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Manu

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Tutti i contenuti di Manu

  1. Signor Gilardino le mie parole possono sembrare anche poco costruttive e dei pettegolezzi da ballatoio ma le posso assicurare che non sono state scritte per una voglia superficiale di parlare male dietro le spalle altrui ma in base ad una rabbia interna nei confronti di atteggiamenti che a mio modo di vedere sono stupidi e gretti.
  2. Oltre a questo trovi degli insegnanti che non ti fanno sentire come suonano, e appena dici "dai suonami un pezzo" ti trovano qualche scusa per non suonarlo. Si esattamente Waller per non parlare invece di quelli che dicono :in questo pezzo non fai sentire bene il fraseggio senti come si dovrebbe fare. L'unico problema è che poi a te allievo data la dimostrazione penosa che hai appena avuto che magari era la dimostrazione dell' anti fraseggio ti verebbe voglia o di andartene subito o di prendere la chitarra del maestro e rompergliela in testa. il bravo insegnante, per me, prima di cominciare a dare una determinata impostazione all'allievo, deve prima portarlo a conoscenza del fatto che esistono svariate scuole chitarristiche Ah certo Antonio alcuni ti portano a conoscenza delle diverse scuole chitarristica ma è inutile dire che ognuno è convinto che la propia è la migliore facendo uscire fuori frasi insulse del tipo''questa didattica sta anni luce avanti a tutte le altre presenti in conservatorio(eh giusto dimenticavo che tu sei l'unico buono e tutti gli altri barcollano nel buio).Il problema è che se acchiappi uno che nutre questa convizione appartenendo ad una scuola buona il problema è relativo e si restringe ad una grettezza mentale che potrebbe essere tranquillamente superata .Ma nel secondo caso quello in cui il maestro è convinto che la propia scuola chitarristica è la migliore ma magari oggettivamente è la peggiore li si che ti viene la stizza.
  3. A mio parere il maestro è una figura fondamentale all'interno di un percorso musicale.Credo che debba avere questi requisiti:1) insegnare in maniera corretta,cosa banale ma non omissibile2)essere chiaro e coerente in ogni cosa che dice per non generare confusione all'interno dell'allievo.3)avere una visione della didattica a 360 gradi in modo da non soffermarsi solo sulla tecnica o sulla interpretazione ma dedicare particolare attenzione a entrambi non tralasciando il gran numero di dettagli e sfumature che vi sono all'interno 4)trasmettere con amore la propia materia 5)avere un rapporto particolare con l'allievo che lo porti ad avere gratificazione nel momento in cui le cose da lui insegnate portanno a buoni frutti 6) ascoltare i problemi dell'allievo cercando di trovare una soluzione ad essi. A proposito dei punti 4 e 5 devo dire che mi infastidisce notevolmente l'atteggiamento di una percentuale di docenti di cui il solo fine ultimo è il guadagno economico. Tali cercano di mascherare il loro totale disinteressamento nei confronti dell'allievo attraverso l'ipocrisia.Ma l'allievo avverte ciò. Trovo che tale atteggiamento sia demotivante,disgustoso,meschino e poco professionale.Infatti non pretendo da un maestro che abbia un ''affiatamento''scaturito dal comune amore per la musica con l'allievo cosa rintracciabile solo in persone che hanno non solo un livello musicale ma anche umano alto ma che almeno si preoccupi della preparazione dell' allievo per senso del dovere. Pertanto invito coloro che attuano l'atteggiamento da me precedentemente esplicato a cambiare mestiere.
  4. Brrrr che messaggio pungente Maestro Gilardino
  5. E' normale quello che dici.Cio' che traspare alla fine deve essere la vera validità o competenza di una persona.Cioè voglio dire:ho visto persone che ostentavano un certo non so che ; tale fattore non ha formato in me un concetto positivo nei loro confronti ma anzi mi ha indotto a disprezzarle in particolar se si credevano chi sa chi ma la loro competenza era scarsa.Ne ho viste altre di ben altri livelli anche di fama che si presentavano in maniera umile ed erano disposti a chiacchierare e a farsi ''due risate'' con chiunque. Ecco è inutile dirti che la mia stima oltre che simpatia va al secondo genere di persone. Inoltre ti posso dire che in merito ho una mia teoria. Ecco io credo che spesso e volentieri il fattore che porti una persona a ''tirarsela'' è la costatazione di essere particolarmente bravo in un determinato settore rispetto ad un ambiente che presenta carenti termini di confronto .Per cui la persona rinchiusa nelle ''quattro mura'' può fomentare tale tipo di illusione facilmente. Per far si che ciò non avvenga oltre ad avere umiltà,intelligenza,obbiettività e amore del vero bisogna tendere sempre ad abbattere le barriere del provincialismo, ad ampliare i propi orizzonti a sentire dentro la felicità di un bambino nel momento in cui si fa una cosa che piace . La genialità non sta nel abbigliamento ma nel cervello.
  6. Più che all'immagine (la forma) direi che il carisma sia legato a una eccezionalità dell'anima (il contenuto). Ma certo Butterfly la bellezza dell' anima è la prima cosa che conta in ogni campo ,è la sostanza per eccellenza.Quella estetica non può far altro che creare una immagine, può scaturire un influsso positivo sotto il profilo sensoriale ma nient'altro.Il problema è che la società e gli elementi mediatici in particolar modo la tv non fanno altro che proporci dei valori vuoti e vani che puntano solo alla forma.A riguardo vorrei prendere un pensiero di Kant presente all'interno della trattazione sulla logica''la logica è uno sbaglio del nostro intelletto che tende ad andare oltre il sostrato sensoriale''. Ecco io credo che in questi casi avviene il processo inverso(scusami Immanuel se stravolgo la tua teoria non ti rivoltare dalla tomba ) il nostro intelletto si illude di trovare una totale realizzazione solo nel campo sensoriale.
  7. Vedendo la foto di Antonio mi è scappata una spontanea affermazione certo non di alto ''borgo'' su Andres Segovia.Non la dico perchè ho troppo rispetto per il suo carisma di musicista. Beh ''a buon intenditor poche parole'' Saluti
  8. Alfredo Franco io direi che sarebbe una buona idea mettere a disposizione degli utenti un manuale di dieta e un'altro di fitness e ginnastica per gli utenti del forum più indolenti !! (credo che dovrò attingere pure io dati gli ultimi ''risultati'' )
  9. No,no per carità Maestro Gilardino non ci tengo propio a tornare alle nostre origini(ammesso e non concesso che siano quelle espletate da Darwin).D'altronde la validità della tecnica è indiscussa ai miei occhi.E' la realizzazione pratica che mi suscitava qualche dubbio.Giustamente lei mi da ha capire:nel momento in in cui devi memorizzare i ''gesti''tecnici comunque fai uno sforzo; tanto vale fissarsi totalmente il brano in mente in maniera da ridurre il rischio di vuoti di memoria nell'esecuzione(a meno che non abbia travisato il contenuto sel suo messaggio).Bene Cercherò di usare questa tecnica sperando che porti a buon frutti(su di me ) Un Saluto.
  10. Ah pure io sono visibilmente ingrassato quest'anno abbandonando il mio fisico ''scolpito''.Il fatto brutto è che il mutamento è stato talmente ''visibile'' che ora i miei amici quando mi salutano mi toccano la pancia. mmm meglio che non aggiungo altro...
  11. Mamma mia è una parola!! Ricordare le figure ritmiche, il tempo, i cambi di andamento presenti nel pezzo e le ''sezioni'' armoniche era una tecnica di cui già ero al corrente ma sinceramente tenere a mente tutte le note della partitura mi sembra un tantino faticoso.. Saluti
  12. Si sono perfettamente d'accordo con lei purtroppo.... (Dico purtroppo perchè ho trovato questa discussione tremendamente interessante) A presto
  13. Piero Bonauguri sono d'accordissimo con lei non si può rinnegare il passato.Secondo me è propio il passato che da la possibiltà all'essere umano di partire da un punto fisso nelle varie branche della cultura.L'importante è non rimanere a quel punto ma tracciare un nuovo percorso da esso.
  14. Marcello Rivelli riguardo la validità tecnica dei brani musicali penso ciò: La tecnica meccanica deve essere acquisita attraverso un lavoro ''specifico'' che porti alla quasi completa padronanza di essa. Una volta fatto ciò nel momento in cui si affronta un brano la tecnica meccanica bisogna solo applicarla e ''assemblarla''nelle sue diverse forme presenti all'interno senza il bisogno di doverla ''forgiare''. Ciò permetterà di concentrarsi sulla tecnica musicale la quale ,a mio umile avviso,poggia le basi sulla precedente. A riguardo mi è rimasto impresso un'articolo di un intervista ad Haifetz il quale affermava che per raggiungere risultati brillanti bisogna essere in grado di far fare allo strumento tutto ciò che si vuole fare. Questa frase mi è rimasta terribilmente impressa in seguito al fatto che aveva un riscontro pratico su me stesso.Infatti l'idea che spesso si ha non trova una facile realizzazione pratica.Cioè voglio dire spesso e volentieri mi accorgo che nel suonare il risultato definitivo è di gran lunga inferiore all'idea e all'intenzione ''interiore'' che ho maturato. Credo che il segreto di tale fatto si sveli prendendo in considerazione la correlazione che intercorre tra tecnica meccanica e musicale. Reputo che l'idea possa realizzarsi in tutta la sua interezza solo attraverso una ricerca tecnica che partendo da un livello meccanico possa passare in seguito ad uno musicale dopo la perfetta acquisizione del precedente innalzandone e sublimandone i contenuti. Attendo impazientemente una risposta Un Saluto
  15. Ecco credo che una lacuna della didattica chitarristica sia dovuta principalmente alla mancanza di una scuola tecnica ben radicata. Ritengo che la chitarra ne abbia bisogno più di altri strumenti poichè più complessa tecnicamente. Nel corso della storia ci sono stati diverse personalità che si sono preoccupate di ciò come diceva il Maestro Gilardino ma esse sono a mio avviso poche .Inoltre come appunto dicevo nel messaggio precedente l'attenersi solo a dei modelli ''antichi'' sebbene possano avere una loro attuale validità può essere limitativo poichè si tende a conservare quegli ''scheletri nell'armadio '' che i ''vecchi'' didatti hanno lasciato. A riguardo credo che sia utile a colui che studia una suddivisione delle forme tecniche e un loro apprendimento attraverso esercizi graduali. Credo che una situazione ottimale sarebbe suonare per esempio Torre Bermeja con faciltà sotto il profilo ''manuale'' come se si stesse suonando uno studio di Carcassi o Carulli . Al contrario non credo che si possa avere un buon risultato nel momento in cui si apprendono le forme tecniche direttamente sul pezzo.All'interno del mio studio ho sperimentato tale ''metodo''ma esso non mi ha mai portato ad una buona padronanza delle stesse forme tecniche. Spero di aver esposto in maniera chiara la mia idea in rapporto al fatto che a mio parere l'argomento affrontato è abbastanza articolato.
  16. Ho letto interamente l'argomento e l'ho trovato abbastanza stimolante da dare la mia opinione sebbene un pò in ritardo a riguardo. Credo che il discorso affrontato da voi che concerne in particolar modo lo studio n.10 revisionato da Segovia sia solo un elemento specifico di una problematica che investe un ben più ampio raggio: la tendenza nel mondo chitarristico ad attenersi a determinate revisioni,diteggiature,libri ,metodi e chichessia deducendone una valutazione positiva in base alla validità del fautore e non a quella del prodotto. Cio' a mio parere non stimola la ricerca e l'indagazione .Inoltre cancella totalmente l'approccio analitico e razionale attraverso la sostituzione di un'accondiscindere che si attua apriori. Un esempio palese è visibile in filosofia nel momento in cui si è avuta una cristallizzazione della materia in seguito alla brillante personalità di Aristotele alle cui teorie si attennero pedissequamente. Sono rintracciabili altri esempi nei diversi campi del sapere. Ora voglio dire una cosa scendendo più sul pratico: chi l'ha detto che la revisione di Segovia è la migliore e non esistano altre maggiormente valide? Poi una domanda sul programma del quinto in particolar modo: gli arpeggi di Giuliani ,gli studi di Sor sono un bene insostituibile nell'iter chitarristico oppure magari potrebbero essere sostituiti con altre cose magari anche di maggior utilità? Forse sto dicendo una cosa che ad alcuni sembrerà blasfema ma avverto l'esigenza di dirla e di cercare termini di confronto. Un saluto a tutti.
  17. si si è la sua registrazione
  18. Maestro Gilardino mi affido a lei qual'è il pezzo e chi è il compositore?
  19. dai sveliamo il segreto!
  20. Alfredo Franco stiamo facendo il gioco degli indizi ?
  21. Bello però..Per leggere una cosa del genere chi sa quanto tempo ci vuole. Colui che lo legge è un interprete nel senso più ampio della parola.Ma che tipo di partitura è ? A me sembra un brano per uno strumento che ''esprime'' il canto e il pianoforte di accompagnamento.
  22. lancierebbe la moda anche nella classica
  23. a parte il fatto che il fumo infastidirebbe prima lei e poi il pubblico. C'è una soluzione:venda insieme al biglietto delle mascherine antigas di cui dovrebbe fare anche lei uso preavvisando al pubblico che sarà un concerto ''particolare''.Poi entri in sala vestito con tuta da pompiere ; ciò le permetterà di uscire indenne nel momento dell'incendio. Sarà una cosa alquanto originale!!
  24. Credo che il brillante risultato sia dovuto alla sua capacità tecnica e solo parzialmente alla diteggiatura. Vabbè poi chi lo sa meglio di lui....
  25. ''Alla faccia mia'' signor Porqueddu stia attento che una volta d queste prende fuoco lei,la chitarra e le corde
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