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Alfredo Franco

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  1. Percarità! A volte mi piace fare il fustigatore di facili costumi...nulla da eccepire sul mestiere di Torroba, a dire il vero anche i "Castillos", se suonati da Segovia si ascoltano piacevolmente. A Torroba però, secondo me, ha sempre fatto difetto (anche nei pezzi migliori), un livello di lettura nascosto. Penso ai mormorii notturni di de Falla, alle brume autunnali di Mompou, al sangue rappreso di Turina...ecco, Torroba non mi fa pensare a qualcosa che vada oltre la sua pur piacevole musica.
  2. Il fatto che Torroba sia spagnolo non vuol necessariamente dire che abbia qualcosa da spartire con altri compositori spagnoli. Torroba ha indubbiamente scritto alcune pregevoli pagine, ma a differenza dei compositori presenti nel disco (ad esempio...), ne ha purtroppo riempite di francamente imbarazzanti.
  3. Voglio esprimere un piccolo e lapalissiano parere. Se Segovia, che ne fece richiesta a Martin, avesse poi apprezzato e registrato il risultato di tanto sforzo creativo, non sarebbe cambiato nulla. E' un mirabile lavoro che è comunque riuscito a conquistarsi un posto al sole, nonostante l'endemica ritrosia dei chitarristi nei confronti di certa letteratura "severa". (A proposito, qualcuno, prima o poi inciderà la Sonata di Desderi???) Peggior sorte è toccata, ad esempio, alla Fantasia-Sonata di Manen, che pur vantando una mirabile incisione segoviana pare sia finita nel dimenticatoio! Cosa dire...
  4. Ci posso provare.
  5. Da cui, i famosi scheletri nell'armadio...
  6. Ma perche' suonare Chopin sulla chitarra? L'abbiamo gia' uno "Chopin" per la chitarra e si chiama Regondi. E' un peccato che Regondi abbia scritto cosi' poco per chitarra, perchè è veramente un compositore di grande qualità. I suoi 10 studi sono al vertice della letteratura ottocentesca e con i loro 40 minuti di durata sono anche una delle opere più estese... Qualche tempo fa lessi di alcuni quartetti sepolti in qualche armadio russo...
  7. Non riesco a pensare a qualcosa di più inconciliabile di Chopin e chitarra. Qualcosa di più stucchevole del trascrivere Chopin sulla chitarra...
  8. Albeniz è bellissimo al pianoforte...nonchè geniale, perchè è geniale prendere un topos chitarristico come quello di Asturias (ad esempio) e trasportarlo sulla tastiera di un pianoforte...
  9. Quand'ero chitarrista mi divertivo un sacco a leggere a prima vista. Ho letto una marea di roba...forse era la cosa che mi divertiva di più...però non c'era internet...che salassi con gli spartiti!
  10. Taglio a parte (forse Segovia nel suo pergrinare, non disponeva all'epoca di uno spartito integrale), trovo questa interpretazione magnifica...alla faccia dei filologi o di chi sostiene che Segovia non sapesse interpretare correttamente l'800...o Bach.
  11. Il problema che affligge le interpretazioni dell'opera tarreghiana è spesso la seriosità. La differenza fra serio e serioso è in questo caso essenziale. A questo proposito mi permetto di segnalare a chi brancola nel buio l'integrale del Maestro Tampalini, che è riuscito a rendere interessanti addirittura i valzer del beneamato Francisco...! Chi vuole dire qualcosa di nuovo, o comunque di valido su Tarrega, oggi, deve ripartire da li. Fine della sviolinata.
  12. Cosa ha scritto di interessante per chitarra? http://www.cristianoporqueddu.com/public/dload.php?action=file&file_id=91 Questo mi sembra interessante. A dire il vero ho qualche remora nel manifestare interesse per la mia scrittura. Per me è complicato aggiungere parole allo spartito...forse superfluo. Preferisco lasciare l'ingrato compito agli interpreti.
  13. Ti consiglio Alfredo Franco. Certo probabilmente si offenderebbe un po' ad esser paragonato a Domeniconi, Dyens o York. Matteo Presto qualcuno dirà che ti pago la sponsorizzazione. Comunque sono compositori che conosco solo di nome, non so se la cosa sia grave.
  14. Te lo consiglio caldamente. E' un lavoro che porta via degli anni ma i risultati che ottieni sono indelebili. Come chitarrista ormai sono alla frutta. L'ultima mia performance si è svolta in Sicilia attorno ad un tavolo di commensali avvinazzati e mi vedeva intento ad accompagnare stornelli romani, litanie sicule e boccaccesche melodie piemontesi. Mi chiedo però se questi esercizi possano svolgere una funzione propedeutica anche nell'ambito di uno sviluppo del pensiero musicale. Ultimamente sto cercando di sviluppare, seppur in forma embrionale, delle idee poliritmiche all'interno di ciò che scrivo. Non vorrei fare la fine di Tarrega e ritrovarmi ad inventare l'acqua calda: nel 2006 sarebbe imperdonabile!
  15. Sorvolando sugli effetti secondari del caldo a carico di una sfortunata specie di volatili (speriamo che ai piccioni e alle poiane tocchi una sorte meno ingrata), Le dirò che vedo una netta differenza tra gli studi di Bogdnovic e quelli di Biscaldi. Bogdanovic pone alla base dei suoi studi una nuova concezione del ritmo, quindi svolge un'operazione fondamentalmente musicale: le composizioni, più che ergersi come costruzioni autonome, si formano "raccogliendo" una serie di conseguenze delle fasi ritmiche indipendenti che sono state determinate con un criterio matematico-musicale. La chitarra ne diventa il recipiente e il controllore. Biscaldi si inoltra, nei tre volumi dei suoi esercizi speciali, in una sorta di mistica della tecnica, ossia nella definizione del possibile - o di ciò che sta nella zona di confine tra il possibile e l'impossibile - e nella sua notazione. Si potrebbe dire operazione fine a se stessa, se non se ne intravvedessero poi i possibili esiti musicali, che l'autore avrebbe potuto - e potrebbe, se davvero volesse - materializzare anche in una serie di studi da concerto. Ma questa fase non è realizzata, è potenziale. Sono invece svelati e operanti i portati puramente strumentistici dell'operazione, e i relativi pericoli... dralig Forse è il caso che mi procuri questi perigliosi esercizi...
  16. Questi due chitarristi-compositori li cononosco,ma non ho mai suonato le loro musiche.Bogdanovic mi sembra difficile da interpretare,la sua direi che è una musica mentale,non immediata,ha bisogno di essere coltivata per comprendene le varie sfumature. Secondo te qual'è il brano più interessante di quest'autore? Per la musica immediata ci sono i Rolling Stones.
  17. Ottimo. Speriamo che alla pubblicazione seguano anche interessanti interpretazioni chitarristiche, in particolare della Sonata che ha un primo tempo tanto interessante quanto a volte un po' sfuggevole alla mia lettura...ma forse sono state le modifiche di Segovia a renderlo tale. Le Variazioni attraverso i secoli non mi fanno impazzire; quando Castelnuovo-Tedesco ci dava dentro con l'eclettismo, tirava fuori degli esercizi di stile un po' stucchevoli...alle mie orecchie. Comunque, scriverne di musica così...
  18. Grazie a tutti per gli auguri!
  19. Rapidità e convenienza! Per le voci superiori ero arrivato alla medesima conclusione, mentre ero un po' incerto sul basso. Ora mi attrezzo anche per il secchio... Grazie mille! Abbiamo anche scoperto che avremo una figliA! L'educazione musicale in pancia prosegue bene; ieri l'ultima sinfonia di Shostakovich e alla sera la prima serie degli Studi di Gilardino.
  20. E se mi posso permettere dico che è un bellissimo cd, dove si dimostra che Giuliani, nelle giuste mani, ha molto da rivelare anche nei pezzi semplici o semplicissimi. L'unico cruccio, quando l'ascolto, è dato dal fatto che non hai registrato tutti gli studi dell'op. 51. Particolarmente grave la mancanza del 14 e del 18!!!
  21. No, nella nostra coppia chi celebra matrimoni è mia moglie che essendo pastora ha anche questa incombenza...ovviamente, non possedendo il dono dell'ubiquità, il nostro è celebrato da altri. la preghiera delgi sposi la leggo solo se è satirica.
  22. Non occorre trascriverlo, un bravo organista è in grado di realizzarlo a vista per il suo strumento, trasportando in alcuni punti la parte inferiore al basso (pedaliera) e rinforzando spesso l'armonia con le parti "mancanti": è un lavoro che qualunque organista di buon mestiere fa quasi automaticamente. dralig Eh ma il mio organista è un pianista/pastore uso a suonare gli inni all'organo...con i piedi ci cammina...io comunque gli metto lo spartito davanti mezz'ora prima...così si agita un po'...
  23. Qualcuno ha una trascrizione per pianoforte (o per strumento a tastiera) di questo studio? Mi è venuta l'idea di usarlo sabato al mio culto di matrimonio perchè me lo stavo suonando in testa in un' esecuzione organistica e rendeva molto bene. Essendo però l'organista di sabato un mio amico pianista, la pedaliera resterebbe inevitabilmente a riposo. Insomma, se qualcuno mi evita il lavoro di trascrizione mi farebbe un favore.
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