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Alfredo Franco

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  1. Le furbate si palesano da sole, in maniera evidente, non serve una grande preparazione teorica per riconoscerle. L'identità della furbata chitarristica è un piacevole movimento di dita che strumentalmente provoca una sensazione seducente, ma è fertile quanto un solitario scoglio in mezzo al mare... Oppure è reiterata secondo l'estetica autostradale: sempre dritto con accelleratore a tavoletta. Esprimere attraverso un idioma chitarristico un'idea squisitamente musicale è molto più complesso.
  2. Molto più di quanto immagini, prf83. Dai un'occhiata alle opere disponibili per lo streaming elencate nel sito. Iniziamo a suonare repertori originali e mettiamo da parte Samba, Rumba e Tango. Mettiamoci a lavorare seriamente e lasciamo il palcoscenico e le luci alle veline. Poi ne riparliamo. Già...c'è anche MCT...per pianoforte...
  3. Io ho scritto una mail facendo presente la situazione. I "chitarristi musicisti" non mancano. Il fatto che tra questi rientrino i frequentatori di questo forum è un dato di fatto evidente. Comunque non ho fatto nomi!
  4. Forse se ne saranno dimenticati i chitarristi!
  5. http://www.rtsi.ch/trasm/argerich/welcome.cfm Un sito, diciamolo per una volta, eccezionale. Sono presenti molti files audio ascoltabili in streaming. Vive la Suisse!
  6. Io ho un lp (vinile) con composizioni di Sarenko interpretato dal compianto Leif Christensen. Anche la copertina è molto suggestiva.
  7. Sono certo che la sua visione della chitarra russa, e di rimando la mia percezione di interminabili distese di betulle e neve frammiste a rurali soliloqui ortodossi sia qualcosa di interessante.
  8. A quanto pare, l'agiografia tarreghiana riversata da Pujol nel suo "ensayo biografico" nesseciterebbe di essere confutata una volta per tutte. Ma sarà mai possibile?...scripta manent... L'attribuzione indebita di composizioni non pertinenti troverà mai una sistemazione? Mi domando come sia stato possibile, ad esempio, inserire nei volumi della Bèrben famosi temi di Mendelsohn o di Sor spacciandoli per originali... Comunque più che cercare di rendere esaustivo il catologo delle sue opere, mi limiterei a fare chiarezza su quelle che sono le sue composizioni migliori con un occhio di riguardo ai preludi che secondo me stanno una spanna sopra al resto. Nella loro brevità sono efficaci ed immaginifici quanto basta, sia nella scrittura che nelle idee musicali. Peccato che abbiano meno successo di Recuerdos!
  9. Si, è ovvio che trascrivere significa innanzitutto saper trascrivere. La chitarra presenta però una problematica aggiuntiva rispetto ad uno strumento più "analitico" come il pianoforte. Perchè ad un certo punto si palesa la componente psicologica della percezione: il fatto che sulla chitarra si possa, ad esempio suonare il do alla medesima ottava sulla seconda, terza e quarta corda, determina una diversa percezione della medesima nota che a causa del peso timbrico può rivelarsi come melodia o basso o altro ancora.
  10. A questo punto verrebbe quasi da chiedersi a cosa serva cercare la sostanza del comporre. Forse parte del problema risiede nell'educazione del pubblico chitarristico: non credo che ad un appassionato di letteratura pianistica possa interessare l' arrangiamento estemporaneo di "O sole mio", almeno non come metro di valutazione della qualità di un interprete, pare invece che tali operazioni riscuotano un certo successo tra gli aficionados di concerti di chitarra classica. Comunque, nel mio piccolo, mi rendo perfettamente conto che l'unica strada percorribile per giungere a qualcosa di stilisticamente unico è quella di stare alla larga dalle soluzioni facili.
  11. Non conosco la "Ballata dell'esilio", quindi non sono in grado di dare una risposta circostanziata ai suoi quesiti. Eventualmente provi a chiedere al Maestro Gilardino che di MCT è un profondo esegeta. In generale le posso dire che nelle versioni non revisionate dei lavori MCT sono necessari dei piccoli accorgimenti per poter suonare alcuni passaggi: è chiaro che una figura ritmica non è modificabile; può intervenire sui suoni che formano l'accordo, a volte è sufficiente spostare una delle parti interne, a volte è necessario cassarne una. A quanto ne so, MCT, come tutti i compositori molto eruditi, teneva molto alla linea del basso e anche nelle revisioni affidate a Segovia si preoccupava che venisse alterato il meno possibile. Neanche io sono convinto che Russel e Barrueco non conoscano MCT, anzi. Che possano non amarlo come compositore è possibile ma, come lei scrive, vista la qualità e la quantità (io direi l'identificazione del pensiero musicale di MCT con la chitarra) delle opere dedicate a questo strumento, trovo assurdo che lo rifuggano. Saluti.
  12. ps. Micheli e Tampalini sono due eccelsi interpeti di MCT che non fanno certo rimpiangere i 2 sopracitati. Anzi.
  13. Guardando i dischi che Barrueco e Russel sfornano mi viene da pensare che MCT non sappiano nemmeno chi sia. Invece, aggravante uletriore, lo sanno bene ma gli preferiscono l'oleografia.
  14. Sono d'accordo che la forma si formi, diciamo, in progress, diventa generatrice, atto creativo e poi riconosciuta (a posteriori) come tale ed inserita nel calderone dell'estetica. Ma l'idea di forma comunque rimane anche all'origine in quanto appiglio, e senza di essa si stabilisce un confine che per alcuni è inevitabile...penso al, "nulla si crea...tutto si trasforma"...solitamente, credo, solo chi varca questo confine si appresta a diventare un aggettivo (mozartiano felliniano deleuziano...) chi ci prova ma non ha le possibilità rischia la follia... follia o non follia, diventare aggettivo è la condizione basilare per non darsi alla ragioneria.
  15. Perchè, chi vende cd su internet ha problemi con la siae?
  16. Io ormai compro solo su internet. E' comodo e trovi una marea di cose, spesso a prezzi convenienti. Mi sono stufato di andare in un negozio e dovermi imbattere in 40 interpretazioni del Lago dei cigni e manco una dei Ricercare di Ghedini.
  17. Mah, distinguere forma è contenuto non ha senso. (notare il lapsus che avvalora la mia tesi). Uno compone un pezzo che è tale in virtù di una forma, anche se ne fa a meno; anche se la rifiuta come ricerca stilistica la composizione avrà una forma risconoscibile nel suo non-essere forma. Come dice Actarus ci sono linguaggi musicali che fanno dell'improvvisazione la loro forma, che è tutt'altro che informe, tanto è vero che se non ne maneggi le peculiarità non puoi formare. Non puoi formare neanche l'informale. E poi la forma risiede a priori nel processo creativo, non è una conseguenza della sua applicazione, indipendentemente dal risultato raggiunto, che potrà essere buono o pessimo in relazione all'idea, come idea platonica, di forma che ne è all'origine. Se Leopardi non avesse usato l'endecasillabo non avrebbe scritto i Canti di Leopardi; è un'idea balzana, che appartiene alla medesima idea dell'artista come creatore romantico folle che tanta presa ha nell'immaginario medio collettivo. Poi c'è il formaggio.
  18. Ehm, non è che a qualcuno di voi avanza la partitura della Scarlattiana per pianoforte e orchestra di Alfredo Casella?
  19. Chiarissimo. Un doppio mazzo insomma. Io però, ormai, nutro qualche dubbio sull'arte intesa come disciplina del pensiero. Sono anzi portato a vivere il mio essere "artista" come una sorta di gioco, o se vogliamo come un dono. Si tratta allora di trovare una via per non disperdere il dono e allo stesso tempo di vivere la disciplina come un' evoluzione positiva, per la mente e per il corpo. C'è poi lo scoglio analitico della frustrazione del possibile fallimento che è un po' il tallone di achille della mia struttura di personalità...ma che ovviamente non può essere una scusa.
  20. Eh, ma come si fa ad andare "oltre"? Cioè, la coscienza di "possedere" il linguaggio altrui cosa richiede?
  21. Ho comprato il cd con i concerti di Castelnuovo-Tedesco di cui si era già parlato nel forum. Castelnuovo-Tedesco, Complete Guitar Concertos Cat.No.: 7615 EAN Code: 5029365761529 Format: 1 CD Label: Brilliant Classics Composer: Castelnuovo-Tedesco Performed by: Orchestra Sinfonica Abruzzese under Michael Summers, Massimo Felici and Lorenzo Micheli (guitars) Un applauso ai chitarristi, all'orchestra e al direttore, veramente un gran bel disco. Veniamo al secondo concerto x chitarra e orchestra (che non conoscevo). Sono rimasto profondamente toccato dalla complessità di questo lavoro. Non mi stupisce che Segovia (che se non erro ne fece richiesta) abbia poi deciso di non inciderlo, nè di eseguirlo; in effetti il lavoro si potrebbe forse definire una sinfonia concertante. Il ruolo della chitarra è infatti piuttosto ridimensionato rispetto al primo concerto o al concerto x 2 chitarre, e l'organico orchestrale svolge un ruolo che va oltre la classica dialettica solista/orchestra. Il primo tempo è decisamente poco "concertistico". Piuttosto contentuto nei modi e nei toni, si apre con una semplice frase chitarristica poi ripresa dall'orchestra alla quale si alterna un curioso episodio di note ribattute quasi espressionista; come una sorta di Asturias vista nello specchio Paolino. Il tempo centrale, un tema con variazioni, è uno dei momenti più profondi di tutta l'opera di Castelnuovo-Tedesco; drammatico (ma non melodrammatico) è strutturato in un crescendo espressivo che lascia sgomenti per la capacità di articolazione del pensiero musicale. Inevitabile una riflessione sulla fiducia illuministica del compositore che alla fine di tanta introspezione, non rinuncia ad un accordo di chitarra in maggiore che suona come un inequivocabile sigillo stilistico. Il tempo finale non funge da momento liberatorio. Io lo trovo anzi piuttosto enigmatico e ad ascoltarlo mi sembra di stare in una settecentesca voliera di passeri meccanici. Bellissimo l'impasto creato dagli strumenti a fiato e dalle note acute della chitarra. Si chiude con un' ironica quanto spiazzante frase di tromba.
  22. Per quanto mi riguarda, la raccolta dei 20 studi di Sor fatta da Segovia ha un valore puramente storico. L'incongruenza è che se all'esame si devono ancora portare questi benedetti 20 studi, come giustamente fai notare, diventa complicato andare a cercarseli in più volumi. Io preferisco l'edizione curata da Chiesa.
  23. Mp3 suonato da Umberto Cafagna (secondo me in modo ottimale): http://digilander.libero.it/fm76/mp3/fm76_cafagna_08.mp3 Esecuzione molto bella.
  24. E cosa avrebbe di impossibile?
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