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Cristiano Porqueddu

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Tutti i contenuti di Cristiano Porqueddu

  1. Alfredo Franco "La Chanson Du Prince" Chitarra, Ermanno Brignolo
  2. Ariel Elijovich suona la Sonata II "Hivern florit" di Angelo Gilardino (1941) https://www.youtube.com/watch?v=gAZnqXFeQGI
  3. Francesco Piccitto interpreta il Preludio "Una melodia semplice" tratto da "Excertitium tonale" di Ferenc Farkas (1905 - 2000)
  4. Adrián Rius suona Lágrima di Francisco Tárrega
  5. Le edizioni UT Orpheus pubblicano la raccolta 27 Studies for Guitar del compositore spagnolo Dionisio Aguado curata da Gianluca Allocca. Autore: Dionisio Aguado (1784-1849) Curatore: Gianluca Allocca Anno ed.: 2015 Collana: Lucio Matarazzo Collection Pagine: pp. 52 Formato: 230x310 mm Rilegatura: Punto metallico ISMN: 979-0-2153-2305-6 Codice: CH 215 La pubblicazione fa parte della Lucio Matarazzo Collection. Maggiori informazioni: http://www.utorpheus.com/product_info.php?products_id=2990?osCsid=5lbsj9rkb0780nom6mki192kc1 Leggi la scheda di questo/a pubblicazione
  6. Dal nuovo progetto discografico Angelo Gilardino Music for Solo Guitar 1965-2013​ che Brilliant Classics​ distribuirà in Agosto, ecco una delle pagine di Gilardino​ che amo di più. "Cavaliere di Malta" da "Due Ritratti Italiani" Buon ascolto e fatemi sapere se è di vostro gradimento. https://soundcloud.com/cristianoporqueddu/angelo-gilardino-due-ritratti-italiani-ii-cavaliere-di-malta
  7. Non mi piace farlo ma voglio rispondere con una domanda: a te, l'arte che ami oggi, è piaciuta dal primo istante?
  8. Alfred Uhl fa parte di un gruppo di compositori (Hermann Ambrosius (1897-1983); Herbert Baumann (1925); Norbert Sprongl (1892-1983); Armin Kaufmann (1902-1980) e altri), che si possono definire impressionisti austro-tedeschi. Infatti mentre Arnold Schönberg dava vita ad un nuovo modo di concepire la composizione musicale costoro non trovarono nella scuola di Vienna fonti di ispirazione e preferirono accostarsi alla matrice esotica cara all’impressionismo francese. In questo contesto si inserisce perfettamente la Sonata Classica di Alfred Uhl (1909 – 1992). Il brano ha una storia molto particolare che inizia nel 1929, quando il compositore viennese scrive lo Scherzo (poi divenuto il III Movimento della Sonata) che Luise Walker registra per prima. Successivamente, nel 1930, vennero aggiunti gli altri movimenti e Uhl chiama l’opera complessiva semplicemente Sonata dedicandola ad Andrés Segovia. Schott annuncia la pubblicazione della Sonata alla fine dello stesso anno (1930) ma a causa della guerra la pubblicazione non ebbe mai luogo. La corrispondenza tra Editore e Autore riprese solo nel 1967 e due anni dopo (1969) la Sonata di Uhl viene pubblicata con il titolo Sonata Classica ma con un nuovo dedicatario: Karl Scheit. Non abbiamo prove o documenti scritti ma è facile supporre che il gesto di cambiare una dedica non lasci dubbi sull’atteggiamento (mutato) del compositore nei confronti del primo dedicatario. La Sonata Classica di Uhl era pertanto così articolata: I – Vivo II – Andante, molto espressivo III – Allegro con brio, Tranquillo dolce IV – Animato Alla morte del compositore, Leo Witozynskyj (allievo della succitata Luise Walker) entrò in possesso, grazie ad un amico di Uhl (il chitarrista viennese Carl Dobrauz), del manoscritto autografo della composizione e oltre a scoprire che originariamente il terzo movimento di intitolava “Scherzo” scopre una nuova versione – anzi, una riscrittura completa – del IV movimento della Sonata. Il manoscritto venne reso pubblico nella rivista tedesca Gitarre & Laute nel 1999 e la Sonata ripubblicata con, in coda, la ”Neue Fassing des IV Satzes” (trad.: “Nuova versione del IV Movimento”). Nel progetto discografico Novecento Guitar Sonatas ho mantenuto l’Animato originale come IV movimento (decisamente più calzante nel contesto della Sonata) ma ho incluso anche la prima registrazione di questo nuovo finale il cui manoscritto mi è stato gentilmente messo a disposizione dal collega tedesco Andreas Stevens. Il primo movimento della Sonata Classica (“Vivo”) inizia con l’esposizione diretta, senza preamboli, del tema principale di carattere incisivo dove i plaqué hanno un ruolo di marcare a fuoco la pulsazione vivace della linea melodica. L’elemento accordale si trasforma presto in tenui triadi sulle quali è costruito un nuovo discorso musicale su un registro più acuto del tema iniziale. La sezione serve a portare al secondo tema dove l’elemento accordale riprende il suo ruolo di contrasto con la linea melodica (ora monodia) che ad ogni intervento amplia significativamente la dimensione degli enunciati. Ad un breve ponte segue la ripresa del tema stavolta esposto ad un’ottava inferiore, operazione utilissima per la creazione di un breve ma efficace fugato a cui segue lo sviluppo vero e proprio dei materiali finora esposti. In questo, drammatiche sezioni accordali si intersecano con ampi slanci monodici e di grande cantabilità e l’uso delle triadi è riproposto in veste melodica. La seconda parte, che inizia con la ripresa del primo tema, è meno ricca della prima e propone di fatto un agglomerato di episodi già esposti con un breve coda finale. Il secondo movimento (“Andante, molto espressivo”) è diviso in due parti ciascuna delle quali ha due facce. La prima è contraddistinta dal sonnolento procedere di una cellula che, da sola, regge la pulsazione (quasi un respiro) della melodia principale. La seconda abbandona l’originalissima struttura ritmica e procede con l’enunciazione di un secondo episodio nel quale viene adoperato un pedale prima al registro basso, poi in forma accordale (ancora di triade). La seconda parte non fa altro che riprendere specularmente la prima con delle piccole variazioni alle tematiche già esposte. Il terzo movimento (“Allegro con brio”, originariamente “Scherzo”) è una pagina costruita su due differenti e contrastanti sezioni. La prima di spirito vivace con rimandi ad atmosfere ispaniche e con una linea melodica che, intervallata a pulsazioni scandite da accordi pieni (forse in un’auto-citazione dal primo movimento), è quasi un divertimento. La seconda sezione (“Tranquillo, dolce”) è invece un riflessivo momento musicale nel quale il basso – scheletrico – sostiene una morbida sequenza di accordi in cima ai quali è sostenuta il canto. Il movimento si chiude con la ripresa della prima sezione. L’Animato che segue, quarto movimento della Sonata, si presenta con agili scale e sporadici interventi dei bassi a delinearne lo stampo armonico. Segue la parte “più mosso”, cuore del brano, con un fine congegno ritmico che, sapientemente accostato alla fluente prima parte, assume un peso specifico maggiore di quello effettivo grazie all’uso di sincopi accentate all’inizio di ogni nuovo elemento. Segue la ripresa dell’”Animato” iniziale che conduce ad una nuova sezione di stampo virtuosistico (nel senso tecnico-meccanico del termine) con scale e una non facile, seppur breve, sezione di accordi ribattuti rapidamente che portano al “poco stretto” della chiusura. La traccia che segue (“Allegro”) è - come già sopra specificato - una nuova versione (una riscrittura completa) del IV Movimento della Sonata. Ha la struttura di un rondò in quattro parti dove un elemento tematico molto semplice (basato in buona sostanza da accordi accompagnati da un basso in controtempo) introduce sempre sviluppi e vere e proprie metamorfosi di elementi ritmici, melodici ed armonici. Dopo la prima esposizione segue la prima parte nella quale abbiamo la presentazione di alcuni “personaggi” musicali che ricompariranno successivamente modificati (brevi scale puntate, esasperazione del disegno iniziale ecc.). Nella seconda parte, quella centrale del brano, vengono esposti due diversi episodi entrambi caratterizzati dalla linea del canto che sovrasta prima piccoli accordi staccati, poi veri e propri rasgueados su tutta la cordiera. La terza parte riprende alcuni elementi della seconda e ne accenna degli sviluppi senza mai condurre a nuove mete. La parte finale è in realtà una coda nella quale vengono appena accennati tutti gli elementi caratterizzanti la pagina per trarne un finale, tutto sommato, inferiore a quello originariamente scritto. ANTEPRIMA: Alfred Uhl - Sonata Classica - MOV.I (C) 2014 BRILLIANT CLASSICS View full article on repertoire
  9. Le AvA Musical Editions pubblicano il nuovo lavoro per chitarra sola del compositore italiano Marco De Biasi. La composizione ha vinto il Primo Premio al Concorso Internazionale di Prémio Internacional de Composição Fernando Lopes-Graça (2014) (Portugal) Di seguito l'interpretazione della musica da parte del compositore: Lumen https://soundcloud.com/marco-de-biasi-1/lumen-da-lumen-et-umbrae-guitar-marco-de-biasi Umbrae Maggiori informazioni: http://www.editions-ava.com/store/work/1519/ Leggi la scheda di questo/a pubblicazione
  10. Benvenuto e buona permanenza. Non dimenticare di prendere visione del Manifesto.
  11. Rispetto il suo, ma il mio punto di vista è un altro: credo sia meglio concentrarsi sul Novecento e sul repertorio contemporaneo, periodi nel quale la chitarra trova una sua voce e dimensione.
  12. Nel ringraziarla per il suo interesse nei confronti del mio lavoro, non posso che domandarle (con le innumerevoli ed eccellenti registrazioni di musica dell'Ottocento nel mercato discografico): perché si aspetta una nuova registrazione dello stesso repertorio?
  13. Che vuoi farci: sono tornato sui miei passi.
  14. Annuncio con grande entusiasmo il mio primo contratto discografico con Emi Classics. Si tratta di un nuovo CD dedicato alla musica per i più giovani e che ha lo scopo di avvicinare la chitarra classica al pubblico meno ferrato e che ha necessità di svagarsi un po' con delle emozionanti melodie. Le canzoni di Dennis Fantina, Giolia Ottonello, Antonio Spadaccino, Marco Carta, Alessandra Amoroso, Emma Marrone, Valerio Scanu (e molti altri) trascritte per chitarra sola e duo di chitarre. La tracklist completa e due preview gratuite sono disponibili sul mio sito web. Qui una preview di un successo di Alessandra Amoroso:
  15. Quando si è d'accordo con un concetto non è necessario scrivere come hai fatto, pur di riempire un post. Puoi usare il pulsante blu "Mi Piace" in basso a destra del post e il gioco è fatto.
  16. Raffaele, ma che intervento è?
  17. Non mi sono dimenticato, giuro. E' che è un periodo davvero carico. Ho scritto le tre formule degli esercizi. In serata scansiono e pubblico qui.
  18. Non ci ho capito nulla. Continuo a non capirci nulla. Raffaele, per favore, potresti rileggere e verificare con maggiore attenzione i tuoi scritti prima di inviarli? Quando leggo belle forme io penso ad altro, abbi pazienza.
  19. Va bene. Lo farò nel fine settimana. Per usare un eufemismo.
  20. Io suono musica per chitarra. Off Topic E' il minimo. Io, mio malgrado, ho trovato questo: Roba "Cioè", il giornaletto per 12enni. Che nel prezzo dell'abbonamento sia incluso anche un Corso "Like a Pro" per abbordare una tipa?
  21. Articolo di tecnica che sarebbe obsoleto persino nel 1850. E' tutta roba detta e stradetta (esplicitamente e implicitamente) da Carulli a Giuliani passando per una serie pressoché innumerevole di autori del periodo classico e persino romantico. Il Sig. Niedt ha bisogno urgente di leggere nuova musica per capire che quelli che suggerisce sono esercizi che conoscono anche le sedie e che possono essere ideati da un allievo del terzo anno. L'indipendenza delle dita della mano destra è frutto di un processo concettualmente semplice che va sì, sviluppato con gli accenti, ma non su quartine o terzine, bensì su una formula di arpeggio più articolata e che faccia uso dell'estensione della mano destra. Posiziona il quadruplo (1-2-3-4) sulla tastiera in prima posizione in una corda qualsiasi con note contigue; Scrivi una formula di arpeggio su un tempo irregolare (non le quartine da Sagreras suggerite nel prezioso testo di tecnica che hai linkato) per ottenere un esercizio senza pause dove il dito che suona la prima nota dell'arpeggio non è mai anche l'ultimo; Fai in modo che almeno una delle corde dell'arpeggio cada sulla corda usata dalla mano sinistra; Metti in rilievo (senza esasperare) la nota premuta e solleva un dito della mano sinistra ad intervalli non regolari (ogni due cicli di arpeggio, poi tre, poi di nuovo due, poi quattro, per esempio) Quando 2,3,4 sono sollevati rimettile una per volta rovesciando il numero di cicli di arpeggio Consigli: Scrivi una formula complessa dove le dita non intervengono in modo schematico Non usare il metronomo Con il tempo fai in modo che 1-2-3-4 sulla tastiera premano corde differenti ma muoviti per gradi.
  22. Programma all'insegna della ricerca e dell'innovazione, piuttosto e anzichenò. Spiegate almeno al gestore degli "eventi" di eventioggi.net che i nomi dei compositori vanno scritti correttamente.
  23. 1. Sì. La versione originale di Manén è stata pubblicata nella celebre collana Bèrben e include anche il manoscritto dell'autore. 2. Nel Capriccio Diabolico, brano di caratura inferiore rispetto alla Fantasia-Sonata, l'intervento è stato altrettanto severo; il revisore ha addirittura inserito nella parte finale una piccola sezione che evoca la celeberrima "Campanella" di Paganini (Il Capriccio Diabolico è un omaggio al grande violinista) con un risultato musicale e formale tremendo.
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