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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Conservatori: una testimonianza politica


Angelo Gilardino
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Le chiedo però una cosa: come sta oggi, secondo Lei, lo stato della ricerca musicologica in campo chitarristico in Italia?

 

Sta piuttosto male. Basta osservare lo stato delle ricerche nei confronti dei maggiori autori italiani dell'Ottocento. L'unico che ha beneficiato di uno studio biografico e della catalogazione completa delle opere è Mauro Giuliani, e ad occuparsene è stato un musicologo statunitense, Thomas F. Heck. Mentre Mario Torta ha catalogato le opere edite di Ferdinando Carulli, non esiste al momento uno studio musicologico sulla sua opera. Lo stesso dicasi di Matteo Carcassi e di Luigi Legnani. E' andata meglio a Regondi, del quale si sono occupati non soltanto studiosi stranieri come Wymberg e Ophee, ma anche l'italiano Boris Amisich. Questo per fermarci agli autori più importanti, ma i chitarristi italiani che hanno scritto musica nell'Ottocento sono pleiade immensa, e di molti non si ricorda nemmeno il nome...

 

In Italia, la musicologia è tuttora sospettata, dagli strumentisti, di essere un rifugio per virtuosi mancati. Signori baroni" - domanda l'arcivescovo Thomas Beckett ai suoi futuri carnefici - "ma voi non pensate mai?". E quelli in coro rispondono "Pensare? Abbiamo altro da fare, noi".

dralig

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Ha tirato in ballo lei l'elemento cardine della vocazione per poter insegnare. Lei lo terrebbe per un altro topic, proceda pure, io, se permette, ne faccio uso.

 

Certamente, ma in un contesto un pizzico più ampio.

 

Generalizzare, specie quando si parla di persone, non è mai una cosa intelligente. E mentre lei ha fatto presente - in modo del tutto legittimo - che spesso ha trovato concertisti troppo preoccupati di sé per insegnare, io le faccio notare che ho trovato spesso insegnanti incapaci di farlo senza essere concertisti e concertisti che con mezz'ora di lezione facevano il lavoro di dieci insegnanti.

 

Bene, segnamo un punto di accordo finalmente.

 

Tira in ballo le fatine e si giustifica con l'ironia (del tutto assente da quando ha iniziato a scrivere), ma l'ironia non ha nulla da spartire con la banalizzazione.

 

Avrò anche delle idee discutibili, ma non mi pare di aver banalizzato poi tanto,

almeno sulle cose importanti.

Se poi lei non ha la volontà di cogliere...

 

Se trova che vi siano troppi Off Topic sul forum può sempre segnalarli ai moderatori.

 

Davvero?

Ma sbaglio o dei moderatori stanno scrivendo in questo post?

Lei stesso è un admin.

La mia intelligenza deve essere insultata ancora per molto?

 

 

Non credo che il tentativo di estendere a un'intera categoria di docenti l'esecrazione per le malefatte di alcuni suoi membri possa contribuire a migliorare la situazione. Se Le fa piacere scrivere discorsi a effetto, proceda pure, ma così facendo non smuoverà un granello di sabbia e conseguirà, come unico risultato certo, quello di ingiuriare (se pur impersonalmente) ottimi musicisti che lavorano in conservatorio con passione e con serietà.

 

Ognuno usa i mezzi in proprio possesso, compresa la provocazione, a patto che il fine sia utile.

Mi pare che lo sia.

Per il momento, dato che mio malgrado non ho il potere di cambiare il mondo, mi accontento di aver alimentato una discussione importante.

Queste cose ci sono, esistono, e lei dovrebbe esserne ben al corrente, o altrimenti sarebbe non solo responsabile, ma anche colpevole di una grave disattenzione verso il mondo professionale che le appartiene (o a cui appartiene).

Discorsi a effetto? *sospiro*

Ingiuriare?

Secondo me si offende solo chi si prende troppo sul serio o chi trova nelle mie parole un fastidioso pungolo per la propria coscienza.

 

Non sono un giurista, ma mi basta il semplice buon senso per constatare che chi accusa pubblicamente una categoria di persone di comportarsi in modo illecito implica - anche se non lo propone - che contro i suoi membri si possa e si debba procedere come la legge prescrive. Non si chiede ai ladri di fare autocritica: li si denuncia e li si manda in galera. Quindi, se Lei ha elementi fondati per provare quello che afferma - e cioè che i docenti del conservatorio obbligano gli aspiranti all'ammissione a ricevere lezioni private a pagamento, e altre ciurmerie - li deve denunciare. Rivolgere loro delle accuse generiche in un forum non serve a nulla, ed è insensato affermare che, a causa del malcostume invalso nei conservatori, questi dovrebbero retribuire in misura inferiore all'attuale anche gli insegnanti con lavorano con competenza, passione e serietà. Un'istituzione che decurtasse le paghe dei suoi dipendenti a motivo del fatto che alcuni di loro lavorano poco e male e profittano illecitamente del loro ruolo - oltre a cadere nel ridicolo - si rivelerebbe anche peggiore dei malandrini che stipendia.

 

Credo abbia perso qualche passaggio di quello che ho scritto,

e soprattutto il motivo.

La invito a rileggere.

 

Intanto, dato che, come lei stesso riconosce non ci sono strumenti per agire direttamente su chi "lavora poco e male, compie abusi ecc ecc", lo faccio presente in un forum pubblico di settore, auspicando che certi temi vengano all'attenzione un pizzico distratta, forse un pò pigra (si, preferisco pensare alla distrazione ed alla pigrizia invece che all'omertà) di chi cerca comunque di fare un buon lavoro, ma lascia che la propria categoria paghi le malefatte dei singoli individui.

Perchè lei mi insegna che funziona così: a causa del singolo idiota che non resiste alla tentazione di rubare la marmellata, perdiamo tutti quanti la libertà.

 

Quindi, il ministero dovrebbe creare un sistema di controllo per verificare che i docenti del conservatorio svolgano diligentemente la mansioni per le quali sono stati assunti e vengono retribuiti. Se questo controllo non esiste o non funziona, è inevitabile che si verifichino abusi e negligenze. Tollerare tutto ciò è segno di debolezza e di cattiva organizzazione

 

Sono assolutamente d'accordo. Perfetto!

 

ma il rimedio a questo male non è l'ulteriore impoverimento di una categoria di musicisti che, al momento attuale, ha ben poco da scialare.

 

Si ma non piangiamo miseria eh, che davvero non ce n'è alcun motivo nell'attuale contesto socio/politico/economico ecc.

Anzi sarebbe davvero ridicolo!

 

Caro Fabio, è stato principalmente a causa dell'egualitarismo propugnato e difeso dalle organizzazioni di categoria dei docenti che è diventato problematico, per non dire impossibile, attuare nei conservatori una qualunque selezione che distingua l'eccellenza dalla mediocrità, il merito dall'inerzia.

 

E chi ha eletto queste persone?

 

Io non credo affatto che il lavoro che facciamo sia pagato "solo" per le ore di docenza, ma anche per la professionalità - che si matura e si conferma con l'attività artistica che ognuno di noi esercita - che mettiamo in campo.

 

Pensa di appartenere all'unica categoria dinamica ed in continuo arricchimento professionale?

Guardi che non è così!

 

Comincio ad aver paura che il sottoscritto, fornito "solo" di un "Attestato finale di corso decennale", equiparato a Diploma (vecchio) dalla legge 270 del 1980, non arrivi alla pensione.

 

Lei ha la minima idea di cosa sono costretti a fare i tantissimi diplomati che non sono riusciti ad entrare in questo sistema castale (lasciatemelo dire!) che è il conservatorio?

Gente che si è diplomata a 18 anni in pianoforte (per esempio) vittime reali di gente che se n'è fregata altamente dei propri allievi figli di un Dio minore, ma che ci ha lucrato sopra da fare schifo?

Mi perdoni la rabbia in queste ultime domande, ma ho giornalmente esempi davvero vergognosi d'avanti agli occhi.

Davvero non è verso di lei nè altri che stanno contribuendo sinceramente alla costruzione del topic.

Cerco solo di restituire un feedback che, per vari motivi, non vi si presenta normalmente, nella speranza, mi auguro non vana, che tutti possiamo diventare più consapevoli della situazione ed essere in grado di vederla più chiaramente e migliorarla a cominciare dai gesti quotidiani, non dai soldi; almeno non solo e/o non principalmente da quelli.

Per i nostri figli.

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Lei ha la minima idea di cosa sono costretti a fare i tantissimi diplomati che non sono riusciti ad entrare in questo sistema castale (lasciatemelo dire!) che è il conservatorio?

Gente che si è diplomata a 18 anni in pianoforte (per esempio) vittime reali di gente che se n'è fregata altamente dei propri allievi figli di un Dio minore, ma che ci ha lucrato sopra da fare schifo?

Mi perdoni la rabbia in queste ultime domande, ma ho giornalmente esempi davvero vergognosi d'avanti agli occhi.

Davvero non è verso di lei nè altri che stanno contribuendo sinceramente alla costruzione del topic.

Cerco solo di restituire un feedback che, per vari motivi, non vi si presenta normalmente, nella speranza, mi auguro non vana, che tutti possiamo diventare più consapevoli della situazione ed essere in grado di vederla più chiaramente e migliorarla a cominciare dai gesti quotidiani, non dai soldi; almeno non solo e/o non principalmente da quelli.

Per i nostri figli.

 

Storyteller, capisco e penso condividano tanti come me la tua preoccupazione. Senza andare oltre, offendendo chi compie il proprio lavoro con onestà e impegno, la denuncia di una situazione abbastanza infelice mi sembra corretta e anche salutare.

 

La colpa principale è stata individuata, nell'intreccio tra eccessivo protezionismo da parte di una politica che avrebbe potuto comunque aprire le stesse opportunità nel passato, ma con un elemento di controllo maggiore e il tipico costume italiano dell'approfittarsi sempre se possibile della situazione. La politica ha guardato al proprio presente (un po' malamente) e poco o per nulla al futuro. Era un'altra epoca, un mondo totalmente diverso.

 

Ora, fatta la denuncia occorono necessariamente soluzioni. Non c'è neanche la possibilità di lamentarsi, magari ce ne fosse il tempo, la condizione per le centinaia di diplomati e grandi giovani talenti del panorama musicale italiano è questa. Il discorso si allarga ovviamente al di fuori della musica. Quello che è stato offerto con grande generosità negli anni settanta è oggi tolto quasi completamente, in un panorama di notevole difficoltà per tanti colleghi con cui parlo quotidianamente.

 

Sembrerebbe peggio tutto quanto, ma così non è; è peggio se si ragiona con la mentalità del passato, ma se si guarda al presente, si nota che le opportunità di studio, scambio, approfondimento di oggi non sono paragonabili a quelle di venti o trent'anni fa, e i ragazzi oggi suonano molto meglio. Occorre quindi ragionare in modo diverso e attendere pazienti che il quadro istituzionale si adegui con lentezza al rinnovamento. Se il M° Matarazzo afferma che si avverte una volontà politica di sbriciolare lentamente l'istruzione musicale in Italia, occorrerà premere nelle sedi adeguate per correggere la situazione e creare intanto altre vie, altre opportunità per sviluppare questo bacino.

 

Io vedo quanti oggi si muovono con concentrazione per cercare soluzioni, portano avanti idee, per promuovere la musica e il loro talento ancora meglio di come avrebbero fatto in passato, alimentando una generazione che sta crescendo forte perchè provata dal sistema e che ricostruirà un'Italia diversa. Denunciare la situazione va bene, premere perchè la politica migliori è giusto, anche se bisogna essere consci che ciò richiede tempi lunghi e un lento cambiamento di mentalità.

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Perfetto, hai ragione, infatti io non dico che dovreste lavorare di più come docenti, io non ho mai detto questo: ho solamente detto che - mi ripeto - il lavoro che fate è pagato per le ore di insegnamento, e per quelle (solo per quelle) non siete sottopagati, a mio parere.

Caro Ciccio,

è proprio questo il punto!

Io non credo affatto che il lavoro che facciamo sia pagato "solo" per le ore di docenza, ma anche per la professionalità - che si matura e si conferma con l'attività artistica che ognuno di noi esercita - che mettiamo in campo.

Le parole di Angelo sono a tal proposito chiarissime e chiarificatrici di ciò che anche penso:

Tra coloro che sono rimasti, ci sono persone di grande valore, che si salvano dall'appiattimento non solo grazie alla qualità del loro lavoro di docenti, ma anche mantenendo ed espandendo la loro attività concertistica, compositiva, musicologica.

 

A questo punto però non mi meraviglio più quando sento altri - non tu - dire che è assurdo che nei corsi di II Livello insegnino docenti che non hanno il Diploma di II Livello.

Chissà se c'è qualcuno che ha il coraggio di dire che i vari Accardo, Pollini etc non sarebbero idonei ad insegnare nei corsi di II Livello perché non in possesso del titolo adeguato!

Comincio ad aver paura che il sottoscritto, fornito "solo" di un "Attestato finale di corso decennale", equiparato a Diploma (vecchio) dalla legge 270 del 1980, non arrivi alla pensione. ;):)

 

Certo - per rispondere a Fabio - sarebbe auspicabile un controllo, una verifica periodica dell'attività dei docenti, come nelle università, ma la nostra realtà è purtroppo un'altra.

Adesso avremo anche noi la verifica, ogni tre anni, ed infatti il Direttore nell'ultima riunione del Collegio dei docenti ci ha pregato di tenere a posto i registri e di verificare che il monte ore sia stato espletato nella sua interezza!!

 

Il conservatorio è stato "traghettato" nel livello universitario per un semplice adeguamento alle norme della Comunità Europea - altrimenti il valore del titolo non sarebbe stato spendibile fuori dall'Italia -, senza una seria pianificazione di tutto il percorso di studi musicali.

Ne è prova il fatto che la fascia di insegnamento di base (licei musicali etc) è ben lungi dall'essere stata organizzata e la legge 508 (del 1999!!!) ancora non è stata applicata.

 

Da parte loro i sindacati hanno cavalcato il "sogno" universitario col miraggio, per i colleghi, di un adeguamento delle retribuzioni a quelle dei docenti universitari (per la cronaca mia moglie, docente ordinario all'università, con la mia stessa anzianità di servizio complessivo, prende circa settecento euro al mese più di me!) e ci hanno portato in questo "baratro" normativo ed organizzativo.

 

A nove anni dalla legge di riforma i conservatori rilasciano tre tipologie di titoli:

1) il "vecchio" Diploma ordinamentale (il cui valore non è riconosciuto in Europa)

2) il Diploma di I Livello (non ancora a regime e che comunque non rappresenta un titolo conclusivo)

3) il Diploma di II Livello (che si fregia ancora della dicitura "sperimentale").

 

L'intento di distruggere un ambito, quello didattico-cultural-musicale, che per molti politici - di tutti gli schieramenti - sembra essere solo una inutile zavorra, mi sembra palese.

Più chiaro di così!

LM

 

 

PS. x Ciccio: i primi due estratti dal mio intervento da te citati, non si riferivano al tuo intervento.

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Pensa di appartenere all'unica categoria dinamica ed in continuo arricchimento professionale?

Guardi che non è così!

Non credo di aver detto questo, anche perché non lo penso.

Ma il fatto di appartenere ad una delle tante categorie di professionisti che si aggiornano e che arricchiscono la propria qualità professionale non mi deve certo impedire di poter porre rivendicazioni all'attenzione della pubblica opinione, contro un sistema che una precisa volontà politica, a mio giudizio, sta cercando di disgregare sempre più.

 

Lei ha la minima idea di cosa sono costretti a fare i tantissimi diplomati che non sono riusciti ad entrare in questo sistema castale (lasciatemelo dire!) che è il conservatorio?

Gente che si è diplomata a 18 anni in pianoforte (per esempio) vittime reali di gente che se n'è fregata altamente dei propri allievi figli di un Dio minore, ma che ci ha lucrato sopra da fare schifo?

Mi perdoni la rabbia in queste ultime domande, ma ho giornalmente esempi davvero vergognosi d'avanti agli occhi.

Davvero non è verso di lei nè altri che stanno contribuendo sinceramente alla costruzione del topic.

Cerco solo di restituire un feedback che, per vari motivi, non vi si presenta normalmente, nella speranza, mi auguro non vana, che tutti possiamo diventare più consapevoli della situazione ed essere in grado di vederla più chiaramente e migliorarla a cominciare dai gesti quotidiani, non dai soldi; almeno non solo e/o non principalmente da quelli.

Per i nostri figli.

Dopo 27 anni di insegnamento in Conservatorio e centinaia di alunni, penso di conoscere abbastanza bene le realtà che devono affrontare coloro che si diplomano.

E so anche che, nonostante abbia molti miei ex alunni tuttora docenti di Conservatorio, docenti nelle scuole medie ad indirizzo musicale - addirittura un alunno di un mio ex alunno ha lasciato il ruolo in Conservatorio e se ne è andato negli USA ed attualmente insegna alla Columbia -, la realtà di molti diplomati è quella di arrancare ad inserirsi e, quando va bene, molti continuano a frequentare corsi su corsi sperando che questo serva ad accumulare titoli e ad aprire porte.

 

D'altro canto devo anche notare che coloro che si sono distinti negli studi, per le loro qualità ed il loro impegno, non hanno avuto il minimo problema a trovare una loro collocazione nel mondo del lavoro.

Non è certo un caso se attualmente giro il mondo facendo concerti con un gruppo in cui militano due ex miei allievi e quando ho dovuto sostituirne uno, ho trovato facilmente la maniera di inserire un altro mio alunno e, nel giro di quindici giorni, il gruppo, il GuitArt Quartet, era di nuovo operativo e pronto per affrontare una prova molto impegnativa come il Concerto Italico di Leo Brouwer con i Solisti Aquilani.

 

Capisco perfettamente la sua rabbia per un sistema che sembra fare acqua da tutte le parti, però mi permetto di farle notare che scatenare una sorta di "guerra fra poveri" (stia pur certo che anche se i docenti di Conservatorio guadagnassero meno, la condizione di certe categorie sociali non sarebbe certo migliore) e considerare tutti alla stessa stregua, in qualsiasi ambito lavorativo (ed è questo che in Italia sta avvenendo), è un'ottima strada per appiattire tutto verso il basso e dare una mazzata definitiva a chi, con impegno e fatica, cerca di fare quello che ritiene essere semplicemente un proprio dovere.

 

LM

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D'altro canto devo anche notare che coloro che si sono distinti negli studi, per le loro qualità ed il loro impegno, non hanno avuto il minimo problema a trovare una loro collocazione nel mondo del lavoro.

 

Ma anche no eh.

 

Peccato che non rispecchiate lontanamente la media degli insegnanti.

Davvero, le cose sarebbero sicuramente diverse.

 

La denuncia è necessaria, il dibattito è fondamentale, l'indignazione verso la denuncia è inutile e sospetta.

Chi ha letto davvero avrà notato che non ho mai generalizzato, se non per deliberata provocazione,

proprio perchè conosco io stesso persone di alto valore nell'istituzione conservatorio e non,

e proprio a queste rivolgo il mio appello.

Certo non è questa generazione che godrà degli eventuali benefici,

ma desidero che la sensazione di "urgenza" non venga persa o ignorata.

 

Non ho mai detto che i docenti di conservatorio debbano essere pagati meno, figurarsi,

ma i conservatori e le accademie sono istituzioni rimaste troppo invischiate in dinamiche politiche e tocca prenderne coscienza.

 

I conservatori incassano rette mandando gli allievi a fare corsi in scuole convenzionate;

incassano tasse di iscrizione facendo esami di ammissione anche se non ci sono posti disponibili.

Rimasi impressionato, per dirne soltanto una ed anche abbastanza banale, quando mi fu offerto un abbonamento alla stagione concertistica in cambio di un voto.

Più tante altre cose più o meno gravi.

 

Insomma, cose immediatamente fattibili ce ne sono, ma sono ancora troppo pochi quelli che le fanno (o che comunque ci provano).

In più c'è questa mentalità del quieto vivere, motivata probabilmente anche dalla possibilità di ritorsioni nei confronti di chi si rende scomodo,

che permette alle situazioni più torbide di proseguire indisturbate.

 

A mio parere prima ancora di verificare i docenti, si dovrebbero verificare i direttori.

 

Certo che c'è anche del buono, non ho dubbi,

ma parlare solo di quello non aiuta le cose a cambiare;

ed un cambiamento è necessario.

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