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I pezzi più difficili per chitarra


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Buon giorno a tutti.

Prima di andare a pranzo (1 ora di pausa) lancio l'input per questa discussione: secondo voi quali sono i pezzi più difficili (tecnicamente) per chitarra?

Quelli dove l'esecutore è veramente "costretto" a sbattere la testa con ripetizioni "dolori alle mani" per capirci! :)

 

Se riusciamo ad elencarli io... li eviterò con molta attenzione! ;)

 

 

Per me TUTTI i brani sono (in diversa maniera) difficili.

Dipende dal grado di raffinatezza e di "scavo" che si vuol ottenere.

 

Per me, sono così tanti i parametri musicali da perfezionare e controllare che diventa estremamente impegnativo eseguire anche una "semplice" scala di do maggiore...

 

CS

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"Per me, sono così tanti i parametri musicali da perfezionare e controllare che diventa estremamente impegnativo eseguire anche una "semplice" scala di do maggiore...

 

CS"

 

 

 

 

Bravo!

 

GG

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Buon giorno a tutti.

Prima di andare a pranzo (1 ora di pausa) lancio l'input per questa discussione: secondo voi quali sono i pezzi più difficili (tecnicamente) per chitarra?

Quelli dove l'esecutore è veramente "costretto" a sbattere la testa con ripetizioni "dolori alle mani" per capirci! :)

 

Se riusciamo ad elencarli io... li eviterò con molta attenzione! ;)

 

 

Per me TUTTI i brani sono (in diversa maniera) difficili.

Dipende dal grado di raffinatezza e di "scavo" che si vuol ottenere.

 

Per me, sono così tanti i parametri musicali da perfezionare e controllare che diventa estremamente impegnativo eseguire anche una "semplice" scala di do maggiore...

 

CS

 

Lo dico sempre, Christian: la difficoltà non è un parametro oggettivo.

Molto dipende dalle capacità dell'esecutore.

Ma al di la di questo, credo che il tema inziale del forum fosse un modo per individuare dei brani per chitarra dove le capacità del musicista sono messe alla frusta in modo palese quasi a sfidare la fisicità dello strumento.

 

Io ho citato "Les Arbres Rouges" non solo perchè durante questi ultimi anni nessun altro pezzo mi ha dato dei grattacapi tecnico-meccanici come questo ma anche perchè al di la della difficoltà incontrata è una composizione musicalmente densa e imponente nelle sue 4 pagine che necessita di un lavoro complementare e parallelo che va al di la del trasformare grafici in suoni (il che sarebbe, nella fattispecie, un ottimo inizio!).

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Buon giorno a tutti.

Prima di andare a pranzo (1 ora di pausa) lancio l'input per questa discussione: secondo voi quali sono i pezzi più difficili (tecnicamente) per chitarra?

Quelli dove l'esecutore è veramente "costretto" a sbattere la testa con ripetizioni "dolori alle mani" per capirci! :)

 

Se riusciamo ad elencarli io... li eviterò con molta attenzione! ;)

 

 

Per me TUTTI i brani sono (in diversa maniera) difficili.

Dipende dal grado di raffinatezza e di "scavo" che si vuol ottenere.

 

Per me, sono così tanti i parametri musicali da perfezionare e controllare che diventa estremamente impegnativo eseguire anche una "semplice" scala di do maggiore...

 

CS

 

Lo dico sempre, Christian: la difficoltà non è un parametro oggettivo.

Molto dipende dalle capacità dell'esecutore.

Ma al di la di questo, credo che il tema inziale del forum fosse un modo per individuare dei brani per chitarra dove le capacità del musicista sono messe alla frusta in modo palese quasi a sfidare la fisicità dello strumento.

 

Io ho citato "Les Arbres Rouges" non solo perchè durante questi ultimi anni nessun altro pezzo mi ha dato dei grattacapi tecnico-meccanici come questo ma anche perchè al di la della difficoltà incontrata è una composizione musicalmente densa e imponente nelle sue 4 pagine che necessita di un lavoro complementare e parallelo che va al di la del trasformare grafici in suoni (il che sarebbe, nella fattispecie, un ottimo inizio!).

 

 

Vero, fortunatamente dipende molto dal musicista e dalle sue capacità....

 

CS

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[

A me e agli interpreti e compositori e musicologi che parteciparono ai suoi corsi è parso tutt'altro che disponibile ad un semplice rifiuto di approssimazioni grossolane. Anzi, è parso esagerato nel comportamento opposto....

 

Mostrarsi rigorosi ed esigenti nei confronti degli interpreti non implica avere una nozione esatta di ciò che si è scritto. Dire che un'esecuzione è imprecisa non prova affatto la certezza di poter constatare che un'altra esecuzione è perfettamente corrispondente ai valori scritti. Il cervello umano è quello che è. L'eccellenza di una mente non sceglie di manifestarsi nelle infinitesimali differenze tra un ritmo e un altro, quando nessuno dei due, in se stesso, significa alcunché.

 

dralig

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[

 

 

Il punto è che l'espressione della propria idea credo possa essere esposta in maniera più intellegibile.

 

.

 

non credo abbia alcun significato attribuire un nostro desiderio ad una volontà ed una decisione altrui...credo che il bello delle "poetiche" sia proprio il loro semplice fatto di esistere e di venire interpretate non mediante un semplice giudizio di valore ma mediante analisi approfondita....

Dire:" mi piacerebbe che la musica di F. diventi più intellegibile" cosa ci dice in più rispetto alla poetica di questo compositore? Io credo nulla. Ci dice invece qualcosa sulla tua idea di musica e diciamo quindi che siamo nel campo della critica giornalistica più che quello analitico musicale non credi? allora siamo interessati a comprendere come mai un compositore utilizzi una scrittura di tale complessità (o una qualsiasi scrittura) o semplicemente desideriamo che non fosse mai esistita tale musica che vorremmo sostituita da chissa quale altra "poetica"?

 

p.s

poi magari commetno anche le altre tue interessanti osservazioni

p.s. del p.s.

anch'io (giudizio di valore) ritengo la scrittura di F. "troppo"complessa ma questa si che è un'altra storia....

 

A volte è molto interessante discutere con te, Fabio, altre volte diventa estremamente fastidioso, perché dimostri una sorta di superbia.

Non credo di aver fatto nessuna analisi giornalistica, non vorrei essere ripetitivo, ma l'idea generale che ho espresso è un'idea che fa riferimento a tutto un filone di analisi di filosofia della musica del tutto rispettabile. Il punto non è di ascrivere intenzioni a un qualche compositore, non è il mio modo di operare. La mia non è una questione di volgare semplificazione, ma di comprensione di una serie di rapporti (di notazione, interpretativi, ecc...) che ruotano intorno anche al problema della notazione e della scrittura musicale intesa in senso generale.

La mia non è un'ammissione di un mio gusto personale, ma una critica ad un modo di scrivere che mi sembra ineffettuale, incapace di rendere giustizia ad un pensiero musicale.

Ripeto, non conosco l'opera di questo compositore, né le ragioni che lo hanno portato a scrivere in quel modo, quindi mi rifaccio (e mi sono rifatto) al mio confronto con una scrittura che, almeno superficialmente, sembra comparabile, cioè quella dello Stockhausen del periodo strutturalista.

L'abbandono di questo tipo di scrittura da parte di questo stesso compositore, per le ragioni già dette, mi sembra perlomeno qualcosa di significativo, o anche questo è giornalismo?

La mia frase era solo uno spunto per gettare un po' di luce sul rapporto tra i sistemi di notazione musicale e il pensiero che essi esprimono

Ovviamente si aprono molti scenari, non credo sia il caso di andare nello specifico.

Spero che la discussione rimanga su toni civili e che tu non abbia continuo bisogno di delegittimare il mio punto di vista, é una cosa che mi fa innervosire e non trovo che ce ne sia ragione alcuna.

Ovviamente posso sbagliarmi, ma nel caso vorrei essere redarguito con rispetto.

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Figurati Fabio, in me alberga incocusso un desiderio di autentica contemporaneità, è da questo punto di vista che muovo le mie osservazioni (a volte critiche) rispetto agli sviluppi della musica. Proprio perché la amo e mi piace cerco di capirla, cercandone i pregi e i difetti. Un po' è vero che mi innervosisco, ma mi passa anche velocemente se la discussione torna sui binari giusti. Spero non ti riferissi a me quando parlavi di superbia, spesso sono molto convinto di quello che dico, ma sonon conscio di sbaliare assai spesso.

Buon 25 aprile anche a te, anche se oramai è passato, ma ero a senire Gianmaria Testa a Fossano, non avevo il computer.

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Sei andato a sentire Gianmaria Testa?

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Guarda, c'è stato un periodo in cui ho letto un sacco di musica contemporanea postdodecafonica, seriale etc, ho assisitito ad un discreto numero di rappresentazioni (non li chiamo concerti), e ho ancora degli spartiti scampati alla prova del fuoco (quello della stufa).

:)

E' un tipo di linguaggi(o) che critico con una minima cognizione di causa, non per posa snob.

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Sì, Vladimir, sono andato a sentire Gianmaria Testa..."una mattina, mi son svegliato,..." bellissima chiusura con i rappresentanti dell'ANPI in prima fila

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