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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Francisco Tárrega e attribuzioni di repertorio


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Verità a scoppio ritardato, Brignolo. Per non parlare poi del fatto che Segovia ed altri "diffondevano" Ponce per Weiss (la colpa fu sicuramente dell'imberbe Gangi) e Gavotte di Scarlatti apocrife.

 

 

Diciamola pure, questa verità. Segovia registrò la Suite in La di Manuel M. Ponce, attribuendola a Silvius Leopold Weiss, nel 1937: a quell'epoca Mario Gangi era imberbe, ma non fu allora che pubblicò il "Balletto" di Ponce attribuendolo a Silvius Leopold Weiss. Quando lo fece, si radeva da molti anni. Uno sbaglio, accreditato dalla mistificazione di Segovia? Passi, ma da allora la mistificazione è stata abbondantemente smontata e il tempo di ritirare dal commercio un'edizione fasulla - riconoscendo il proprio errore - c'è stato: invece, l'edizione è tuttora presente nel catalogo Bèrben, come niente fosse, avallata dal nome del trascrittore, che non è mai tornato sui proprii passi.

 

 

 

 

 

"Sons de carillhoes" veniva dato per Villa-Lobos,

 

 

Si, al mercato delle pulci. Che Villa-Lobos potesse aver scritto quella pinzallacchera, lo credettero solo alcuni chitarristi con evidenti problemi di IQ.

 

Respighi aveva confuso il liuto con la chitarra....

 

In quale senso, scusi? In quale affermazione respighiana è riscontrabile il fatto che egli non distinguesse i due strumenti? Respighi veniva - musicologicamente parlando - dai magnanimi lombi di Torchi, musicista e musicologo che scambiava regolarmente corrispondenza con Oscar Chilesotti, ed è verosimilmente sulle trascrizioni in notazione mensurale del predetto delle antiche intavolature che il compositore basò le sue realizzazioni per orchestra da camera intitolate "Antiche arie e danze per liuto". Come doveva intitolarle "Antiche arie e danze per liuto, con qualche brano originariamente scritto per chitarra"?

 

 

 

Il tutto fregandosene della musicologia, ma privilegiando il repertorio e la diffusione.

 

Bel privilegio, per il repertorio, la mescolanza delle opere di un autore con il nome di un altro. Quanto alla diffusione, non c'è dubbio che abbia avuto luogo: quella delle panzane.

 

 

Nessuno disse niente, anzi...

 

 

 

Falso. Nel 1959, un imberbe chitarrista, che prendeva lezioni da Benvenuto Terzi, disse chiaro e tondo al maestro che la Suite in La di "Weiss" (pubblicata nel 1951 dalle Edizioni Bèrben a cura di Miguel Ablóniz) non poteva essere opera di un autore del tardo Barocco, e che si trattava di un falso: lo disse senza avallo di documenti e senza potersi appoggiare a nessuna indagine musicologica. Terzi, che era amico di Segovia e che da questi era stato informato (riservatissimamente, si capisce!) sulla vera paternità della Suite, preso alla sprovvista, ammise la verità, e rivelò all'allievo il nome dell'autore della Suite. L'imberbe chitarrista, anche se allora, diversamente da oggi, non era "pesantemente sponsorizzato" dalle riviste "di nicchia", non accolse il suggerimento del maestro, di stare zitto per evitare fastidi, e fu dalla sua piccola, modesta, disarmata ribellione che ebbe inizio il processo che avrebbe portato alla riattribuzione della Suite a colui che l'aveva scritta: Manuel Ponce. Infatti, i pochi che già sapevano la verità non parlavano, per non mettersi in cattiva luce presso Segovia. L'imberbe e inerme studente parlò, e incominciò a pagare di persona il suo essersi fatto individuare come "nemico di Segovia".

Certe scelte - quella di stare dalla parte della verità o della menzogna - non si fanno da un certo momento in poi: il meccanismo che le genera è scritto nel Dna, diversamente il parlare e il tacere obbediranno sempre al criterio dell'opportunità.

 

 

Mi sembra infatti che ben poco ve ne importi della "musicologia" (quale, poi!),

 

 

Non certo la Sua.

 

 

dralig

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Miglior contributo in questa discussione

Ospite Matteo Pesle
Ancora si tira fuori questa storia? Non c'è ragione che tenga.

Le lodi reciproche sono all'ordine del giorno, i "postulati della nuova musicologia"... quaranta anni or sono, quando uno sforzo simile era unico ed inimmaginabile.

Pesle, Fernando, Zigante, Gilardino... e la crociata continua!

 

 

Invito tutti i lettori a rileggersi pagina 1 della discussione e giudicare da sé, chi ha iniziato la "crociata" e chi poi ha perseverato a scrivere imprecisioni basate su pettegolezzi, prontamente smentite.

Io nel frattempo ringrazio ancora una volta i Maestri Gilardino e Zigante.... grazie a loro le persone ignoranti come me riescono ad apprendere qualcosa anche dai forum.

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Ospite Matteo Pesle

Ah dimenticavo, vorrei anche chiedere a Gigi qualche dettaglio in più (numero catalogo, sito di riferimento o altro) sulle edizioni Schott o Fischer dell'"Encore" di Ricci, e dell'edizione Schirmer della "Fantasia para un gentilhombre", che vorrei documentrarmi meglio anche su questo. Non si finisce mai di imparare.

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Ci può contare, e non sarà solo: il suo metodo di lavoro è infatti quello adottato da tutti gli studiosi di questo mondo.

D'altronde, la logica messa in campo dal signor Mercurio è chiara e inequivocabile: 1) quello che i curatori dell'edizione Bèrben delle opere di Tárrega hanno attribuito a Tárrega è autentico, e non ha bisogno di essere dimostrato; 2) dimostrare che invece l'edizione suddetta contiene grossolani errori di attribuzione non è possibile, se non adducendo le prove documentali a base di analisi al carbonio 14: un divertimento di una Fuga di Bach diventa un Preludio di Tárrega perché come tale l'hanno pubblicato Gangi e Carfagna, e tale rimarrà "a tutti gli effetti" a meno che un'analisi chimica (fatta su quali documenti?) non dimostri che è di Bach e non di Tárrega, come se non esistessero edizioni scientifiche dell'opera di Bach; 3) riaffermare le vere paternità dei pezzi in questione, smontando le attribuzioni fasulle, non è una corretta operazione musicologica, ma una denigrazione dell'operato di Gangi e Carfagna; 4) la difesa della verità non è un dovere del musicologo, ma espressione della sua arroganza.

 

Questi - come ognuno può constatare leggendo i messaggi, nella loro inequivocabile chiarezza - sono i postulati su cui si fonda la nuova musicologia. La stessa che mantiene tuttora in circolazione il "Balletto" di "Silvius Leopold Weiss" (edizione Bèrben a cura di Mario Gangi), la cui pubblicazione è stata diligentemente preparata consultando le fonti originali accreditate dalla prova del carbonio.

 

dralig

 

hahaha Gilardino ti scotta ancora?

Ma no dai se nessuno ti sovvenziona 100 dollari di esame al carbonio (in fondo non ce ne è bisogno) vai alle fonti gira per le biblioteche gli archivi o le collezioni private europee, documentati come fanno i storiografi e poi porta le prove e mi farà piacere avere maggiore consapevolezza del repertorio. Altrimenti la piccola "storiografia" della chitarra rimarrà sempre sul "si dice" e sul "mi sembra" in mano ad appassionati, non a storiografi.

Si provi in un convegno a sollevare il dubbio sulle variazioni (faccio per dire) di Beethoven su tema di Diabelli con la mancanza di fonti e di presa visione delle fonti come vuole fare con Tarrega... sarebbe accompagnato alla porta.

Ma se vogliamo rimanere sulle chiacchiere da caffè va bene ma non si cerchi di dare un tono accademico suvvia!

Il buon Gangi tiro' la suite giu' ad orecchio da un disco di Segovia, ma credo che sia Gangi, forse meno Segovia, erano vittime di un piccolo gioco non certo nuovo al mondo della musica (si pensi a Fritz Kreisler ).

 

Comunque provate a farvi sovvenzionare da qualche biblioteca o centro culturale vi forniranno accesso ad archivi e biblioteche e poi portateci i risultati pubblicateli in riviste di musicologia internazionali e accreditate e come vi dissi all'inizio di questo picciuol favellare io sarò contento e divertito che un nuovo piccolo falso sia portato allo scoperto.

Se Gangi-Carfagna_bérben nel 1971 sbagliarono nell'attribuizione di alcuni brani questo sarà per me lieto sollazzo e nei prossimi concerti avrò cura di raccontare l'aneddoto al gentil pubblico

 

buona suonata a tutti!

Damiano Mercuri

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hahaha Gilardino ti scotta ancora?

Ma no dai se nessuno ti sovvenziona 100 dollari di esame al carbonio (in fondo non ce ne è bisogno) vai alle fonti gira per le biblioteche gli archivi o le collezioni private europee, documentati come fanno i storiografi

 

 

Damiano Mercuri

 

Lo ammetto, io di documentarmi come fanno "i storiografi" ai quali Lei si riferisce proprio non sono capace. Quelli alla cui categoria io appartengo, infatti, prima di avventurarsi per biblioteche, archivi e collezioni private imparano a leggere e scrivere.

 

dralig

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hahaha Gilardino ti scotta ancora?

 

A me, non scotta proprio niente. La faccia che scotta, in queste belle faccende, non è la mia: a me, nessuno può e potrà dire che ho pubblicato dei falsi.

 

 

 

Il buon Gangi tiro' la suite giu' ad orecchio da un disco di Segovia, ma credo che sia Gangi, forse meno Segovia, erano vittime di un piccolo gioco non certo nuovo al mondo della musica (si pensi a Fritz Kreisler ).

 

Coloro che pubblicarono le musiche di Ponce con il nome di Weiss, e a Weiss associarono il loro nome in veste di curatori di edizioni fasulle, erano delle vittime. Certificate al carbonio. Ponce chi era? Il loro carnefice?

 

 

 

Comunque provate a farvi sovvenzionare da qualche biblioteca o centro culturale vi forniranno accesso ad archivi e biblioteche e poi portateci i risultati

 

 

"Portateci"? A chi? Siete, "voi", i membri di una corte di giustizia? E perché "i risultati" dovrebbero essere portati a "voi"? Detenete, Lei e i Suoi compari, qualche potere al quale gli studiosi devono sottoporre i risultati delle loro ricerche? E se bastasse invece indurvi a scrivere due messaggi in un forum per far "risultare", senza ombra di dubbio, a qualche migliaia di lettori, quali sono le "vostre" patenti?

 

 

 

Se Gangi-Carfagna_bérben nel 1971 sbagliarono nell'attribuizione di alcuni brani questo sarà per me lieto sollazzo e nei prossimi concerti avrò cura di raccontare l'aneddoto al gentil pubblico

 

 

 

Chiarimento provvidenziale, per la musicologia del pianeta. In questo forum, intanto, anche in mancanza del Suo aneddoto, non ci sarà un cane disposto a credere che il Balletto sia di Weiss, come certifica l'edizione Gangi-Bèrben, e non di Ponce, come i manoscritti dell'archivio Ponce - che io ho - dimostrano. Per non parlare delle attribuzioni dell'edizione Gangi-Carfagna delle opere di Tárrega, la cui attendibilità è difesa solo da "voi". Questo pubblico è poco gentile: i falsi non li digerisce e non li apprezza. E le facce che scottano non sono quelle dei lettori.

 

dralig

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Ci può contare, e non sarà solo: il suo metodo di lavoro è infatti quello adottato da tutti gli studiosi di questo mondo.

D'altronde, la logica messa in campo dal signor Mercurio è chiara e inequivocabile: 1) quello che i curatori dell'edizione Bèrben delle opere di Tárrega hanno attribuito a Tárrega è autentico, e non ha bisogno di essere dimostrato; 2) dimostrare che invece l'edizione suddetta contiene grossolani errori di attribuzione non è possibile, se non adducendo le prove documentali a base di analisi al carbonio 14: un divertimento di una Fuga di Bach diventa un Preludio di Tárrega perché come tale l'hanno pubblicato Gangi e Carfagna, e tale rimarrà "a tutti gli effetti" a meno che un'analisi chimica (fatta su quali documenti?) non dimostri che è di Bach e non di Tárrega, come se non esistessero edizioni scientifiche dell'opera di Bach; 3) riaffermare le vere paternità dei pezzi in questione, smontando le attribuzioni fasulle, non è una corretta operazione musicologica, ma una denigrazione dell'operato di Gangi e Carfagna; 4) la difesa della verità non è un dovere del musicologo, ma espressione della sua arroganza.

 

Questi - come ognuno può constatare leggendo i messaggi, nella loro inequivocabile chiarezza - sono i postulati su cui si fonda la nuova musicologia. La stessa che mantiene tuttora in circolazione il "Balletto" di "Silvius Leopold Weiss" (edizione Bèrben a cura di Mario Gangi), la cui pubblicazione è stata diligentemente preparata consultando le fonti originali accreditate dalla prova del carbonio.

 

dralig

 

hahaha Gilardino ti scotta ancora?

Ma no dai se nessuno ti sovvenziona 100 dollari di esame al carbonio (in fondo non ce ne è bisogno) vai alle fonti gira per le biblioteche gli archivi o le collezioni private europee, documentati come fanno i storiografi e poi porta le prove e mi farà piacere avere maggiore consapevolezza del repertorio. Altrimenti la piccola "storiografia" della chitarra rimarrà sempre sul "si dice" e sul "mi sembra" in mano ad appassionati, non a storiografi.

Si provi in un convegno a sollevare il dubbio sulle variazioni (faccio per dire) di Beethoven su tema di Diabelli con la mancanza di fonti e di presa visione delle fonti come vuole fare con Tarrega... sarebbe accompagnato alla porta.

Ma se vogliamo rimanere sulle chiacchiere da caffè va bene ma non si cerchi di dare un tono accademico suvvia!

Il buon Gangi tiro' la suite giu' ad orecchio da un disco di Segovia, ma credo che sia Gangi, forse meno Segovia, erano vittime di un piccolo gioco non certo nuovo al mondo della musica (si pensi a Fritz Kreisler ).

 

Comunque provate a farvi sovvenzionare da qualche biblioteca o centro culturale vi forniranno accesso ad archivi e biblioteche e poi portateci i risultati pubblicateli in riviste di musicologia internazionali e accreditate e come vi dissi all'inizio di questo picciuol favellare io sarò contento e divertito che un nuovo piccolo falso sia portato allo scoperto.

Se Gangi-Carfagna_bérben nel 1971 sbagliarono nell'attribuizione di alcuni brani questo sarà per me lieto sollazzo e nei prossimi concerti avrò cura di raccontare l'aneddoto al gentil pubblico

 

buona suonata a tutti!

Damiano Mercuri

 

Siamo davvero arrivati alla idiozia, io non so chi Lei sia, se abbia legami di parentela con qualche maestro della scuola romana o se sia talmente assuefatto all'ego delle loro persone che non accetta una simile caduta della loro immagine ai Suoi occhi. Le ipotesi sono due: o Lei scrive senza leggere quello che è stato detto (allora La invito a rileggere il thread), oppure Lei è palesemente incapace di comprensione. Le fonti Le sono state presentate in maniera chiara, cosa vuole un immagine JPG? E soprattutto che Lei non ci creda, sono benemeriti affaracci suoi.

 

Esterefatto...Francesco

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Si provi in un convegno a sollevare il dubbio sulle variazioni (faccio per dire) di Beethoven su tema di Diabelli con la mancanza di fonti e di presa visione delle fonti come vuole fare con Tarrega... sarebbe accompagnato alla porta.

 

Damiano, dopo questa affermazione sto cominciando a sospettare che la sua azione sia volta esclusivamente alla creazione di un flame.

Le vorrei fare due domande a scopo non provocatorio:

1) ha avuto modo di leggere le 8 pagine di questo thread?

2) Ha avuto la pazienza di confrontare il Preludio n.11 con il tema della Fantasia Op.7 di Sor, il Preludio n.17 con la Canzonetta di Mendelssohn e (ancora più eclatante!) il Preludio n.14 con la Fuga BWV 1001 di Johann Sebastian Bach?

 

Se la risposta è sì ad entrambe le domande, abbia pazienza, ma non riesco a comprendere cosa si cerchi di difendere. Stiamo parlando del repertorio dello strumento chitarra e non trovo nulla di così tremendo nello scoprire che un ricercatore ha preso un abbaglio.

Signori, nessuno di voi sbaglia mai nel proprio mestiere?

 

Comunque provate a farvi sovvenzionare da qualche biblioteca o centro culturale vi forniranno accesso ad archivi e biblioteche e poi portateci i risultati

 

Non posso che quotare Gilardino: "portateci" a chi? Esiste un ente superiore di verifica dell'originalità di uno scritto? Glielo chiedo perché manca ai miei contatti di Outlook e vorrei aggiungere nominativi ed indirizzo per la spedizione di plichi.

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Ospite Alessio Olivieri

.

Siccome non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, arrivederci e grazie!

 

E due.., ma non aveva salutato tutti qualche giorno fa chiedendo la cancellazione dell'account? cos'è una barzelletta? Questa volta si prenda Lei sul serio e renda - di grazia- operativo il Suo triste congedo dal questo forum.

Se continua a salutare tutti offeso e poi continua a "trollare" (si faccia spiegare dai moderatori cosa intendo), non fa altro che perseverare nel Suo rendersi ridicolo, alla stregua di un ragazzino offeso con i compagni di gioco che paventa di allontanarsi per farsi pregare di rimanere.

 

Guardi che non La pregherà nessuno di rimanere: come Le è stato scritto più volte, non pensi "che qualcuno si preoccupi". In fondo poi, un musicologo rigoroso e scientifico come Lei, immagino posso esprimersi maggiormente in un contesto diverso da quello di un forum in cui, ahime, non si producono prove al carbonio.

 

Saluti, non cordiali ( e spero gli ultimi)

 

Alessio Olivieri

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Ospite Alessio Olivieri

Si provi in un convegno a sollevare il dubbio sulle variazioni (faccio per dire) di Beethoven su tema di Diabelli con la mancanza di fonti e di presa visione delle fonti come vuole fare con Tarrega... sarebbe accompagnato alla porta.

 

Damiano, dopo questa affermazione sto cominciando a sospettare che la sua azione sia volta esclusivamente alla creazione di un flame.

Cristiano, io mi spingerei ad un "livello profondo"* della cosa: chiedo venia per la "poca scientificità" della mia affermazione, ma continuo a sostenere che questi personaggi siano stati mandati qui da qualcuno, solo per rompere le scatole. E ci stanno riuscendo benissimo.

 

* sono sicuro di far contenti, con detta citazione, i nostri "musicologi sistematici" della domenica. (Nel far ciò do per scontato che abbiano compreso il riferimento, dall'alto della loro rigorosissima preparazione scientifico-musicolocig-storiografica)

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