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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Conservatori: una testimonianza politica


Angelo Gilardino
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Di chi è la responsabilità di questa "emergenza educativa"?

Perchè Pavarotti, per fare un esempio eclatante, preferì continuare a lavorare (anche) in Italia portando però i suoi guadagni in paradisi fiscali?

Cosa c'è di tanto missconosciuto nella funzione di un insegnante di conservatorio che non lo sia per la gran parte delle categorie di lavoratori italiani?

 

Troppo semplice sintetizzare alcune idee da me espresse in brevi frasi composte appositamente perchè risultino palesi ingiustizie sociali e/o qualunquismi da quattro soldi.

Il problema è ben più profondo ed articolato.

Addirittura sminuire il tema del sommerso!

Ma dico, vogliamo fare quattro conti?

Quanto costa mediamente una lezione privata con un docente di conservatorio,

unica categoria a cui rivolgersi in caso un genitore voglia far accedere un figlio a detta struttura? (O forse vogliamo negare anche questo?)

Lo stato non se ne preoccupa lasciando, giustamente o meno, questo privilegio intatto.

Vuole confutare questa tesi?

Ma la prego, non aspetto altro.

 

La funzione di docente è certamente misconosciuta, ma il problema non riguarda solo, nè principalmente, i docenti di conservatorio.

Preciso che conosco la situazione dei ricercatori nelle università,

ma non la si può nemmeno lontanamente paragonare con i docenti di musica.

 

Il problema, caro Piero, è nell'atteggiamento di alcune forze sindacali, che pretendono di traghettare tutto il personale docente nell'area universitaria senza un minimo di verifiche e di controlli. Il governo in scadenza ha nicchiato senza dire di no, e così faranno anche i prossimi governi.

 

Questo succede esclusivamente nell'ambito dei conservatori.

Qualcosa vorrà pur dire.

 

Egregio Lucio,

troppo spesso ho verificato che chi fa il concertista, non dico che sia il suo caso, è troppo egoico e pieno di se per poter insegnare efficacemente.

L'insegnamento è una vera vocazione, non un ripiego per chi non riesce a vivere di concerti come avrebbe voluto.

Troppe volte ho visto insegnanti di conservatorio sfogare impuniti le prorpie frustrazioni su allievi troppo giovani per riuscire a difendersi.

Le faccio anche presente che ci sono studenti validissimi che lavorano 5/6 giorni alla settimana per mantenersi agli studi, e ci riescono egregiamente.

Loro cosa dovrebbero dire?

Da un altro lato conosco gente che, avendo la "sicurezza" di un posto come docente in conservatorio, ha potuto, non solo continuare a fare concerti in tutto il mondo, ma anche prendersi una laurea in qualche altra disciplina letteraria o scientifica (onore al merito sia chiaro!).

 

 

E' la diffusa inconsapevolezza su certi temi ad essere triste,

non chi si fa domande sulla ragionevolezza di certe lamentele e /o richieste.

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Per il resto non posso che essere d'accordo con te ed in completo disaccordo con chi giudica il lavoro e la sua retribuzione come un tot a ora, possibilmente uguale per tutti, testimonianza di una cultura che ha portato un appiattimento professionale che nella scuola e nelle università, oramai licealizzate, ha raggiunto vette impensabili.

 

Caro Lucio, ti chiedo la cortesia di non ingabbiare in ideologie (che oltretutto non mi appartengono) le mie parole. Quello che volevo dire è che i Docenti di Conservatorio i loro concerti (se li fanno) non li fanno gratis (o se lo fanno affar loro), e la loro retribuzione statale gli viene data per ore di lezione svolte e non per i loro concerti; ripeto, sul fatto che sia uno stipendio basso concordo, ma comunque penso che essi non siano "sottopagati" per il loro lavoro, sempre paragonando (senza voler con questo paragonare il loro mestiere e compito a quello di un impiegato comunale, con il dovuto rispetto per quest'ultimo), dicevo paragonando lo stipendio di un dipendente statale qualsiasi che 18 ore le fa in due giorni lavorativi, a cui poi si aggiungono altri tre giorni, senza contare i rientri e gli straordinari, non credo che i parametri utilizzati siano uguali, dato che un qualsiasi dipendente pubblico già con un pò di anni di servizio alle spalle guadagna pressocchè come un docente che si immette in ruolo. Il tutto senza voler contare le lezioni private che alcuni docenti impartiscono senza pagare una lira di tasse e con richieste economiche non indifferenti all'allievo, ma questo è un altra faccenda, che non centra nulla con la retribuzione statale.

 

"Ma cosa vogliono 'sti docenti di conservatorio che guadagnano uno stipendio niente male lavorando solo due giorni alla settimana?", questa in sintesi la domanda più frequente da parte di chi, non avendo la capacità di capire l'importanza della cultura in una società, vede la figura dell'insegnante di conservatorio come quella di un qualsiasi impiegato di un qualsiasi ufficio.

 

Questo non è vero, primo punto perchè io sono perfettamente cosciente dell'importanza della cultura, soprattutto in un paese come il nostro, e sono cosciente non di meno che abbiamo bisogno di docenti appassionati alla loro materia e che non cerchino "la via di mezzo", ma che abbiano l'ardire di testimoniare la bellezza che hanno intravisto in quell'aspetto della realtà di cui si occupano. Nessuno, tantomeno io vede la figura dell'insegnante di conservatorio come quella di un qualsiasi impiegato, basta vedere il "timore" reverenziale con cui le persone si approcciano ai suddetti quando sentono "docente di conservatorio".

 

Caro Ciccio, l'esperienza che io maturo "sul campo" - e che hai avuto modo di apprezzare nel concerto di qualche tempo fa a Matera - e lo studio che mi porta a suonare a quei livelli, costituiscono tutto il mio "portato" di musicista e, soprattutto, ciò che posso trasmettere come docente ai miei alunni. Se avessi insegnato sei giorni alla settimana e non avessi mai avuto il tempo per studiare e per fare concerti, dischi o pubblicazioni - in parole povere per essere un musicista -, nel giro di qualche anno sarei diventato un semplice impiegato qualsiasi.

 

Perfetto, hai ragione, infatti io non dico che dovreste lavorare di più come docenti, io non ho mai detto questo: ho solamente detto che - mi ripeto - il lavoro che fate è pagato per le ore di insegnamento, e per quelle (solo per quelle) non siete sottopagati, a mio parere.

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Il problema è ben più profondo ed articolato.

Addirittura sminuire il tema del sommerso!

Ma dico, vogliamo fare quattro conti?

Quanto costa mediamente una lezione privata con un docente di conservatorio,

unica categoria a cui rivolgersi in caso un genitore voglia far accedere un figlio a detta struttura? (O forse vogliamo negare anche questo?)

Lo stato non se ne preoccupa lasciando, giustamente o meno, questo privilegio intatto.

Vuole confutare questa tesi?

Ma la prego, non aspetto altro.

 

 

Un docente non può impartire lezioni private a pagamento agli allievi iscritti alla sua classe in conservatorio. Se lo fa, commette un reato. Nel 2004 io mi ritirai dall'insegnamento in conservatorio a metà anno scolastico. Per non danneggiare gli allievi che dovevano. nello stesso anno, sostenere esami di compimento e di diploma, misi a loro disposizione le mie lezioni private gratuite, fino alla data in cui le avrei tenute in conservatorio, se non mi fossi dimesso: questo per evitare che gli allievi si sentissero abbandonati o obbligati a sostenere costi aggiuntivi, anche se, essendo cessato il mio servizio, non si sarebbe più configurata a mio carico alcuna ipotesi di reato qualora io avessi percepito, per le mie lezioni private, un compenso.

 

Se un docente di conservatorio favorisce agli esami di ammissione suoi allievi privati, che lo hanno retribuito, commette un reato ed è un farabutto: comportamenti del genere esulano da una discussione sulla misura della retribuzione della categoria per il servizio che i suoi esponenti onestamente e correttamente svolgono. Nello stabilire i compensi per i proprii dipendenti, un datore di lavoro (in questo caso lo stato) non può e non deve tenere conto del fatto che una parte di essi si comporterà in modo illecito. Questo genere di azioni non si punisce con la decurtazione della busta paga, ma con l'azione giudiziaria, che è diretta non contro una categoria, ma contro il singolo individuo.

 

dralig

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Un docente non può impartire lezioni private a pagamento agli allievi iscritti alla sua classe in conservatorio. Se lo fa, commette un reato.

 

Già. Non solo dal punto di vista legale ma anche morale.

Per quanto mi riguarda le lezioni private e la partecipazione a masterclass tenute dal sottoscritto nell'ambito della mia città di residenza sono gratuite per tutti gli allievi iscritti al corso Ordinario di Chitarra della Scuola Civica dove insegno.

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troppo spesso ho verificato che chi fa il concertista, non dico che sia il suo caso, è troppo egoico e pieno di se per poter insegnare efficacemente.

L'insegnamento è una vera vocazione, non un ripiego per chi non riesce a vivere di concerti come avrebbe voluto.

 

La mia è una esperienza opposta: ho conosciuto docenti di conservatorio (docenti per vocazione) incapaci di impartire la più elementare lezione e concertisti (concertisti che casualmente insegnano) insegnare magistralmente.

Sul discorso della vocazione avrei da ridire, ma rischio di portare il thread Off Topic.

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Un docente non può impartire lezioni private a pagamento agli allievi iscritti alla sua classe in conservatorio. Se lo fa, commette un reato. Nel 2004 io mi ritirai dall'insegnamento in conservatorio a metà anno scolastico. Per non danneggiare gli allievi che dovevano. nello stesso anno, sostenere esami di compimento e di diploma, misi a loro disposizione le mie lezioni private gratuite, fino alla data in cui le avrei tenute in conservatorio, se non mi fossi dimesso: questo per evitare che gli allievi si sentissero abbandonati o obbligati a sostenere costi aggiuntivi, anche se, essendo cessato il mio servizio, non si sarebbe più configurata a mio carico alcuna ipotesi di reato qualora io avessi percepito, per le mie lezioni private, un compenso.

 

Se un docente di conservatorio favorisce agli esami di ammissione suoi allievi privati, che lo hanno retribuito, commette un reato ed è un farabutto: comportamenti del genere esulano da una discussione sulla misura della retribuzione della categoria per il servizio che i suoi esponenti onestamente e correttamente svolgono. Nello stabilire i compensi per i proprii dipendenti, un datore di lavoro (in questo caso lo stato) non può e non deve tenere conto del fatto che una parte di essi si comporterà in modo illecito. Questo genere di azioni non si punisce con la decurtazione della busta paga, ma con l'azione giudiziaria, che è diretta non contro una categoria, ma contro il singolo individuo.

 

dralig

 

Ma certo, che imbecille sono!

In reltà non vedo altro che docenti che seguono queste linee guida.

Come mai mi sarà venuta questa assurda idea!?

Ma davvero in nell'eventualità citata si commette un reato?

Casco letteralmente dalle nuvole!

E scommetto che ci sono tutti gli strumenti, soprattutto la volontà, per scoprire e punire una remotissima eventuale eccezione!

 

Rimango in attesa della prossima santificazione.

 

Questo genere di azioni non si punisce con la decurtazione della busta paga, ma con l'azione giudiziaria, che è diretta non contro una categoria, ma contro il singolo individuo.

 

Chi ha proposto una cosa del genere?

Il problema della categoria, come questo thread dimostra ampiamente,

è che non c'è la minima volontà di fare sana e costruttiva autocritica,

sempre con le dovute eccezioni s'intende, nè tantomeno di mettersi minimamente in discussione sotto qualsiasi punto di vista.

 

La mia è una esperienza opposta: ho conosciuto docenti di conservatorio (docenti per vocazione) incapaci di impartire la più elementare lezione e concertisti (concertisti che casualmente insegnano) insegnare magistralmente.

 

Certamente.

Io conosco ingegneri incapaci di fare un progetto e fatine che non sanno fare magie.

 

Il tema della demotivazione che un docente può sperimentare a causa di un sistema che non funziona lo terrei per un altro topic.

Faccio solo presente che questo sistema è quello che con le nostre mani abbiamo costruito e di cui siamo responsabili in prima persona.

 

Sul discorso della vocazione avrei da ridire, ma rischio di portare il thread Off Topic.

 

Non vogliamo certo correre questo rischio, per carità!

Sarebbe una novità assoluta!

 

ps

Per favore, non se la prenda più del necessario per un pizzico di ironia.

Tengo ben presente che nessuno di noi ha la verità in tasca,

ma quello che ho letto fino ad ora mi sembra assolutamente parziale.

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Il tema della demotivazione che un docente può sperimentare a causa di un sistema che non funziona lo terrei per un altro topic.

 

Ha tirato in ballo lei l'elemento cardine della vocazione per poter insegnare. Lei lo terrebbe per un altro topic, proceda pure, io, se permette, ne faccio uso.

 

Non vogliamo certo correre questo rischio, per carità!

Sarebbe una novità assoluta!

 

Non lo è di certo ma cerco di evitarlo.

Se trova che vi siano troppi Off Topic sul forum può sempre segnalarli ai moderatori.

 

Io conosco ingegneri incapaci di fare un progetto e fatine che non sanno fare magie.

 

Sugli ingegneri mi trova d'accordo. Ho amici che hanno avuto esperienze raccapriccianti.

 

Generalizzare, specie quando si parla di persone, non è mai una cosa intelligente. E mentre lei ha fatto presente - in modo del tutto legittimo - che spesso ha trovato concertisti troppo preoccupati di sé per insegnare, io le faccio notare che ho trovato spesso insegnanti incapaci di farlo senza essere concertisti e concertisti che con mezz'ora di lezione facevano il lavoro di dieci insegnanti.

Tira in ballo le fatine e si giustifica con l'ironia (del tutto assente da quando ha iniziato a scrivere), ma l'ironia non ha nulla da spartire con la banalizzazione.

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Un docente non può impartire lezioni private a pagamento agli allievi iscritti alla sua classe in conservatorio. Se lo fa, commette un reato. Nel 2004 io mi ritirai dall'insegnamento in conservatorio a metà anno scolastico. Per non danneggiare gli allievi che dovevano. nello stesso anno, sostenere esami di compimento e di diploma, misi a loro disposizione le mie lezioni private gratuite, fino alla data in cui le avrei tenute in conservatorio, se non mi fossi dimesso: questo per evitare che gli allievi si sentissero abbandonati o obbligati a sostenere costi aggiuntivi, anche se, essendo cessato il mio servizio, non si sarebbe più configurata a mio carico alcuna ipotesi di reato qualora io avessi percepito, per le mie lezioni private, un compenso.

 

Se un docente di conservatorio favorisce agli esami di ammissione suoi allievi privati, che lo hanno retribuito, commette un reato ed è un farabutto: comportamenti del genere esulano da una discussione sulla misura della retribuzione della categoria per il servizio che i suoi esponenti onestamente e correttamente svolgono. Nello stabilire i compensi per i proprii dipendenti, un datore di lavoro (in questo caso lo stato) non può e non deve tenere conto del fatto che una parte di essi si comporterà in modo illecito. Questo genere di azioni non si punisce con la decurtazione della busta paga, ma con l'azione giudiziaria, che è diretta non contro una categoria, ma contro il singolo individuo.

 

dralig

 

Ma certo, che imbecille sono!

In reltà non vedo altro che docenti che seguono queste linee guida.

Come mai mi sarà venuta questa assurda idea!?

Ma davvero in nell'eventualità citata si commette un reato?

Casco letteralmente dalle nuvole!

E scommetto che ci sono tutti gli strumenti, soprattutto la volontà, per scoprire e punire una remotissima eventuale eccezione!

 

Rimango in attesa della prossima santificazione.

 

 

Non credo che il tentativo di estendere a un'intera categoria di docenti l'esecrazione per le malefatte di alcuni suoi membri possa contribuire a migliorare la situazione. Se Le fa piacere scrivere discorsi a effetto, proceda pure, ma così facendo non smuoverà un granello di sabbia e conseguirà, come unico risultato certo, quello di ingiuriare (se pur impersonalmente) ottimi musicisti che lavorano in conservatorio con passione e con serietà.

 

Questo genere di azioni non si punisce con la decurtazione della busta paga, ma con l'azione giudiziaria, che è diretta non contro una categoria, ma contro il singolo individuo.

 

Chi ha proposto una cosa del genere?

Il problema della categoria, come questo thread dimostra ampiamente,

è che non c'è la minima volontà di fare sana e costruttiva autocritica,

sempre con le dovute eccezioni s'intende, nè tantomeno di mettersi minimamente in discussione sotto qualsiasi punto di vista.

 

 

Non sono un giurista, ma mi basta il semplice buon senso per constatare che chi accusa pubblicamente una categoria di persone di comportarsi in modo illecito implica - anche se non lo propone - che contro i suoi membri si possa e si debba procedere come la legge prescrive. Non si chiede ai ladri di fare autocritica: li si denuncia e li si manda in galera. Quindi, se Lei ha elementi fondati per provare quello che afferma - e cioè che i docenti del conservatorio obbligano gli aspiranti all'ammissione a ricevere lezioni private a pagamento, e altre ciurmerie - li deve denunciare. Rivolgere loro delle accuse generiche in un forum non serve a nulla, ed è insensato affermare che, a causa del malcostume invalso nei conservatori, questi dovrebbero retribuire in misura inferiore all'attuale anche gli insegnanti con lavorano con competenza, passione e serietà. Un'istituzione che decurtasse le paghe dei suoi dipendenti a motivo del fatto che alcuni di loro lavorano poco e male e profittano illecitamente del loro ruolo - oltre a cadere nel ridicolo - si rivelerebbe anche peggiore dei malandrini che stipendia.

 

Quindi, il ministero dovrebbe creare un sistema di controllo per verificare che i docenti del conservatorio svolgano diligentemente la mansioni per le quali sono stati assunti e vengono retribuiti. Se questo controllo non esiste o non funziona, è inevitabile che si verifichino abusi e negligenze. Tollerare tutto ciò è segno di debolezza e di cattiva organizzazione, ma il rimedio a questo male non è l'ulteriore impoverimento di una categoria di musicisti che, al momento attuale, ha ben poco da scialare.

 

dralig

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Credo che la discriminante sia sempre la stessa: valutare secondo meriti e risultuati artistici o scientifici.

Molto interessante questo scambio di opinioni, sul serio.

 

Mi sembra che se un dottorando (il quale è costretto di fatto a una percentuale di ore di insegnamento e tutoraggio) è costretto a dimostrare in sede scientifica la sua dissertazione sottopononendola a peer review internazionale, cosa fanno i docenti di conservatorio a testimonianza della loro attività di ricerca?

 

p.s.

naturalmente esclusi dall'interrogativo al mondo "esterno" i docenti che hanno avanzato osservazioni in questo 3d. Tutti siamo a conoscenza della qualità del vostro lavoro.

 

Caro Fabio, è stato principalmente a causa dell'egualitarismo propugnato e difeso dalle organizzazioni di categoria dei docenti che è diventato problematico, per non dire impossibile, attuare nei conservatori una qualunque selezione che distingua l'eccellenza dalla mediocrità, il merito dall'inerzia.

 

Chi poteva, ha fatto fagotto e se n'è andato.

 

Tra coloro che sono rimasti, ci sono persone di grande valore, che si salvano dall'appiattimento non solo grazie alla qualità del loro lavoro di docenti, ma anche mantenendo ed espandendo la loro attività concertistica, compositiva, musicologica. Lei crede che siano pagati troppo? Secondo me, no. E di certo pagare meglio, olto meglio, quelli che, tra di loro, si distinguono per il loro valore e per il loro impegno, aiuterebbe il conservatorio a migliorare.

 

dralig

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Perfetto, hai ragione, infatti io non dico che dovreste lavorare di più come docenti, io non ho mai detto questo: ho solamente detto che - mi ripeto - il lavoro che fate è pagato per le ore di insegnamento, e per quelle (solo per quelle) non siete sottopagati, a mio parere.

Caro Ciccio,

è proprio questo il punto!

Io non credo affatto che il lavoro che facciamo sia pagato "solo" per le ore di docenza, ma anche per la professionalità - che si matura e si conferma con l'attività artistica che ognuno di noi esercita - che mettiamo in campo.

Le parole di Angelo sono a tal proposito chiarissime e chiarificatrici di ciò che anche penso:

Tra coloro che sono rimasti, ci sono persone di grande valore, che si salvano dall'appiattimento non solo grazie alla qualità del loro lavoro di docenti, ma anche mantenendo ed espandendo la loro attività concertistica, compositiva, musicologica.

 

A questo punto però non mi meraviglio più quando sento altri - non tu - dire che è assurdo che nei corsi di II Livello insegnino docenti che non hanno il Diploma di II Livello.

Chissà se c'è qualcuno che ha il coraggio di dire che i vari Accardo, Pollini etc non sarebbero idonei ad insegnare nei corsi di II Livello perché non in possesso del titolo adeguato!

Comincio ad aver paura che il sottoscritto, fornito "solo" di un "Attestato finale di corso decennale", equiparato a Diploma (vecchio) dalla legge 270 del 1980, non arrivi alla pensione. ;):)

 

Certo - per rispondere a Fabio - sarebbe auspicabile un controllo, una verifica periodica dell'attività dei docenti, come nelle università, ma la nostra realtà è purtroppo un'altra.

Adesso avremo anche noi la verifica, ogni tre anni, ed infatti il Direttore nell'ultima riunione del Collegio dei docenti ci ha pregato di tenere a posto i registri e di verificare che il monte ore sia stato espletato nella sua interezza!!

 

Il conservatorio è stato "traghettato" nel livello universitario per un semplice adeguamento alle norme della Comunità Europea - altrimenti il valore del titolo non sarebbe stato spendibile fuori dall'Italia -, senza una seria pianificazione di tutto il percorso di studi musicali.

Ne è prova il fatto che la fascia di insegnamento di base (licei musicali etc) è ben lungi dall'essere stata organizzata e la legge 508 (del 1999!!!) ancora non è stata applicata.

 

Da parte loro i sindacati hanno cavalcato il "sogno" universitario col miraggio, per i colleghi, di un adeguamento delle retribuzioni a quelle dei docenti universitari (per la cronaca mia moglie, docente ordinario all'università, con la mia stessa anzianità di servizio complessivo, prende circa settecento euro al mese più di me!) e ci hanno portato in questo "baratro" normativo ed organizzativo.

 

A nove anni dalla legge di riforma i conservatori rilasciano tre tipologie di titoli:

1) il "vecchio" Diploma ordinamentale (il cui valore non è riconosciuto in Europa)

2) il Diploma di I Livello (non ancora a regime e che comunque non rappresenta un titolo conclusivo)

3) il Diploma di II Livello (che si fregia ancora della dicitura "sperimentale").

 

L'intento di distruggere un ambito, quello didattico-cultural-musicale, che per molti politici - di tutti gli schieramenti - sembra essere solo una inutile zavorra, mi sembra palese.

Più chiaro di così!

LM

 

 

PS. x Ciccio: i primi due estratti dal mio intervento da te citati, non si riferivano al tuo intervento.

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