi anche una utilità pratica.

 

Non voglio di nuovo uscire fuori tema però forse va comunque detto che l'edizione Berben delle opere di Tàrrega non ha alcuna pretesa di essere completa. Il titolo non lo dichiara e l'ultima frase della prefazione lo specifica molto chiaramente.

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