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Ermanno Brignolo

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Tutti i contenuti di Ermanno Brignolo

  1. Sempre più rari sono coloro che non si facciano assorbire nel turbine frenetico in cui sono professionalmente ingabbiati. Costoro sono, a mio avviso, l'unica speranza rimasta per una rinascita culturale di questa civiltà sciatta e scialba, in cui ben prima del digitale terrestre, ma ancora più violentemente con l'avvento di quest'ultimo, il tedio intelelettuale ha invaso ed occupato le case della gente. La speranza, per ciò che nel mio piccolo posso constatare, sta nella determinazione di questi preziosi individui: seppure siano in numero percentualmente non elevato, la loro determinazione, o le loro passioni, sono spesso forti ed autentiche, ed incontrarli è tanto un piacere quanto un'inestimabile fonte di arricchimento umano. La scelta editoriale, in questo caso, mi sembra audace: lodo l'intraprendenza dell'editore per aver promosso il progetto, e ringrazio il Maestro Gilardino per aver portato a termine questo compito, che immagino non semplice, segnando la reale possibilità di un solido ponte di collegamento tra la "chitarra classica" ed il "resto del mondo". ermanno
  2. Perché di Desderi esegui solo "Toccata e fuga", cioè il quarto movimento della Sonata? Capisco che sia stato pubblicato separatamente a suo tempo, quando la Sonata si riteneva perduta, ma per fortuna è stata ritrovata nel 2005 e pubblicata da Berbén... questo potrebbe causare qualche problema, temo. Per il resto, se i minuti totali devono essere circa 60 (non ricordo esattamente), credo che, effettivamente, sia un pò cortino... Ciao EB
  3. Gigi, il testo in esame è stato criticato prima ancora che fosse letto, ergo è stato applicato il concetto che altri hanno richiamato "un peso e una misura" (parafrasi). Tali e tanti sono stati i pregiudizi che si sono susseguiti che era inevitabile un surriscaldamento dell'ambiente ed una serie di "sparatorie" causate da affermazioni che, già risibili di per sè stesse, sono state anche frutto di improbabili tentativi di difesa da parte di chi le ha formulate, ricorrendo anche ad autosmentite incoerenti. Andiamo!! Utenti che intervengono per apporre correzioni di ortografia e sintassi, Maestri che intraprendono crociate per salvare il proprio ideale dal barbaro invasore, querele autopronosticate sulla base di non si sa bene che cosa, una recensione affidata in modo tanto plateale e pretestuoso (non che sia per te un danno, ma sicuramente ti sei trovato insigito di questo incarico in modo quanto meno pericoloso per te, ed io fossi stato in te avrei seguito il consiglio del M° Zigante rifiutando l'incarico, proprio per il modo in cui ti è stato offerto, ma non giudico minimamente la tua scelta contraria... hai, però, una grossa responsabilità, ingigantita da altri)... e, in mezzo a tutto questo, non una risposta (una sola, sparuta, timida e misera risposta!) agli interventi degli autori del testo, tanto richiesti ed auspicati. Il confronto si è svolto sul campo sbagliato, confermando uno scisma assurdo e, a mio avviso, anacronistico ma quanto mai presente. L'opportunità di confronto tra musicisti è stata buttata via per questioni di orgoglio non già personale, ma di "classe"... Qual è il risultato? Il nulla. Non il dialogo, non il dibattito, non il confronto che tanto si vorrebbe sbandierare. Niente di niente. Si è arrivati a chiedere la prova del carbonio 14 per sostenere che la Fuga BWV1000 fosse di Bach: ti pare serietà? Questo non è nato e non è per nulla un 3D di crocifissione di Luigi Picardi, ma - e su questo sposo in toto quanto affermato dal M° Gilardino - alcune affermazioni non potevano essere passate sotto silenzio: teorie del complotto, conflitti di interessi, disconoscimento delle fonti, attribuzioni di paternità di concetti, assurde querele... e intanto il mondo gira, per larga parte ignaro, per sua fortuna, di ciò che "il nostro strumento" sta vivendo in Italia. Un'altra occasione sprecata. ....E lo credo!!! I chitarristi continuano ad autoisolarsi e ad allontanarsi dai musicisti....E' sempre la solita solfa: si fanno concerti di chitarra per i chitarristi!! Il 'Pubblico' è un miraggio sempre più distante... [OT] Non c'entra il pubblico: questo ha a che fare solo con la zucca delle persone. Non m'illudo che altri musicisti siano meno piccini, o che tutti gli altri ambiti siano necessariamente migliori, ma so che la chitarra, come strumento da concerto, non è certo nell'età dell'oro: tanta letteratura di livello eccelso ancora da scoprire, un mondo da inventare e reinventare, una cultura da far conoscere al "pubblico"... e si sta a pontificare sul metodo usato da UN musicologo per scrivere un testo... per la serie: quello che esiste non va bene a priori, ma nessuno propone un'altra lettura degli eventi. L'importante è lamentarsi sempre e comunque: del contenuto di un opera (saggistica, storiografica, manualistica, musicologica o musicale) siamo sempre pronti a prendere il peggio, fregandocene di ciò che di buono può esservi contenuto. Che palle!! In una recente discussione, il M° Fabbri riprese i convenuti ad una masterclass dicendo loro "nessuno si è proposto per dare una mano" (vado a memoria: non me ne voglia Fabbri se, per brevità, non ho 'quotato' la discussione come si converrebbe, ma il senso era questo). Applichiamo lo stesso concetto: tanti pronti e compatti a scagliarsi contro il libro in esame, e nessuno che abbia offerto la propria collaborazione (eccezion fatta per il M° Bonaguri) per colmare quelle che riteneva fossero lacune nella trattazione. Io non ne ho nessuna competenza, ma Voi, che siete musicologi, storiografi e musicisti di alto livello professionale, Voi io esorto ad operare attivamente in questo. A cosa servono 20 pagine di frustate agli otto colpi se a queste non segue un'azione reale e concreta volta alla crescita? Salute EB
  4. Suggerisco, come qualcuno propose saggiamente per il manuale, di aspettare l'uscita della recensione prima di criticarla. Se è ovvio attendersi un giudizio che non si discosti da quanto abbiamo letto su queste pagine, è altrettanto onesto attendere che lo scritto del M° Picardi venga pubblicato (e, su questo, sono convinto anch'io che un crivello editoriale sia necessario... magari non cambierà una virgola di quanto scritto, ma un preallarme in redazione è molto probabile se non auspicabile). Quanto ai commenti istantaneamente comparsi all'annuncio dell'uscita del testo, credo fossero ovviamente scontati: era da tempo che si attendeva questa pubblicazione, e l'annuncio della disponibilità per la vendita è stato accolto con entusiasmo. Si badi bene, però: entusiasmo, e nulla più. Si è detto "da acquistare subito", si è detto "si compra e basta" (e non mi stupirei se chi ha detto questa frase avesse già letto il testo). Uno dei primi giudizi di valore è arrivato proprio da Lei, M° Picardi, che ha criticato il testo dopo una prima scorsa dell'indice. Dunque, guardiamo a ciò che è stato scritto in queste pagine con criterio: "da comprare subito" non indica altro che la fine dell'attesa per un testo la cui riedizione, da tempo vociferata, aveva causato quanto meno curiosità negli utenti. Mi ripeto, lo so, ma molte delle frasi che si sono, purtroppo, lette su questa piattaforma sembravano già pronte prima ancora che l'indice venisse pubblicato, e a nulla sono valse le spiegazione data dagli stessi autori del testo, i cui interventi sono stati commentati con inutilità, supponenza ed arroganza. Credo che quanto emerso qui sia un esauriente e pittoresco spaccato della chitarra in Italia, e dia una chiara motivazione al fatto che i chitarristi non compaiano quasi mai nelle stagioni concertistiche di ampio respiro. EB
  5. [OT] Tutt'altro che male: una rivista che si occupa di musica in generale, e di chitarra in particolare, ha due strarde: la nicchia dei professionisti della classica (es. Il fronimo) oppure un pubblico più ampio (es. Chitarre, Seicorde, Guitart). Il fatto che la rivista si rivolga ad una platea eterogenea non pregiudica assolutamente i contenuti e la loro trattazione, anzi: se tra i lettori i dilettanti trovano spunto e sprone per approfondire la loro conoscenza dello strumento e degli ambiti in cui questo si esprime (elettrica, jazz, fingerstyle, fusion...), allora la rivista avrà raggiunto un successo impagabile, che va al di là dei soli proventi (che comunque la mantengono in vita): avrà "fatto cultura". EB [/OT]
  6. Ma lei che c'entra? O considera il sig.Brignolo un incapace? Non c'entro né più né meno di Lei. E' un forum pubblico. Se vuole discutere privatamente col Sig. Brignolo (che non conosco, quindi di certo non posso considerare un incapace), gli scriva privatamente. Gentile Matteo, pur comprendendo il Suo desiderio, scongiuro di dover leggere anche nella messaggistica privata le stilettate dell'illustre censore: sono già abbastanza noiose da leggerle qui: come tutti possono notare, nulla mai aggiungono alle discussioni, se non tedio. EB
  7. Gentile Maestro, Lei mi chama in causa ed io rispondo con piacere: che cosa c'entra questo Suo ennesimo spot pubblicitario con il mio (o i miei) intervento(i)? Io continuo a leggere, nelle Sue affermazioni, sparate che sono la summa della sedimentazione - che Lei critica con tanta asperità - di idee ed ideologie, ancorché diverse dal modo di intendere la musica mio e di altri musicisti, iscritti o meno al forum essi siano. Capisco, pur non condividendolo, il Suo modo di approcciarsi all'arte: non è solo Suo. Come ho detto, non lo condivido, ma lo rispetto. Ciò che assolutamente non rispetto è il Suo modo di atteggiarsi ad "unico detentore del lume della speranza" per chi, come o diversamente da me, tenta di trovare un posto nell'empireo musicale italiano o internazionale. Le svelo un segreto, ammesso che Glie ne possa fregare qualcosa: sono consapevole della reltà in cui vivo, circostanziata o generale essa sia, così come sono consapevole dei miei mezzi, delle mie capacità, attitudini e, soprattutto, limiti (tanti limiti). So bene che cosa il pubblico (in senso lato: editori, discografici, spetttori, manager, direttori artistici...) vuole in diversi ambiti: mi occupo di classica come primo interesse e studio approfondito, ma sto lavorando ad un paio di dischi pop, un disco prog-rock, un musical inedito, sonorizzazioni per il teatro, jazz e molto altro con cui evito di tediare Lei e gli altri lettori, ed ho la fortuna di poter decidere se e quando mi sta bene farmi rinchiudere nelle "gabbie d'oro" che il pubblico impone, nel bene e nel male, e quando, invece, declinare l'invito. Non è di questo che si parla qui. La faccenda che pare piuttosto strana è che gli "epigoni" di una scuola il cui blasone è tanto ostentato e portato in trionfo s'incazzino tanto nello scoprire una lacuna musicologica in una pubblicazione che porta il marchio di quella stessa scuola. L'onestà intellettuale che tanto si richiede negli altri (sempre e comunque negli altri prima che in noi scriventi...) porta ad un'esegesi critica di questo aspetto: opere di altri autori sono state pubblicate con attribuzione di paternità errata. Non stiamo a vedere il per-che ed il per-come: è avvenuto, ed è, ogi, non più accettabile alla luce dei tanti progressi fatti dalla ricerca. Credo che (achtung: una frase che potrebbe sembrare in topic) questo sia stato il motivo per cui i primo autore, in accordo con l'editore, abbia deciso di non ristampare la precedente edizione del secondo volume del manuale di storia della chitarra: sarebbe stato inammissibile, infatti, oggi, pubblicare un testo che da come "perduta" la sonata di Desderi (ad esempio). Allo stesso modo, è inaccettabile che la fuga BWV1000 di Bach venga attribuita ad un compositore del XIX secolo. E' una trascrizione? E' un adattamento? E' un rimaneggiamento? Che cosa costa indicarlo apertamente in partitura? Quanto a chi si bea dell'aiuto ricevuto da qualche maestro... io, francamente, mi vergognerei a pubblicare un disco in cui i ghiribizzi di Paganini vengono presentati con arrangiamento techno, ma se per alcuni il successo vale questo scempio... c'è posto per tutti! Ossequi EB
  8. Caro Alessio, su cosa hai ancora bisogno di illuminazioni? E' tutto estremamente chiaro e lampante, anche agli occhi di chi fosse all'inizio della carriera di studente. Non infierire chiedendo addirittura ulteriori spiegazioni: sii compassionevole. EB
  9. No: è stato modificato il post cui questo intervento si riferiva con sarcasmo. Non ha più ragione di esistere neppure quello cui ti riferisci, e che, mi accingo a rimuovere
  10. Ermanno, questa frase non l'ho capita... forse la meccanica quantistica è più fantasiosa dei romanzi? No, ovviamente, ma le conclusioni cui arriva, o le affermazioni che dimostra sono molto distanti dalla nostra percezione della realtà. Se già sono ostici da digerire i risultati della teoria della relatività (ristretta e generale), le conclusioni della meccanica quantistica sono, per alcuni, del tutto inverosimili (penso, ad esempio, ai dubbi che si sono sollevati, in alcune discussioni con amici, sul principio d'indeterminazione di Heisenberg, o sul celebre "Gatto di Schroedinger")... eppure, per quanto apparentemente inverosimili, quei concetti sono addirittura dimostrabili (e non mi stupirei che, un giorno, venissero addirittura falsificati come le leggi di Maxwell sui campi magnetici). Li ho richiamati non certo per asserire che siano "strampalati", quanto per sottolineare i miei dubbi sul concetto di verosimiglianza, la sua percezione ed il suo confine con la pura fantasia... tutto qui. EB
  11. Non ho mezzi e conoscenze sufficienti per giudicare questa affermazione, ma mi domando il limite della verosimiglianza, e nel pormi questo dubbio penso ad Asimov, e a quanto potevano sembrare inverosimili i suoi romanzi, salvo poi essere quanto meno un'ispirazione (come parte di quella fantascienza "buona" che si riscontra nella letteratura) per ricercatori o "inventori" dei nostri tempi. O, ancora, mi domando quanto possano sembrare quelle storie meno verosimili dei postulati della meccanica quantistica... Mi lascia un pò perplesso... EB
  12. Le due voci diventano tre... Concordo con Alfredo: usa un programma migliore. EB
  13. Personalmente, credo che l'indicazione iniziale sia uno dei più forti segnali che il compositore possa dare all'interprete. Se da un lato indicazioni troppo prolisse possono confondere, indicazioni troppo stringate o rigide (un'indicazione metronomica, ad esempio) rischiano di essere poco esaustive. Io preferisco una via di mezzo: trovo molto agevole un'indicazione del carattere (il "Brumoso" che citi, magari affiancato ad un'indicazione più usuale come "andante brumoso") affiancata ad un possibile range di velocità (x ÷ y) o un'indicazione di massima (~xx; almeno xx...). EB
  14. Diciamo che Sonar non è certo un programma per la scrittura musicale, tuttavia, pur non conoscendolo, ti suggerisco di smanettare tra le funzioni del programma alla ricerca di layer, o polifonia o cose simili. Ciao
  15. Scusi la domanda da "dilettante": che software usa per riprodurre le partiture sul computer? Per il Midi uso Cubase 5, per l'audio, se il chitarrista sarà vero, userò Pro-tools. EB
  16. Non ho ancora fatto il lavoro. Probabilmente userò le librerie VSL, che conosco bene, sia per l'orchestra sia per la chitarra, tuttavia sto valutando in questi giorni le EWQL, che sono decisamente interessanti. EB
  17. Non lo so. Una cosa è certa: se la parte di chitarra verrà registrata da un chitarrista "vero", questi dovrà essere molto bravo, perché il lavoro da fare è più complesso di quanto potrebbe sembrare gettando uno sguardo sulle pagine della partitura. dralig Questo fuga ogni dubbio...
  18. Mi permetto di rispondere: il M° Gilardino mi ha affidato l'incarico (che io ho accettato con sommo piacere) di realizzare, mediante sequencing e ricorrendo alle librerie di campioni, un'esecuzione virtuale del concerto. La finalità è quella di consentire, a chi s'accinga a studiare l'opera, di avere un'indicazione d'ascolto (tracce complete) ed una base orchestrale (tracce vuote) su cui esercitarsi in assenza dell'orchestra. Non so ancora se avrò il tempo di suonare fisicamente la parte di chitarra o se anche per essa ricorrerò al campionamento, tuttavia devo dire che, dalle parole del M° Gilardino, mi sembra che la parte solistica sia piuttosto ardua, quindi, pur non avendo ancora io la partitura, prevedo che sia più probabile il ricorso al sequencing anche per essa. Dopo tutto, va tenuto in considerazione che non si tratterebbe di una "prima registrazione", ma di un sussidio per gli interpreti che intendessero studiare il concerto: quindi, tenuto conto della finalità, credo sarebbe da preferisri un'esecuzione non personale qual è quella di un sequencer. EB
  19. Dulce et decorum est pro patria mori. Da tanti (troppi? Evidentemente non ancora...) anni, il mondo della chitarra perpetra crociate che, spesso, trascendono le cause e scadono nel ridicolo. Questa è l'ennesima, e non fa che confermare la condizione in cui versa l'ambiente o, almeno, parte di esso. Credo che, di fronte a tanti esempi (non solo questo, per carità), non possano che diradarsi, in qualche misura, le nebbie che rendono incomprensibile, ad alcuni, l'assenza della chitarra nei cartelloni. Non so - e non mi interessa - se in altri ambiti la situazione sia diversa. Così è tra noi chitarristi, chitarrai e schitarranti, e tanto mi basta per trarre qualche conclusione, quanto meno ad uso mio personale. EB
  20. Se ben interpreto, ti meravigli di trovare tutte quelle note in una sola battuta da 6/8. In realtà, è corretto: le voci sono sovrapposte. La minima puntata (credo sia un SIb: la tonica su cui si articola l'arpeggio) è nella voce grave, mentre le sei crome (una pausa seguita da 5 note sulla triade maggiore) sono nella voce acuta. Sul pianoforte, il basso viene solitamente affidato alla mano sinistra, mentre l'arpeggio (che in alcune edizioni è notato a note doppie) viene eseguito con la mano destra. EB
  21. Ecco... era l'impressione che avevo avuto fin dall'inizio: per come alcune frasi sono state formulate, mi sembra che alcuni dei commenti che sono stati scritti fossero già preconfezionati anche prima di leggere l'indice. Sarebbe stato quanto meno più elegante ed intellettualmente onesto seguire il consiglio del M° Bonaguri e leggere il libro prima di scagliarsi contro di esso e presunte cospirazioni ad esso associate con tanta acrimonia. Così non è stato, quindi pazienza. Una domanda: chi ritiene che un simile testo non sia attendibile, sta operando in modo attivo per proporre qualche alternativa di sorta? Credo sia un pò troppo comodo sminuire il lavoro degli altri senza fare nulla né per comprenderlo a fondo, né per proporre un'alternativa. Con rispetto EB
  22. Giorgio, sia la tua volontà più forte dell'evidenza, perché dubito che ci siano altre spiegazioni in merito. EB
  23. E' una questione dogmatica. In questi casi, il problema è a monte... EB
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