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Marcello Rivelli

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  1. Libri di armonia da "leggere" come ha detto giustamente Alfredo Franco non c'è ne sono molti ma forse per curiosare il testo di Marco De Natale, L'armonia classica e le sue funzioni compositive e il più "recente" Armonia di Leonard G. Ratner sono interessanti, anche per la più "aggiornata" terminologia che piace tanto alle nuove "scuole"...soprattutto di "analisi" ma sempre armonia rimane , mentre ho trovato simpatico (personalmente) la lettura di De La Motte Manuale di armonia perchè credo sia l'unico testo che ne parla "storicamente" anche se usa però l'armonia funzionale, più in uso nei paesi di lingua tedesca... altrimenti, forse, ora mi viene in mente .. un "ponte" tra Piston e questi che ho citato è il Manuale di Armonia di C. Marenco, utile sia per chi vuole iniziare l'armonia "complementare" che per chi intende curiosare .. poi.. oltre... ecco forse questo è prorpio utile a pensarci (avendolo collaudato sui miei allievi per l'esame di licenza di armonia complementare...), è uno stadio intermedio ma al tempo stesso interessante perchè non si limita a dare le quattro regolette... per fare bassi numerati e altro.. marcello
  2. Bellissimo pezzo.. e poco eseguito.. (peccato..) Manuale di storia della chitarra- A.Gilardino ed. Berben vol.II...
  3. Non c'è nessun problema...sono totalmente compatibili lo faccio ogni giorno , tre colleghi a scuola e casa con pc.. e io con i miei mac .. apro chiudo salvo e riapro.. p.s. che Takemitsu.. ragazzi,ho visto anche che suonerà Lorenzo Micheli fra due settimane.. bene...bel programma... m
  4. Si, Fabio, l'armonia e contrappunto era solo un riferimento d'obbligo di conoscenza per il compositore.. e sicuramente il Casella insieme ad altri testi come il Rimsky Korsakow può risolvere egregiamente il problema di non far suonare un flauto come una viola.. ma continuo a preferire il metodo tradizionale di pensare la musica (come i suoni sulla chitarra) prima.. di sentirli realmente fuori dalla mia testa.. e solo dopo, eventualmente passare alla "trascrizione" sul computer.. per un vezzo di "bella scrittura" (perchè sono mancino e non scrivo più bene con la destra.. lunga storia dei miei inizi scolastici..) e per comodità non avendo a disposizione tutti i momenti un organico reale che possa inventarmi al momento ma grazie ai software di strumenti campionati.. la cosa diventa interessante.. (ho provato da poco la East West Simphony Orchestra.. divertente..) mentre sono molto incuriosito dalla presenza e dal rapporto memoria-musica.. quanto quest'ultima può.. "condizionare" la genesi delle idee... adesso scappo perchè devo correre a campobasso a sentire Schonberg, Webern, Takemitsu e altro.. non capita tutti i giorni da queste.. parti... a dopo.. marcello
  5. Caro Luigi ottimo libro, e concordo con quel che dici, in proposito volevo far notare , che spesso per noi chitarristi si pone anche un'altro problema di "imitazione" strumentale (conscio o inconscio), mi riferisco quando ascoltiamo le versioni ad esempio delle suites di Bach, ad approcci che emulano in qualche modo le modalità esecutive del violino, del clavicembalo e.. altro.. da qui anche la scelta conscia, inconscia a volte di vari interpreti nell' avvicinarsi in qualche modo ad una tipologia esecutiva propria di quello strumento, certo, spesso è già implicito nella versione originale da cui proviene la suites, ma una cosa che mi affascina da anni è il tessuto "interno" della musica di Bach (e che ho tentato di realizzare in una mia, come dire, chiamare trascrizione non è corretto ma, realizzazione o meglio "rappresentazione" esplicita della polifonia e del tessuto armonico che mi ha portato a scrivere circa trecento pagine di "supporto" alle suddette suites..) in cui si evidenzia la scrittura di Bach in riferimento particolare al suo contrappunto armonico, da qui la scelta degli abbellimente diventa un fatto "simpatico e curioso" che mette in evidenza ancor più i punti d'appoggio dove potrebbero, dovrebbero, capitare (essendo in vista il ritmo armonico, le note reali e tutto ciò che è secondario nel tessuto musicale..) mi spiego, capisco che senza partitura può non essere molto chiaro, ma voglio dire in ultima analisi che forse, prima degli abbellimenti viene l'individuazione di una corretta articolazione interna del tessuto bachiano (chiaro che tu e altri danno per scontato questo passaggio ma non sempre è cosi.. concordi?) a cui eventualmente ornare con dovuta perizia, certo, anche se, sono convinto che c'è un grosso margine di libertà, pur sempre.. nello stile e quindi, per finire, noi chitarristi alla fine, o sappiamo "suonare" l'organo, il clavicembalo, il violino.. oppure... (è una battuta, ovvio, ma non guasterebbe, senza per questo giustificare che la chitarra non è l'organo perchè.. Bach è.. Bach prima di tutto e poi veniamo noi con il nostro strumento.. chiudo, voglio dire che io credo molto ad un pensiero superiore sulla musica che poi cerchiamo di incanalare negli eventuali "limiti " dello strumento, altrimenti forse (è un mio pensiero) si potrebbe correre anche il rischio di quei chitarristi-compositori (di cui si parla in un altro post) che scrivono con la chitarra in mano e non riescono a fuggire da quelle formule digitali...e fare un abbellimento alla Carulli come dici giustamente in Bach.. non trovi? marcello
  6. ... carta canta poi il pc alla fine se no non si è compositori!!! 8) pena il rischio di scrivere una frase (o qualasiasi altra cosa) pensandola per.. violoncello e.. scoprire magari... che quelle note non esistono... potere della tecnologia.. mentre forse la pazienza di passare qualche ora su quegli esercizi di memoria fuxiana (alias contrappunto) e un "pò" di armonia non fa certo male.. sicuramente, una volta che ci si trova davanti una tastiera midi collegata a un bel mac (o un pc, per par condicio) non si corre il rischio di far diventare un flauto.. un basso tuba .. scherzi a parte, anche se ogni tanto mi capita di vedere partiture del genere grazie all'aiuto del computer.. ma ovvio che non siamo di fronte.. a ciò che si definisce.. compositore.. m
  7. Prova a curiosare qui.. Paul Badura-Skoda Interpretare Bach su strumenti a tastiera- Gioiosa Editrice mr
  8. perfetto, appena ho inviato il mio post ho trovato..questo.. il copiato... sisi... come con le sabbie mobili..l'importante è..saperne..uscirne... si.. condivivo... mr
  9. Non vorrei generalizzare ed in effetti solo tu sei responsabile del tuo lavoro di insegnante, che non conosco e che non mi permetterei mai di giudicare. Scusami quindi per il plurale usato prima... Mi sembra però che altri interpreti chitarristi, vedi anche recenti post, abbiano "messo in allarme" l'isolamento musicale del chitarrista (che non è il tuo caso tra l'altro ma ciò che sostieni non fa bene a quelli che non potranno mai raggiungere i tuoi risultati) E’ una bellissima cosa dire: ascoltare se stessi. Ed è anche giusto che si indirizzi il giovane interprete in questa direzione. Ma le orecchie non possono chiudersi, come gli occhi. Noi siamo esseri in ascolto. Perennemente in ascolto a meno di patologie. Si questa "cosa" dell'isolamento musicale... mi piace... spesso ho difficoltà a proporre esempi al di fuori della musica per chitarra ai giovani chitarristi (nono tutti sia chiaro, è un esempio, poi c'è chi conosce l'integrale di Bartok ma...) nel senso che mi viene più facile parlando di Giuliani, Sor facendo riferimento alla Musica e non necessariamente al chitarrista.. quindi con esempi tratti dalla letteratura in generale... Mozart e..altri.. ma per riprendere una parte della risposta data nell'altro post al maestro Diodovich, anche io sono pienamente convinto che un allievo debba spremersi totalmente senza imitare possibilmente nessuno (cosa sacrosanta) ma forse per fare questo c'è bisogno appunto di percorrere un "viaggio" di conoscenze interiori ed esteriori che comportano necessariamente "anche" il confronto/scambio/disssendo/assenso delle idee altrui..(e se poi sono elevate, non dovrebero limitare ma forse illuminare..) mi viene in mente il problema del comporre, a volte uno "spunto" può essere utile per... partire e generare cose del tutto nuove, ma sempre da un imput originario... un esempio banale.. lavorando con Finale ho sempre trovato utile fare dei "copiati", nel senso che perdere tempo a ri-copiare la musica dei Grandi, si imparano tante ma tante cose... senza per questo doverle "copiare" dopo ma magari imparare a..servirsene in modo "personale".. il problema forse sta nel capire se questo imput (musicale, interpretativo ecc) è abbastanza giusto, corretto, in questo mi riferivo a sentire delle "scale" in Bach che starebbero meglio in un brano di Paco de Lucia...! forse i "giovani" dovrebbero sapere che non sono la stessa... cosa... con simpatia mr p.s. sono sicuro che diciamo le stesse cose alla fine ma... quello a cui vorrei pervenire è che Michelangeli temo..non abbia paralleli nel mondo..chitarristico.. (secondo me...) almeno fino ad adesso.. e Segovia non credo che possa passare alla storia per come suonava..Bach con tuttle le scusanti storiche e stilistiche di quel periodo "interpretativo".. io non riuscivo a 13 (oggi ne ho 46) anni, ad andare oltre la terza battuta... cosa che non succedeva se ovviamente suonava..Torroba...
  10. ma come mai i chitarristi sono così autoreferenziali? Non credo che lo siano, o meglio, non come vuoi far credere tu. In realtà non serve a molto ascoltare gli altri, anche se si chiamano Lipatti o Rubistein. Non serve perché quello che più conta e ascoltare se stessi. Ho divorato il concerto di Grieg suonato da Lipatti (la cadenza del primo mov. la conosco praticamente a memoria... l'avrò ascoltata 2000 volte!) al punto che ho rovinato il CD! L'ho fatto però per mera sete di conoscenza e di puro piacere emozionale. Quando imbraccio la chitarra, però, ascolto solo me stesso e posso assicurarti che risulta difficilissimo dopo aver ascoltato gli altri. Direi quasi impossibile! I nostri ascolti ci impediscono di metterci in comunicazione con il nostro io più profondo perchè ci sono sempre loro di mezzo. E' un pò come una telefonata disturbata dai rumori. L'unico consiglio allora che mi sento di dare a Monch è proprio questo... prima vieni tu e poi tutti gli altri. Anche se questi si chiamano Segovia & co. Non credo personalmente che "convivere" con ascolti di tale qualità... possa generare danni.. anzi di solito evito il contrario,(nel mio caso) studiare un brano per chitarra di Villa Lobos (per fare un esempio) e ascoltare musica di Villa Lobos tranne che per...chitarra ( o meglio di chitarristi) per poi solo dopo che mi sono fatto una mia idea passo a curiosare cosa fanno gli altri e confronto le mie idee... intendo che se si ha veramente una personalità originale... non si corrono rischi, e ho trovato e trovo molto gratificante ascoltare interpretazioni di qualità.. musicale. Del resto, temo sia a volte un pò difficile assimilare "stili corretti" quando spesso, per interpretazione chitarristica, si sfiora ciò che è più corretto definire un "manierismo" così personale da assurgere a... stile interpretativo.. Voglio dire in ultima analisi che forse è più facile ascoltare un pianista "sconosciuto" che suona Bach.. senza troppi "errori" stilistici mentre..ahimè non sempre (diciamolo) un chitarrista medio si avvicina al mondo di Bach senza magari pensare di star suonando Paco De Lucia... capita mi sembra o no?.. senza polemica...e questo un certo ascolto potrebbe evitarlo tranquillamente secondo me, se non si è proprio baciati dalla dea bendata.. che illumina i veri artisti... da piccolo i miei genitori mi dicevano frequenta le persone migliori di te... ... mr
  11. Fa venire voglia alle persone deboli di...cuore, di cambiare...strumento...!! ma io mi limitai a pensare semplicemente..che non "amava" la chitarra e non conosceva realmente il suo vero repertorio... soprattutto quello "ai...nostri..giorni"... è nella mia libreria in seconda..fila...letto una volta e..mai più ripreso.. mette molta..tristezza... (per chi gli crede..) non conosce probabilmente la musica...di Rawsthorne, Wilson e..... m
  12. Prova con gli esercizi dai quaderni di Carlevaro, (il numero tre per la mano sinistra) oppure da "Il dominio delle corde" di M. Storti, un pò più progressivi, partendo da due corde fino a...sei, ed in più, con esercizi di opposizione delle dita abbinati, ma.. intendi il barrè... giusto? m
  13. Scusami ma nella mia "disquisizione" davo per scontato che il problema dello smorzamento è legato all'aspetto armonico, nel senso di nonfar risuonare armonie errate... per la modalità di solito rimettendo il... pollice.... marcello
  14. Grazie.. si ci sarebbero tante cosine da approfondire.. ma ci vorrebbero anche dei "disegnini"... ... comunque sono d'accordissimo sulle "legature di fraseggio... eh si.. sembrano proprio "incompatibili" con le musiche per... chitarra... marcello
  15. Prova a "visualizzare" l'intero studio come se fosse un basso d'armonia.. cioè suonarlo dapprima placcando tutti gli accordi in quarti, e successivamente "ri-visualizzando" il solo ritmo-armonico , cioè i cambi delle posizioni accordali, metterai a fuoco le varie "voci" o frammenti che appaiono di tanto in tanto e si evita di "trattare" lo studio come un "zum-pa zum-pa" dando rilievo esclusivamente al basso, mentre si perde l'equilibrio della voce media e acuta... fino al bellissimo sdoppiamento a 4 parti che avviene nel gioco del trattamento armonico delle dominanti secondarie...(al basso Re- Dobeq- Si-Sib.. sesta aumentata..ecc...) alias modulazione al IV grado...per poi riprendere la dominante di re e risaltare a cavallo della tonalità.. principale... altro espediente per evitare il ritmo di cui sopra è pensare la (le parti) superiori.. sincopate e non scritte solo a crome.. ma questo lo risolvi già nella fase di lettura se pensi di suonarlo su una tasiera in modo armonico e muovere solo le parti che..appunto si muovono, poi il disegno creato da Sor è una della tante possibilità... in effetti è il rovescio del 3 (revisione Sor-Segovia) che può essere immaginato come un corale suonato ad.. accordi).. parti dal fatto che le ribattiture delle stesse note sono un "tentativo" di far "suonare" lungamente i suoni, le armonie, se fosse scritto per archi basterebbe "tenere" le note.. ma la chitarra...deve appunto risuonarle, questo potrebbe essere un approccio di individuare in uno studio che ha come obiettivo principale tecnico il padroneggiare un "modulo" o modello", da qui l'intero sviuppo esclusifo di tale formula, ma non dimenticare il "processo" compositivo che è fatto di armonia, parti che si muovono, ritmo armonico e..altro, e quindi sopperire alla apparente monotonia del modello forgiato... per esagerare e chi ne avesse voglia.. potrebbe prendere totalmente lo schema armonico e svilupparlo con altri modelli ad esempio di arpeggi e... altre cose.. ma ora iniziamo a uscire...f... io mi diverto così... mi ricorda i bambini che rompono i... giocattoli... (ma noi dobbiamo tentare di..rimontarli).. buon lavoro marcello p.s. scusate la lunghezza ma quando... parto...
  16. Il Nocturno personalmente non mi dispiace affatto... di Torroba... marcello
  17. Ti ho inviato un messaggio privato... se mi mandi l'indirizzo ti faccio una fotocopia... ma devi armarti di pazienza... perchè c'è di tutto sulle mie "partiture".. compro sempre gli originali e poi faccio le fotocopie per...imbrattarle con tutto quello che mi passa per la... mente... per di più sono mancino... e scrivo con la destra... vecchie imposizioni "estetiche" di quando andavo a scuola... marcello
  18. Non vorrei dire una.. stupidaggine forse mi confondo con l'autore,(é passato tanto tempo, forse quasi vent'anni..) ma mi sembra di ricordare una incisione di Domenico Ascione di Roma.. m
  19. Vedi Ciccio_Matera, stavo scherzando con il Magister dralig, per via di nostre vecchie esperienze ai miei tempi di suo allievo, personalmente mi sono dato tanto da fare per risolvere i miei problemi con varie modalità, non era (mia) intenzione offendere nessun chitarrista, ma non credo neanche che molti studino il setticlavio come ho fatto a mio tempo leggendo le partiture orchestrali o sviluppare il dettato melodico per l'esame di solfeggio quando io ho passato anni a "immaginare" contrappunto nella mia mente senza l'ausilio di uno strumento e quando, a volte, sentiamo domande del tipo : (a una settimana dall'esame) come si sviluppa l'orecchio interno per fare un dettato? allora mi viene da.. sorridere... pensando alle notti in bianco passate a litigare con il contrappunto "fuchsiano"... non prendertela era uno scambio di battute... su alcune questioni meramente compositive tra me e dralig e.. il maestro sa benissimo perché... , tutto qui, ma se ti consola ci sono tanti pianisti che hanno il naso sulla propria tastiera e altri strumentisti.. solo che loro non devono giustificarsi mentre noi se non siamo anche musicisti.. ahimé... m
  20. Che bei... tempi!! Da auspicare che ritornino più... spesso p.s. ricordo al mio esame di composizione ( il compimento inferiore) anni fa che uno dei commissari si "lamentava" di aver avuto a suo... tempo un "basso dato" da... Ghedini..!
  21. Interessante ma per fare questo... caro Magister, molti dovrebbero passare il proprio tempo non solo con il... metronomo... ma con quelle cosine che sembrano apparentemente essere fuori... " tema" a molti chitarristi.. mi viene in mente una cosa, perché di tutte (o quasi) le opere didattiche ad esempio, conosco solo l' op.39 di Diabelli che é completa di articolazioni e fraseggi... e delle opere di Sor, Giuliani ecc e di molte composizioni per chitarra vedere una semplice legatura di frase... é cercare una rosa nel deserto..? come mai nei testi di pianoforte e altro sono ricchissimi di tutto ciò? che noi chitarristi ci accontentiamo al massimo della... frutta...? ricordo con estremo piacere il manoscritto della sonata di Turina, cosi chiara nelle sue articolazioni di frase e altro ma.. ma che fine hanno fatto nell'edizione Schott...? avevano problei con "finale" i copisti...? Si sono perfettamente d'accordo sul test... io oserei di più... far semplicemente cantare anche una semplice partitura corale ad esempio senza l'ausilio dino strumento al max di un solo diapason se proprio...e.... ma stiamo uscendo fuori " tema chitarra" vero? pardon... m
  22. Riguarda la partecipazione funzionale dei vari segmenti muscolari.. dita-polso-avambraccio ecc... divisi in fissazioni coscienti.. dalla sola articolazione delle dita (prima fissazione) passando all'utilizzo del polso, articolando le dita come un unico segmento dal polso (seconda fissazione e via via fin su... ci vorrebbero degli esempi pratici.. di solito applico questa tecnica ad esmpio nello studio n.4 di Villa Lobos.. in funzione dell'articolazione dinamica.. dal ppp con le sole dita fino al fff con la partecipazione di tutto il braccio (quarta fissazione)... marcello
  23. Oltre ai quaderni consiglierei vivamente di dare una occhiata (magari più di una..) al trattato dello stesso autore in cui spiega la sua metodologia... (in spagnolo) ma mi sembra di averne vista una copia in inglese a Roma, non molto tempo fa... Abel Carlevaro Escuela de la guitarra Exposicion de la teoria instrumental ed. Barry buenos aires cosa interessante di tutta la metodologia (a mio modesto parere) la teoria della "fissazione" muscolare... marcello
  24. Personalmente.. ho la sensazione di avvertire una "leggera" profondità... in più nelle opere di Sor, senza nulla togliere a Giuliani, dove a volte percepisco il gusto di farsi "prendere" la mano nei fuochi-pirotecnici, mentre avverto più controllo da parte di Sor... e maggiori "fantasmi"... Beethoven ? e..altro/i.. la Fantasia op. 7.. con la stupenda introduzione? (sempre a mio personale parere), il tentativo di Sor nella forma-sonata (cruccio della chitarra) mi soddisfa molto di più, ma ripeto.. è sicuramente una mia "percezione"... emotiva... m
  25. Il numero 5... "la bachianas".. (non.. scherzo...) m
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