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Giorgio Signorile

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Tutti i contenuti di Giorgio Signorile

  1. credo che possiate scrivere o telefonare al conservatorio di Padova e provare a comunicare con la prof.Muggia; potrebbe avere la musica che cercate, vista l'amicizia tra suo padre Paolo Muggia, docente per anni in quel conservatorio e il M°Chiereghin
  2. Giorgio Signorile

    White Christmas

    http://www.giorgiosignorile.it/public/download/xmas.pdf
  3. http://www.systemrecords.co.uk/farkas-ferenc-music-cimbalom-p-984788.html qui suonati da un Cimbalon, chissà come suonano.... concordo nel fatto che sia bellissima musica "quasi" sconosciuta, e che non serve a vincere grammy della chitarra....
  4. è andata molto bene, mi ha riferito di non aver sentito la "scarica" adrenalinica che gli procurava i tremori esagerati. Gli ha dato inoltre fiducia e speranza per i prossimi impegni. Comunque spero che possa risolvere il problema in modo più "corretto".
  5. Mi fa piacere questa cosa, conoscendo la qualità dei lavori, anche in fase di stampa, della Ut Orpheus la ritengo una scelta meditata e azzeccata. Ciao Piero
  6. Una curiosità forse stupida: il fatto che non siano scritti al pc ma manoscritti sta forse a sottolineare in qualche modo anche il gesto esecutivo, la forte valenza evocativa del tratto a mano? (o è solo comoditò di scrittura...?) Mi piace pensare che certa musica contemporanea possa trovare migliore interpretazione anche grazie al fatto di vederla scritta dal compositore...
  7. Sono d'accordo, lo studio in questione fa parte del momento tecnico dell'esame e va calibrato a seconda delle proprie capacità. Se si molto avanti tecnicamente e in questo caso anche musicalmente i brani proposti da Cristiano vanno benissimo, altrimenti bastano pezzi più semplici, ad es. quelli estratti dall'Aguado prima parte, da Brouwer Estudios sencillos 2° volume.... p.s. lo studio in La maggiore di Barrios è davvero molto bello
  8. stavo appunto per scrivere che sarebbe forse la soluzione più adatta, pur tenendo conto della differente "pasta"dei due strumenti. Le corde basse della viola e le tessiture medio-gravi del clarinetto hanno un fascino notevole dal punto di vista sonoro....tu scrivi e qualcosa sarà...
  9. se sono scritti c'è un motivo, e sovente non è solo per allungare il brano....
  10. Ma ce ne sono già molti, se non basati solo sulle scale almeno sulla tecnica fine a se stessa; per questo è importante lavorare la parte appunto di tecnica sempre con l'occhio rivolto al risultato musicale, si può fare ed è sicuramente un lavoro vantaggioso.
  11. La valenza didattica c'è sicuramente, ma ciò che conta è studiarle non solo come esercizio meccanico ma anche come momento musicale, dando alla scala un senso che va al di là del puro lavoro di successione di note. Studiarle e suonarle con crescendi, accellerati, variazioni ritmiche e di diteggiatura renderà il lavoro utile e intelligente soprattutto in funzione dell'applicazione in un contesto di brano musicale. proprio per questo motivo alla domanda "quante studiarne" io rispondo tutte, e poi magari se ne sceglieranno una serie non solo in base alla loro facilità ma al senso che vogliamo dare allo studio (Maggiori e relative minori ecc...). La scale non sono solo una parte dell'esame ma fanno parte dello svolgersi di ogni composizone che studiamo, le successioni di dita che incontriamo le possiamo preparare ed anticipare anche grazie ad uno studio serio delle scale stesse. Io questa separazione così netta tra parte tecnico-meccanica e parte musicale la eviterei...meglio parlare sempre di musica alla fine no? ciao
  12. Ti ringrazio dell'apprezzamento Massimo; io mi sento molto lontano rispetto ad un compositore "accademico", lo dico non per snobismo all'incontrario, chi mi conosce lo sa bene, scrivo unicamente perchè a volte mi sento di dover fissare delle "cose" che vivo sulla carta. E, ovviamente, per puro piacere, anche fisico, di muovere le dita in territori che amo, e che sono sempre stati molto condizionati dall'emozione e poco dall'accademismo
  13. certo che propongo un cataloghetto di ciò che conosco, ma cerco di dare un consiglio semplice e costruttivo. Gli autori del cataloghetto sono importanti, un alunno che deve sostenere il V, li deve conoscere, poi c'è tanto altro, ma quella è musica da conoscere e di conseguenza da considerare anche per l'esame.
  14. prendi una calza lunga, taglia il piede (della calza), e infilaci il braccio.
  15. Caro Leonardo, direi che al V devi dimostrare un minimo di conoscenza del repertorio, al di là del fatto che tu sia in grado di suonare bene dei pezzi, fra cui potrebbe starci sicuramente quello di cui parli. Ma, come dicevo prima, la conoscenza del repertorio classico e contemporaneo passa attraverso il suo studio e la sua esecuzione, anche in sede d'esame, e allora ti consiglio vivamente di portare qualcosa di edito, scelto fra i mille brani di autori, magari italiani, che hanno scritto bellissime pagine non troppo impegnative, adatte al tuo livello. Oltre agli autori citati da Frederic avrai sicuramente studiato qualcosa di Mosso, di Margola, Bettinelli, Haug, Farkas (ma chi suona più i Sei pezzi brevi ad esempio, mai più ascoltati....). Ciao!
  16. Ah si? Provvidenziale, sto giusto cercando un altro correttore disposto a passare qualche ora nel confronto tra il manoscritto e la prima bozza di stampa. Della partitura, s'intende (per ora). Arruolato? dralig Nel titolo di Absil, ci si trova sopra il paravento cinese, non sotto. Dettagli... accetto l'arruolamento, controllerò all'ombra del paravento cinese...
  17. molto ben suonato, con gusto e giusta tecnica. Sul discorso "toccare le corde dell'anima" ci sarebbe molto da dire....già suonare bene ciò che c'è scritto è cosa non da tutti a volte, e poi ognuno la musica se la vive come meglio crede, voi avete fatto un'ottima esecuzione. Di Absil suonai Sotto ad un paravento cinese (il titolo è in francese ma non ricordo l'esatta grafia) e amerei molto suonare il concerto per chitarra e orchestra che leggo essere bellissimo... bravi!
  18. Non è un ossimoro, una delle cose che ho imparato con l'esperienza è di suonare solo cose che arrivano al 70 % circa delle mie possibilità, sia tecniche che interpretative, per poter essere sicuro di dire la mia con una certa tranquillità e sicurezza.
  19. Bene, da tutto ciò che ho letto vedo che non avete mai avuto contatti ne diretti nè indiretti con betab o sostanze analoghe. Il mio post non voleva sollevare polemiche sul senso ultimo dell'interpretazione strumentale ecc desideravo solo confrontarmi con colleghi che potevano essere incappati in situazioni simili. So che la cosa è delicata e se ne parla poco ufficialmente ma molto in contesti più ristretti. Vedrò di confrontarmi innanzitutto con l'alunno in questione e nel caso vi farò sapere com'è finita l'esperienza, ciao!
  20. Si hai ragione Angelo, ho esasperato un pò l'idea, comunque è pur vero che in pubblico scopri sempre cose nuove che nello studio casalingo a volte sfuggono, al punto che a volte cambio sul momento delle diteggiature perche mi pare che la frase suoni meglio...ma è ovvio che il lavoro in studio deve comunque essere completo e compreso appieno altrimenti il gioco non funziona, ciao
  21. Mi fa piacere il post di Piero, che trovo molto di buon senso. Sovente noi insegnanti diamo per scontato che un ragazzo che suona bene in classe possa fare lo stesso su un palco, e non sempre è così...l'esercitazione in pubblico va nella direzione anche di scoprire le eventuali difficoltà di cui in oggetto, e renderle soprattutto palesi all'esecutore stesso, in modo che cominci a lavorarci su, aiutato dal'linsegnante, se crede che la sua strada possa essere quella. Mi piace sottolineare anche ciò che Piero dice all'inizio, che nessun brano alla fine è veramente studiato e compreso se non è stato suonato in pubblico, e lì se ne scoprono sempre aspetti nuovi
  22. Hai molto ragione Alfredo, iniziare con l'assieme è un ottimo allenamento mentale alla situazione palco, a prescindere dal fatto che si può suonare musica sovente molto bella. Per quanto riguarda la soluzione del problema esame della persona a cui mi riferisco vi riferirò l'evoluzione, così per curiosità, ma vorrei non si pensasse che tale persona cerca solo dei mezzucci per arrivare ad un facile risultato. Ribadisco che cerca solo di arrivare ad una valutazione che ripaghi del lavoro compiuto Mi piace molto lo scritto di Lulù, semplice, ha preso ben coscienza della sua storia personale, anche se breve per ora!. E' molto giovane e credo abbia tutti i mezzi per migliorare sotto quel punto di vista, soprattutto perchè, come dicevo, ne ha preso coscienza, e ciò è importantissimo. Ciao!
  23. si certo, ma come ti ho già detto non è solo così... ne riparleremo presto
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