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Giorgio Signorile

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  1. Complimenti Antonio, quella dell'orchestra a plettro è una realtà di cui la vostra zona può essere fiera. Ne conosco alcune, fra cui "Il plettro", dell'amico Giovanni Ora. Mi piace tantissimo lo spirito che anima questi gruppi, varie estrazioni, età, lavori ecc uniti per far musica insieme.Bello!
  2. Vedi il senso del preludio è quello di dire: attenzione, sta cominciando qualcosa, fate presto, accomodatevi, inizio. Ecco, poi certo che la forma preludio ha assunto un senso preciso, ma l'idea di base resta quella, un inizio più aleatorio, un incedere meno quadrato. Poi sfogati, ma dai sempre un senso a ciò che suoni, nella parte veloce manca un respiro di frase, sono solo note che procedono ma devono trovare un'idea...
  3. Ero sicuro di questa risposta, ma quale tono sentenzioso, ci mancherebbe. Essere sensibili al successo fa parte della nostra natura, è bello anche avere soddisfazioni, ed è altrettanto bello che, in barba al fatto di essere suonato (senza offesa, suonato in senso di eseguito), lei abbia sempre voglia di mantenere fresca la materia "composizione", addirittura con brani come questo, grazie, saluti!
  4. Il fatto di aver scritto per chitarra eptacorde significa anche che pochi chitarristi potranno avvicinarsi alla partitura (al di là dell'eventuale revisione di Cristiano). Significa che il compositore ha superato la fase di "voler farsi suonare" per essere semplicemente un'idea musicale, mettendo in conto magari di non poter ascoltare la propria opera (va bè è un pò esagerato il concetto ma il succo è quello). Grazie Angelo, saluti!
  5. bè, è pomposa mica per niente!
  6. I cinco piezas di Piazzolla...togli il Maestro però, è un titolo troppo serio per me
  7. Ma ne hai parlato all'insegnante?
  8. Capisco il discorso di Cristiano. L'importante è però non sottovalutare la spinta che porta un ragazzo a iniziare un percorso musicale. Questa spinta può nascere da una canzone di Ramazzotti come da una sonata barocca. L'insegnante preparato sa indirizzare e guidare nel modo giusto, senza frustrare troppo, all'inizio, le idee dell'alunno, ma conducendolo sulla sua strada con progressività e metodo. Per quello quando parlo di didattica innanzitutto parlo di metodologia e obiettivi precisi, fatti conoscere all'alunno, per enderlo partecipe del percorso. Che per ottenere certi risultati si possa passare anche dall'accompagnamento non mi spaventa, se so dove voglio arrivare.
  9. E se non parlassimo di accompagnamento o di classica, ma semplicemente di suonare lo strumento? Questa differenziazione ha sempre creato notevoli problemi, soprattutto in chi inizia un percorso musicale: molti si iscrivono ai corsi pensando di imparare ad accompagnare le canzoni e poi....sta nell'intelligenza dell'insegnante portarli su una strada didatticamente più coerente e interessante, senza per quello negare l'importanza di saper prendere la chitarra e divertirsi con due canzoni. Ma se neanche l'insegnante è in grado di farlo è un problema: mi capita sovente di vedere colleghi stupiti che dopo i concerti si va a bere e si porta la chitarra e si cantano due cose di Battisti e de Andrè...sarebbe bello smetterla con queste storie, pur tenendo sempre in mente la diversità tra i generi e le implicazioni culturali e tecniche che esistono. Il giro di Do è superato, Sapore di sale non la suona quasi più nessuno, ma l'idea dell'accompagnamento, saper accompagnare, per chi suona la chitarra, è importante, è parte della storia dello strumento.
  10. Mi sorge una domanda. Ma un editore quanto risparmia ora che il lavoro di scrittura e di impaginazione -va bè poi qualcosa si corregge- lo fa anche il compositore? Bisognerebbe adeguare i parametri sui compensi ecc? o no?
  11. Magari lo conoscete già ma lo annoto ugualmente. A chi interessa avere informazioni e sicurezze su come editare la propria musica con un software musicale.... http://www.edt.it/shop/dettaglio.php?isbn=9788860400628
  12. http://www.utorpheus.com/utorpheus/index.php?cPath=1_47_124 anche se non sono i lavori che esattamente cerchi credo, ciao!!
  13. La Ferrarotti 2 bis, la prima chitarra. La conservo e la annuso ogni tanto, anche se sono passati 37 anni da quando l'ho ricevuta in regalo, dentro ha sempre lo stesso odore, compensato, mica acero abete palissandro cedro...però mi porta indietro nel tempo, quando anche un'arpeggio di Sagreras o un'esercizio di Palladino era una conquista verso un mondo che amavo già immensamente
  14. Auguri a tutti!! che la chitarra sia con voi!
  15. http://www.amazon.com/Gambale-Colonna-FrankMaurizio/dp/B00004Z46O Sono pezzi scritti da Gambale e Colonna, fanno parte della Imaginey suite che puoi trovare qui http://www.spartiti.biz/Metodi/descri_met.asp?Ref=96036 ciau
  16. Potete iniziare con l'op.120 di Carulli, 8 duetti semplici e progressvi e passare poi alla 34, formata da sei lavori più impegnativi (ma non tanto).
  17. Intendi di un certo Carulli vero? Perchè alcune cose secondo me sono meravigliose, la Serenata op.109 per flauto e chitarra ad esempio...
  18. Seguo a volte una trasmissione sull'arte condotta da Phiippe Daverio, su Rai 3. Con piacere, è un bravo critico e un ottimo divulgatore. Quando si parla di arte contemporanea nel campo visivo, scultura, pittura, installazioni, perfomances, il discorso presto si innesta con il mercato, le due cose si fondono, si intersecano, una cosa crea l'altra, la deforma e ingigantisce (Cattelan...Abramovic...) fino a confordersi: l'arte contemporanea vivrebbe oggi senza mercato, o almeno con mercato serio (scusate per la banalità della parola) o ha necessariamente bisogno di fenomeni -in tutti i sensi- sui quali reggersi? Penso poi alla musica contemporanea, spesso usata come cornice sonora e basta, accompagnamento a opere visive...siamo senza mercato? o almeno ne abbiamo davvero una fetta minima, non disturbiamo nessuno...
  19. Ok, anche se la possibilità di capire non è un "valore" universale, dipende dal nostro vissuto, dalla nostra cultura...quindi anche la critica che ne consegue...
  20. Capisco Angelo, ma non le sembra allora un'operazione musicalmente pco attraente volta esclusivamente a esaltare le caratteristiche virtuosistico-narcisistiche dell'interprete? E qual' è allora la dfferenza tra trascrivere questa sinfonia e elaborare giochi proibiti se alla fine dobbiamo valutare una nuova fenomelogia sonora della chitarra e non la musica che ne esce? Saluto!
  21. A me interessa sempre l'aspetto culturale di queste operazioni. C'è secondo voi o è solo roba da fare olè alla fine?
  22. Trattasi di colibrì allevato nei boschi di Chernobil, lievemente sgarruppato geneticamente...
  23. Bene, l'ho visto finalmente, sono un grezzo tremendo con qualsiasi cosa sia attinente al computer e simile, infatti mi sto facendo unmazzo notevole in questo lavoro, però mi piace imparare cose nuove a allora va bene. Ci ho pensato su a sta cosa dello scrivere in ottavi o quarti. La spinta ritmica del contrattempo che deriva dalle lettura in 4/4 mi piace, anche in un brano lungo, non solo in un frammento. Si è più imprgnati nell'accentare il levare, si ottiene forse un effetto, ma forse è solo un'idea mia, più marcato dell'incedere 3 3 2...ma, ripeto, è forse una mia fissa...o forse è perchè ormai l'ho scritto....no, sono sicuro, mi piace di più. Grazie comunque della tua idea, ciao!
  24. Comunque io ti avevo scritto perchè tu hai detto che il brano è in 4/4, secondo me questa indicazione (anche se corretta naturalmente), non rende appieno il senso ritmico (anche se dividi le crome a gruppi di 3 + 3+ 2 e poni gli accenti), specialmente se questa figurazione è ricorrente per tutto il brano e non solamente in un paio di battute. Quindi io ti avevo semplicemente voluto indicare la strada che avevo percorso per tentare di superare questo "problema". Ma naturalmente sei liberissimo di scriverlo in 4/4, forse è solamente una mia "pignoleria" Roberto Fabbri In effetti si parla di sole due battute quindi va bene il 4/4. Ma non vedo dove mi avevi consigliato l'8/8, scusa, ascoltando il tuo pezzo non è così automatico capirlo....
  25. No Roberto, sto imparando Finale, per agevolare il lavoro dell'editore, ma alcune cose a volte ancora mi sfuggono. In quanto al ritmo ho scritto anch'io un brano con la poliritmia 3+3+2, si intitola "Lasciati avvolgere" ed è stato registrato da Lucio Matarazzo nell'ultimo suo cd "L.M. & friends", ciao
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