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ninna nanna
Marcello Rivelli ha risposto a edoardo3 nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Federico Mompou.. dalla Suite Compostelana... la bellissima Cuna... m -
pubblicazione Com...missioni compiute
Marcello Rivelli ha risposto a Angelo Gilardino nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Il committente, nel senso mercantile del termine, nasce all'incirca con la dea ragione. Bach scriveva per dei datori di lavoro, più che per dei committenti, Mozart fece entrambe le cose e Beethoven fu il primo, grande compositore freelance. In casi di quella portata, il committente è comunque il padreterno. dralig Beh.. a pensarci.. non ci molte possibilità di scampo o LUI... o...? m -
pubblicazione Com...missioni compiute
Marcello Rivelli ha risposto a Angelo Gilardino nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Bene Magister... vedo con piacere che non hai tempo di annoiarti... complimenti per le ultime "creature".. (ma del resto il buon bravo ed umile Bach... provvedeva quotidianamente ai suoi committenti regalando "cosucce" che poi hanno fatto la gioia di... tanti ... anche se si trattava di un semplice... corale... ) e non mi sembra che per il fatto che siano state commissionate siano di "scadente"... livello non trovi?.. m -
Velocità mano destra
Marcello Rivelli ha risposto a Gaetano Balzano nella discussione Suggerimenti per tecnica e programmi
Sinossi di Angelo Ferraro college music m -
Velocità mano destra
Marcello Rivelli ha risposto a Gaetano Balzano nella discussione Suggerimenti per tecnica e programmi
Può andare bene qualsiasi testo sugli arpeggi, possibilmente all'inizio magari a corde a vuoto, come Pujol, Gangi, Abloniz.. in modo da concentrarti solo sulle dita.. in seguito puoi abbinare la sinistra ma quello che è veramente importante e.. qui si torna sempre al problema "insegnante" è la metodologia da..usare... mr -
Carissima Ilaria.. hai mai provato a fare gli esami al...contrario? è un metodo che adotto sempre con me stesso e con i miei allievi.. l'ultima frase del tuo post contiene una grande verità... è vero le scadenze a volte servono come "sprono o stimolo".. ma (tolta la possibile sfortuna di una giornata nera, può certamente succedere) la serenità di una preparazione con i giusti tempi di maturazione sicuramente ti aiuterà a superare gli apparenti problemi momentanei.. l'ideale sarebbe studiare, come dici, solo per passione e.. ad un certo punto...ecco pronto l'esame in modo "naturale".. con i suoi tempi "naturali"... non scoraggiarti, la musica è una strada in salita con tanti "scivoli" disseminati nel cammino ma questo fa parte del gioco e serve anche a fortificare le nostre qualità... e del resto gli esami non finiscono mai .. no? non vorremmo fermarci solo perchè ogni tanto si..può..scivolare... perchè cadiamo..? per imparare a.. rialzarci... viva la musica... mr
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Lettura della partitura
Marcello Rivelli ha risposto a ciccio_matera nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Avevo intuito che potesse essere questo il problema.. prova allora a "smontare il giocattolo" come i bambini e .. ricostruirlo.. Perchè partire immediatamente dall'opera compiuta se il compositore probabilmente ha "faticato" a costruire i vari elementi strato sopra strato..? (Certo non escludo che non si abbia un immagine compiuta di un dato brano ma spesso chi scrive parte da una semplice idea che può essere un frammento ritmico-melodico , un accordo..ecc e poi.. la "tecnica" fa.. il resto....) Ad esempio prendi la linea melodica principale e iniziare a tracciare il primo filo conduttore poi passi a sovrapporvi la linea del basso (e inizi a percepire il contesto armonico seppur in modo scheletrico ma spesso già più che sufficiente) ed infine inserisci gli elementi "interni" quali frammenti di bicordi e altro che spesso servono a completare "l'orchestrazione" della scrittura chitarristica, insomma il pezzo "finito" è stato scritto passando per vari strati (probabimente) e noi facciamo il "Gioco inverso" lo smontiamo per poi ricomporne ogni pezzo e restituirne il "senso finale"... questo puoi farlo da un semplice studio di Giuliani ad una fuga di Bach e con la chitarra... mentre l'obiettivo finale sarà quello di "leggere una partitura" con gli occhi (senza strumento) ma per quello ci vogliono cose (come ho detto spesso in altri post, a rischio di essere noioso) come studi di armonia e contrappunto che svilupperanno l'orecchio "interiore" e tanta pazienza ma che avranno tanto, tanto beneficio nell'eecuzione... per quanto riguarda l'abilità invece esecutiva della lettura devi allenarti con materiale leggermente "precedente al tuo livello e man mano crescere gradualmente... spero di esserti stato un tantino utile... buon lavoro :)marcello -
Lettura della partitura
Marcello Rivelli ha risposto a ciccio_matera nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Non ho capito bene la domanda.. per partitura ti riferisci allo "spartito" per chitarra sola? o ad una qualsiasi partitura di musica da camera dal duo in poi fino all'orchestra in cui è compresa la chitarra..? Nela caso della "lettura della partitura" come ha già risposto Fabio vi sono una serie di tecniche e (trucchi) basati sulle tecniche di lettura del setticlavio per via della complessità degli strumenti traspositori e che si acquisisce con tanta tanta pazienza e solitamente (nei corsi tradizionali) al pianoforte... dal duo per voce e piano fino alle partiture orchestrali... per il nostro strumento, in verità non abbiamo questa grande difficoltà (paragonata ovviamente alle partiture orchestrali) .. e la difficoltà spesso è di carattere "comprensivo" associato alla capacità "reale" di suonare tecnicamente un dato brano... potresti provare ad allenarti quotidianamente con materiale di livello "appena" precedente, (solo per fare un esempio) se hai fatto gli studi op.111 di Giuliani potresti provare a suonare cercando di "interpretare" a prima vista l'op. 50 ad esempio...cercando di essere il più possibile preciso nella lettura dei vari particolari, ritmo, dinamica, fraseggio e... mentre se per difficoltà ti riferisci al fatto di impiegare la "lettura della partitura" su un brano.. non so, tipo una sonata di Ponce o altro per intendere un livello superiore.. è chiaro che devi possedere una serie di requisiti.. sempre per fare un esempio un ottima pianista che ti suona una ballata di Chopin in modo egregio non è assolutamente detto che riesca a fare la stessa cosa (se non ha compiuto studi specifici) con un trio di Brahms o un motetto di Arcadelt nelle chiavi antiche...anzi.. prova a spiegarti... meglio buona musica.. m -
studio e analisi Variazioni sul tema della "Follia di Spagna " op. 45, Mauro Giuliani /2
Marcello Rivelli ha risposto a Sandrino nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Che genere di esercizi base? Vanno bene tutti gli esercizi di legato da quelli classici di Segovia a quelli di Carlevaro e altri..(alla fine le formule sono più o meno le stesse).. in definitiva per le legature semplici le formule base sono 12-23-34 13-24-14- e viceversa più le varie combinazioni per chi ama divertirisi a stilare...elenchi ... piuttosto nello specifico della variazione di Giuliani il problema per Sandrino potrebbe essere delle "legature con dito tenuto"... che vincolano la mobilità e indipendenza delle dita, in questo caso formule su questo tipo ve ne sono a quantità nei vari libri di tecnica...da Carlevaro, Chiesa e altri...o appunto isolare la formula e studiare il passaggio in questione, ma sicuramente una dose di esercizi ad hoc non fa certo male... (come nello studio n. 3 di Villa Lobos alla difficoltà delle legature in se.. concorre il problema delle legature su "opposizioni delle dita" che rende più complicate le legature, di per se non complesse come formule semplici ma appunto causate dalla difficoltà degli allargamenti in opposizione..) m -
studio e analisi Studio No.10 (Num. Segoviana), Fernando Sor
Marcello Rivelli ha risposto a RobPanzelli nella discussione Altre discussioni sul repertorio
allora perchè dire studio n 10,diamo un titolo a questo brano Si... Studio op.31 n.19 - Andante (in La Maggiore) m -
Metodi per chitarra classica
Marcello Rivelli ha risposto a Renato nella discussione Suggerimenti per tecnica e programmi
non è un metodo con esercizi... per capirci stile Pujol.. e per non citare i classici Aguado, Sor, Carulli, Carcassi ecc.... (anche se contiene degli esempi interessanti...) ma a me quando l'ho..incontrato tanti anni fa... è piaciuto molto... Charles DUNCAN The art of Classical Guitar Playing ed. Summy-Birchard Music... soprattutto quelle cosine come la tensione funzionale e disfunzionale... e altro... per il resto preferisco i quaderni di Carlevaro... mr -
studio e analisi Studio No.10 (Num. Segoviana), Fernando Sor
Marcello Rivelli ha risposto a RobPanzelli nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Non sarei cosi categorico sulla diteggiatura, certo Sor consigia pipi ma quello che a me interessa e la combinazione ritmica delle quattro note... quindi tutte le formule del tipo imia-i/aimi-a/amia-m sono funzionali... in ultima analisi non credo che Sor si rigiri nella tomba se sente una quartina ben eseguita ritmicamente e con il giusto slancio anacrusico....dovrebbe sussultare per la musicalità non tanto se uso..il...naso.. non credete? dico sempre ai miei allievi chiudete gli occhi e..ascoltate il risultato... mr -
Studi di Sor
Marcello Rivelli ha risposto a Ilaria Tallarida nella discussione Quinto anno, Ottavo anno, Diploma
Concordo con l'edizione suvini-zerboni curata da R.Chiesa per l' integrale degli studi di Sor (ma anche di Giuliani, Paganini ad esempio) (anche se io ho anche l'opera completa della Tecla) per quanto riguarda un edizione interessante e con diteggiature funzionali ad una esecuzione di alcuni passaggi "torbidi" di alcuni studi mi piace anche quella di S. Palamidessi curata da Guitart .... mr -
Talento o Studio?
Marcello Rivelli ha risposto a Mirella Pani Landolfi nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Al solito il mio modo a volte rischia di essere frainteso, mi piace provocare ma certamente non.. offendere... in risposta a Kokis e Butterfly..mi spiego meglio... "L'arte non è fatta per conquistare ricchezze. Cerca soltanto di diventare un artista sempre più grande; tutto il resto verrà da sé" - diceva Schumann ecco essendo fondamentalmente un idealista... tutto qui, il mio pensiero era questo sintetizzato, nulla contro i soldi ci mancherebbe, dobbiamo anche mangiare ogni tanto... ma.. ma... marcello -
Che metodo utilizzate per insegnare?
Marcello Rivelli ha risposto a Sandrino nella discussione Suggerimenti per tecnica e programmi
Sandrino, ovviamente scherzavo con un fondo di grande verità però.. i metodi sono tanti, dipende da tante cose e da che tipo di approccio in rapporto anche all'età... di solito non ne basta uno solo, si usano in parallello vari testi ognuno rispondenti a determinate caratteristiche, da quelle puramente tecniche a raccolte di studi che personalmente prediligo, nel senso che appena possibile cerco di mettere l'allievo sulla musica... piccole cose ma musicali e poi... inizia il viaggio... ve ne sono tanti se partiamo da.. zero... dal Guitar Gradus di R.Chiesa, alle storiche lezioni di Sagreras (che non amo particolarmente, senza discutere il valore che hanno avuto e che probabilmente hanno ma io non amo usarlo...per una questione "formale" di musica...preferisco gli studi di Carulli o di Sor op.44 per far entrare l'allievo nel vivo musicale, Sagreras lo sento poco "classico"...per le mie orecchie..) poi vi sono tutta una miriade di testi, da quello di L. Biscaldi, alle Lezioni di chitarra di Corbu-Mantovani che uso in parallelo e..insomma, molto dipende dalla propria esperienza sul campo e dal"tipo" di allievo, spesso uso libri diversi in base a chi ho di fronte..per capirci.. ma l'obiettivo finale è sempre quello: tecnica meccanica e tecnica musicale possibilmente fuse insieme... marcello p.s cmq se cerchi nel forum vi sono state già diverse risposte al riguardo... -
Talento o Studio?
Marcello Rivelli ha risposto a Mirella Pani Landolfi nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
provocazione... mettiamola cosi... l'artista ama quello che fa...profondamente "senza interessi" se non quello di "dare"... il professionista...ha anche "qualche" interesse.. non necessariamente.. "puro"... mi ricorda il caro Eric Fromm quando diceva... "ti amo perchè ho bisogno di te?" o "ho bisogno di te perchè ti amo?".... applichiamolo alla musica... e... ne vedremo delle belle.... m p.s. non mi picchiate...ma.. -
Che metodo utilizzate per insegnare?
Marcello Rivelli ha risposto a Sandrino nella discussione Suggerimenti per tecnica e programmi
la musica..! è la cosa più importante i metodi sono tutti... incompleti... c'è ne vogliono mille e uno allo stesso momento... m -
24 Caprichos de Goya
Marcello Rivelli ha risposto a Luciana nella discussione Altre discussioni sui CD per chitarra
Yamashita non è Lipatti, ma ha qualcosa da dire. Il solfeggio non è arte. dralig Caro Magister, ogni tanto ci incrociamo, vedo che hai sottolineato la tua opinione in merito... è sempre un piacere... in verità io mi ero limitato solo a dire che conosco queste due incisioni e... non ho espresso giudizi di merito perchè ho sempre fiducia in chi ascolta... ma perlomeno concorderai che nel caso del chitarrista tedesco non dovrebbe appartenere alla categoria dei "tangueros"... no? visto le altre incisioni e... non dovute a una "conversione" dell'ultima ora... (in quanto alla capacità di solfeggiare, ultimanente ho l'impressione che stia tornando di moda...più spesso...)... marcello p.s. cmq l'ho sentito ultimamente il citato chitarrista e devo dire che non mi è sembrato assolutamente un "solfeggista"... con la Royal Winter Music e alcuni caprichos.. d MCT... tutt'altro... non conosco l'incisione ma... mi sembra... strano... -
24 Caprichos de Goya
Marcello Rivelli ha risposto a Luciana nella discussione Altre discussioni sui CD per chitarra
Credo anche Lily Shafer o Frank Bungarten.... m -
Talento o Studio?
Marcello Rivelli ha risposto a Mirella Pani Landolfi nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Esistono i professionisti cara liolanda e... gli artisti... professionisti ci si può diventare con grande volontà e il "giusto talento"... artisti no...! ci si nasce e l'unica fortuna è quella di "accorgersene" e utilizzare tale "dono"... se le "scuole" statali o private dovessero vivere esclusivamente sugli artisti chiuderebbero il secondo giorno... per quelle bastano... i professionisti... p.s. per rispondere ironicamente ad un altro post... tanto movimentato... marcello ...... il resto non è questione secondo di me di volere-potere ma caso mai di essere nati per quella cosa e volerla realizzare a tutti i costi (non parlo di successo o cose materiali... ma..di ideale personale, si può suonare bene anche nella propria stanza per tutta la vita e decidere che li fuori sono troppo presi dalle......cose che non hanno a che fare con la Musica...) -
Difficoltà degli esami di conservatorio
Marcello Rivelli ha risposto a Lucio Matarazzo nella discussione Leggi e musica
Sarebbe auspicabile che un.. "allievo" non studi solo per il V, VIII o X ma... forse... studiando anche e soprattutto negli anni intermedi e di preparazione a questi stadi o punti di arrivo.... gli esami "dovrebbero" solo essere un momento di conferma di tale preparazione attraverso un dato brano... basta suonare un solo brano di Bach per rendersi conto di quale preparzione musicale e tecnica ha un allievo ... no? poi, certo la "quantità" (e soprattutto la qualità) del repertorio è lo scopo di tutta la...restante vita da... musicisti... siamo onesti e sinceri quanti sono gli allievi che hanno letto tutti i preludi di Ponce o di Villa Lobos o di Castelnuovo Tedesco prima del V come recitano i programmi ministeriali e ... interni....? ci sono ben tre lunghi anni prima di arrivare al V no? se si studiano (solo per fare un esempio) gli studi di Carcassi dal terzo al quinto, penso che si possano minimante eseguire tutti a memoria no...? del resto i programmi interni di tutta italia mi sembrano piuttosto nutriti al... riguardo, ora qualcuno dirà, certo, si parla di "una" composizione all'esame di compimento inferiore... (e forse è solo un modo di "verificare" tale preparazione raggiunta, quindi non intesa in quantità ma in qualità) ma voglio sperare che un allievo non studi per cinque anni il preludio di Villa-Lobos "solo" per portarlo agli...esami....e tralasci almeno di leggere gli altri...?? non credo che un allievo che abbia completato ad esempio l'op.60 di Carcassi, gli studi di Giuliani op.111 e gli studi di Sor previsti per l'esame del V (ovviamente non facendo solo quelli, ci sono cinque lunghi anni per leggerli...almeno..."quasi tutti"... no?) dicevo, non credo che avrà una sola ora striminzita di musica ...non trova Maestro Catemario? continuando cosi forse al x avrà un pò di repertorio.... forse qualcuno, ha inteso lo studio della chitarra bypassando tutti gli anni che non sono il V-VIII- e X... non trova? se invece, come molte cose in Italia la "corsa" non è "suonare" ma dimostrare di avere tanti e tanti pezzi di carta...allora parliamo di tutt'altro... ma l'abito non fa... il monaco..no? o forse ...si? con simpatia.. marcello p.s. io non sono ne a difesa ne contro i conservatori ma sono solo contro i cattivi maestri che semplicemente dovrebbero essere evitati, ma se gli allievi non hanno cotesto "sentore" temo..che avranno difficoltà a capire alcune cose... del resto ci sono ottimi maestri che fanno fare più di un ora di musica e altri che forse sono solo preoccupati che arrivino in qualche modo al..traguardo.. ?! :) -
studio e analisi Prelude No.1 - Heitor Villa-Lobos /2
Marcello Rivelli ha risposto a Carlo nella discussione Altre discussioni sul repertorio
giocando con il rapporto peso-velocità nello.. spostamento .. (o trovando corde che non..fischiano) io quando uso le savarez ad esempio, ma vale per me (che non posso usare) puoi sentire anche il flauto di pan sotto le dita... marcello -
Le composizioni contemporanee
Marcello Rivelli ha risposto a De Gustibus nella discussione Comporre per chitarra
Certo, capisco che non è facile "guardare" solamente un brano e.. penetrarlo nei suoi contenuti, ma un bravo direttore d'orchestra ad esempio deve esserlo in grado giusto? cosa studia per entrare nel magico mondo di queste partiture? ecco... si inizia umilmente e pian piano si percorre gradatamente il cammino che..non finisce mai, per questo è cosi affascinante e magico. Ed ognuno che riesce , con la sua interpretazione a gettare nuova luce o visioni è uno stimolo ulteriore in questo cammino... ti faccio un esempio, quando ero studente (ma ancora ho questo "vizio") mi buttavo spesso a leggere-studiare musiche che non avevo mai sentito in nessuna esecuzione ne da musicisti e ne su cd o altri supporti, ecco era stimolante vedere cosa riuscivo a tirare fuori anche a costo di..uscire fuori strada... questo modo di studiare ti assicuro che nel mio caso ha dato dei frutti simpatici, tanto che recentemente non credevo ad esempio di aver realizzato due prime esecuzioni in un cd alle soglie del 2002 con due autori di cui uno italiano e l'altro scozzese..(eppure non mi sembrano brani brutti..?) ... penso che ci voglia molta curiosà, passione e non paura di fronte anche a pagine che si presentano impervie solo a guardarle... certo devi armarti di tutti quei supporti che vanno dal bravo insegnante allo studio delle discipline che penetrano la musica anche se a volte pensiamo di "allontanarci" dalla chitarra ma.. non è così..ritornerà.. più bella di prima... e più ... "profonda"... m -
Le composizioni contemporanee
Marcello Rivelli ha risposto a De Gustibus nella discussione Comporre per chitarra
E' una bella domanda... in alcuni post precedenti si discuteva sulla "complessità" di scrittura di alcune composizioni contemporane, io mi porrei più il problema della "poetica" e dello stile del compositore ... del contenuto espressivo celato dietro la pur complessa scrittura di alcuni brani,se esiste ed ha un valore merita tutta la "fatica" di... studiarlo... mr -
Le composizioni contemporanee
Marcello Rivelli ha risposto a De Gustibus nella discussione Comporre per chitarra
Semplificando in modo estremo tecniche come quelle atonali e seriali hanno molto in comune con il contrappunto (anche se, ovviamente, con le dovute e grandi differenze, benchè spesso alcuni brani contemporanei lo sono solo "anagraficamente"...) in sostanza anche le strutture armoniche seguono più un "flusso" melodico che "funzionale" perdendo la modalità di costruzione specifica del sistema tonale. Può essere interessante la lettura (per chi non lo avesse già fatto) del testo di Vincent Persichetti, Armonia del XX secolo -Guerini Studio mr