La domanda che pone è quella più giusta: paura di che cosa?
La paura di una esibizione in pubblico arriva dalla necessità di 'dimostrare' qualcosa a degli estranei che evidentemente non si è in grado di dimostrare o per il quale non si è pronti.
Un musicista (artista, in senso lato) è per antonomasia un esibizionista, nel senso positivo e sano del termine: 'Ho da dire qualcosa. State zitti per favore e statemi a sentire.'
E quelli stanno zitti sul serio e solo lì che ascoltano. E adesso?
Chi ha molto da dire lo fa con naturalezza ed entusiasmo e non vede l'ora di esprimersi e, naturalmente, mettersi in discussione.
Chi trema per paura di sbagliare le scale o un passaggio difficile è ben lontano dal voler comunicare arte al pubblico: vuole comunicare solo ed esclusivamente il proprio ego.
Se suonare in pubblico (ad un certo livello di preparazione, beninteso) non è un totale piacere bisognerebbe non suonare in pubblico. Mi sembra ovvio.
Mio padre dice spesso in merito una frase che poco a poco ho fatto mia: 'Sono sicuro che il medico non gli ha prescritto un antibiotico e un concerto da tenere entro la fine del mese.'