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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Francisco Tárrega e attribuzioni di repertorio


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E qui chiudo perchè questa è l'ora che dedico ad altre attività non esattamente pertinenti con la chitarra, e in questo momento c'è la mia splendida e giovane ragazza che ha urgente bisogno del tocco delle mie mani... ;)

 

Provocazione per i "non-trombanti" del forum?

Beato Lei.

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Miglior contributo in questa discussione

Ospite Alessio Olivieri

 

Siamo alla fantascienza!!!

Se un autore come Tarrega si serviva di "citazioni" da pezzi di altri compositori per la stesura dei suoi pezzi, cui poi dava un titolo, in quel momento questi pezzi divenivano suoi a tutti gli effetti.

L'eventuale plagio è quindi "colpa" (se così si vuole chiamarla) solamente del compositore, non attribuibile a coloro che poi negli anni hanno pubblicato i suoi lasciti.

Se si seguisse infatti il pensiero Gilardiniano della provenienza delle "idee musicali" credo che allora si dovrebbe riscrivere la metà della storia della musica, dovendo attribuire composizioni magari a più autori perchè ad esempio da battuta X a battuta Y tizio ha "copiato" da caio e poi da battuta Z a battuta W ha invece "citato" sempronio...

Ad esempio prendendo in esame un pezzo conosciuto da tutti: Tango en Sky di Dyens, ad un certo punto c'è una "citazione" dal concerto di Villa-Lobos, secondo le logiche di cui sopra quindi Dyens avrebbe dovuto citare la fonte cui ha attinto, magari scrivendola accanto al proprio nome!?!

Ma se poi abbiamo avuto modo di constatare che le fonti non vengono citate neanche sotto forma di bibliografia su un testo storico perchè lo si dovrebbe fare in questo caso o in quello di Tarrega?

Due pesi e due misure? ... :D

Roberto Fabbri

 

Roberto,

un chitarrista-compositore, manager, editore, direttore artistico di importanti festivals e - a quanto mi sembra di intendere - musicologo come te dovrebbe avere ben nota la differenza tra ciò che in musicologia si intende per "citazione" e ciò che invece è "trascrizione" ("ricopiatura" nel caso specifico di Tarrega).

Ma, ne sono certo, anche stavolta il tuo svarione sarà stato sicuramente "voluto" e qualcuno cadrà nella tua ennesima "trappola", esattamente come quando, recentemente,illuminavi noi tutti con la tua nuova versione della Critica della ragion pura , "ricopiando" (scusa, nel tuo caso "citando" ) un'altrui articolo, complice il magico google.

Sono convinto che tutti in questo forum hanno ben nota la differenza di cui sopra ma per onesta intellettuale nei confronti dei molti utenti - spesso giovani studenti - che leggono il forum senza intervenire, perchè vogliono documentarsi e apprendere, non si può fare a meno di evidenziare la superficiale inesattezza di ciò che scrivi e invitarti a chiarire bene il distinguo.

In questo magari potrebbero venirci in aiuto il tuo collaboratore, nonché ( come hai più volte tu sottolineato) musicologo, studioso, e recensore GG-Luigi, oppure il correttore ortografico e di bozze GasGas.

 

Illuminateci.

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Ospite Alessio Olivieri
Fabbri....che caduta di stile,anzi...toccato il fondo si inizia a scavare.

 

Non la definirei una caduta di stile. Semplicemente perchè ciò implicherebbe la presenza, in partenza, di uno stile. E non mi sembra questo il caso.

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Illuminateci.

 

Caro Alessio, su cosa hai ancora bisogno di illuminazioni? E' tutto estremamente chiaro e lampante, anche agli occhi di chi fosse all'inizio della carriera di studente.

Non infierire chiedendo addirittura ulteriori spiegazioni: sii compassionevole.

 

EB

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Ospite Alessio Olivieri

 

Illuminateci.

 

Caro Alessio, su cosa hai ancora bisogno di illuminazioni? E' tutto estremamente chiaro e lampante, anche agli occhi di chi fosse all'inizio della carriera di studente.

Non infierire chiedendo addirittura ulteriori spiegazioni: sii compassionevole.

 

EB

;)
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Ospite Matteo Pesle

No, no, ha ragione Alessio, a questo punto attendiamo ansiosamente l'ennesima mirabolante arrampicata sugli specchi...

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Il forum rappresenta l'agorà del XXI secolo, ma purtroppo a volte questa agorà si trasforma in uno stagno, dove le idee invece di rimbalzare l'una sull'altra e dare vita a qualcosa di nuovo, tendono a sedimentarsi a reitearsi in un assoluto immobilismo che non può che nuocere al nostro strumento.

 

Così in questo stagno io mi diverto a gettare sassi, a smuovere le acque, naturalmente le "ranocchie" saltano e gracidano da tutte le parti e il "vecchio rospo" (l'unico che possiede la verità...) "pontifica"!

 

Comunque questa agorà è pur sempre virtuale, purtroppo il mondo reale, cari Alessio ed Ermanno è ben altra cosa, e se ancora non ve ne siete resi conto spero che (nel vostro stesso interesse) lo facciate al più presto.

 

Gli editori non stanno a braccia aperte ad aspettare nuovi lavori, i discografici non aspettano il cd che possa "risollevare" le vendite del loro catalogo, le riviste non fanno a gara ad intervistare i musicisti esordienti e tanto meno i festival ad invitarli e magari rischiare il successo di una manifestazione!

 

Io almeno, e questo è un fatto incontrovertibile, ho dato spazio e voce a chi altrimenti difficilmente l'avrebbe avuta.

 

Come? Attraverso i miei festival facendo suonare gli artisti emergenti, con la mia casa editrice pubblicando lavori di giovani musicisti, o attraverso la mia rivista parlando delle loro iniziative.

 

Molti che leggono e sono iscritti in questo forum hanno beneficiato di tutto ciò, li invito quindi ad "esporsi" anche se consapevoli del "fuoco di fila" cui potrebbero essere sottoposti!

 

Il resto sono solo chiacchiere...

 

Roberto Fabbri

 

P. S. Nella vita bisogna saper prendere posizioni, anche apertamente e non semplicemente inviando e-mail personali.

 

Capito, ragazzi? Se vi ostinerete nel rifiutare il cartello "date a Tárrega anche quello che non è suo", e similari, per voi niente editori, niente case discografiche, niente festival: probabilmente, morirete di fame. "Esponetevi" sostenendo che la "Canzonetta" di Mendelssohn è un Preludio di Tárrega, perché così appare nell'edizione Gangi-Carfagna, e innanzi a voi si schiuderanno le porte del successo.

 

dralig

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E' un' opinione dire che a Tarrega sono state attribuite composizioni non sue?

Non si tratta di un argomento opinabile, e nemmeno il più fervido fautore del compositore spagnolo potrebbe negarlo.

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Così in questo stagno io mi diverto a gettare sassi, a smuovere le acque, naturalmente le "ranocchie" saltano e gracidano da tutte le parti e il "vecchio rospo" (l'unico che possiede la verità...) "pontifica"!

 

Comunque questa agorà è pur sempre virtuale, purtroppo il mondo reale, cari Alessio ed Ermanno è ben altra cosa, e se ancora non ve ne siete resi conto spero che (nel vostro stesso interesse) lo facciate al più presto.

 

Gli editori non stanno a braccia aperte ad aspettare nuovi lavori, i discografici non aspettano il cd che possa "risollevare" le vendite del loro catalogo, le riviste non fanno a gara ad intervistare i musicisti esordienti e tanto meno i festival ad invitarli e magari rischiare il successo di una manifestazione!

 

Io almeno, e questo è un fatto incontrovertibile, ho dato spazio e voce a chi altrimenti difficilmente l'avrebbe avuta.

 

Come? Attraverso i miei festival facendo suonare gli artisti emergenti, con la mia casa editrice pubblicando lavori di giovani musicisti, o attraverso la mia rivista parlando delle loro iniziative.

 

Molti che leggono e sono iscritti in questo forum hanno beneficiato di tutto ciò, li invito quindi ad "esporsi" anche se consapevoli del "fuoco di fila" cui potrebbero essere sottoposti!

 

Il resto sono solo chiacchiere...

 

Roberto Fabbri

 

P. S. Nella vita bisogna saper prendere posizioni, anche apertamente e non semplicemente inviando e-mail personali.

 

Gentile Maestro,

 

Lei mi chama in causa ed io rispondo con piacere: che cosa c'entra questo Suo ennesimo spot pubblicitario con il mio (o i miei) intervento(i)?

Io continuo a leggere, nelle Sue affermazioni, sparate che sono la summa della sedimentazione - che Lei critica con tanta asperità - di idee ed ideologie, ancorché diverse dal modo di intendere la musica mio e di altri musicisti, iscritti o meno al forum essi siano.

Capisco, pur non condividendolo, il Suo modo di approcciarsi all'arte: non è solo Suo. Come ho detto, non lo condivido, ma lo rispetto. Ciò che assolutamente non rispetto è il Suo modo di atteggiarsi ad "unico detentore del lume della speranza" per chi, come o diversamente da me, tenta di trovare un posto nell'empireo musicale italiano o internazionale. Le svelo un segreto, ammesso che Glie ne possa fregare qualcosa: sono consapevole della reltà in cui vivo, circostanziata o generale essa sia, così come sono consapevole dei miei mezzi, delle mie capacità, attitudini e, soprattutto, limiti (tanti limiti). So bene che cosa il pubblico (in senso lato: editori, discografici, spetttori, manager, direttori artistici...) vuole in diversi ambiti: mi occupo di classica come primo interesse e studio approfondito, ma sto lavorando ad un paio di dischi pop, un disco prog-rock, un musical inedito, sonorizzazioni per il teatro, jazz e molto altro con cui evito di tediare Lei e gli altri lettori, ed ho la fortuna di poter decidere se e quando mi sta bene farmi rinchiudere nelle "gabbie d'oro" che il pubblico impone, nel bene e nel male, e quando, invece, declinare l'invito.

 

Non è di questo che si parla qui. La faccenda che pare piuttosto strana è che gli "epigoni" di una scuola il cui blasone è tanto ostentato e portato in trionfo s'incazzino tanto nello scoprire una lacuna musicologica in una pubblicazione che porta il marchio di quella stessa scuola. L'onestà intellettuale che tanto si richiede negli altri (sempre e comunque negli altri prima che in noi scriventi...) porta ad un'esegesi critica di questo aspetto: opere di altri autori sono state pubblicate con attribuzione di paternità errata. Non stiamo a vedere il per-che ed il per-come: è avvenuto, ed è, ogi, non più accettabile alla luce dei tanti progressi fatti dalla ricerca. Credo che (achtung: una frase che potrebbe sembrare in topic) questo sia stato il motivo per cui i primo autore, in accordo con l'editore, abbia deciso di non ristampare la precedente edizione del secondo volume del manuale di storia della chitarra: sarebbe stato inammissibile, infatti, oggi, pubblicare un testo che da come "perduta" la sonata di Desderi (ad esempio). Allo stesso modo, è inaccettabile che la fuga BWV1000 di Bach venga attribuita ad un compositore del XIX secolo. E' una trascrizione? E' un adattamento? E' un rimaneggiamento? Che cosa costa indicarlo apertamente in partitura?

 

Quanto a chi si bea dell'aiuto ricevuto da qualche maestro... io, francamente, mi vergognerei a pubblicare un disco in cui i ghiribizzi di Paganini vengono presentati con arrangiamento techno, ma se per alcuni il successo vale questo scempio... c'è posto per tutti!

 

Ossequi

 

EB

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