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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Manuale di Storia della Chitarra Vol.2 - Gianni Nuti


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mi stanno crocifiggendo ancor prima dell'uscita dell'articolo!!

 

 

Gigi,

il testo in esame è stato criticato prima ancora che fosse letto, ergo è stato applicato il concetto che altri hanno richiamato "un peso e una misura" (parafrasi).

Tali e tanti sono stati i pregiudizi che si sono susseguiti che era inevitabile un surriscaldamento dell'ambiente ed una serie di "sparatorie" causate da affermazioni che, già risibili di per sè stesse, sono state anche frutto di improbabili tentativi di difesa da parte di chi le ha formulate, ricorrendo anche ad autosmentite incoerenti.

Andiamo!! Utenti che intervengono per apporre correzioni di ortografia e sintassi, Maestri che intraprendono crociate per salvare il proprio ideale dal barbaro invasore, querele autopronosticate sulla base di non si sa bene che cosa, una recensione affidata in modo tanto plateale e pretestuoso (non che sia per te un danno, ma sicuramente ti sei trovato insigito di questo incarico in modo quanto meno pericoloso per te, ed io fossi stato in te avrei seguito il consiglio del M° Zigante rifiutando l'incarico, proprio per il modo in cui ti è stato offerto, ma non giudico minimamente la tua scelta contraria... hai, però, una grossa responsabilità, ingigantita da altri)... e, in mezzo a tutto questo, non una risposta (una sola, sparuta, timida e misera risposta!) agli interventi degli autori del testo, tanto richiesti ed auspicati. Il confronto si è svolto sul campo sbagliato, confermando uno scisma assurdo e, a mio avviso, anacronistico ma quanto mai presente. L'opportunità di confronto tra musicisti è stata buttata via per questioni di orgoglio non già personale, ma di "classe"... Qual è il risultato? Il nulla. Non il dialogo, non il dibattito, non il confronto che tanto si vorrebbe sbandierare. Niente di niente. Si è arrivati a chiedere la prova del carbonio 14 per sostenere che la Fuga BWV1000 fosse di Bach: ti pare serietà?

Questo non è nato e non è per nulla un 3D di crocifissione di Luigi Picardi, ma - e su questo sposo in toto quanto affermato dal M° Gilardino - alcune affermazioni non potevano essere passate sotto silenzio: teorie del complotto, conflitti di interessi, disconoscimento delle fonti, attribuzioni di paternità di concetti, assurde querele... e intanto il mondo gira, per larga parte ignaro, per sua fortuna, di ciò che "il nostro strumento" sta vivendo in Italia.

Un'altra occasione sprecata.

 

Credo che quanto emerso qui sia un esauriente e pittoresco spaccato della chitarra in Italia, e dia una chiara motivazione al fatto che i chitarristi non compaiano quasi mai nelle stagioni concertistiche di ampio respiro.

EB

 

 

....E lo credo!!! I chitarristi continuano ad autoisolarsi e ad allontanarsi dai musicisti....E' sempre la solita solfa: si fanno concerti di chitarra per i chitarristi!! Il 'Pubblico' è un miraggio sempre più distante...

 

 

[OT]

Non c'entra il pubblico: questo ha a che fare solo con la zucca delle persone. Non m'illudo che altri musicisti siano meno piccini, o che tutti gli altri ambiti siano necessariamente migliori, ma so che la chitarra, come strumento da concerto, non è certo nell'età dell'oro: tanta letteratura di livello eccelso ancora da scoprire, un mondo da inventare e reinventare, una cultura da far conoscere al "pubblico"... e si sta a pontificare sul metodo usato da UN musicologo per scrivere un testo... per la serie: quello che esiste non va bene a priori, ma nessuno propone un'altra lettura degli eventi. L'importante è lamentarsi sempre e comunque: del contenuto di un opera (saggistica, storiografica, manualistica, musicologica o musicale) siamo sempre pronti a prendere il peggio, fregandocene di ciò che di buono può esservi contenuto. Che palle!!

In una recente discussione, il M° Fabbri riprese i convenuti ad una masterclass dicendo loro "nessuno si è proposto per dare una mano" (vado a memoria: non me ne voglia Fabbri se, per brevità, non ho 'quotato' la discussione come si converrebbe, ma il senso era questo). Applichiamo lo stesso concetto: tanti pronti e compatti a scagliarsi contro il libro in esame, e nessuno che abbia offerto la propria collaborazione (eccezion fatta per il M° Bonaguri) per colmare quelle che riteneva fossero lacune nella trattazione. Io non ne ho nessuna competenza, ma Voi, che siete musicologi, storiografi e musicisti di alto livello professionale, Voi io esorto ad operare attivamente in questo. A cosa servono 20 pagine di frustate agli otto colpi se a queste non segue un'azione reale e concreta volta alla crescita?

 

Salute

 

EB

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Dal momento che Lei ha già espresso pubblicamente il suo orientamento sul libro, affidarLe questo incarico significa da parte della rivista dichiare apertamente che la direzione vuole pubblicare una recensione che abbia un certo orientamento (favorevole o sfavorevole che sia.)

Affidare poi l'ìncarico attraverso in messagio su un News Group significa dire chiaramente ai lettori: su questa rivista verrà pubblicata una recensione non favorevole.

 

Al posto Suo, io non acceterei preso dal forte dubbio che l'incarico mi derivi, più che dalla mia autorevolezza in materia e come recensore, dalla mia posizione già pubblicamente espressa, diventando così strumento di una battaglia di parte. Può darsi che Lei non colga questo aspetto oppure che lo viva come un onore.

 

Caro Frédéric, la rivista in questione - forse tu non hai abbastanza anni sulle spalle per ricordartelo, e allora ti aiuto io - circa 20 anni fa fece recensire il mio Manuale di storia della chitarra - quello che ora, nella stessa collana, è stato sostituito dal libro di Nuti - da Griselda Ponce de Leon, che stroncò il libro - quello stesso libro che Luigi "preferisce" - accusandomi di voler demolire la figura di Segovia e minacciando - testuale - di far brillare i coltelli. Nella sua recensione, tra l'altro, erano stati ampiamente travalicati i confini della critica, e c'erano gli estremi della querela. Prevalse la carità cristiana dell'editore del manuale. Nonostante la fiera opposizione di "Chitarre", il libro ebbe sei o sette ristampe, una seconda edizione, e avrebbe dovuto essere ristampato l'anno scorso, se io non lo avessi ritirato perché lo ritenevo superato nei contenuti: superato dai risultati delle mie stesse ricerche. La risposta alla signora de Leon venne dalla famiglia Segovia e dalla Fondazione intitolata al suo nome, che mi chiamarono al ruolo di direttore artistico.

 

Auguro all'autore del nuovo manuale, per il futuro del suo libro, una bella recensione, come quella che ricevette a suo tempo il mio.

 

dralig

 

...eccolo....

 

Grazie.

 

dralig

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Assodato che qui è diventata lotta personale e in questo credo che il M°Bonaguri abbia detto bene. Premetto che io parlo senza astio personale nei confronti di nessuno, ma il mio punto di vista è solamente un punto di vista professionale. Chiunque dica che Respighi ha scritto variazioni che lasciano il tempo che trovano, si svela per quello che è, ovvero un professionista che ignora quello di cui parla. Soprattutto quando inneggia alla scuola romana, che a suo avviso dovrebbe avere un capitolo a se, togliendo spazio ad uno dei più grandi compositori italiani di tutti i tempi. La scuola di S.Cecilia non è l'unica in Italia, e non è la migliore. E questo sembra che sia dato per assodato e scontato, quando invece non lo è affatto.

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.....anzi, come sempre avviene, l'aggressione da parte delle persone accecate dall'invidia si tramuta invariabilmente in acquisto di stima per chi è aggredito. L'idea che io possa aver ventilato una minaccia di querela ora è insensata, perché io non sono l'autore del libro di cui si tratta, e perché il suo autore non ha bisogno della mia tutela, né culturale né, tanto meno, legale.

 

dralig

 

Tutto chiaro! Rileggendo con attenzione si scoprono particolari dapprima trascurati....proprio come si fa con un brano di musica...

 

Comunque, converrete con me che stiamo facendo una certa pubblicità a questa novità editoriale.....

 

Recensione a parte (le recensioni lasciano il tempo che trovano), un sincero in bocca al lupo agli autori....

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Assodato che qui è diventata lotta personale e in questo credo che il M°Bonaguri abbia detto bene. Premetto che io parlo senza astio personale nei confronti di nessuno, ma il mio punto di vista è solamente un punto di vista professionale. Chiunque dica che Respighi ha scritto variazioni che lasciano il tempo che trovano, si svela per quello che è, ovvero un professionista che ignora quello di cui parla. Soprattutto quando inneggia alla scuola romana, che a suo avviso dovrebbe avere un capitolo a se, togliendo spazio ad uno dei più grandi compositori italiani di tutti i tempi. La scuola di S.Cecilia non è l'unica in Italia, e non è la migliore. E questo sembra che sia dato per assodato e scontato, quando invece non lo è affatto.

 

Non ho inneggiato alla Scuola Romana.....Rimango dell'idea che le Variazioni di Respighi non siano niente di che....caro ciccio_formaggio....oopsss....ciccio_matera.....lapsus!!

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mi stanno crocifiggendo ancor prima dell'uscita dell'articolo!!

 

 

Gigi,

il testo in esame è stato criticato prima ancora che fosse letto, ergo è stato applicato il concetto che altri hanno richiamato "un peso e una misura" (parafrasi).

Tali e tanti sono stati i pregiudizi che si sono susseguiti che era inevitabile un surriscaldamento dell'ambiente ed una serie di "sparatorie" causate da affermazioni che, già risibili di per sè stesse, sono state anche frutto di improbabili tentativi di difesa da parte di chi le ha formulate, ricorrendo anche ad autosmentite incoerenti.

Andiamo!! Utenti che intervengono per apporre correzioni di ortografia e sintassi, Maestri che intraprendono crociate per salvare il proprio ideale dal barbaro invasore, querele autopronosticate sulla base di non si sa bene che cosa, una recensione affidata in modo tanto plateale e pretestuoso (non che sia per te un danno, ma sicuramente ti sei trovato insigito di questo incarico in modo quanto meno pericoloso per te, ed io fossi stato in te avrei seguito il consiglio del M° Zigante rifiutando l'incarico, proprio per il modo in cui ti è stato offerto, ma non giudico minimamente la tua scelta contraria... hai, però, una grossa responsabilità, ingigantita da altri)... e, in mezzo a tutto questo, non una risposta (una sola, sparuta, timida e misera risposta!) agli interventi degli autori del testo, tanto richiesti ed auspicati. Il confronto si è svolto sul campo sbagliato, confermando uno scisma assurdo e, a mio avviso, anacronistico ma quanto mai presente. L'opportunità di confronto tra musicisti è stata buttata via per questioni di orgoglio non già personale, ma di "classe"... Qual è il risultato? Il nulla. Non il dialogo, non il dibattito, non il confronto che tanto si vorrebbe sbandierare. Niente di niente. Si è arrivati a chiedere la prova del carbonio 14 per sostenere che la Fuga BWV1000 fosse di Bach: ti pare serietà?

Questo non è nato e non è per nulla un 3D di crocifissione di Luigi Picardi, ma - e su questo sposo in toto quanto affermato dal M° Gilardino - alcune affermazioni non potevano essere passate sotto silenzio: teorie del complotto, conflitti di interessi, disconoscimento delle fonti, attribuzioni di paternità di concetti, assurde querele... e intanto il mondo gira, per larga parte ignaro, per sua fortuna, di ciò che "il nostro strumento" sta vivendo in Italia.

Un'altra occasione sprecata.

 

Credo che quanto emerso qui sia un esauriente e pittoresco spaccato della chitarra in Italia, e dia una chiara motivazione al fatto che i chitarristi non compaiano quasi mai nelle stagioni concertistiche di ampio respiro.

EB

 

 

....E lo credo!!! I chitarristi continuano ad autoisolarsi e ad allontanarsi dai musicisti....E' sempre la solita solfa: si fanno concerti di chitarra per i chitarristi!! Il 'Pubblico' è un miraggio sempre più distante...

 

 

[OT]

Non c'entra il pubblico: questo ha a che fare solo con la zucca delle persone. Non m'illudo che altri musicisti siano meno piccini, o che tutti gli altri ambiti siano necessariamente migliori, ma so che la chitarra, come strumento da concerto, non è certo nell'età dell'oro: tanta letteratura di livello eccelso ancora da scoprire, un mondo da inventare e reinventare, una cultura da far conoscere al "pubblico"... e si sta a pontificare sul metodo usato da UN musicologo per scrivere un testo... per la serie: quello che esiste non va bene a priori, ma nessuno propone un'altra lettura degli eventi. L'importante è lamentarsi sempre e comunque: del contenuto di un opera (saggistica, storiografica, manualistica, musicologica o musicale) siamo sempre pronti a prendere il peggio, fregandocene di ciò che di buono può esservi contenuto. Che palle!!

In una recente discussione, il M° Fabbri riprese i convenuti ad una masterclass dicendo loro "nessuno si è proposto per dare una mano" (vado a memoria: non me ne voglia Fabbri se, per brevità, non ho 'quotato' la discussione come si converrebbe, ma il senso era questo). Applichiamo lo stesso concetto: tanti pronti e compatti a scagliarsi contro il libro in esame, e nessuno che abbia offerto la propria collaborazione (eccezion fatta per il M° Bonaguri) per colmare quelle che riteneva fossero lacune nella trattazione. Io non ne ho nessuna competenza, ma Voi, che siete musicologi, storiografi e musicisti di alto livello professionale, Voi io esorto ad operare attivamente in questo. A cosa servono 20 pagine di frustate agli otto colpi se a queste non segue un'azione reale e concreta volta alla crescita?

 

EB

 

Mi trovi perfettamente d'accordo....

Salute a te.....ma non mi hai risposto sullo studio....aspetto un mp!!

ciao

gg

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siano niente di che....caro ciccio_formaggio....oopsss....ciccio_matera.....lapsus!!

 

Vedo che le buone non servono. Scrivi un'altra scemenza simile e ti allontano dal forum per 48 ore.

Per domande sul come e sul perché non usare il thread ma scrivi in privato.

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siano niente di che....caro ciccio_formaggio....oopsss....ciccio_matera.....lapsus!!

 

Vedo che le buone non servono. Scrivi un'altra scemenza simile e ti allontano dal forum per 48 ore.

Per domande sul come e sul perché non usare il thread ma scrivi in privato.

 

Caro Michele,

il riferimento era musical letterario...era una canzone napoletana di Pisano - Cioffi......

E' dura fare il MOD....

 

Chiedo venia....

 

LP

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Ospite Alessio Olivieri

Io non riesco a capacitarmi che una persona che, a quanto pare, esercita la professione di musicologo e studioso, oltre che grande interprete (ovviamente in quanto della grande scuola Romana) continui per una settimana a provocare tutto e tutti con insinuazioni, pietose cadute di stile ( ma quel stile?), mezzi insulti, battute adolescenziali.

 

Mi rifiuto di credere che che il signor GIGI "ci sia". E' più probabile che "ci faccia". E inizio a pensare che la sua parteciopazione a questo forum risponda ad un progetto preciso.

 

Pensando questo non faccio che farLe un favore, GIGI, perche dovessi pensare che Lei sia davvero quello che mostra di essere ( e mi riferisco al modo quanto mai bizzaro in cui lei esercita la sua professionalità di "ricercatore", senza escludere il mancato buon senso dei suoi interventi), non potrei che inorridire, e augurarmi che nel nostro povero paese non ce ne siano altri come Lei, di fantomatici musicologi . Auguro a me, ai miei ipotetici figli e a tutte le persone di buon cuore di non avere mai a che fare sia professionalmente che personalmente con Lei. D'altra parte non si può negare che il più delle volte, i "cani rabbiosi" dei forum, diventano poi degli "agnellini infreddoliti" quando ci ritrova faccia a faccia. Stranamente,infatti, in quei casi le solide - cosiddette - argomentazioni, spiattellate con arroganza nei forum, scompaiono. Potenza di Internet.

 

Non pensi che chi sta rispondendo ai Suoi messaggi lo stia facendo perchè nutre il minimo interesse verso quello che dice: semplicemente i diretti interessati si sentono obbligati - per una questione etica quanto deontologica - a correggere il fiume di falsità che scrive, sul conto e sull'operato di ognuno. Solo per questo, caro Gigi, altrimenti il suo Forum se lo scriverebbe da solo.

 

Povera Italia e poveri i Suoi allievi soprattuto. La gente come Lei mi aiuta a comprendere perchè sia la chitarra sia la ricerca (musicologica e non) in Italia siano al punto in cui sono.

 

Si vergogni, se ne ha la capacità, e magari segua il consiglio del saggio Fabbri: vada a fare un giro in Porsche anche Lei e utilizzi le sue mani per fare un bel massaggio alla sua compagna anziché stuprare la povera tastiera del computer per scrivere un fiume ininterrotto ca***te.

 

 

Alessio Olivieri

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Assodato che qui è diventata lotta personale e in questo credo che il M°Bonaguri abbia detto bene. Premetto che io parlo senza astio personale nei confronti di nessuno, ma il mio punto di vista è solamente un punto di vista professionale. Chiunque dica che Respighi ha scritto variazioni che lasciano il tempo che trovano, si svela per quello che è, ovvero un professionista che ignora quello di cui parla. Soprattutto quando inneggia alla scuola romana, che a suo avviso dovrebbe avere un capitolo a se, togliendo spazio ad uno dei più grandi compositori italiani di tutti i tempi. La scuola di S.Cecilia non è l'unica in Italia, e non è la migliore. E questo sembra che sia dato per assodato e scontato, quando invece non lo è affatto.

 

Non ho inneggiato alla Scuola Romana.....Rimango dell'idea che le Variazioni di Respighi non siano niente di che....caro ciccio_formaggio....oopsss....ciccio_matera.....lapsus!!

 

Questa è un'ulteriore conferma della Sua statura di intellettuale. Io non scenderò a questi livelli, ma sappia che i Suoi post sono pubblici, e che tutti sanno leggere. Che Lei reputi le variazioni "niente di che", non toglie a quest'ultime un briciolo della loro importanza. Un conto è non apprezzare una musica, un conto è dire che è "niente di che". Scinda giudizio personale da giudizio tecnico.

 

Preferirei mi chiamasse Francesco, se non Le dispiace.

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