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Giorgio Signorile

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  1. Il mio caro e amato amato Maestro Pino Briasco ha chiuso gli occhi, una polmonite se l'è portato via oggi. Ho il cuore gonfio di tristezza e la mente piena di ricordi, la mia vita di oggi è nata grazie a lui. Chi lo ha conosciuto, e qui ci sono tanti amici, da Gilardino a Carfagna solo per citare i più noti, non può che ricordarlo con affetto. Ciao Pino, grazie di tutto quello che hai fatto, con passione a tanta umiltà
  2. mi unisco con piacere e a sto punto aggiungo un buon anno a tutti gli amici del forum!
  3. concordo su tutto, tranne nel titolo e nella conclusione: licei musicali addio....Di licei musicali ce ne sono così pochi che l' "utenza" ci sarà sempre. Direi però addio alla continuità degli studi invocata dalla ehm riforma e che a stento cerchiamo di spiegare alle famiglie che presso i licei ( e le medie) iscrivono i propri figli. Quella è cosa impossibile da spiegare a sto punto
  4. Tutta questa situazione è paradossale e riflette la scarsa se non nulla capacità dei governanti di capire che una riforma nata dal vertice era ed è impossibile da gestire. Ora probabilmente si sotterrerà tutto e si continuerà così trovando qualche cavillo all'italiana, ma in caso contrario la vedo dura, non essendoci risorse per incrementare di molto le medie e i licei musicali. E sicuramente i Conservatori senza la fascia di utenza medio bassa avranno grossi problemi. Che fare? Si istituirà un tavolo di lavoro con alcuni saggi...e eventualmente si passerà alla soluzione finale affidata alla protezione civile, come sempre quando non si sa più che fare. Scusate, sorrido per non piangere, tanto non ho soluzioni pensando ai vecchi conservatori. Ora no, e non è giusto, nessuna facoltà universitaria insegna ai bambini di 10 anni.
  5. Non ti curare di queste cose Carlo (io stesso non frequentando molto il forum non avevo visto il post). Visto che ora ci sono ci tengo però a dirti quanto amo questo genere di musica, ne abbiamo parlato recentemente, musica sospesa tra impressionismo e armonie più moderne, ma molto legata all'idea di "immagine musicale". Mi sembra che tu abbia il bisogno di evocare con la tua musica, di far partecipi gli uditori del tuo mondo, non solo artistico. E poi trovo i ritmi similii alla Musette francese adorabili, bravo Carlo, e ovviamente ottimo Domenico
  6. complimenti Paola! un pò di relax e poi con calma cerca la tua strada, un abbraccio!
  7. non avevo mai ascoltato l'originale pianistico , ma è curioso notare come nella versione chitarristica la cosa che resta più impressa di tutto il brano, a me almeno, è sempre quell'ossessivo ribattere la#si che nell'originale è invece molto di sottofondo, più piano e veloce
  8. Studi contemporanei, da concerto, evocativi e comunicativi. Un linguaggio moderno ma di chiara lettura per tutti. Sono tra l'altro il dedicatario di un brano, lo Studio n.1 "Ricordi invernali". Alla pubblicazione è allegato un cd realizzato oltre che da me da altri due ottimi chitarristi romani, Andrea Pace e Cristiano Poli Cappelli. Nella mia pagina soundcloud potrete ascoltare i due brani a me affidati, Ricordi invernali e Anita http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=s ... 8874,d.Yms
  9. dedicato al caro amico Luigi Picardi http://youtu.be/2GdMoVneB_E
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  10. la cosa strana, e che mi fa pensare molto, è che molti di questi vecchi suoni per me sono quasi nuovi...
  11. da "Travelling Guitar" di prossima pubblicazione per Ut Orpheus ...Ecco allora il senso di questa mia raccolta, dieci pezzi di media difficoltà, di respiro “internazionale”, nel senso che partono da linguaggi propri di ogni Paese e, sfruttando questi idiomi tipici, vanno a cercare gli elementi di tecnica caratteristici dello studio dei primi corsi: arpeggi, legati, scale ecc. Sono brani evocativi, ritmici, a volte di ispirazione popolare che l'alunno stesso saprà collocare nel suo immaginario geografico-musicale e che sicuramente vorrà approfondire cercandone la giusta interpretazione in base alle conoscenze possedute di quei luoghi. Si parte da Roma, come poteva essere diversamente, e si atterra a Nashville, città del jazz e del blues, ad indicare un viaggio non solo musicale ma anche ideale nello studio dello strumento, aperto a nuovi generi non solo classici anzi, classici...ma non troppo! http://soundcloud.com/giorgio-signorile/pomeriggio-sui-colli-romani
  12. a breve la raccolta di Studi di Giorgio Mirto a cui appartengono questi brani, ediz Sinfonica
  13. http://soundcloud.com/giorgio-signorile/ricordi-invernali-1
  14. bà, cosa devo leggere....i forum hanno bisogno di vittime sacrificali ogni tanto e Potalivo funziona benissimo in questo contesto. Io sono sempre dell'idea che il musicista ha (anche) bisogno del pubblico per essere tale, se non si ha qualcuno davanti con cui "parlare" musicalmente è dura, e mi piacerebbe chiedere a Pierluigi quali sono le reazioni della gente che va ai suoi concerti. Devo essere onesto, ciò che suoni mi lascia un pò non so, forse indifferente, cioè nel senso che non mi scalda, trovo tutto un pò macchinoso, freddo, come aggiungere sale a una minestra che ha solo acqua e una carotina dentro, non serve mi sembra, ma è la prima sensazione. Scusa delle osservazioni, io vivo molto la Musica per "sensazione" innanzitutto, e poi per tutto il resto...ciao
  15. George Martin alla fina conta poco....una canzone come Let it be anche accompagnata con una chitarrina della Lidl non ha prezzo
  16. poi non interverrò più ma allora ho capito che se un compositore scrive una cosidetta musica "sgrammaticata" va cazziato alla grande, mentre se un esecutore la esegue lo fa come divulgazione. Il contrario no?
  17. No limits world......dicevano così un paio di miei amici con cui facevo free climbing da ragazzo. Io ora ci sono ancora Ma essere migliori Cristiano non ci fa necessariamente essere "i migliori", ognuno ha il suo modo di esserlo
  18. forse ti sei perso il perchè del post iniziale. Giochi proibiti e le paturnie c'entrano poco. Comunque nessuno è obbligato ad assistere ai concerti o a comprare spartiti e cd, soprattutto se hanno un programma non in linea con le nostre aspettative. Semplicemente ribadisco che amare un repertorio non significa necessariamente denigrarne un altro, lasciamo al pubblico la scelta se restare in sala o uscire, e soprattutto siamo coerenti e credibili noi con le nostre scelte artistiche senza pensare che il mondo intero debba condividerle
  19. ma non ti avevo spedito della musica tempo fa? sarà insieme ai tuoi dipinti comunque Mirto nella semplicità del suo discorso ha colpito il bersaglio quando si chiede Chi? non c'è una verità universale, tanto più in un campo come il nostro, c'è un'idea di gusto estetico personale e aderenza a degli stilemi precisi ma non ho mai ascoltato cose più tristi delle composizioni di chi prende in toto un modo di scrivere e lo ricalca, precisino precisino. Lì si che un esecutore dovrebbe tenersi alla larga, per il resto sarebbe bello rispettare le scelte di ognuno quando si vede che lì c'è una storia, una vita, diversa dalla nostra ma meritevole di attenzione e rispetto
  20. io non aggiungo altro Carlo, ma sappi che mi piace molto la frase "consapevolezza di quel che si fa",
  21. sai devi considerare che ci sono piccole cose in più rispetto alle considerazioni che hai fatto e sono cose di cui in parte bisogna tenere conto: la coerenza dell'artista, la sua capacità di comunicare nei concerti, il fatto che la sua musica incontri il gusto e l'apprezzamento del pubblico (saranno mica tutti zotici quelli che apprezzano musica "tonale" e non digeriscono l'altra). Tutti fattori che ovviamente un editore tiene in considerazione, poi chiaro che si farà dei calcoli che riguardano anche il valore etico dell'operazione e soprattutto se l'artista garantisce un percorso che non sia solo costituito da un paio di "fogli d'album". Ti assicuro che in termini di guadagno un editore non ricava di questi tempi e nel nostro campo un grande profitto, anzi il più delle volte investe senza sapere bene cosa ricaverà, ma se tu proponi un lavoro composto da spartiti, registrazioni, concerti ecc è chiaro che sarà più attento alla tua proposta che non a un'altra. Il profitto che si traeva un tempo dalle pubblicazioni era molto più elevato, pensa ora a cosa non c'è in rete, gratis...e poi è giusto che il mercato editoriale offra vari generi a chi studia o semplicemente si diletta, fosse edita solo la musica di Petrassi o Takemitsu non so quanti comprerebbero musica no? la musica classica pura? secondo me in parte si, ma io parto dall'autore, se lo è lui è già un bell'inizio altrimenti mi interessa molto meno (sono un buonista quindi ragiono così ), ma sicuramente quando ascolto certe cose e conosco certi personaggi del nostro giro sono molto più interessato alla purezza dei Led Zeppelin
  22. ok ognuno ha la sua strada, che porta al suo Paradiso, grazie della citazione, l'importante è credere in ciò che si fa e cercare di non ferire negli altri nel cammino
  23. Guarda Angelo, Giulio ha fatto un cd con musiche, fra la altre, anche mie ed è l'unico al quale puoi riferirti. Un cd che potrà piacere o meno ai professionisti duri e puri ma a chi ama ascoltare la chitarra senza chiedere troppo alle proprie orecchie e al proprio cervello (lo so, stai rabbrividendo) è piaciuto molto. Ora tu in un contesto di lode all'operato di Giulio inserisci quella frase "incriminata" (non c'entra il discorso contesto o meno, se mangi una minestra buona e improvvisamente mastichi una mosca...sarà anche buona la zuppa ma quella cosa fa schifo) ed è ovvio, almeno per me, risentirmi proprio perchè io non sono un compositore "accademico" non conosco appieno la materia, scrivo nel modo peggiore rispetto a quelli che sanno farlo bene, e cioè, e scusami il termine, "a pelle", e adopero la mia cultura e la mia tecnica per lavorarci su e rendere queste cose spero godibili e suonabili. Ora siccome conosco la chitarra e so quanto fatica necessita il suo studio e so anche che non tutti nascono per suonare Musica di livello "alto", soprattutto nel campo della contemporanea, credo che repertori "alternativi" possano servire senza necessariamente dover essere messi al mondo e considerati roba da bazar chitarristico. A chi danno fastidio? ai compositori colti no di certo, vivono fortunatamente in mondi più elevati e non dovrebbero essere toccati da queste bassezze (contnuo a pensare che chi vive di musica debba essere per forza una bella persona dentro altrimenti questo dono è sprecato e mi suona tutto falso)...ai chitarristi da superfestivalchitarristico nemmeno, ognuno si sceglie un repertorio e ci si culla lì dentro....insomma non capisco perchè queste due righe che sono proprio piccole ma hanno secondo me un potere offensivo (almeno io le ho vissute così) fortissimo, aprescindere che sia io chiamato in causa. Io lo dico sempre, e non per buonismo, c'è spazio per tutti, l'importante è trovare qualcosa da dire con onestà e coerenza, poi certo non si può piacere a tutti, ma rispettarsi è sacrosanto con simpatia Giorgio
  24. sono abbonato a Suonare, l'avevo già letto per intero l'articolo. Concordo totalmente sulla bravura e personalità di Giulio
  25. Angelo, io non mi "sagrino" di sicuro, e vivo felice come sempre, ma mi dispiace che, anche involontariamente, passi l'assunto che pubblico e soddisfazione=autore della domenica, come purtroppo in certi ambienti capita. Permettimi di osservare che ciò che hai scritto non è propriamente "un commento generico buttato en passant da un tizio che inveisce dolcemente" ...sapessi che mi riguarda ti aspetterei sotto casa con maxistereo e musica hip hop a palla per tutte le notti d'estate (...ci vediamo stanotte allora eh eh )
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