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Alfredo Franco

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  1. stamattina mi è esploso il pc...
  2. Ritornando alla diatriba strumento/non strumento, direi che è fondamentale arrivare a possedere una proiezione mentale dello strumento per cui si scrive; se parliamo di chitarra credo sia indispensabile riuscire ad ottenere qualcosa di chitarristico...paradossalmente anche attraverso formule strumentali endemicamente chitarristiche...che però necessitano di essere stilisticamente definite a priori, nella mente del compositore; a questo punto forse la diatriba cade e cede il passo ad un pensiero musicale che trova la sua definizione o con lo strumento in mano o direttamente sulla carta...vabbè, ormai sul pc...
  3. Farò delle ricerche...
  4. appunto, facciamoci un bella risata. perchè il punto nevralgico della complessità del linguaggio musicale non è la sua deriva complicata. io sono sempre più convinto che tanta musica complicata, o fintamente complessa, celi in realtà una povertà di idee musicali terrificante. a essere complicati non ci va molto, basta studiare a fondo e poi inventarsi qualcosa di incomprensibile agli altri, o detto in altri termini, basta nascondersi in una torre d'avorio, nella quale però si rimane inevitabilmente confinati. il gesto, allora, perde senso; specialmente in un ambito compositivo come quello della musica colta dove c'è ben poco da gesticolare.
  5. Ho comprato un bellissimo cd con registrazioni di Rubinstein fine anni '40-primi anni '50...che dire...eccezionale. Da consigliare a tutti quelli che vanno ancora in giro dicendo che Albeniz suona meglio sulla chitarra...c'è una Cordoba da cardiopalma, e la danza n.5 di Granados...che tocco, e che suono 'sto pianoforte...escono anche i rasgueados. The Rubinstein Collection, Vol. 18--Music of Spain RCA Red Seal
  6. Almeno un commodore 64.................................
  7. quest'anno c'è stata un esplosione di zanzare anche qui a Torino. forse stanno espandendo le coltivazioni di riso nei cortili...
  8. 7 anni a Vercelli? e sei sopravvissuto alle zanzare???
  9. Mi hai fatto venire in mente un'immagine terrificante: un chitarrista dotato di otto braccia che scrive per quartetto di chitarre suonandole tutte e 4 contemporaneamente. Per me il concetto di introiettare (oddio a volte la lingua italiana si prende gioco di sè) è ancora valido...magari aggiornato, ma pur sempre valido.
  10. A me Nyman piace molto. Oggettivamente il pianoforte è uno strumento da composizione, hai tutte le note a disposizione nelle diverse ottave e avendo un background teorico puoi mettere le dita dove vuoi senza preoccuparti di cosa suona e come. La chitarra è molto più truffaldina dal punto di vista meccanico, infatti una grande parte delle composizioni dei chitarristi-compositori è scritta sulle capacità tecniche del chitarrista-compositore di turno: le idee musicali diventano una conseguenza del grado di abilità manuale. Ovviamente ci sono le eccezioni (Bodganovich era -o è non saprei - anche un ottimo chitarrista) e se uno sa cosa vuole può anche scrivere con la chitarra in mano.
  11. L'attenzione di Diodovich al proprio mondo interiore è un dato secondo me importante. E sono convinto che l'apparente semplicità della constatazione celi una preclusione: conoscere il/la proprio/a animus/anima è molto più faticoso della ginnastica delle dita.
  12. "Un fatto curioso: i hrönir di secondo e di terzo grado - i hrönir derivati da un altro hrön, i hrönir derivati da un hrön di un hrön - esagerano le aberrazioni di quello iniziale; quelli di quinto grado sono quasi uniformi; quelli di nono grado si confondono con quelli di secondo; in quelli di undicesimo grado c'è una purezza di linee che gli originali non hanno. Il processo è periodico: il hrön di dodicesimo grado comincia ormai a decadere. Più strano e più puro di qualunque hrön è a volte l' ur: la cosa prodotta per suggestione, l'oggetto dedotto dalla speranza." J. L. Borges Tlon, Uqbar, Orbis Tertius Ficciones, 1944 Finzioni, Milano, Adelphi 2003.
  13. http://www.cdklassisk.dk/product_info.php/products_id/1029?osCsid=279b6a0efb32c10cc6c65aa827042f45 Premesso che Sarenko lo possiedo su vinile, qualcuno mi sa dire delle altre opere registrate? E' un'interpretazione che merita? Lo compro? E' l'unica integrale delle op.6 e 29 di Sor, mi pare. tnx
  14. A parte alcuni studi (i primi) che esegue a veleocità secondo me eccessive, è un disco che mi piace molto. Piace ancora di più a mia moglie.
  15. Se non erro in quegli anni si aggirava per Parigi anche Llobet. Ho letto che era solito frequentare de Falla e altri importanti compositori...e che nei suoi recital proponeva Ponce o Torroba... La domanda é: era veramente pigro? gli difettò l'intuizione di commissionare? Se ne andò in Sud America per evitare un confronto/scontro con Segovia?
  16. Non fai le pulizie buttando via le cose inutili ogni tanto? Fa spessore.
  17. Nella scrittura di Llobet c'è ovviamente un' evoluzione stilistica, ma secondo me, anche le sue composizioni giovanili (come la "Romanza"), ne rivelano la personalità. Il brano più "struggente" delle Canzoni catalane è forse "Plany"; ma secondo me è un aggettivo che mal si adatta all'estetica di Llobet che è ben lontana da qualsivoglia intento melodrammatico. Quanto a "El mestre" è certo un gran bel lavoro: sviluppato e labirintico.
  18. Chitarra=timbro 6 corde=6 identità
  19. Grazie per la preziosa puntualizzazione! Forse pleonastico da parte mia, aggiungere che in questo caso c'è molta più "Spagna" in Martin che in Rodrigo.
  20. Beh, è interessante gettare lo sguardo nel sottoscala dell'universo tonale chitarristico. Ci sono tonalità e relative comodità già apparecchiate e pronte per il baccanale e altre in cui risposano ramazze e strofinacci per raccogliere i cocci della festa. Le ramazze sono uscite poche volte a raccogliere i cocci delle bottiglie di vodka che i festaioli hanno disintegrato nelle piccole dionisie postmoderne...
  21. Noto con piacere che nelle tonalità zeppe di bemolli si possono scovare un sacco di soluzioni interessanti. L'utilizzo marginale che la letteratura chitarristica ne ha fatto lascia la porta aperta ad una marea di situazioni timbriche interessantissime!
  22. Cioè ti sei diplomato? Molto bravo! In bocca al lupo!
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