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E' un argomento contorto. Si potrebbe parlarne all'infinito senza arrivare ad una conclusione, è come un cane che si morde la coda. Io non parifico le due cose ma le distingo nettamente. E' solo il mio piccolo punto di vista. Rispetto molto anche il tuo che è quello della maggioranza delle persone. Cmq sia credo che l'arte non è per tutti, ma dovrebbe esserlo... Questo però non è un problema dell'arte in se ma delle persone che si avvicinano all'arte. La musica è per le persone ma non tutte le persone non sono per la musica.. Come vedi, noi poveri cani, ci si morde la coda!

 

akaros

 

 

p.s: non è che la musica è spettacolo sennò non rientrerebbe nell'arte, è lo spettacolo che non rientra tutto nell'arte. I programmi televisivi e le band musicali da commercio sono spettacolo ma non rientrano nell'arte. Lo spettacolo è una sottocategoria dell'arte come lo è la musica, ma sono due cose distinte, non una uguale o subordinata all'altra, sono solamente due cose distinte. Tu cura lpure o spettacolo, io nel mio piccolo cerco di curare l'arte.

 

Ho capito

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In un concerto di musica classica (fatto di solito nelle Chiese) perchè un musicista non prova a dare delle coreografie ?? Ho notato che sono molto importanti. Luci (soprattutto effetti speciali) che riproducono in qualche modo la musica che si propone.

 

Che tristezza, Waller: è come dire che un bel dipinto su tela ha necessità di una cornice di enorme valore per essere apprezzato in pieno.

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Basta decidersi se fare Musica o fare Spettacolo, nella prima serve l'apparato uditivo in primis, nella seconda serve l'apparato visivo in primis.. dico male?

 

La musica è spettacolo, se non lo è come fa a rientrare nell'arte.

L'arte nasce quando l'uomo scopre il senso della bellezza.

Nasce l'arte quando si rende conto che gli arnesi da caccia potevano essere anche abbelliti come le mura delle caverne.

 

Musica=Spettacolo

 

E' qui la confusione. Lo spettacolo è solo una rappresentazione con e per il pubblico.

La musica un arte di combinare (in senso interpretativo e compositivo) insieme i suoni, prodotti da strumenti musicali o dalla voce umana, secondo determinate convenzioni.

Usare lo 'spettacolo' come lo intendi tu (per attirare l'attenzione o peggio 'dare potenza alla chitarra classica' - potenza di che, poi...) è il tentativo ultimo di esecutori insipidi che, incapaci di far provare emozioni con il proprio strumento, cercano - in calcio d'angolo - di catturare l'attenzione o colpire l'immaginazione altrui con elementi di contorno e scenici di importanza pari a zero.

Dire le bugie a se stessi, ecco. Come quei disgraziati che montano i CD nota per nota e poi hanno lo stomaco di distribuirli ai concerti.

O quelli che danno più importanza al colore del legno di uno strumento invece che al loro suono.

 

Estetica. Superficialità.

Il resto non conta.

 

Ma non è per caso una rappresentazione della nostra società?

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Ospite Nicola Mazzon

Una persona se va ad un concerto, se vuole ascoltare "musica", dovrebbe poter chiudere gli occhi e ascoltare...

ci puoi mettere l'interprete con una parrucca da cugini di campagna e uno sfondo dietro che raffiguri quello che vuoi...ma ad un concerto gli occhi non devono servire se non per trovare la sedia dove sedersi...

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E' qui la confusione. Lo spettacolo è solo una rappresentazione con e per il pubblico.

La musica un arte di combinare (in senso interpretativo e compositivo) insieme i suoni, prodotti da strumenti musicali o dalla voce umana, secondo determinate convenzioni.

Usare lo 'spettacolo' come lo intendi tu (per attirare l'attenzione o peggio 'dare potenza alla chitarra classica' - potenza di che, poi...) è il tentativo ultimo di esecutori insipidi che, incapaci di far provare emozioni con il proprio strumento, cercano - in calcio d'angolo - di catturare l'attenzione o colpire l'immaginazione altrui con elementi di contorno e scenici di importanza pari a zero.

Dire le bugie a se stessi, ecco. Come quei disgraziati che montano i CD nota per nota e poi hanno lo stomaco di distribuirli ai concerti.

O quelli che danno più importanza al colore del legno di uno strumento invece che al loro suono.

 

Estetica. Superficialità.

Il resto non conta.

 

Ma non è per caso una rappresentazione della nostra società?

 

Concordo sulla superfluità degli "effetti speciali" ecc. ma non è corretto, secondo te, pensare che certi dettagli nell'allestimento di un concerto abbiano comunque una sua importanza e rappresentino un indice di accuratezza?

Un buon allestimento valorizza l'evento non attraverso delle sovrastrutture (anzi) ma perchè crea le migliori condizioni affinchè la verità dell'artista raggiunga il pubblico.

 

Un bel dipinto sarebbe tale anche appoggiato alla parete polverosa di uno scantinato, però solitamente non è così che viene esposto in una galleria o in un museo e non credo che la scelta sia determinata dalla superficialità delle persone alla cui vista viene offerto.

Si può essere superficiali anche non facendo caso all'estetica dello strumento o della sala da concerto.

 

Peraltro, tempo fa, mi è capitato di vedere un musicista che suonava seduto sui gradini del duomo della mia città.

I turisti non sapevano se guardare la facciata gotica o lui che suonava, tanto era bella la musica che usciva dalla sua chitarra (bruttissima).

Direi che alla fine l'abbia spuntata lui, eppure l'unico "effetto speciale" erano i piccioni che sorvolavano pericolosamente la scena. ;)

 

 

 

Butterfly

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Una persona se va ad un concerto, se vuole ascoltare "musica", dovrebbe poter chiudere gli occhi e ascoltare...

ci puoi mettere l'interprete con una parrucca da cugini di campagna e uno sfondo dietro che raffiguri quello che vuoi...ma ad un concerto gli occhi non devono servire se non per trovare la sedia dove sedersi...

 

chiudere gli occhi e magari ascoltare, poi quando si hanno le pause di riflessione gli occhi cercano qualcosa e non lo trovano, e si cade in un sonno profondo.

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Basta decidersi se fare Musica o fare Spettacolo, nella prima serve l'apparato uditivo in primis, nella seconda serve l'apparato visivo in primis.. dico male?

 

La musica è spettacolo, se non lo è come fa a rientrare nell'arte.

L'arte nasce quando l'uomo scopre il senso della bellezza.

Nasce l'arte quando si rende conto che gli arnesi da caccia potevano essere anche abbelliti come le mura delle caverne.

 

Musica=Spettacolo

 

E' qui la confusione. Lo spettacolo è solo una rappresentazione con e per il pubblico.

La musica un arte di combinare (in senso interpretativo e compositivo) insieme i suoni, prodotti da strumenti musicali o dalla voce umana, secondo determinate convenzioni.

Usare lo 'spettacolo' come lo intendi tu (per attirare l'attenzione o peggio 'dare potenza alla chitarra classica' - potenza di che, poi...) è il tentativo ultimo di esecutori insipidi che, incapaci di far provare emozioni con il proprio strumento, cercano - in calcio d'angolo - di catturare l'attenzione o colpire l'immaginazione altrui con elementi di contorno e scenici di importanza pari a zero.

Dire le bugie a se stessi, ecco. Come quei disgraziati che montano i CD nota per nota e poi hanno lo stomaco di distribuirli ai concerti.

O quelli che danno più importanza al colore del legno di uno strumento invece che al loro suono.

 

Estetica. Superficialità.

Il resto non conta.

 

Ma non è per caso una rappresentazione della nostra società?

 

Esempio

Per andare a vedere la Gioconda Cristiano, devi andare nel museo del Louvre con tanto di cura del personale, architetture stravaganti e meravigliose, luci situate in un certo modo. Non l'hanno messa in uno scantinato aperto al pubblico perchè ha bisogno di presentazione, e così tutti i musei con quelle forme strane come il Goughenaim (non so come si scrive scusate) che attirano. Penso che nessuno guardi la cornice ma piuttosto si guardi il contesto dove è stata messa.

 

Riguardo ai CD, tutti sanno che un disco non è mai come un esibizione live ma entrambi proprio perchè diversi hanno egual pregio.

 

Riguardo alla ultima frase" Estetica, Superficialità il resto non conta" potrei dirti che l'importante è essere belli fuori, dopo (grazie alla tranquillità che genera essere belli fuori) facciamo una gentilezza ai buoni ideali e diventiamo anche belli dentro.

 

Concludo :

Si è artisti anche perchè si vive con la speranza che un giorno le nostre opere siano presentate come si deve.

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E' qui la confusione. Lo spettacolo è solo una rappresentazione con e per il pubblico.

La musica un arte di combinare (in senso interpretativo e compositivo) insieme i suoni, prodotti da strumenti musicali o dalla voce umana, secondo determinate convenzioni.

Usare lo 'spettacolo' come lo intendi tu (per attirare l'attenzione o peggio 'dare potenza alla chitarra classica' - potenza di che, poi...) è il tentativo ultimo di esecutori insipidi che, incapaci di far provare emozioni con il proprio strumento, cercano - in calcio d'angolo - di catturare l'attenzione o colpire l'immaginazione altrui con elementi di contorno e scenici di importanza pari a zero.

Dire le bugie a se stessi, ecco. Come quei disgraziati che montano i CD nota per nota e poi hanno lo stomaco di distribuirli ai concerti.

O quelli che danno più importanza al colore del legno di uno strumento invece che al loro suono.

 

Estetica. Superficialità.

Il resto non conta.

 

Ma non è per caso una rappresentazione della nostra società?

 

Concordo sulla superfluità degli "effetti speciali" ecc. ma non è corretto, secondo te, pensare che certi dettagli nell'allestimento di un concerto abbiano comunque una sua importanza e rappresentino un indice di accuratezza?

Un buon allestimento valorizza l'evento non attraverso delle sovrastrutture (anzi) ma perchè crea le migliori condizioni affinchè la verità dell'artista raggiunga il pubblico.

 

Un bel dipinto sarebbe tale anche appoggiato alla parete polverosa di uno scantinato, però solitamente non è così che viene esposto in una galleria o in un museo e non credo che la scelta sia determinata dalla superficialità delle persone alla cui vista viene offerto.

Si può essere superficiali anche non facendo caso all'estetica dello strumento o della sala da concerto.

 

Peraltro, tempo fa, mi è capitato di vedere un musicista che suonava seduto sui gradini del duomo della mia città.

I turisti non sapevano se guardare la facciata gotica o lui che suonava, tanto era bella la musica che usciva dalla sua chitarra (bruttissima).

Direi che alla fine l'abbia spuntata lui, eppure l'unico "effetto speciale" erano i piccioni che sorvolavano pericolosamente la scena. ;)

 

 

 

Butterfly

 

Esatto :D

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Bhè, io ho assistito ad un concerto nel quale si era curata la scenografia: era un concerto di musica contemporanea e dietro all'artista c'erano dei quadri e dei faretti "fissi" creavano diciamo delle "profondità"... Naturalmente il chitarrista era in primissimo piano in e non subiva gli effetti dei quadri e di come erano messi in luce, però il concerto ha reso tanto.

Non credo che Waller intendesse effetti alla "Queen" o alla Vasco Rossi per intenderci.

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Usare lo 'spettacolo' come lo intendi tu (per attirare l'attenzione o peggio 'dare potenza alla chitarra classica' - potenza di che, poi...) è il tentativo ultimo di esecutori insipidi che, incapaci di far provare emozioni con il proprio strumento, cercano - in calcio d'angolo - di catturare l'attenzione o colpire l'immaginazione altrui con elementi di contorno e scenici di importanza pari a zero.

Dire le bugie a se stessi, ecco. Come quei disgraziati che montano i CD nota per nota e poi hanno lo stomaco di distribuirli ai concerti.

O quelli che danno più importanza al colore del legno di uno strumento invece che al loro suono.

 

Estetica. Superficialità.

Il resto non conta.

 

Ma non è per caso una rappresentazione della nostra società?

 

 

Personalmente sono fra quanti ritengono che, in ogni campo, la ricerca scientifica (o artistica) e la divulgazione scorrano su due piani vicini ma distinti tra loro.

 

In termini numericamente rilevanti, è innegabile che la musica colta viva una fase di difficoltà e scarso inserimento nei circuiti mediatici e all'interno del tessuto sociale generale. Se c'è l'intenzione, e a me personalmente sembra uno scopo utile, di offrire ad un numero elevato di persone il piatto nobile della musica di qualità, allora in qualche modo l'offerta deve adeguarsi e accondiscendere alla regola dell’offerta. Se la musica vuole uscire e proporsi alla gente, allora si propone di “comunicare” e in questo deve osservare alcune regole.

 

Il meccanismo della comunicazione si basa su un equilibrio tra proposta e ascolto dell'altro. Se si propone senza ascoltare la richiesta dell'altro, il rapporto si interrompe e si dissolve. Non funziona.

 

Il contenuto della musica colta è alto di per sé, troppo difficile per un pubblico incapace spesso di fruire appieno della proposta.

 

A questo punto o si abbassa il livello della proposta, ed è una scelta oggi seguita da un certo numero di chitarristi, oppure si mantiene un alto contenuto, cercando se possibile di offrirlo “meglio” alla gente.

 

Se si aiuta a rendere questo alto contenuto più adatto alla fruizione del pubblico, si compie un’operazione solamente positiva per la musica e per il pubblico. Ciò che conta sarà sempre il valore della musica e dell’interprete che la propone, ma se una buona illuminazione avrà il potere di aiutare la riuscita di un concerto, è utile sfruttarla come un semplice aiuto, che tra l’altro qualsiasi forma d’arte offerta ad un pubblico, dal teatro alla danza, non si sogna di rifiutare.

La magia di un concerto di chitarra può essere solo rinforzata da una buona illuminazione e da un contesto visivo interessante. Cambi di luce o di sfondo possono offrire uno spunto di riflessione per il pubblico e anche di maggior concentrazione sull'opera eseguita.

 

Non mi sembra un dramma rinnovare la forma della proposta. Quello che conta rimane comunque il contenuto dell’offerta. Aggiungerei, se possibile, di non ritornare sulle critiche ai soliti ignoti che montano dischi nota per nota, ingannando il pubblico e ottenendo grande successo di critica. Personalmente non ne ho mai visto uno così abile da ingannare tutti e convincere persino i propri colleghi e gli addetti ai lavori. Almeno, non in campo musicale.

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