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Conservatori: una testimonianza politica


Angelo Gilardino
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caro eduardo, lo stato deve fare le leggi e vigilare, ma non c'è un euro di esborso in più per la guardia di finanza che va a controllare, quello è il suo stipendio e quello rimane. Il vero spreco di soldi lo stato lo fa con i bidelli, e mi fermo qui...Se facessimo un resoconto delle opere iniziate e non compiute, ultimate e non utilizzate, o semplicemente dopo l'utilizzo lasciate allo sfacelo, ci renderemmo conto di dove c'è spreco di denaro pubblico. Secondo, credo che l'arte sia indispensabile per la formazione umana di un individuo, l'arte sensibilizza, l'arte rende vulnerabili alla bellezza, alla verità e alla giustizia, e aiuta a farti guardare al di là delle cose.

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si, è un termine che può sembrare dispregiativo, ma l'ho usato perchè il termine "ATA" non rendeva il termine, perchè gli assistenti amministrativi e di laboratorio non sono tutti uguali

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Non ho capito qual è il problema dei bidelli...

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  • 2 mesi dopo...

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Il problema dei bidelli??? :shock:

 

Comunque i 20mln (anche molti di più) li si dovrebbe cercare nei contratti extralusso dei docenti di conservatorio

e soprattutto nel tantissimo sommerso che in questo settore particolare prolifera indisturbato, non nelle tasche di chi lavora sul serio e le tasse le paga tutte (tanto per cambiare pò!).

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Sostenere che gli stipendi degli insegnanti in Italia sono extralusso è opinione certo legittima, ma credo destinata ad essere ben poco condivisa…

basterebbe un minimo di comparazione con quanto succede in Europa e con quanto ormai proprio tutti riconoscono anche da noi: la funzione docente è tra le più umiliate e sottopagate in Italia, esito di una miopia politica pari solo alle conseguenze che questo fatto purtroppo avrà nel futuro.

Quelli dei docenti di conservatorio, poi, sono stati tra i salari più penalizzati negli ultimi decenni nel mondo della scuola; se, infine, si pensa alle ultime vicende della famigerata riforma che stanno portando l’insegnante di conservatorio agli oneri e responsabilità di docente universitario “a costo zero” cioè senza il minimo riconoscimento economico…

 

Che poi ci siano pochi o tanti docenti che non lavorano e non si meritano neanche il magro stipendio che prendono è un altro problema, ma in questo paghiamo le conseguenze di una cultura che ha voluto il posto fisso e (mal)pagato per tutti, insegnanti compresi, assumendoli a più non posso ben oltre le reali necessità di organico: andate a proporre un minimo di controllo e di standard di qualità verificati periodicamente nel mondo della scuola per vedere cosa succede…

 

Quanto agli “extra” non si sa se ridere o piangere: tra iva, irpef, enpals oltre il 50% del cachet di una prestazione artistica se ne va in tasse.

Che, ciò nonostante, qualcuno riesca a vivere decentemente facendo questo mestiere sarebbe cosa di cui, se mai, rallegrarsi, secondo me…altrimenti auspichiamo di chiudere tutti bottega per andare magari a cercare “lavoro” in uno dei numerosi enti inutili assistiti che non mancano certo in Italia.

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La mia specifica era chiara quindi non la ribadirò.

 

Magro stipendio quello degli insegnanti di conservatorio??

Della serie che tutto è relativo eh!?

Certo che, cosa strana, finchè il termine di confronto è un altro docente con contratto simile, ovviamente non condividerà questo fatto (non opinione).

Diversamente diventa interessantissimo sentire cosa ne pensa chi fa un lavoro dipendente diverso. Suggerisco un tentativo, scommetto che riserverebbe delle sorprese.

 

 

Nel cachet è stato calcolato lo stipendio che continua ad entrare nonostante i così detti "permessi artistici"?

Perchè, in fin dei conti, quelli son soldi che andrebbero sommati al cachet normalmente corrisposto per un concerto dato che, di fatto, non si va a lavorare per andare a fare un altro lavoro, certo tassato, ma non più di quello di tutti coloro che lavorano, e comunque pagato.

 

E le lezioni private?

Quelle non sono tassate vero?

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Dunque, cerchiamo di capirci:

 

visto la qualifica e lo status che gli viene conferito, non da me ma dallo stato italiano, l'insegnamento in una scuola artistica di fascia superiore come il conservatorio (in Italia è il livello più alto della istruzione musicale statale) va evidentemente paragonato con livelli simili , in Italia e all'estero.No?

 

Da questo punto di vista, data la evidente e riconosciuta da tutti-se non siamo d'accordo su questo non possiamo andare molto in là, ma vorrei capire in quanti sostengono il contrario, a destra o a sinistra- mortificazione economica della funzione docente in Italia, anche rispetto a quella il livello stipendiale dei conservatori è basso; alcuni anni fa c'era una certa differenza rispetto, ad esempio alla secondaria, adesso praticamente no.

 

Lo so anch'io che in Italia, paese in cui i salari sono tra i più bassi in europa, ci sono purtroppo stipendi ancora più bassi di quelli degli insegnanti; ma mi pare che, riconosciuto e denunciato questo, il paragone vada certo fatto con posizioni lavorative simili in altri paesi. Non credo che, in qualsiasi paese civile, lo stipendio di un operaio sia uguale a quello di un docente universitario, nè che, francamente, abbia senso una simile ipotetica rivendicazione...ma mi aspetterei di dover dire queste cose parlando a chi del nostro lavoro, costi compresi, formazione eccetera non sa nulla, non di dover difendere il valore della funzione docente in un forum di chitarra!

 

Quanto alla attività artistica, sono ugualmente stupito del tipo di osservazione: lei pensa veramente che sia meglio che un docente di conservatorio non l'abbia? O che, se l'ha, non venga pagata? O che, se gli viene pagata, gli venga decurtato lo stipendio dei giorni in cui esercita attività artistica?

Io, sempre in un forum come questo, mi aspetterei che si rivendicasse invece l'importanza del fatto che i docenti abbiano una attività artistica (concertistica, didattica, di ricerca, pubblicazioni e quant'altro); in università ci si aspetta che un docente pubblichi, o svolga una attività professionale; questa è la molla anche dell'insegnamento a livello superiore, è quello che lo rinnova e lo qualifica...è un vantaggio per la scuola. Il permesso artistico non è un privilegio, è il riconoscimento di questo valore da parte della scuola e un incentivo per attrarre artisti attivi.

 

D'altra parte, fare una attività professionale costa tempo e sacrificio; chi oltre all'insegnamento si sobbarca questo, lottando contro tutte le difficoltà che ci sono a questo livello, specie in Italia, dovrebbe farlo senza esserne remunerato? E per gli strumentisti ancora un certo riconoscimento c'è, ma i compositori rischiano proprio di fare il lavoro in perdita.

 

Per non uscire fuori tema, mi pare che questo thread sia partito da una sacrosanta richiesta di fondi che dovevano servire anche a migliorare un po' la situazione, la sua considerazione di attingere agli stipendi dei docenti mi è sembrata talmente assurda e insultante che proprio non ce l'ho fatta a tacere...ma se proprio è convinto della bontà e del realismo delle sue argomentazioni, può sempre uscire allo scoperto e fare una azione pubblica in tal senso...vorrei vedere che seguito ha, secondo me sarebbe sommerso di risate (almeno da chi sa di cosa si sta parlando).

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Dunque, cerchiamo di capirci:

 

visto la qualifica e lo status che gli viene conferito, non da me ma dallo stato italiano, l'insegnamento in una scuola artistica di fascia superiore come il conservatorio (in Italia è il livello più alto della istruzione musicale statale) va evidentemente paragonato con livelli simili , in Italia e all'estero, cioè con quanto prende un docente di conservatorio, che so, in Svizzera o in Belgio, o un docente univeristario.No?

 

Da questo punto di vista, data la evidente e riconosciuta da tutti-se non siamo d'accordo su questo non possiamo andare molto in là, ma vorrei capire in quanti sostengono il contrario, a destra o a sinistra- mortificazione economica della funzione docente in Italia, anche rispetto a quella il livello stipendiale dei conservatori è basso; alcuni anni fa c'era una certa differenza rispetto, ad esempio alla secondaria, adesso praticamente no.

 

Lo so anch'io che in Italia, paese in cui i salari sono tra i più bassi in europa, ci sono purtroppo stipendi ancora più bassi di quelli degli insegnanti; ma mi pare che, riconosciuto e denunciato questo, il paragone vada certo fatto con posizioni lavorative simili in altri paesi. Non credo che, in qualsiasi paese civile, lo stipendio di un operaio sia uguale a quello di un docente universitario, nè che, francamente, abbia senso una simile ipotetica rivendicazione (a parte che in Italia probabilmente un operario specializzato non prende uno stipendio molto diverso da quello di un docente)...ma mi aspetterei di dover dire queste cose parlando a chi del nostro lavoro, costi compresi, formazione eccetera non sa nulla, non di dover difendere il valore della funzione docente in un forum di chitarra!

 

Quanto alla attività artistica, sono ugualmente stupito del tipo di argomentazione: lei pensa veramente che sia meglio che un docente di conservatorio non abbia attività artistica? O che, se l'ha, non venga pagata? O che, se gli viene pagata, gli venga decurtato lo stipendio dei giorni in cui esercita attività artistica?

Io, sempre in un forum come questo - e non in un forum di sindacalisti bulgari degli anni cinquanta - mi aspetterei che si rivendicasse invece l'importanza del fatto che i docenti abbiano una attività artistica (concertistica, didattica, di ricerca, pubblicazioni e quant'altro); esattamente come in università ci si aspetta o si esige che un docente pubblichi, o svolga una attività professionale; questa è la molla anche dell'insegnamento a livello superiore, è quello che lo rinnova e lo qualifica...è un vantaggio per la scuola. Il permesso artistico non è un privilegio, è il riconoscimento di questo valore da parte della scuola e un incentivo per attrarre artisti attivi.

 

D'altra parte, fare una attività professionale costa tempo e sacrificio; chi oltre all'insegnamento si sobbarca questo, lottando contro tutte le difficoltà che ci sono a questo livello, specie in Italia, dovrebbe farlo senza esserne remunerato? E per gli strumentisti ancora un certo riconoscimento c'è, ma i compositori rischiano proprio di fare il lavoro in perdita.

 

Per non uscire fuori tema, mi pare che questo thread sia partito da una sacrosanta richiesta di fondi che dovevano servire anche a migliorare un po' la situazione, la sua considerazione di attingere agli stipendi dei docenti mi è sembrata talmente assurda e insultante che proprio non ce l'ho fatta a tacere...ma se proprio è convinto della bontà e del realismo delle sue argomentazioni, può sempre uscire allo scoperto e fare una azione pubblica in tal senso...vorrei vedere che seguito ha, secondo me sarebbe sommerso di risate (almeno da chi sa di cosa si sta parlando).

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