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GiulioTampalini

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  1. Anch'io avevo fino a poco tempo fa una scarsa reputazione dell'Usher Waltz, ma conoscendolo e studiandolo meglio, ho scoperto che esprime invece un'intenzione non banale, con un buon progetto compositivo e ricco di immaginazione, il tutto inserito in una poetica che, se capita ed elaborata con stile, offre ottimi spunti di riflessione all'esecutore oltre che all'ascoltatore. Lo spirito grottesco, i mondi paralleli, l'ironia graffiante di una gran parte della letteratura russa escono dalle opere di Koshkin con forza e chiarezza. Mi sembra che, più che il brano, il problema sia l'esecuzione scontata e fuori fuoco che tende a "banalizzare" questo brano.
  2. D'accordo in pieno con Fabio. Non è, come dice monch, che "non ci sia altro da fare", ci sono mille cose da fare, mille interpretazioni della situazione e mille soluzioni diverse. Sicuramente quando si avverte il disagio del proprio ruolo di artista nella società, significa che o ci si sente isolati, perchè non c'è una chiara comunicazione con l'esterno, oppure che non si è soddisfatti pienamente del proprio modo di operare. Nel primo caso bisognerebbe cercare di inventare nuovi canali di comunicazione, adatti ai nuovi tempi, nel secondo caso sarebbe utile riflettere sull'essenza del proprio fare "arte" e trovare i motivi autentici delle proprie gioie e della propria insoddisfazione. L'incomprensione verso l'artista non è cosa nuova, anzi, ma se questa situazione si radicalizzerà nel tempo, saremo pronti a prendere la palla al balzo per diventare, dietro questo muro di misteri e punti interrogativi della gente, i nuovi alchimisti del millennio.
  3. Be', in effetti può essere considerato una dissonanza, se il mi vuoto non viene interrotto e lo si lascia nell'aria, libero di stridere con il fa successivo.
  4. Come King, non mi sposto dal mi vuoto alla terza corda per evitare il cambio timbrico e la continuazione della vibrazione dela corda vuota, difficile da evitare, quindi dopo il mi a vuoto continuo sulla seconda corda con 1-2-3-4 e il la finale con il 4.
  5. infatti, c'è un errore nel titolo.
  6. non solo a mio parere, alcuni più di altri (come il 12), suonano di una "contemporaneità" tale che solo le "acquisizioni" tecnico-interpretative di questa nuova generazionee di interpreti è in grado di evidenziare esatto, Fabio, penso la stessa cosa.
  7. comunque schumacher, se lo merita.
  8. sicuramente un vino sud-americano...
  9. Grazie a tutti, ma così mi costringete a rispondere... sia per sottolineare lo spirito di effettivo divertimento - cuore e intelletto - che anima la mia ricerca musicale sia per ribadire che su molto repertorio per chitarra siamo, a mio parere, solo all'inizio della strada verso la migliore resa musicale e interpretativa.
  10. Il primo passo deve riguardare il solfeggio e l'esecuzione corretta di tutte le note, di seguito si sviluppa la parte inerente l'articolazione e il fraseggio e alla fine si apporta la propria visione personale del brano. Il tutto può avvenire in tempi brevi, immediatamente prima di suonare il brano (quindi a livello mentale), oppure a livello pratico e in tempi più lunghi a seconda del livello di preparazione. La certezza del proprio grado di consapevolezza musicale non dovrebbe evitare di conoscere alla perfezione la versione "a tempo" del brano e proprio da lì, da un'esecuzione espressiva "a tempo" (mentale o pratica), dovrebbe partire il primo stimolo sul quale innestare le proprie scelte d'interpretazione.
  11. L'uso del rubato dovrebbe essere dosato in modo tale da conferire maggior chiarezza a ciò che le note suggeriscono ma non dicono appieno, se eseguite nella loro staticità. Ogni esecutore interpreta ovviamente in modo personale il significato di un brano musicale, così il "rubato" che ne deriva è frutto anche di un gusto e un vissuto dell'interprete, in cui convivono elementi differenti. Quando il rubato va a storpiare eccessivamente il ritmo scritto, la motivazione deve essere chiara e limpida, frutto di un progetto globale di interpretazione. Deve essere chiaro il motivo di una scelta, senza che questa si leghi solamente al semplice gusto dell'esecutore. Quando questo tipo di progetto è difficilmente avvertibile, il risultato può piacere, anche affascinare, ma non sarà mai pienamente coerente nè ricco sotto il piano intelletuale ed emotivo.
  12. Per essere perfetti, bisogna sicuramente "non fare errori" altrimenti già perfetti non si è. Se poi ci si aggiunge la cultura, l'intelligenza e l'ispirazione, come nel caso di Hoppstock, nasce un grande artista.
  13. Come tanti altri. Lo considero un vero punto di riferimento. Adorabile per le scelte musicali, l'intelligenza interpretativa, la profondità e l'originalità vivace e costante.
  14. La riforma non va male, bisogna solo riuscire ad inserire tra i docenti e i collaboratori quei musicisti e studiosi che possano garantire una preparazione adeguata al livello che si presenta. Sarebbe anche auspicabile una verifica costante del livello dei docenti. Questione già esposta indirettamente dal M° Matarazzo. Comunque il metodo in sè non è sbagliato e può consentire, se gestito bene, grandi margini di innnovazione.
  15. solitamente l'intavolatura è italiana o spagnola per liuto rinascimentale o vihuela, per le tre ore leggi tutto quello che puoi, sopratutto musica del secondo ottocento e del novecento.
  16. a me hanno insegnato che la "professione" del musicista andrebbe intrapresa solamente in due casi: o in presenza di un talento eccezionale che investe sia l'abilità strumentale sia l'elaborazione interiore della musica, oppure in presenza di una profondo, esclusivo e lacerante bisogno di fare musica, di imbracciare la chitarra ogni giorno e svolgere con piacere e soddisfazione ogni attività (studiare, suonare, insegnare, intrattenere) legata alla musica, anche se di basso profilo professionale ed economico.
  17. grande ciccio. chi cerca è sempre nella giusta direzione e quasi sempre la strada ce l'ha lì davanti agli occhi.
  18. Generalmente, quando l'unghia si incastra è perchè o è troppo lunga o presenta zone spigolose. L'unghia corta elimina molti inconvenienti, ma è vero che con dita grosse e polpastrelli generosi e sopratutto con un attacco più alto sulle corde (meno sotto la corda) è necessario tenere l'unghia più lunga. Sulla forma arrotondata per me non ci siano dubbi, anche se so che alcuni le utilizzano con zone ad angolo con un buon risultato. Sottoscrivo al massimo il consiglio di Cristiano su Attak e carta, con al sola differenza che io uso carta normale, perchè a me resiste di più.
  19. comunque ho dato un'occhiata alle tue fotografie e immagini elaborate, molto belle. con ciò chiudo il mio "prezioso" contributo sull'argomento artigli e affini. bye!
  20. Be', io unisco l'uso di limette di metallo con limette morbide di regolazione mista e la carta abrasiva 1000. Suggerisco di limare l'unghia anche da sotto, pareggiando eventuali dislivelli e irregolarità con una limetta media o morbida. anch'io quando ero un famoso chitarrista sul piccolo pianeta della stella di Aldebran usavo procedere così: Tagliavo, di prepotenza, limacce e taglianunghie Prima limatura tesa al dar forma Lavaggio di mani ammorbidisciunghie Asciugatio Lavoro di fino con limette quelle di plastica e/o carta abrasiva1000 certo che un po' di rispetto per chi vuole informazioni o non sa da che parte cominciare ci vorrebbe, non credi...? tanto per non fare i soliti intellettualoidi snob dalla chitarra... che sono generalmente noiosi allo stesso modo (non mi riferisco a te perchè non ti conosco) quando imbracciano una chitarra... Visto il livello di conoscenza medio dell'argomento unghie presso tanti allievi (anche di conservatorio) che ho avuto, credo che l'argomento "unghie" non vada sottovalutato troppo. Nè comunque preso per i fondelli. Scusa Fabio. Che poi sia una cosa triste e ritrita parlarne, questo fa parte dell'alto profilo intellettuale di questo forum e questo va sicuramente detto. 8)
  21. Be', io unisco l'uso di limette di metallo con limette morbide di regolazione mista e la carta abrasiva 1000. Suggerisco di limare l'unghia anche da sotto, pareggiando eventuali dislivelli e irregolarità con una limetta media o morbida. anch'io quando ero un famoso chitarrista sul piccolo pianeta della stella di Aldebran usavo procedere così: Tagliavo, di prepotenza, limacce e taglianunghie Prima limatura tesa al dar forma Lavaggio di mani ammorbidisciunghie Asciugatio Lavoro di fino con limette quelle di plastica e/o carta abrasiva1000 certo che un po' di rispetto per chi vuole informazioni o non sa da che parte cominciare ci vorrebbe, non credi...? tanto per non fare i soliti intellettualoidi snob dalla chitarra... che sono generalmente noiosi allo stesso modo (non mi riferisco a te perchè non ti conosco) quando imbracciano una chitarra...
  22. senza spezzettature, asperità o forme ad angolo.
  23. Be', io unisco l'uso di limette di metallo con limette morbide di regolazione mista e la carta abrasiva 1000. Suggerisco di limare l'unghia anche da sotto, pareggiando eventuali dislivelli e irregolarità con una limetta media o morbida.
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