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Giorgio Signorile

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  1. Scusatemi se torno al topic. Oggi in classe riflettevo su sto programma che Cristiano ha pubblicato, sono fatto così, quando non capisco subito ci ripenso e qualcosa capita. In verità ascoltando i primini sono stato un pò distratto, quest'anno non sono stato proprio benedetto nella scelta, ma ho realmente e ancor di più compreso come gli alunni siano un piccolo specchio di noi insegnanti: i miei hanno, già da ora, quei difetti e/o pregi che mi porto dietro io da anni, in piccolo ovvio, ma è così, e credono fermamente che la chitarra sia ciò che ogni giorno propongo loro. Ci stimiamo, e loro sanno che li porto per una strada precisa, non improvviso, con loro discuto e lavoro, ma scelgo autorevolmente il percorso. Ecco, quando c'è questa stima reciproca, quando un allievo si rende conto che l'insegnante non bluffa, ma è padrone della sua metodologia, siamo a posto! puoi proporre tutto, ma proprio tutto: se porto in classe il Guitargradus di S.Brindle e lo spiego e lo ragiono, quei brani diventano normali come un arpeggio di Sagreras, ma se porto una canzonetta e la butto lì, senza storia, solo per fare due note... diventa più difficile di un pezzo di Donatoni...perchè non arriva da un percorso voluto, è...niente... Tornando al programma Cristiano, pur continuando a credere che ci siano asperità affrontate troppo precocemente e alcuni testi un pò lasciati da parte, mi fa molto piacere vedere chi come te crede fermamente nella propria idea, e soprattutto non improvvisa ma sceglie il percorso...insomma non segue la via ma ne traccia una nuova, almeno ci prova (questa è una frase terribilmente retorica ma rende l'idea) P.s. oggi per insegnanre la tecnica d'arpeggio ho usato uno studio di Sagreras, come sempre d'altronde, e mi sono messo a ridere da solo...ciau
  2. Vedi, così abbiamo capito tutti benissimo, mi piace sentire il tuo entusiasmo. Sai i forum sono posti dove bisogna sempre aspettare prima di fare i musi lunghi, spiegarsi con i tasti del pc a volte è difficile...meglio dare a tutti una seconda occasione no? ciao
  3. Da un paio d'ore ho saputo, e sto pensando al bel tempo in cui si suonava insieme ai corsi di Sablé sur Sarthe con Betho Davezac...e a tanti altri incontri dove la musica era il tema principale ma poi ci si perdeva in mille altri discorsi....dalla politica al cazzeggio alle ragazze e di nuovo alla chitarra...Roberto era un curioso della musica, amava inventarsi situazioni, studiare musiche sconosciute ai più, interpretare con assoluta personalità...questa notizia è stata una botta tremenda. Ciao Roberto
  4. Si, l'audizione interiore quando si scrive è una meravigliosa sensazione...a me capita che quando metto l'idea sulla carta e suono poi magari butto via tutto...perchè interiormente era meglio, ma il suono che esce non rende quell'idea...kil problema è che poi le cose te le suonano e se non escono come volevi è una sensazione tristissima...come un figlio che non ti riconosce...esagero, ma l'idea che mi sto facendo pubblicando e a volte ascoltando delle mie cose è proprio questa: e allora mi viene l'ansia di scrivere mille avvertenze, diteggiature, frasi ecc...
  5. Questa frase Cristiano significa che la diteggiatura l'hai scritta tenendo presente i lavori precedenti e un certo "stile"Gilardino? cioè se Angelo l'avesse scritta l'avrebbe realizzata così? Mi interessa perchè avendo tu suonando tutti suoi lavori probabilmente sei così in sintonia da sapere come realizzare una frase ecc ecc...è una specie di "simbiosi" musicale...ciao
  6. Non c'entra con "l'eroe", ma la Marcia funebre dell'Elegiaca di Sor è meravigliosa. Dedicata a Charlotte.
  7. Onestamente....questo brano mi sembra tremendo..in tutto. A parte il suono delllo shakuhachi, diventato talmente famoo da avere un registro a su nome su tutte le tastiere elettroniche
  8. Non è una domanda stupida: insegnare un brano anzichè un'altro mette in gioco emozioni, sensibilità, equilibri differenti. Preparare un V e avere un allievo con cui lavorare Mosso, le Canzoni popolari, o un VIII con Smith Brindle ad es I four poems è bellissimo e divertente, ma non sempre si può fare, per motivi tecnici e/o interpretativi. In questo periodo adoro insegnare, a chi prepara il comp inf, la musica di Zamboni e Brescianello, solare e così italiana, per l'VIII mi sto divertendo (dal senso originario della parola) con l'Elegiaca di Sor. Vi assicuro che, anche dopo una giornata alle medie, poter fare un'ora di lezione così non mi stanca, anzi...
  9. Gadan a me? mi offendo....ciau!
  10. http://www.giorgiosignorile.it Le sezioni download e news sono ancora in crescita...il resto dovrebbe essere a posto, ciao!
  11. Bello "del pergolato"....sai il mio primo maestro, Pino Briasco, era un amante di questo repertorio, ricordo delle sue bellissime ed intime esecuzioni della nevicata di Terzi e opere simili...musica tutt'altro facile da rendere nella sua spontanea e semplice comunicativa...
  12. Vi ringrazio. Che bello, "fogli d'album" chiama alla memoria le riviste chitarristiche dell'800-900, i brani così densi e sognanti di Mozzani, Terzi,Brondi...è un bel termine, grazie!
  13. Presso la casa editrice Ut Orpheus di Bologna sono usciti oggi tre volumi di composizioni per chitarra: http://www.utorpheus.com/utorpheus/products_new.php E' un lavoro che dedico alla mia famiglia (tra l'altro le copertine sono realizzate da mia moglie Anna),che con pazienza e affetto contribuisce a creare intorno a me la serenità giusta per "lavorare"; una dedica anche agli amici del forum, amatori, studenti e professionisti, in particolare a Lucio Matarazzo e Marcello Rivelli -ai quali ho dedicato due brani- due persone come pochi nel nostro ambiente...
  14. puro stile Coste, sobrio, dinamico, salottiero...non mi piace proprio
  15. A sto punto rimandiamo il discorso a dopo l'ascolto del Festival di Sanremo, che puntualmente guardo ogni anno, la prima sera almeno, di più non reggo...però la prima è sempre la prima, bisogna esserci per poter sparlare no? a domani...
  16. ah Fabio tu sfondi porte, portoni, cancelli e garages aperti! si, ma è pur bello cullarsi nel sogno di poter essere "sconvolti" da ciò che ad un essere umano che chiamo tubo digerente manco fa il solletico...insomma sentirsi un pò snob...o no?ciau
  17. Ma....io mi sento piuttosto sconvolto sia dalla scienza che dall'arte....soprattutto se chiamiamo arte certe espressioni che imperversano tipo Cattelan Abramovic e c. e scienza Zichichi e sacra famiglia... Comunque l'arte in sè potrebbe anche essere rassicurante in quanto culla, abbraccia e conforta il nostro senso estetico e il nostro desiderio di bello. Ma non riesco mai a separare la visione di un'opera amata dal pensiero del suo autore, sovente uomo drammaticamente contorto, dalla vita disagiata e a volte infelice. La cosa mi turba e mi impedisce di godere appieno.
  18. Manda pure se ti fidi...
  19. Bè, ci sarebbe un percorso ideale che parte dalla media a indirizzo musicale, passa dal liceo musicale....il problema è che scuole ce ne sono poche e gli strumenti offerti sono quattro o cinque....
  20. Quando penso al repertorio contemporaneo didattico che altri strumenti possiedono...e agli insegnanti bravi e preparati che abbiamo (a parte me ovvio)...
  21. Quel cd di Marcello è splendido, per la sicurezza tecnica e le scelte interpretative. Il guitar cosmos è un'opera importante anche per noi insegnanti "di base", credo una delle poche (l'unica?)che un importante compositore ha dedicato agli alunni dei primi corsi di chitarra. Sollecitare Giardino è d'obbligo, sarebbe bellissimo avere un suo lavoro nelle nostre biblioteche...ma non vuole! Forse dovremmo a turno invitarlo ai nostri saggi, a testimonianza di ciò che si può fare lavorando seriamente con dei ragazzini...chissà...saluti!
  22. Come ho già detto a Lucio il lavoro di diteggiature ha tenuto conto di quale sia l'utenza a cui è destinato, e questo è importante: è inutile e artificioso cercare soluzioni "nuove" solo per fare qualcosa di "nuovo"quando poi queste soluzioni si scontrano con l'impossibilità di essere capite e suonate da chi ne ha necessità (allievi tra il 4 e il 6 anno). Bravo! ciau
  23. La scelta di una buona diteggiatura non è data solo dalla capacità di scegliere le dita migliori per premere uno o più tasti. A seconda del periodo, del compositore e persino della sezione del brano occorre curare dettagli ed elementi non scritti che sono più importanti della stessa grammatica musicale. Lo studio e il metodo di lavoro serio e costante portano ad una conoscenza sempre più approfondita della cordiera e della tastiera: le soluzioni "arrivano veloci se si legge molta musica ogni giorno e se si ha un buon background musicale in senso lato, ossia, conoscere la musica che si sta diteggiando e avere ben chiari già prima di poterla eseguire (capacità di lettura della parte senza l'attrezzo con le sei corde) i risultati finali. Materialmente si traduce tutto in incroci, estensioni verticali, capotasto con dita diverse dal 1, armonici all'ottava sempre sui sovracuti e sulla buca invece che sulle posizioni mediane della tastiera, legature discendenti con appoggiatura per accentuazioni senza la mano destra, pedali e/o bassi ostinati sulla medesima corda o combinazione di corde e via discorrendo. E' una domanda po' troppo generica, Liolanda. Hai un caso specifico da sottoporre? Procediamo nel modo migliore: induttivamente. Credo che Cristiano semplicemente intenda affermare la supremazia della musica sui numeri (intesi come dita), com'è giusto che sia. E per far ciò ognuno fa ricorso alle sue armi: c'è chi nel bagaglio tecnico ha tutto e chi ha meno e allora ognuno lavorerà come riesce, ma sempre tenendo a bada che innanzitutto dobbiamo servire la musica e non le nostre "esigenze". Lavorando da molti anni con ragazzi delle medie ho imparato a far sì che nel loro piccolo abbiano coscienza dell'evento diteggiatura: se studiano un brano verificano la linea melodica, che scorra bene, senza troppi cambi di timbrica fra corde diverse(è una piccola cosa ma è già qualcosa), se si ripete una frase si prova a cambiare posizione ecc...Non è mai troppo presto per lavorare sul suono e ciò che sta dietro alle note no? ciao!
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