Io non riporrei tutta questa fede nelle chitarristiche magnifiche sorti progressive.
A fronte delle tonnellate di nuova musica di cui tu parli, io vedo programmi stantii, che tendono a riprodursi per clonazione riproponendo i soliti quattro nomi da cartellone; in alternativa, ad un gradino di molto inferiore, per infilare la novità si risponde con la piaga crossover.
Le musiche valide intanto aspettano...
Per quanto riguarda il repertorio del passato io avverto un problema di coscienza stilistica nel saper riconoscere cosa si sta suonando in relazione alla società che ha visto fiorire la musica di Tizio, Caio e Sempronio.
Faccio un esempio: finchè ci saranno interpreti che ritengono due chitarristi-compositori come Coste e Tarrega, uguali nelle qualità compositive e nello sviluppo del linguaggio strumentale, c'è ben poco da essere felici.