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Giorgio Signorile

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  1. Fatto, ti ringrazio tantissimo Marcello!
  2. Si ma il ritmo lo conosco , è scriverlo "non a mano" che è un problema...
  3. Che dire...è esattamente così, ora vado a provare, nel caso richiamo, grazie marcello!!!!
  4. in 4/4: tre semicrome tre semicrome due semicrome (il tutto ripetuto). Vorrei articolarlo proprio così, non a gruppi di quattro o due, in modo che sia chiara l'accentazione ti ti ti - ti ti ti - ti ti...non riesco a sistemarla. Vado in raggruppamenti, credo opzione composito...e mi pianto...mi dater una mano? grazie...
  5. Non so nulla di ciò. Qualche informazione in più Angelo, potendo? grazie mille!
  6. Ho suonato e amato molto Carlos Guastavino, Las presencias, il 6 soprattutto "Jeromita linares".
  7. Bella iniziativa. Sai, l'attenzione sovente fa rima con l'utile che puoi ricavarci.. Comunque, tanti di noi hanno avuto come primo riferimento i dischi di Segovia, ricordo un vecchio l.p. con alcuni brani di Platero y yo e molti altri poi, come ricordo il suono di quei dischi, avvolgente, caldo. Al di là delle emozioni, tante cose positive delle figura di Segovia verranno ancora fuori nel futuro credo, soprattutto, come rilevi nel post, nell'aspetto culturale in senso lato. Altrimenti non avrebbe potuto fare e ottenere ciò che ha fatto e ottenuto. Le dita non bastano. Ciao
  8. Ho capito, grazie dell'info, ciao
  9. Cos'hai trovato di particolarmente utile? Credi che sia meglio impostare la mano sinistra come propone, in modo fisso, accordale, già alle prime lezioni, e pensi che le soluzioni armoniche proposte siano utili o forse fuorvianti....o pensi che invece....parliamone, non limitiamoci a fare dichiarazioni d'affetto, quelle riserviamole ai professori o a Cameron Diaz...
  10. Sì, ho scritto una robina sull'ultimo Guitart dove ho parlato, anche se non in modo approfondito, delle pecche tecniche e didattiche proprio di quel metodo...
  11. Ecco Angelo è esattamente ciò che speravo di sentire. C'è, ci deve essere in chi scrive un' " imperativa esigenza di scrivere" al di là di ogni altra cosa. Concordo che una cosa è scrivere il metodo con canzoni e cd-senza assolutamente svilire la cosa- un'altro è una composizione dedicata al concertista, almeno per ciò che concerne il possibile guadagno offerto dalla vendita cartacea. Ma i "metodi" si vendono ancora? a me sembra strano, almeno per quelli nuovi, capisco comprare la storia della chitarra cioè il Carulli, ma altre cose...alla fine non c'è mica niente di nuovo. Ma questa è un'altra cosa, saluti
  12. Soprattutto pensa che il cosidetto V è un punto di arrivo di un numero di anni di studio nei quali spero tu non abbia fatto solo dei "pezzi" ma ti sia costruito un'idea della chitarra grazie all'apporto di studi, brani, ascolti, letture ecc. Nel tuo programma non sono presenti due momenti fondamentali dello strumento: il passato remoto e il presente, guarda caso due periodi simili per difficoltà di interpretazione e sovente di comprensione. Il resto può andare, dipende da come lo suoni ovvio, ma pensa sempre che, soprattutto ad un'esame, devi dimostrare di essere maturo su ciò che suoni, e quella maturità non è soltanto da ricercare nelle note giuste. Parlane anche con l'insegnante però, ciao
  13. In realtà spero proprio che il direttore editoriale legga. Perchè certamente il discorso economico lo sottintendo e mi auguro che continui ad essere un sottinteso, o almeno un secondo discorso rispetto al resto. Non tutte le case editrici credo pensino di vendere 20.000 copie di un libro di chitarra, a quanto ne so qualche centinaio è sufficiente a coprire le spese,il resto, almeno per qualche casa, è soddisfazione nel proporre cose nuove, scommessa sull'intelligenza propria e dei "clienti"...insomma mestiere vecchio tipo. Lo so, non è commerciale questo ragionamento, ma ho capito che non lo faccio solo io. Altrimenti certe musiche proprio non si troverebbero e uscirebbero solo metodi con cd allegati: non credo che certi autori pur conosciuti e amati vendano decine di migliaia di copie delle loro pubblicazioni (a proposito, una curiosità per Gilardino: lei ha idea di quanto vende? le interessa?) Saluti
  14. A me sembra però che tu Roberto voglia sempre metterla sul commercio. Io scrivo per diletto, vivrei anche senza, almeno economicamente, e desidero pubblicare per mettere dei punti fermi nel mio lavoro, una specie di paletto che mi dice "sono arrivato qui" e da lì ripartire. Vendere più o meno non mi interessa neanche tanto, infatti non ho accettato certi compromessi con importanti case che però chiedevano, forse giustamente, un ehm contributo. Quando si scrive non bisogna davvero pensare al momento della vendita sennò è finito tutto! Lascio questo pensiero ai canzonettari, a me non interessa, e non solo a me vedo... Ed è per questo motivo che non comprendo la frase "fine a se stessa": una composizione non può per natura essere fine a se stessa: ci rappresenta, è parte di noi, del nostro mondo. La preoccupazione mia era legata al voler pubblicare i miei lavori ma rispettando un senso di etica che deve sottintendere a tutto e quindi non "svendendomi" solo per denaro (frase da cantautore neh). Altrimenti non farei questo lavoro. Ciao
  15. Grazie Fabio. Si, è una casa molto seria, mi ha impressionato la quantità e la qualità dei lavori che producono. Forse è vero che alla fine la qualità paga...
  16. Nel frattempo il mio ehm prodotto è stato "comprato" da una casa editrice, contratto firmato ecc ecc . Si tratta della Ut Orpheus, persone degne e non ci sono stati discorsi di soldi e scambi vari. Sto ammattendo un pò nel ritrascrivere i pezzi con finale, come avrete capito da altri post, ma il gioco vale e bisogna giocare no? Un saluto
  17. E' un mio profondo estimatore. Cheposso ribattere? Bè, io ai 45 sono arrivato, con nasone, 381 capelli e il cremino del bar Corso...a l'è giù 'l fiulin, vedruma co capita, ciau....
  18. Bè, poi andiamo a farci un'aperitivo e io generalmente non pago...
  19. Certo Angelo, visito tali negozi in ore astruse confidando nell'amicizia dei proprietari...ma per restare all'esempio di Estarellas, il "sound" del brano, come suona sullo strumento, la sua suonabilità ecc non sono cose quasi altrettanto importanti della musica che contiene?e in tal caso credo sia difficile capirlo senza suonarlo; una frase condotta su di una corda interna acquisisce una timbrica diversa da un'altra corda, ecco mi sembra che questi colori, e molti altri necessitino di una lettura strumentale. Certo, probabilmente l'esperienza acquisita aiuta anche in quest'aspetto...un saluto!
  20. Il più delle volte, il primo contatto con un nuovo spartito si concentra sulla lettura dell’opera “a prima vista” con l’uso dello strumento. ” (Philippe Villa) Era il titolo di un articolo-che non ho letto- su "la Guitarra". Ma secondo voi è sbagliato? A me piace, anzi a volte mi porto la chitarra nei negozi che conosco e leggo qualcosa, poi magari nasce" qualcosa e compro. Certo, su un repertorio contemporaneo è un pò differente, ma il primo approccio strumentale mi sembra bello, la musica a volte suona bene in testa ma sulla chitarra si rivela disastrosa da suonare e allora...che dite?
  21. certo, ma in tal caso automaticamente chitarra scivola in sessione autunnale. Comunque sempre meglio informarsi presso il conserva in questione, ciao
  22. Confermo, stesso istituto stesso anno accademico. Ciao
  23. Va a finire che in tutto sto casino di attribuzioni nessuno ha pensato di depositarla alla siae. Nel caso domattina lo faccio io, al limite mi dicono che è già depositata eh eh ma se non lo è vi compro il forum con Gilardino annesso!!!
  24. Sei sempre il solito blasfemo, ti perdono perchè sei un bimbo ancora..
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