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Butterfly

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  1. Intanto che cerco di riassumere in poche righe una mia riflessione sull'argomento, caro Giorgio, sei pregato di correggere il titolo del topic: hai scritto "Toriamo" e di questo il tuo maestro unico sarebbe molto molto scontento Butterfly
  2. Grazie Isabella! Ho trovato le parole anch su Wikipedia: http://fr.wikipedia.org/wiki/Que_ne_suis-je_la_foug%C3%A8re Ora ho capito meglio anche il senso: la traduzione dovrebbe essere "che sarebbe se fossi una felce", ecc. ecc. Ciao! Butterfly
  3. Mi piacerebbe conoscere la storia di questo brano: "Que ne suis-je la fougère". Attribuito a Pergolesi, ho ascoltato la versione di Carulli e ho letto che le variazioni di Sor sono state pubblicate a cura di Ruggero Chiesa. Kazuhito Yamashita lo ha inserito in un suo CD e ho visto anche un video Youtube in cui il brano è eseguito con il liuto e assieme a un soprano. Non so perchè ma la melodia mi ricorda una musica russa. Mi piacerebbe anche leggere il testo e capire perchè la pulzella non vuole essere una felce Grazie a chi vorrà chiarirmi le idee. Una interpretazione del brano, del chitarrista Valéry Sauvage http://www.youtube.com/watch?v=l1o6N8-Ng34 Butterfly
  4. Il video è tratto dal cd n. 2 Ultimate guitar collection, pubblicato nel 2004. La chitarra che suona nel video dovrebbe essere quella del liutaio Greg Smallman. John Williams parla delle sue scelte strumentali in questa intervista: http://www.guitarplayer.com/article/john-williams/Sep-05/13230 Sinceramente non colgo sfumature sonore "ambigue" nell'interpretazione della musica di Vivaldi, ma piu' semplicemente un abile ricorso alla diversa resa timbrica delle corde in prossimità del ponticello. Mi si perdoni invece una ossevazione "ambientale": il pullover stile rugby proprio no.... Butterfly
  5. Il ricordo di un evento culturale sicuramente di significativa importanza, la cui cronaca giunge vivida e ricca di sfumature in quel bel giornalismo letterario di cui si è ormai persa l'opportunità frequente di lettura. Lilla
  6. troppa aria bbuona tutta in un colpo potrebbe farmi male ma scherzi tutto quell'ossigeno comunque guarda qui il ranch di cui sopra Con tutto il rispetto per la verde California....ma l'Umbria... Una cosa che mi piacerebbe chiedere a chi "crea" è se l'ispirazione trae maggiore beneficio dalla quiete e dal silenzio o se trovarsi in un luogo "non proprio" offre stimoli ancora diversi. Penso all'iscrizione del cortile della Chigiana, dove si ricorda che Vivaldi compose a Siena "Le quattro stagioni” e mi chiedo a quali cieli e colline pensasse. Butterfly
  7. Sopra un colle nei pressi della strada Gubbio - Umbertide (PG), vicino a Città di Castello, sorge l'antica contea di Civitella Ranieri. Dal 1992, dopo varie vicende dinastiche, Ursula Corning ha costituito il Civitella Ranieri Center, punto d’incontro per giovani interessati all’arte, alla musica, alla letteratura e alla poesia, finanziato da una fondazione americana. Il sito della fondazione contiene anche un video che illustra le attività che si svolgono presso il castello-fortezza, immerso nel verde magico dell'Umbria. Spero di fare cosa gradita segnalandolo al forum. Qui altre informazioni circa le modalità di accesso a specifiche borse di studio e sugli artisti che hanno soggiornato e collaborato alle attività della fondazione, negli anni passati. Auguro a tutti una bella estate piena di musica e, per chi possiede il dono della creatività, di rinnovata e felice arte. Butterfly
  8. Acc...il polimero...dimenticavo...sai com'è, da bambina non mi hanno regalato "Il piccolo chimico" Butterfly
  9. Sì Angelo, c'è scritto anche sulle bustine delle corde. Merci Butterfly
  10. Forse mi sono espressa male: ovviamente, non sono passata dalle corde 815 mt alle silver per alleviare nessuno sforzo. Grazie della precisazione sulle Hannabach silver (busta lilla): ho confuso la tensione dei bassi con quella dei cantini, infatti erano proprio i cantini hard tension che mi avevano creato un senso di affaticamento alla mano destra. Attualmente mi trovo bene. Butterfly
  11. Sul sito c'è scritto che le spedizioni sono sospese da luglio, ma in effetti sto ancora aspettando risposta. Scegliendo le corde sono diversi i fattori da considerare. Io ho un semplice strumento da studio con la tavola armonica in abete; c'è chi può darti spiegazioni più approfondite, comunque ho provato varie marche, combinazioni di bassi e cantini e diverse tensioni. Mi sono trovata particolarmente bene con le Hannabach 815 mt (busta nera con i fiorellini agli angoli) e con le Hannabach Silver (busta lilla) che uso attualmente, ma suono al massimo due o tre ore al giorno, magari hai esigenze diverse. Non so descrivertelo bene, il suono è equilibrato e non ho problemi alle dita (le corde hard tension me le hanno sconsigliate per la mano destra). Magari sono solo piccole differenze, comunque è interessante fare qualche prova. Di altri negozi italiani on line c'è La Stanza della Musica a Roma e www.bellusmusic.com, però le spese di spedizione sono dai 10 Euro in su. Siccome le sto cercando anche io, se trovo altri fornitori italiani on line te lo dico. Altrimenti resta sempre valido www.saitenkatalog.de, oppure www.lordofthestrings.com (spese di spedizione gratuite se ordini almeno 25 Euro di merce). In effetti le Hannabach busta blu o rossa si trovano molto più facilmente. Butterfly
  12. Le uso anche io, con le stesse difficoltà di reperimento nei negozi di musica. Mi permetto di suggerirti quelle con i bassi normali e i cantini ad alta tensione (busta lilla). Hanno un bel suono e durano anche tanto. A Milano le vendono da Ricordi, in Galleria, ma se le cerchi on line, il prezzo più conveniente mi pare quello applicato da Lucio Carbone. Ovviamente più mute acquisti più si ammortizzano le spese di spedizione. Butterfly
  13. Non sapevo che i musicisti si esibissero gratis. Chissà come sarebbe far lavorare gratis un dentista dicendogli che è la "festa dell'otturazione" Guarda il lato positivo: può essere un'occasione ad ampio raggio per farsi conoscere. Diceva D'Annunzio: "resta sempre un po' di profumo nelle mani di chi ha donato un fiore" Sarebbe interessante sapere in quali città e quali concerti di chitarra si svolgono in Italia in questa giornata. Dal sito del MIBAC, ecco l' Elenco delle iniziative divise per Regione Butterfly
  14. Conosciuto soprattutto per il suo libro "Il sergente nella neve" (ma vale la pena di leggere anche altri suoi racconti e scritti), amato anche dai lettori più giovani per la prosa semplice e bella, scorrevole, sincera e mai retorica, segnalo il commento più essenziale ma significativo alla triste notizia che ho trovato on line: "Sergentmagiù, ghe rivarem a baita?" "Ghe rivarem sì, Giuanin..." In questa domanda c'è molto di più di una speranza di salvezza dalla guerra e dal gelo della pianura del Don. E adesso il sergente ha raggiunto, anche se per una diversa via, ma di nuovo ragazzo, i suoi ragazzi di allora. Butterfly
  15. E no...se tu mi attribuisci l'intendimento del termine "obiettivo" come "soliti obiettivi", devi dirmi Tu cosa intendi per "soliti obiettivi". Per cogliere l'antitesi delle affermazioni a cui mi riferivo non occorre essere Budda, è una semplice questione di logica del pensiero. Intanto sarebbe stato più chiaro scrivere: Per me Einstein ha scritto: "Il vero valore dell'essere umano è rivelato dalla sua capacità di raggiungere la liberazione da se stesso". Opinioni. Butterfly
  16. Due affermazioni un po' in antitesi. La realizzazione di sé è obiettivo limitato per essere il principale di un'esistenza. Ma si entra in un campo filosofico che porta un po' lontano da Teresa De Rogatis, anche se il brano oggetto del topic si intitola "Meditazione" Butterfly Non intendo smentirLa, e non è per questo che scrivo, ma guardi che la de Rogatis era una pensatrice che infarciva le sue lettere di considerazioni filosofiche, e scrisse pure dei romanzi. dralig Anche senza sapere niente dell'autrice di "Meditazione", il titolo del brano non è casuale. C'è in quelle note una profonda poesia, semplice e bella come un tramonto, che non può passare inosservata e che parla di chi le ha tracciate sul pentagramma. Butterfly
  17. Due affermazioni un po' in antitesi. La realizzazione di sé è obiettivo limitato per essere il principale di un'esistenza. Butterfly Dipende molto da ciò che si intende per realizzazione, Butterfly. Spero che tu non abbia interpretato l'uso che ne ho fatto come il raggiungimento dei soliti obiettivi. Più che altro dipende da cosa si intende per "esistenza" Fammi un esempio dei "soliti" obiettivi. Fatta eccezione per i Budda dotati di terzo occhio, non è così semplice leggere nel pensiero del nostro prossimo. Per alcuni un solo battito di ciglia rappresenta una conquista, o un morso di pane, o averli tutti e cinque, i sensi. Siamo cellule di un universo e il nostro cuore pulsa in uno spazio infinito, che dilata il Sé ben oltre i confini della propria personale "realizzazione". Butterfly
  18. Due affermazioni un po' in antitesi. La realizzazione di sé è obiettivo limitato per essere il principale di un'esistenza. Ma si entra in un campo filosofico che porta un po' lontano da Teresa De Rogatis, anche se il brano oggetto del topic si intitola "Meditazione" Butterfly
  19. Dedurre che qualcosa sia di migliore qualità di qualcos'altro in base alla quantità disponibile è uno dei fraintendimenti più diffusi della civiltà industriale Butterfly
  20. Habby birthday anche da me Butterfly
  21. Si, certo, ma si dovrebbe saper notare soprattutto la sua capacità di costruire un discorso compiuto, la sua padronanza della forma, esattamente come le si nota nella prosa e nella poesia dei bravi scrittori. Invece, la platea chitarristica è capace solo di valutare l'effetto, anzi gli effetti spiccioli, non importa se sono collocati in un discorso musicale organico, ben costruito, o se si susseguono come gesti sonori fini a se stessi, gratuiti, privi di senso. Questa superficialità nella percezione del messaggio musicale, priva di capacità di giudizio critico, causa una serie di equivoci - alcuni persino comici - che fanno mettere sullo stesso piano le opere del compositore che sa qual che fa e quelle del chitarrista che si improvvisa compositore, o addirittura preferire queste a quelle. La de Rogatis non era un genio, ma sapeva scrivere musica ben fatta, oltre che idiomaticamente propria. Purtroppo, fino a che i lettori-chitarristi scambiano gli stracci per seta, sarà ben difficile che la sua musica trovi spazio nei programmi. Lo stesso discorso, d'altra parte, vale per una lunga fila di autori, ugualmente meritevoli e altrettanto negletti. Non c'è nulla di nuovo sotto il sole, beninteso: è sempre accaduto così, in ogni epoca, e non serve dolersene o indignarsi. Prima che la differenza tra la musica di Chopin e quella di Thalberg risultasse chiara, trascorsero decenni, e a non rendersene conto erano fior di pianisti, non chitarristi. dralig Avverto spesso la similitudine fra la musica e il linguaggio scritto e ci sono delle "cose" che "sento" ma non so (o non so ancora) esprimere in concetti compiuti, dal punto di vista musicale, anche se sono coscente che dietro a ogni piccolo effetto può celarsi un mondo di pensiero. Forse è per questo che ogni volta che mi avvicino a un nuovo autore o a un brano, sento di doverne indagare il senso più generale per poterlo comprendere bene. Al di là di imparare a suonare uno strumento, è uno degli aspetti che più mi appassiona nello studiare musica; mi dolgo soltanto di aver ripreso così tardi e con meno tempo di quel che vorrei per approfondire ogni aspetto. La prima attitudine che si richiede a chi si avvicina all'arte è la capacità di "saper distinguere", operazione che non si nutre solo di conoscenza ma anche di sensibilità. A volte provo un po' di imbarazzo a fare tante domande "di base", ma poi ricordo che in qualunque momento della vita, quando si studia si deve sempre farlo con umiltà. Per questo, specie quando si tratta di musica, è per pudore e rispetto per chi ne sa più di me che scrivo (e purtroppo a volte anche suono) un po' sottovoce... Butterfly
  22. Grazie per le interessanti indicazioni e scusi il lapsus (Feninger marito-figlio). Spero che la raccolta da Lei curata contenga altri brani di questa musicista alla mia portata attuale, chiederò alla prossima lezione. Perfezionandone lo studio, mi accorgo che "Meditazione" è facile tecnicamente ma per niente banale come capacità di resa: ci sono certe note da "tenere" che non sono ancora così semplici per me. Quando un musicista si dedica alla composizione, si nota davvero la sua formazione strumentale più o meno ampia. Sono contenta di aver avvicinato l'opera di Teresa De Rogatis e anche di come il mio insegnante mi permette di attraversare repertori mai scontati, pur essendo all'inizio. Butterfly
  23. Sto studiando un brano di Teresa De Rogatis (1893-1979) intitolato "Meditazione". Mi è piaciuto subito molto, nella sua semplice ma ispirata liricità, pur trattandosi di uno studio tecnicamente facile. Sono andata a riascoltarmi il CD di Clara Campese "Teresa De Rogatis: works for guitar", allegato al n. 24 (2001) di Guitart, che contiene un inserto speciale di Angelo Gilardino, dedicato alla musicista e compositrice napoletana (tratto dalla pubblicazione della Berbèn "T. De Rogatis: opere scelte per chitarra" di A. Gilardino e S. Aruta) e l'intervista di Clara Campese al marito della De Rogatis, Mario Feninger. Mi ha incuriosito la parte dove si parla di una sorta di "scuola carulliana" e mi chiedevo se esistono altri testi per documentarsi su questo argomento o su Teresa De Rogatis in particolare. Il CD di Clara Campese contiene una serie di brani interessanti e piacevoli all'ascolto; mi pare di intuire che la formazione pianistica della De Rogatis abbia influito non poco sulla sua vena creativa strettamente chitarristica. Butterfly
  24. Parlo a istinto e da principiante: non capisco il valore artistico di un sustain che non sia il risultato unico e irripetibile del personalissimo tocco di un musicista (che in ogni caso non potrebbe essere "infinito"); non capisco il senso di riprodurre la timbrica di uno strumento da un oggetto che non è "quello" strumento. Con l'elettronica si possono fare molte cose, ovviamente, spesso anche molto utili, ma resta la differenza fra la creazione di un suono e la sua riproduzione, tra l'essenza della musica e la ricerca artificiale di un effetto. Avrei più curiosità verso le possibilità sonore di uno spago teso in una cassetta per la frutta Mi pare comunque che le sperimentazioni di Bob Moog abbiano avuto un ambito e un significato diverso, nell'epoca in cui sono state elaborate. Lilla
  25. Sinceramente? Un giocattolone, pure un po' noioso. Butterfly
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