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Alfredo Franco

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  1. Bella idea... Magari la prossima volta ti faranno arrangiare in chiave pop una decina di minuti di Mahler...
  2. Un lavoro notevole, che, credo, sorprenderà non pochi estimatori di MCT. Link al cd La Mazzanti è un'organista bravissima e visionaria. Livia Mazzanti
  3. Si, ma che c'entra cogli armonici del secondo Capriccio di Legnani? C. Mah!
  4. Nessun compositore dell'800 classico, con l'eccezione di Sor, ha usato gli armonici come modulo stilistico. L'uso che ne è stato fatto si limita semplicemente ad una concezione coloristica ed artigianale ed effettivamente, quasi sempre, nel sostituire agli armonici le note reali, si perviene allo stesso risultato espressivo. Sor, dal canto suo, riuscì ad isolare stilisticamente i suoni armonici e ne fece un uso molto più avanzato e circoscritto a momenti ben definiti all'interno delle proprie composizioni...generalmente code e codette nelle chiuse di un brano o di una sezione di questo. Altrove utilizzò la combinazione di armonici e note reali con il proposito di creare una dimensione armonica di attesa (ad esempio nelle battute conclusive dell'introduzione della Fantasia op. 7). Pleonastico ribadire la superiorità intellettuale della visione stilistica di Sor applicata alle sei corde rispetto ai suoi contemporanei. E' anche interessante notare che l'unico altro chitarrista-compositore in grado di tenergli testa nei risultati, ovvero Giuliani, abbia utilizzato gli armonici in maniera diametralmente opposta. Se guardiamo ad esempio al famoso passo dell'introduzione della Rossiniana numero 1, ci accorgiamo che Giuliani usa gli armonici con una funzione strettamente melodica.
  5. A questo punto vorrei precisare che la mia critica alle Variazioni di Harris era circostanziata al lascito segoviano. Mettendola a confronto con i lavori di altri compositori che lavorarono per Segovia non mi sono potuto esimere dal ritenerla debole. E' chiaro che nel mare magnum di quella letteratura, il livello qualitativo non può essere costante...Segovia teneva una quantità impressionante di concerti e lasciò nel baule lavori ben più significativi.
  6. I lieder di Giuliani sono veramente belli! E' un peccato che in questo senso, Giuliani si sia speso con maggior costanza nella stesura di arie, ariette e bagatelle varie. Non che siano disdicevoli, anzi alcune sono a mio parere degne rappresentanti della miglior cantabilità italiana. Però, in quei sei lieder, Giuliani dimostra di essere un compositore al livello di Schubert. Vabbè, le cicciottelle madame dell'aristocrazia viennese volevano altro...
  7. Si, non lo metto in dubbio. Ho ritenuto opportuno specificarlo perchè forse Tommaso non ne era a conoscenza.
  8. Grazie Angelo. Sono parole importanti, che invitano a riflettere...e ad ascoltare nuovamente.
  9. Le Canciones di de Falla sono state trascritte, dall'originale per pianoforte, da Llobet. Non si tratta quindi un lavoro originale per voce e chitarra. Tuttavia, a differenza di molte altre trascrizioni che circolano nell'universo chitarristico, penso che le si possa suonare senza incorrere in spiacevoli fraintendimenti del pensiero del compositore. La frequentazione dei lavori di de Falla, infatti, fu da parte di Llobet tutt'altro che sporadica.
  10. terrificanti. Non direi, a me sembrano un lavoro di scuola, un bel compito. Trovo che Harris abbia fatto di meglio con la Sonatina. dralig La sonatina non la conosco. E' solo che...com dire...mi sembra un lavoro così superfluo...
  11. Si, credo anche io che i compositori che menzioni meriterebbero molta più attenzione. Come giustamente dici, si tratta di letteratura di ottima qualità! Perchè non suonarla? Perchè preferire, ancora, una trascrizione di Albeniz?
  12. Ma no dai, è chiaro che ci sono in giro chitarristi che possono fare le pulci al contrappunto bachiano!
  13. terrificanti.
  14. a me pare sufficientemente esaustivo.
  15. Significa " a causa di"...o meglio "per via di".
  16. Dato il livello del Manen compositore direi che non si possa parlare di eccentricità in alcun modo. Segovia fu un catalizzatore di compositori che videro in lui un interprete autorevole e presente(si...non tutti...ma questo è un altro discorso). Il lavoro di Manen è una delle cose migliori che la letteratura segoviana ci ha lasciato, infatti è poco eseguita...
  17. Si hai ragione. E' stato un NO perentorio, dovuto al fatto che, come recita il titolo del post, Regondi è veramente il romantico per eccellenza. Davanti alla sua musica è necessario dimenticare le problematiche del legno, o meglio, bisogna, per farlo volare, essersele lasciate alle spalle.
  18. Forse la "cosa" più moderna che Segovia suonò è la Suite compostelana di Mompou. Penso in particolare al "Recitativo". Ascoltandone la resa, non posso fare a meno di pensare che Segovia avrebbe avuto qualcosa da dire anche in situazioni esteticamente molto più spinte di quelle da lui predilette.
  19. Gli studi di Regondi sono facili? Mi sfugge qualcosa...
  20. Il futurismo, nella sua declinazione musicale, non ha prodotto nulla in ambito chitarristico? Mi domandavo se, l'unico movimento d'avanguardia che l'Italia produsse nel '900...avesse potuto cogliere in uno strumento armonicamente sbilenco, un guizzo di rivoluzione estetica.
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